ARRIVI:
Sorrentino (a85) e Porro (a79- Perugia), Favasuli
(c83- Martina), Shiba (Alb. a 87-Novara), Della Corte
(p83 Real Marcianise)
PARTENZE:
Ercolano (a82-Perugia), Teta (d81-Scafatese), Grieco
(a82-Monza), Vitale (a88-Savoia), Unniemi (c84-Real
Marcianise), Cecere (p72-Potenza), Bernardi
(d77-Val di Sangro) Pane (p Atletico Trivento)
LA
ROSA 2007-08
Portieri: Criscuolo
(71), Della Corte (83),
Petrazzuolo (76)
Difensori:
Cipriani (80), Farina
(79), Geraldi (75),
Manzo (86), Nocerino (75), Panarelli (76),
Pierotti (77), Rossi (72)
Centrocampisti: Alfano
(82), Catalano (71), Favasuli (83), Frezza (75), Porro
(79), Riccio (74), Scartozzi (83),
Zaccagnini (83)
Attaccanti: Aquino
(79), De Giorgio (83), Giampaolo (70), Shiba (Alb.
87), Sorrentino (85), Tarantino (79)
GLI
ULTIMI CINQUE CAMPIONATI
2002-03
Serie D/I 1° posto - Vince lo
scudetto Dilettanti - All. Mario Somma
2003-04 Serie C2/c 11° posto
- All. Francesco Senatore poi Ezio Castellucci
2004-05 Serie C2/c 4°
posto - Eliminata in finale play-off dal Gela - All.
Roberto Pidone
2005-06 Serie C2/b 1°
posto - PROMOSSA IN SERIE C1
- All. Salvatore Campilongo
2006-07 Serie C1/b 3°
posto - Eliminata in semifinale play-off dal Foggia - All.
Salvatore Campilongo
CAVESE
- PRO PATRIA
Una
prima assoluta per la Pro, che sarà di scena per la
prima volta nella sua storia, sul terreno di gioco del
"Simonetta Lamberti", di Cava de' Tirreni,
alla ricerca quanto meno di un punto, per rimettersi
in carreggiata, dopo i non felici risultati delle
ultimi giornate.
I tigrotti, affrontano la Cavese, privi di diverse
pedine importanti, privi del capitano Paolo Tramezzani,
fuori da mesi, ma sembra ormai prossimo al ritorno in
campo, di Cigardi anche lui al palo, di Negrini per
pubalgia e di Imburgia, praticamente quindi senza
nessun uomo di fascia, sia in avanti che dietro. E
proprio nel pacchetto arretrato, per la gara in
Campania, sussistono i maggiori dubbi, con Candrina in
dubbio, dopo essere uscito malconcio dopo solo un
quarto d'ora di gioco a Foggia e Citterio non al
meglio della condizione fisica.
Non
che in casa Cavese si stia meglio; l'ultimo match a
Verona, dove i metelliani, hanno vinto per 1-0,
sfruttando al meglio un erroraccio difensivo, sul
quale l'esperto Giampaolo si è fatto trovare pronto
per insaccare dal limite al 9' di gioco, ha lasciato
diversi strascichi. Una multa di 10.000 Euro per le
intemperanze dei proprio tifosi, nel pre-gara e poi
tre espulsi in campo,il difensore Nocerino, il giovane
attaccante Sorrentino, appena prelevato dal Perugia,
ed il secondo portiere Petrazzuolo, espulso
direttamente dalla panchina al 73'.
A questi giocatori, vanno ad aggiungersi l'esperto
regista Biagio Catalano (ex Giulianova e Foggia) ed il
difensore Panarelli, quest'ultimo ha perso gran parte
della stagione.
