LA PROSSIMA AVVERSARIA

 
..

CAVESE

Società Sportiva 1919

.

Società Sportiva Cavese srl 1919
Colori sociali: maglia blù, calzoncini bianchi, calzettoni blu con bordo bianco 
Sede via Alfonso Balzico, 46 - 84013 Cava de' Tirreni (Sa). Tel. e fax: 089 343474
Sito web:www.sscavesecalcio.it/
E-mail: ufficiostampa@sscavesecalcio.it / info@sscavesecalcio.it

Stadio "Simonetta Lamberti", Via Mazzini, 84013 Cava de' Tirreni (Sa). Dimens. (110 x 65) - Spett. 7.000

Cava de' Tirreni 50.500 abitanti - Totale provincia di Salerno 1.118.000

Abbonamenti:

2007-08: 560
2006-07: 575

QUADRI DIRIGENZIALI

 

Amministratore unico: Adolfo Accarino
Presidente: Antonio Fariello
Vice-presidenti: Elio De Sio - Carlo Pisano
Direttore generale: Gennaro Brunetti
Marketing e comunicazione: Alfonso Vitale
Direttore sportivo: Dionisio Nicola
Team manager: Gerardo Bartiromo
Adetto stampa: Lello Pisapia
Allenatore: Aldo Papagni, sub. alla 21 ad Ammazzalorso, sub. alla 4^ a Renato Cioffi
Allenatore in 2^: Vincenzo Marino
Prep. atletico: Antonio Fabbiano
Prep. portieri: Alfredo Geraci
Medico sociale: Antonio Massa
Fisioterapisti: Mario Aurino - Giorgio Esposito

 

IL CAMPAGNA ACQUISTI INVERNALE

 
ARRIVI: Sorrentino (a85) e Porro (a79- Perugia), Favasuli (c83- Martina), Shiba (Alb. a 87-Novara), Della Corte (p83 Real Marcianise)

PARTENZE: Ercolano (a82-Perugia), Teta (d81-Scafatese), Grieco (a82-Monza), Vitale (a88-Savoia), Unniemi (c84-Real Marcianise), Cecere (p72-Potenza), Bernardi (d77-Val di Sangro) Pane (p Atletico Trivento)

 

LA  ROSA 2007-08


P
ortieri: Criscuolo (71), Della Corte (83), Petrazzuolo (76)

Difensori: Cipriani (80), Farina (79), Geraldi (75), Manzo (86), Nocerino (75), Panarelli (76), Pierotti (77), Rossi (72)

Centrocampisti: Alfano (82), Catalano (71), Favasuli (83), Frezza (75), Porro (79), Riccio (74), Scartozzi (83), Zaccagnini (83)

Attaccanti: Aquino (79), De Giorgio (83), Giampaolo (70), Shiba (Alb. 87), Sorrentino (85), Tarantino (79)

 

GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI

2002-03 Serie D/I  1° posto - Vince lo scudetto Dilettanti - All. Mario Somma
2003-04 Serie C2/c 11° posto - All. Francesco Senatore poi Ezio Castellucci 
2004-05 Serie C2/c 4° posto - Eliminata in finale play-off dal Gela - All. Roberto Pidone
2005-06 Serie C2/b 1° posto - PROMOSSA IN SERIE C1 - All. Salvatore Campilongo
2006-07 Serie C1/b 3° posto - Eliminata in semifinale play-off dal Foggia - All. Salvatore Campilongo

 

 

CAVESE - PRO PATRIA

Una prima assoluta per la Pro, che sarà di scena per la prima volta nella sua storia, sul terreno di gioco del "Simonetta Lamberti", di Cava de' Tirreni, alla ricerca quanto meno di un punto, per rimettersi in carreggiata, dopo i non felici risultati delle ultimi giornate.
I tigrotti, affrontano la Cavese, privi di diverse pedine importanti, privi del capitano Paolo Tramezzani, fuori da mesi, ma sembra ormai prossimo al ritorno in campo, di Cigardi anche lui al palo, di Negrini per pubalgia e di Imburgia, praticamente quindi senza nessun uomo di fascia, sia in avanti che dietro. E proprio nel pacchetto arretrato, per la gara in Campania, sussistono i maggiori dubbi, con Candrina in dubbio, dopo essere uscito malconcio dopo solo un quarto d'ora di gioco a Foggia e Citterio non al meglio della condizione fisica.