In
questa stagione gli aquilotti del presidente Antonio
Fariello, si erano riproposti quanto meno di centrare
i play-off, a cui erano approdati la scorsa stagione,
ma il campionato, almeno fino ad ora ha riservato una
trama diversa. La partenza non era stata delle più
felici, con il tecnico Renato Cioffi, già esonerato
dopo 4 giornate, un allenatore su cui la società
campana aveva puntato molto. Al suo posto l'esperto,
ma difficilmente gestibile caratterialmente come Aldo
Ammazzalorso, ripescato dalla Cavese dopo essere stato
fermo quasi un anno, dopo l'esonero di Pescara in
Serie B, alla fine del 2006. Il quale dopo poche
giornate ha fatto cambiare il preparatore atletico,
per scarso rendimento, e dopo la pausa invernale, in
pratica ha rotto con la dirigenza locale, così prima
della 21^ ha dato le dimissioni. Al suo posto, come
terzo trainer della stagione Aldo Papagni (classe 56),
già sulla panchina del Taranto, ed una grossa
esperienza nei gironi meridionali tra C1 e C2.
Con
lui sulla panchina i campani hanno cambiato modulo,
passando dal 4-4-2, al 4-2-3-1 e centrato quattro
punti in due gare, con il pareggio interno, in rimonta
contro il Manfredonia la vittoria esterna a Verona.
A grandi linee sarà quindi una Cavese, che forte
dell'aiuto del suo pubblico, scenderà in campo alla
ricerca della prima vittoria interna delle gestione
Papagni, e la voglia di risalire la china in
classifica, ricalcando come formazione quella uscita
vittoriosa dal "Bentegodi", che si presenterà
in campo, con l'esperto Criscuolo (classe 71) tra i
pali, elemento dotato dal punto di vista fisico e che
sa guidare il pacchetto arretrato. Difesa con Papagni
che stante l'assenza di Nocerino, rimescolerà le
carte, con l'esperto Geraldi, classe 75' ex di
Lucchese, Spezia e Livorno che dovrebbe piazzarsi al
centro con Farina (ex Olbia), per una coppia non forte
fisicamente e che potrebbe risentire qualcosa sui
palloni alti, ma è rapida e veloce, con uomini che
non mollano l'avversario di un millimetro e di farsi
sentire sulle caviglie.
Sugli
esterni a destra dovrebbe schierarsi con Pierotti
(77), mentre a sinistra il rientrante Cipriani; due
giocatori che avanzano spesso sui calci piazzati.
Specialmente Cipriani, un terzino di fascia un pò
atipico, alto oltre 185 cm, che prova spesso la
propulsione, diventando centrocampista aggiunto, in
alcune fasi di gioco e capace di farsi sentire sotto
rete come testimoniano le quattro reti della scorsa
stagione.
Come rincalzi, Manzo (86) e l'esperto Dario Rossi,
trentacinque anni compiuti a Novembre.
A centrocampo, come coppia davanti alla difesa, sulla
sinistra potrebbe schierare Favasuli (ex Teramo),
prelevato a gennaio dal Martinafranca, elemento che
abbina forza fisica e che spesso và alla conclusione
anche da lontano con Alfano al fianco a recuperare
palloni, altro elemento in grado di colpire dalla
distanza.
Linea
a tre, che sulla fascia destra presenterà sicuramente
lo sgusciante e tecnico Tarantino (Lucchese Prato e
Crotone), giocatore dal baricentro basso, di spiccate
qualità offensive, al centro Scartozzi (83) alla
regia, al posto di Catalano mentre a sinistra Frezza
(ex Chievo, Torino, Pescara, Foggia e Savoia) che
dovrebbe contendersi il posto con De Giorgio.
Terminale
avanzato l'esperto Giampaolo, in rete domenica scorsa,
giocatore che ama partire spesso palla al piede; per
lui un passato nelle giovanili della Juve, quindi ha
vestito le maglie di Spezia, Pescara, Bari, Verona,
Genoa, Cosenza, Palermo, per una carriera quasi tutta
tra A e B, ed un record personale di 20 reti nella
stagione 96-97 nella serie cadetta con la maglia del
Pescara. Elemento che sà essere letale sui calci
piazzati.A disposizione per il centrocampo l'esperto
Riccio (ex Pistoiese, Avellino, Siena e Cosenza),
giocatore portato a recuperare palloni e fermare gli
avversari con le buone o le cattive, e in avanti il
milanese Gianluca Porro (79), più volte accostato
alla Pro in passato. Giocatore dalle ottime
caratteristiche tecniche, ma che non ha mai sfondato
dopo il buon avvio nel Varese. Dopo la stagione del
rilancio due annate fa a Teramo sempre in C1, in cui
arrivando a Gennaio in 12 gare mise a segno 4 reti, è
ritornato un pò nel dimenticatoio, con le esperienze
alla Sangiovannese e Perugia, da dove la Cavese lo ha
prelevato nel corso dell'ultimo calciomercato
invernale.
Squadra,
che cerca poco la manovra palla a terra, cercando
improvvise accelerazioni, con lanci dalle retrovie,
con i due esterni che spingono molto, mentre in avanti
Giampaolo cercherà di creare varchi per gli
inserimenti di Frezza (De Giorgio) e Tarantino, con i
due laterali che tagliano spesso e volentieri il
terreno di gioco, andando a cercare spesso e
volentieri l'uno contro uno per la superiorità
numerica e cercando le punizioni dal limite, per
sfruttare al massimo le capacità balistiche di
Gianpaolo, ma anche di Frezza, Scartozzi ed Alfano.
In
casa la Cavese non perde da 48 turni, ed in questa
stagione ha conquistato 19 punti, frutto di quattro
vittorie (Sassuolo all'8^ giornata, Foggia, Ternana e
Lecco) e sette pareggi. Non vince tra le mura amiche
dalla 15^ giornata, il 21 Novembre scorso, quando
sconfisse i lariani, per 3-0 con reti al 51'
Ercolano, 63' Grieco ed 87' Tarantino. I primi due
hanno cambiato casacca nell'ultimo calcio mercato,
passando rispettivamente al Perugia ed al Monza.
In casa ha realizzato 15 reti sulle 26 complessive e
subite 9, delle 24 totali.
LO
STADIO "SIMONETTA LAMBERTI"
Lo
stadio cavese, si trova in via Mazzini, nel
città ed è situato nei pressi dell'uscita
dell'autostrada.
Ha una
singolare caratteristica è uno dei pochi, se non
l'unico stadio, del calcio professionistico italiano,
intitolato ad una figura di donna; Simonetta
Lamberti. Nel panorama nostrano, si registrano solo
altri due i nomi femminili il "Porta
Elisa" di Lucca ed il "Santa Colomba"
di Benevento, ma nel primo caso, quello dello
stadio della città toscana, è più un'indicazione,
essendo vicino ad una delle vecchie porte
d'entrata della città.
Simonetta
Lamberti, era una bambina di 10 anni, che venne
uccisa all'età di 10 anni, il 29 maggio del 1982,
da un killer della camorra nel corso di un
attentato, il cui vero obiettivo era però il
padre, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore a
Sala Consilina, nei pressi di Salerno, e con il
quale stava rincasando proprio a Cava de'
Tirreni. Il giudice, alla fine degli anni 70'
fu anche dirigente e per un breve periodo anche
presidente della squadra metelliana.
Il
fatto suscitò molto scalpore ai tempi, in quanto fu
la prima, di poi purtroppo una lunga
serie di bambini, vittime innocenti, uccisi per caso o
per particolare crudeltà durante le guerre di
mafia e camorra degli anni '80 e 90'.
Inizialmente
nel luogo della sua uccisione, viene eretto un cippo
marmoreo, realizzato con una sottoscrizione
popolare.
Lo
stadio di Cava de' Tirreni, venne
inaugurato ufficialmente nell'ormai lontano 1970,
con la semplice denominazione di "Comunale",
e da sempre ha ospitato le gare della squadra
locale.