Non che in casa Cavese si stia meglio; l'ultimo match a Verona, dove i metelliani, hanno vinto per 1-0, sfruttando al meglio un erroraccio difensivo, sul quale l'esperto Giampaolo si è fatto trovare pronto per insaccare dal limite al 9' di gioco, ha lasciato diversi strascichi. Una multa di 10.000 Euro per le intemperanze dei proprio tifosi, nel pre-gara e poi tre espulsi in campo,il difensore Nocerino, il giovane attaccante Sorrentino, appena prelevato dal Perugia, ed il secondo portiere Petrazzuolo, espulso direttamente dalla panchina al 73'.
A questi giocatori, vanno ad aggiungersi l'esperto regista Biagio Catalano (ex Giulianova e Foggia) ed il difensore Panarelli, quest'ultimo ha perso gran parte della stagione.

In questa stagione gli aquilotti del presidente Antonio Fariello, si erano riproposti quanto meno di centrare i play-off, a cui erano approdati la scorsa stagione, ma il campionato, almeno fino ad ora ha riservato una trama diversa. La partenza non era stata delle più felici, con il tecnico Renato Cioffi, già esonerato dopo 4 giornate, un allenatore su cui la società campana aveva puntato molto. Al suo posto l'esperto, ma difficilmente gestibile caratterialmente come Aldo Ammazzalorso, ripescato dalla Cavese dopo essere stato fermo quasi un anno, dopo l'esonero di Pescara in Serie B, alla fine del 2006. Il quale dopo poche giornate ha fatto cambiare il preparatore atletico, per scarso rendimento, e dopo la pausa invernale, in pratica ha rotto con la dirigenza locale, così prima della 21^ ha dato le dimissioni. Al suo posto, come terzo trainer della stagione Aldo Papagni (classe 56), già sulla panchina del Taranto, ed una grossa esperienza nei gironi meridionali tra C1 e C2.

Con lui sulla panchina i campani hanno cambiato modulo, passando dal 4-4-2, al 4-2-3-1 e centrato quattro punti in due gare, con il pareggio interno, in rimonta contro il Manfredonia la vittoria esterna a Verona.
A grandi linee sarà quindi una Cavese, che forte dell'aiuto del suo pubblico, scenderà in campo alla ricerca della prima vittoria interna delle gestione Papagni, e la voglia di risalire la china in classifica, ricalcando come formazione quella uscita vittoriosa dal "Bentegodi", che si presenterà in campo, con l'esperto Criscuolo (classe 71) tra i pali, elemento dotato dal punto di vista fisico e che sa guidare il pacchetto arretrato. Difesa con Papagni che stante l'assenza di Nocerino, rimescolerà le carte, con l'esperto Geraldi, classe 75' ex di Lucchese, Spezia e Livorno che dovrebbe piazzarsi al centro con Farina (ex Olbia), per una coppia non forte fisicamente e che potrebbe risentire qualcosa sui palloni alti, ma è rapida e veloce, con uomini che non mollano l'avversario di un millimetro e di farsi sentire sulle caviglie.

Sugli esterni a destra dovrebbe schierarsi con Pierotti (77), mentre a sinistra il rientrante Cipriani; due giocatori che avanzano spesso sui calci piazzati. Specialmente Cipriani, un terzino di fascia un pò atipico, alto oltre 185 cm, che prova spesso la propulsione, diventando centrocampista aggiunto, in alcune fasi di gioco e capace di farsi sentire sotto rete come testimoniano le quattro reti della scorsa stagione.
Come rincalzi, Manzo (86) e l'esperto Dario Rossi, trentacinque anni compiuti a Novembre.
A centrocampo, come coppia davanti alla difesa, sulla sinistra potrebbe schierare Favasuli (ex Teramo), prelevato a gennaio dal Martinafranca, elemento che abbina forza fisica e che spesso và alla conclusione anche da lontano con Alfano al fianco a recuperare palloni, altro elemento in grado di colpire dalla distanza.