In
realtà fu inaugurato ufficiosamente il 12
gennaio del 1969, con una gara della Cavese, che ai
tempi militava in Promozione; la struttura, non
era stata del tutto completata, in quanto mancava
ancora il settore di curva nord e la tribuna non aveva
la completa agibilità, priva anche ancora delle tribune
laterali; i lavori di sistemazione vennero poi
completati negli anni seguenti.
Il
nuovo stadio, in realtà, al termine dei suoi lavori
avrebbe dovuto portare un nome diverso.
Il ballottaggio era tra due nomi, Virgilio
Levratto e Gino Palumbo. Il primo, Virgilio
Levratto, era un famoso giocatore ligure,
anche nazionale degli anni 20 e 30, che concluse la
sua carriera proprio nella Cavese, e di cui fu
anche allenatore negli anni Quaranta. Il
secondo Gino Palumbo, era un giornalista sportivo,
nativo proprio di Cava de' Tirreni, e per anni
direttore della Gazzetta dello Sport e di altre
testate facenti capo alla RCS.
Le
tragiche circostanze che portaroo alla scomparsa
di Simonetta Lamberti, aggiunto al fatto che il
padre era legato anche alla società cavese, fece
ovviamente optare in suo favore, per la scelta
dell'intitolazione dell'impianto.
Il 2 aprile 1983, undici mesi dopo la scomparsa di Simonetta
Lamberti, in occasione della gara del
campionato di serie B tra Cavese e Milan, lo Stadio
Comunale fu intitolato alla memoria della bambina.
Proprio mentre la società stava vivendo il suo
massimo splendore calcistico, nella prima metà
degli anni ottanta con la promozione della Cavese in
serie B. In quell'occasione, lo stadio, fece
registrare a sua massima affluenza con 22.000
spettatori.
Attualmente
l'impianto vede la presenza di una pista d'atletica,
tutto interno al terreno di gioco, che misura (110 x
65), e può ospitare 7.000 spettatori. L'ala
calda del tifo di casa, si ritrova nella curva sud,
mentre gli ospiti sul fronte opposto nella Nord.
Conta su un settore distinti, e di una tribuna su
due piani. Coperta al piano superiore, dove troviamo
anche la tribuna stampa intitolata all'ex direttore
della Gazzetta dello Sport, Gino Palumbo, e
scoperta nel piano inferiore. Gli spogliatoi con la
sala stampa sono situati, sotto il settore
distinti.
In
passato, il terreno di gioco, diverse volte è stato
calcato dalla Nazionale maggiore per allenamenti e
partite amichevoli non ufficiali, mentre hanno
giocato gare ufficiali diverse Nazionali di
categoria dall'Under21 in giù; spesso e volentieri
ha ospitato concerti.
L'AVVERSARIO
DA TEMERE
Arriva
così, per la prima volta ad Andria in C1, dove prima
centra la promozione in B (1996-97) con 22 presenze e
2 reti, quindi riassapora la cadetteria con identico
bottino di reti e presenze.
Ancora
in B, ma con la maglia del Chievo, nel 1998-99:
stagione chiusa con 31 presenze e 1 rete. Un'altra
parentesi, in Veneto, però brevissima a Treviso, con
sole 4 presenze in serie cadetta, così a Gennaio,
ritorna al Sud, per indossare la maglia del Savoia con
cui colleziona 29 presenze, retrocedendo però in C1.
E’ qui che l’esterno azzurro vive la sua miglior
stagione realizzativa con 7 centri in 29 presenze. Un
bottino straordinario che gli vale il nuovo salto di
categoria con il passaggio al Palermo.
Nonostante
le poche apparizioni (9) Frezza finisce sul taccuino
delle grandi e, nel 2002-03 fa, finalmente, il suo
esordio in Serie A, con la leggendaria maglia granata
del Torino. Solo 8 presenze, per lui, nella massima
categoria, addolcite però dalla gioia della prima
marcatura nella massima serie.
Nel
2003-04, retrocesso sul campo, con i granata, inizia
la nuova stagione a Torino ma a Gennaio abbandona, la
città del gianduiotto per Pescara, sempre in B,
assommando altre 21 presenze.
Nell'estate,
del 2004, il ritorno ad Andria in C1: un doppio salto
all’indietro in due stagioni che rende le sue qualità
ancor più temibili in categoria, affrontando per la
prima volta la Pro, proprio nella gara d'esordio,
nonostante la retrocessione della squadra pugliese,
disputa un buon campionato con 29 presenze e cinque
reti, ed il suo nome ritorna sui taccuini, così nella
stagione seguente lo troviamo a Foggia, sempre in C1
dove colleziona 30 partite con tre reti. Nel 2006-07,
passa all'ambizioso Gallipoli, nella medesima
categoria, rimanendo titolare per tutta la stagione.
Da questo campionato è approdato a Cava de' Tirreni
ed è andato in rete nell'ultimo turno interno
disputato dalla Cavese, acciuffando il pareggio in
rimonta all'81' contro il Manfredonia.
IL
PERSONAGGIO

Virgilio
Felice Levratto
Virgilio Felice Levratto, nato a Carcare,
sull'altipiano savonese, il 26 ottobre 1904, e
scomparso poi a Genova, il 18 settembre 1968, è stato
uno dei calciatori simbolo dell'Italia degli anni
Venti e Trenta, raggiungendo picchi di fama
incredibili, con tanto di canzone dedicata, noto per
un tiro potente che sfondava letteralmente le reti e
che chiuse la sua parabola di calciatore nella Cavese
nei primi anni Quaranta, per diventarne poi
allenatore.
Levratto
inizia la sua carriera da calciatore, con il Vado,
squadra di un piccolo centro confinante con Savona, da
cui arrivava anche il famoso portiere del Grande
Torino, Valerio Bacigalupo; non ancora diciottenne, fu
uno degli artefici della conquista da parte del
piccolo club savonese, della prima edizione della
Coppa Italia (1922), salendo alla ribalta delle
cronache nazionali, per aver segnato il gol decisivo
nella finale contro l'Udinese, durante i tempi
supplementari (1-0).
La
popolarità, che ne conseguì stimolò l'interesse nei
suoi confronti di squadre più prestigiose, aprendogli
anche le porte della Nazionale. Con gli azzurri esordì
diciannovenne il 25 maggio 1924, alle Olimpiadi di
Parigi, convocato da Vittorio Pozzo nonostante ancora
militasse in II^ Divisione, sempre vestendo la maglia
del Vado. A Parigi lasciò il segno per l'episodio che
lo vide protagonista assieme al portiere del
Lussemburgo Bausch: un suo potentissimo tiro colpì
quest'ultimo al mento, facendolo crollare a terra tra
il clamore del pubblico, che vide del sangue uscire
dalla bocca dell'estremo difensore. I denti gli
avevano staccato un pezzo di lingua; medicato dai
dottori a bordo campo, rientrò in partita (non
esistevano ancora le sostituzioni). Nel corso di
un'azione successiva, la palla capitò ancora a
Levratto che, apprestandosi a tirare, vide il portiere
coprirsi il volto con le mani. Con il 2-0 già
acquisito, l'attaccante scelse allora di lanciare il
pallone fuori dai pali.
Nel
1925, dopo una buona stagione al Verona (15 gol in 20
presenze), approdò al Genoa. Vestì la maglia rossoblù
per sette stagioni, collezionando in campionato 84
reti in 148 presenze, ma senza mai però conquistare
l'ambito scudetto; ciò nonostante, il passaggio a
quella che era la squadra più titolata d'Italia
accrebbe ulteriormente la sua popolarità, e questa
perdurò anche dopo la fine della sua carriera. Già
per la sua potenza di tiro si era guadagnato il
soprannome di "sfondareti", successivamente,
negli anni 30, il "Quartetto Cetra", ne
canta le lodi, nella canzone "Oh che
centrattacco!!!", con tanto di riornello con il
suo cognome.