Linea a tre, che sulla fascia destra presenterà sicuramente lo sgusciante e tecnico Tarantino (Lucchese Prato e Crotone), giocatore dal baricentro basso, di spiccate qualità offensive, al centro Scartozzi (83) alla regia, al posto di Catalano mentre a sinistra Frezza (ex Chievo, Torino, Pescara, Foggia e Savoia) che dovrebbe contendersi il posto con De Giorgio.

Terminale avanzato l'esperto Giampaolo, in rete domenica scorsa, giocatore che ama partire spesso palla al piede; per lui un passato nelle giovanili della Juve, quindi ha vestito le maglie di Spezia, Pescara, Bari, Verona, Genoa, Cosenza, Palermo, per una carriera quasi tutta tra A e B, ed un record personale di 20 reti nella stagione 96-97 nella serie cadetta con la maglia del Pescara. Elemento che sà essere letale sui calci piazzati.A disposizione per il centrocampo l'esperto Riccio (ex Pistoiese, Avellino, Siena e Cosenza), giocatore portato a recuperare palloni e fermare gli avversari con le buone o le cattive, e in avanti il milanese Gianluca Porro (79), più volte accostato alla Pro in passato. Giocatore dalle ottime caratteristiche tecniche, ma che non ha mai sfondato dopo il buon avvio nel Varese. Dopo la stagione del rilancio due annate fa a Teramo sempre in C1, in cui arrivando a Gennaio in 12 gare mise a segno 4 reti, è ritornato un pò nel dimenticatoio, con le esperienze alla Sangiovannese e Perugia, da dove la Cavese lo ha prelevato nel corso dell'ultimo calciomercato invernale.

Squadra, che cerca poco la manovra palla a terra, cercando improvvise accelerazioni, con lanci dalle retrovie, con i due esterni che spingono molto, mentre in avanti Giampaolo cercherà di creare varchi per gli inserimenti di Frezza (De Giorgio) e Tarantino, con i due laterali che tagliano spesso e volentieri il terreno di gioco, andando a cercare spesso e volentieri l'uno contro uno per la superiorità numerica e cercando le punizioni dal limite, per sfruttare al massimo le capacità balistiche di Gianpaolo, ma anche di Frezza, Scartozzi ed Alfano.

In casa la Cavese non perde da 48 turni, ed in questa stagione ha conquistato 19 punti, frutto di quattro vittorie (Sassuolo all'8^ giornata, Foggia, Ternana e Lecco) e sette pareggi. Non vince tra le mura amiche dalla 15^ giornata, il 21 Novembre scorso, quando sconfisse i lariani, per 3-0  con reti al 51' Ercolano, 63' Grieco ed 87' Tarantino. I primi due hanno cambiato casacca nell'ultimo calcio mercato, passando rispettivamente al Perugia ed al Monza.
In casa ha realizzato 15 reti sulle 26 complessive e subite 9, delle 24 totali.

 

LO STADIO "SIMONETTA LAMBERTI"

 

 
Lo stadio cavese, si trova in via Mazzini, nel città ed è situato nei pressi dell'uscita dell'autostrada.
Ha una singolare caratteristica è uno dei pochi, se non l'unico stadio, del calcio professionistico italiano, intitolato ad una figura di donna; Simonetta Lamberti. Nel panorama nostrano, si registrano solo altri due i nomi femminili il "Porta Elisa" di Lucca ed il "Santa Colomba" di Benevento, ma nel primo caso, quello dello stadio della città toscana, è più un'indicazione, essendo vicino ad una delle vecchie porte d'entrata della città.