Nel
1928, alle Olimpiadi di Amsterdam, vinse da titolare
la medaglia di bronzo, segnando 4 reti in 5 partite.
Alla fine della sua carriera arriva a collezionare 28
presenze e 11 reti con la maglia della Nazionale.
Nel
1932 passò all'Ambrosiana-Inter e quindi nel
1934 alla Lazio. Andò a chiudere la carriera come
calciatore-allenatore dapprima al Savona, che condusse
alla vittoria del campionato di Serie C 1939-40), e
poi alla Cavese, in IV^ Serie, con la quale festeggiò
una promozione in C e, l'anno dopo, un sorprendente
terzo posto.
Nel
dopoguerra, allenò senza troppa fortuna Savona,
Messina e Lecce e fu il vice di Fulvio Bernardini alla
guida della Fiorentina, Campione d'Italia 1955-56. Morì
a Genova nel 1968, a soli 63 anni.
Palmares:
Pro Patria 12 Campionati di Serie A / 1 Coppa delle
Alpi - Cavese due campionati di Serie B - 1 Scudetto
Dilettanti 2002-03
2007-08
Serie C1/A
6^
30 Set. 07 Pro Patria - Cavese 1-1: 11'
Aquino (C), 25' Vecchio (P). CLICCA
QUI
IL
TIFO
Gli
aquilotti di Cava de' Tirreni, hanno dalla loro,
come in quasi tutte le piazze meridionali, un buon
seguito; in questo campionato nelle trasferte in
Lombardia e Veneto le file dei sostenitori cavesi,
hanno anche il sostegno degli emigrati che vanno a
sostenere la loro squadra, arrivando da Milano,
Torino e qualcuno arriva anche dalla vicina
Svizzera.
Il
movimento ultras a Cava de Tirreni ha una
lunga storia, una storia che negli anni ha portato i
cavesi ad essere senza ombra di smentita una delle
tifoserie in Italia più compatte ed unite e di
mentalità. Intorno al 1975 quando la squadra
assunse la denominazione di Pro Cavese
comparvero le prime scritte rudimentali su
striscioni artigianali con i nomi classici di quegli
anni: Commandos, Aquile, Ultrà.
Ma
è nel a cavallo tra il 1976 ed 77, con la squadra
che punta a vincere il campionato di Serie D, che
nella città di Cava, "Dody" fa nascere la
Falange d'Assalto un gruppo che già dal nome,
dichiaratamente di estrema destra, fa capire molto.
Lo striscione con l'aquila nel centro, il largo uso
di bandieroni e una mentalità d'elite ne fanno un
modello da imitare per i nascenti gruppi del sud
Italia di quei caldi anni settanta. Sempre nello
stesso anno, si registra uno dei maggiori picchi di
presenze allo stadio cavese, con poco meno di 20.000
persone, per la gara Cavese-Martinafranca in Serie
D, che sancì il ritorno in Serie C, dei metelliani. Nel
1983, in occasione della gara interna con il Milan
(2-2), in Serie B, si registra il record assoluto di
presenze ben 22.000, sempre nello stesso anno da
segnalare i 17.000 contro la Cremonese ed i 15.000
nella gara di Coppa Italia contro il Napoli. Con una
media che nei campionati cadetti, difficilmente
scese sotto le 10.000 unità.
Successivamente
alla Falange e per un breve periodo nascono anche i
Wanderers, politicamente di sinistra, e tra i primi
in Italia a scegliere questo nome (I vagabondi) e
per un bel po' di anni tifano in curva contigui
senza contrapposizioni ideologiche. Dalla loro
unione nel 1984 nascono gli Ultrà Cava che
resteranno al comando della curva biancoblù sino al
1990.
I
reduci del gruppo sono ora presenti dietro la sigla
BT667. Anni dopo, nel 1998, nascono gli Acid Boys
con il loro motto tipo "Diffidate dalle
imitazioni", che avevano saputo rinnovare la
mentalità e l'estetica di un gruppo che a livello
di serie C è sempre stata tra le più calde,
eclettiche, esuberanti, legata profondamente alla
storia e alle tradizioni della propria città e
delle aquile da loro seguite ovunque specie appunto
nel periodo magico degli ottanta (80-84) che
coincide con la Cavese in serie B guidata da Santin
che ottiene uno storico successo a San Siro contro
il Milan.
In questo delicato periodo il tifo è coordinato
dagli Acid Boys e dal nucleo Mods (i veterani, primo
striscione nel 1988) e in questi anni si deve ai
gruppi cavesi l'originalità del coro sulle note di
"Amico è..." di Dario Baldan Bembo, poi
copiato in tutti gli stadi non solo italiani.
Nel
periodo proliferano una infinità di sigle;
tutte riconducibili a gruppi e mini gruppi di
quartiere o paesi limitrofi:Aspro Group, Trash Boys,
Brigata, Crazy Girl, Epitaffio. Anche i Viking che
restarono in curva sud per parecchi anni, così come
per gli Hell's Eagles che fanno la loro apparizione
nella stagione 82-83 e dureranno fino ai primi anni
90. In questo periodo il ritrovo è il Club Amici
della Cavese.
Lo
spirito della vecchia guardia cavese è
rappresentato dai Noi di Cava. Nella stagione
1997-98 nasce (e cesserà dopo pochi anni)
l'Avanguardia. Gli Acid Boys rimangono alla guida
della curva saldamente e lo sono tuttora. Negli
ultimi anni picchi di pubblico notevoli, nel corso
del campionato, di Serie D, poi vinto, anche con
10.000 presenze per la gara più importante della
stagione.
I
cavesi, sono stati sempre presenti non hanno mai
mollato, trasferte in grandissimo numero come
detto non solo nei campionati di vertice della
serie B ma anche nell' umiliante parabola
discendente del successivo declassamento in serie
C2 e del fallimento che obbligherà la squadra
campana a ripartire dai campionati
dilettantistici. La formazione campana anche nelle
categorie minori ha avuto l'appoggio del
suo tifo di ottimo livello. Con cifre in casa di
assoluto rilievo, indipendentemente dalla
categoria
Per
i gemellaggi da segnalare il rapporto con i
ragazzi di Messina che è molto datato ma anche
con Crotone e Lecce.
La curva cavese si dichiara apolitica e in effetti
ci sono fianco a fianco ragazzi di destra e di
sinistra (con preponderanza di questi ultimi).
Impegnati da tempo nel sociale per valorizzare le
risorse culturali e sociali della città: si
ricorda una coreografia con un telone di 40 mt.
con tutti i monumenti della città il tutto
auto-finanziato. Sono stati anche i promotori
della prima vera lotta alla repressione negli
stadi e da anni sono in prima linea per i diritti
del popolo Ultrà d'Italia. Presenti sempre in
trasferta con lo striscione Cavese 1919. Dal 2006
la Curva Sud, dove risiedono gli ultras di casa è
intitolata a Catello Mari, capitano della Cavese,
scomparso in un incidente auto nel 2006.
Le
rivalità: Salerno su tutte. Questa è la più
sentita dal popolo biancoblù con le due città che
distano meno di 10 km, che và anche oltre l'ambito
sportivo. Nel 1924 il primo accesissimo derby
disputato in un atmosfera già caldissima per
l'epoca. Era forte la rivalità anche con la Juve
Stabia, ma l'atmosfera tra le due tifoserie si è
però stemperata, dopo la scomparsa del difensore e
capitano degli aquilotti Catello Mari, scomparso in
un incidente d'auto, proprio la sera dei
festeggiamenti per l'ultima promozione in C1, il 16
Aprile 2006.
Altre,
da segnalare con Nocera, vista la vicinanza tra le
due città e anche in genere tutte le squadre
campane come Savoia, Turris. Sentita anche quella
con Campobasso, Latina, e da qualche anno Taranto.