Simonetta Lamberti, era una bambina di 10 anni, che venne uccisa all'età di 10 anni, il 29 maggio del 1982, da un killer della camorra nel corso di un attentato, il cui vero obiettivo era però il padre, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore a Sala Consilina, nei pressi di Salerno, e con il quale stava rincasando proprio a Cava de' Tirreni. Il giudice, alla fine degli anni 70' fu anche dirigente e per un breve periodo anche presidente della squadra metelliana.

Il fatto suscitò molto scalpore ai tempi, in quanto fu la prima, di poi purtroppo una lunga serie di bambini, vittime innocenti, uccisi per caso o per particolare crudeltà durante le guerre di  mafia e camorra degli anni '80 e 90'.

Inizialmente nel luogo della sua uccisione, viene eretto un cippo marmoreo, realizzato con una sottoscrizione popolare.

Lo stadio di Cava de' Tirreni, venne inaugurato ufficialmente nell'ormai lontano 1970, con la semplice denominazione di "Comunale", e da sempre ha ospitato le gare della squadra locale. 

In realtà fu inaugurato ufficiosamente il 12 gennaio del 1969, con una gara della Cavese, che ai tempi militava in Promozione; la struttura, non era stata del tutto completata, in quanto mancava ancora il settore di curva nord e la tribuna non aveva la completa agibilità, priva anche ancora delle tribune laterali; i lavori di sistemazione vennero poi completati negli anni seguenti. 

Il nuovo stadio, in realtà, al termine dei suoi lavori avrebbe dovuto portare un nome diverso.
Il ballottaggio era tra due nomi, Virgilio Levratto e Gino Palumbo. Il primo, Virgilio Levratto, era un famoso giocatore ligure, anche nazionale degli anni 20 e 30, che concluse la sua carriera proprio nella Cavese, e di cui fu anche allenatore negli anni Quaranta. Il secondo Gino Palumbo, era un giornalista sportivo, nativo proprio di Cava de' Tirreni, e per anni direttore della Gazzetta dello Sport e di altre testate facenti capo alla RCS.

Le tragiche circostanze che portaroo alla scomparsa di Simonetta Lamberti, aggiunto al fatto che il padre era legato anche alla società cavese, fece ovviamente optare in suo favore, per la scelta dell'intitolazione dell'impianto.
Il 2 aprile 1983, undici mesi dopo la scomparsa di Simonetta Lamberti, in occasione della gara del campionato di serie B tra Cavese e Milan, lo Stadio Comunale fu intitolato alla memoria della bambina. Proprio mentre la società stava vivendo il suo massimo splendore calcistico, nella prima metà degli anni ottanta con la promozione della Cavese in serie B. In quell'occasione, lo stadio, fece registrare a sua massima affluenza con 22.000 spettatori.

Attualmente l'impianto vede la presenza di una pista d'atletica, tutto interno al terreno di gioco, che misura (110 x 65), e può ospitare 7.000 spettatori. L'ala calda del tifo di casa, si ritrova nella curva sud, mentre gli ospiti sul fronte opposto nella Nord. Conta su un settore distinti, e di una tribuna su due piani. Coperta al piano superiore, dove troviamo anche la tribuna stampa intitolata all'ex direttore della Gazzetta dello Sport, Gino Palumbo, e scoperta nel piano inferiore. Gli spogliatoi con la sala stampa sono situati, sotto il settore distinti.

In passato, il terreno di gioco, diverse volte è stato calcato dalla Nazionale maggiore per allenamenti e partite amichevoli non ufficiali, mentre hanno giocato gare ufficiali diverse Nazionali di categoria dall'Under21 in giù; spesso e volentieri ha ospitato concerti.
 

L'AVVERSARIO DA TEMERE

Arriva così, per la prima volta ad Andria in C1, dove prima centra la promozione in B (1996-97) con 22 presenze e 2 reti, quindi riassapora la cadetteria con identico bottino di reti e presenze.