Da registrare negli anni 80' una fortissima rivalità
con la Sambenedettese, con sfide infuocate sul campo
e, soprattutto, sugli spalti, con gare tutte
concentrate in un breve lasso di tempo dall'80
all'84. Le prime in serie C, e le altre in
serie cadetta. Clima surriscaldato aiutato anche al
tempo dalla conformazione dello stadio marchigiano
"Ballarin". Il 10 Aprile del 1982,
nello stadio marchigiano si gioca la 10^ giornata,
di ritorno del campionato di Serie B, tra Samb e
Cavese, sul campo vincono i rossoblù marchigiani
per 1-0, ma a fine gara ci fu una vera e propria
guerriglia urbana che andò in scena per ore, con un
gruppo di ultras metelliani, che imperversò nelle
vie adiacenti allo stadio e poi nel centro di San
Benedetto, dove distrussero macchine e tutto quello
che trovavano sulla loro strada. Ci fu poi un
assalto al "Cinema delle palme", dove
alcuni cavesi si erano asserragliati, con il locale
che subì numerosi danni. Nel corso del campionato
di C1 2006-07, le due squadre e tifoserie sono
tornate ad incontrarsi, con un clima molto
stemperato rispetto al passato, con la mediazione
dei sindaci delle due città.
In
questa stagione 2007-08, gli abbonamenti sono 560,
il record di presenze in stagione è stato in
occasione del match casalingo contro il Verona, con
circa 4.000 persone. La media in stagione è stabile
sulle 2.860 unità. Nello scorso campionato, con il
ritorno in C1, ed il raggiungimento dei play-off, le
tessere staccate furono 575, con circa 3.750
presenze medie. Il record di presenze allo
stadio "Lamberti", è di 22.000 persone,
nella giornata della sua intitolazione, nella gara
Cavese-Milan del campionato di Serie B, 1982-83.
Nella
gara di andata allo "Speroni", circa 270 i
cavesi presenti, parte arrivata in treno; a Milano
si sono sono uniti diversi sostenitori residenti in
zona. Cori ed incitamento continuo per tutta la
partita, ma anche quattro accensioni di fuochi
nel settore ospiti. Finale di gara di gara
movimentato con lancio di oggetti verso il settore
vicino. La società Cavese, sospese a tempo
indeterminato il portiere Cecere, per un gestaccio
indirizzato ai propri tifosi, ma anche verso quelli
bustocchi.

Cavesi
a Busto 07-08
Nei gironi successivi, in procura a Busto Arsizio
arrivarono anche denuncie contro ignoti per
danneggiamento, atti contrari alla pubblica
decenza e lancio di oggetti contro i poliziotti
impegnati nel servizio d'ordine. Stando a quanto
emerso, alcuni tifosi cavesi si sarebbero lasciati
andare a diversi gesti contro il pudore, danneggiato
alcune abitazioni vicino allo stadio ed avrebbero
scagliato con violenza alcune biglie, in metallo di
colore arancio contro gli agenti del commissariato
di via Candiani, con diverse persone identificate
tramite le registrazione delle telecamere di
sicurezza dello "Speroni". Nell'ultimo
turno di campionato, giocato a Verona, si sono
verificati degli incidenti nel pre-gara, che hanno
portato all'arresto di 8 tifosi cavesi, più altri
cinque denunciati per scontri con la Polizia; alla
società è stata comminata una multa di 10.000 per
i disordini, in quanto i propri sostenitori
tentavano di forzare le porte di sicurezza adiacenti
i tornelli di accesso al settore dello stadio loro
riservato, allo scopo di permettere l'ingresso allo
stadio di altri tifosi sprovvisti di biglietto,
l'intervento delle forze dell'ordine impediva il
tentativo; i medesimi sostenitori a questo punto
lanciavano verso le forze dell'ordine un bastone,
monete e sputi; gli stessi introducevano e facevano
esplodere nel recinto di gioco un petardo di
notevole potenza. (Ammenda con diffida C.G.S.)