Ancora in B, ma con la maglia del Chievo, nel 1998-99: stagione chiusa con 31 presenze e 1 rete. Un'altra parentesi, in Veneto, però brevissima a Treviso, con sole 4 presenze in serie cadetta, così a Gennaio, ritorna al Sud, per indossare la maglia del Savoia con cui colleziona 29 presenze, retrocedendo però in C1. E’ qui che l’esterno azzurro vive la sua miglior stagione realizzativa con 7 centri in 29 presenze. Un bottino straordinario che gli vale il nuovo salto di categoria con il passaggio al Palermo.

Nonostante le poche apparizioni (9) Frezza finisce sul taccuino delle grandi e, nel 2002-03 fa, finalmente, il suo esordio in Serie A, con la leggendaria maglia granata del Torino. Solo 8 presenze, per lui, nella massima categoria, addolcite però dalla gioia della prima marcatura nella massima serie.

Nel 2003-04, retrocesso sul campo, con i granata, inizia la nuova stagione a Torino ma a Gennaio abbandona, la città del gianduiotto per Pescara, sempre in B, assommando altre 21 presenze.

Nell'estate, del 2004, il ritorno ad Andria in C1: un doppio salto all’indietro in due stagioni che rende le sue qualità ancor più temibili in categoria, affrontando per la prima volta la Pro, proprio nella gara d'esordio, nonostante la retrocessione della squadra pugliese, disputa un buon campionato con 29 presenze e cinque reti, ed il suo nome ritorna sui taccuini, così nella stagione seguente lo troviamo a Foggia, sempre in C1 dove colleziona 30 partite con tre reti. Nel 2006-07, passa all'ambizioso Gallipoli, nella medesima categoria, rimanendo titolare per tutta la stagione. Da questo campionato è approdato a Cava de' Tirreni ed è andato in rete nell'ultimo turno interno disputato dalla Cavese, acciuffando il pareggio in rimonta all'81' contro il Manfredonia.



IL PERSONAGGIO

Virgilio Felice Levratto



Virgilio Felice Levratto, nato a Carcare, sull'altipiano savonese, il 26 ottobre 1904, e scomparso poi a Genova, il 18 settembre 1968, è stato uno dei calciatori simbolo dell'Italia degli anni Venti e Trenta, raggiungendo picchi di fama incredibili, con tanto di canzone dedicata, noto per un tiro potente che sfondava letteralmente le reti e che chiuse la sua parabola di calciatore nella Cavese nei primi anni Quaranta, per diventarne poi allenatore.

Levratto inizia la sua carriera da calciatore, con il Vado, squadra di un piccolo centro confinante con Savona, da cui arrivava anche il famoso portiere del Grande Torino, Valerio Bacigalupo; non ancora diciottenne, fu uno degli artefici della conquista da parte del piccolo club savonese, della prima edizione della Coppa Italia (1922), salendo alla ribalta delle cronache nazionali, per aver segnato il gol decisivo nella finale contro l'Udinese, durante i tempi supplementari (1-0).

La popolarità, che ne conseguì stimolò l'interesse nei suoi confronti di squadre più prestigiose, aprendogli anche le porte della Nazionale. Con gli azzurri esordì diciannovenne il 25 maggio 1924, alle Olimpiadi di Parigi, convocato da Vittorio Pozzo nonostante ancora militasse in II^ Divisione, sempre vestendo la maglia del Vado. A Parigi lasciò il segno per l'episodio che lo vide protagonista assieme al portiere del Lussemburgo Bausch: un suo potentissimo tiro colpì quest'ultimo al mento, facendolo crollare a terra tra il clamore del pubblico, che vide del sangue uscire dalla bocca dell'estremo difensore. I denti gli avevano staccato un pezzo di lingua; medicato dai dottori a bordo campo, rientrò in partita (non esistevano ancora le sostituzioni). Nel corso di un'azione successiva, la palla capitò ancora a Levratto che, apprestandosi a tirare, vide il portiere coprirsi il volto con le mani. Con il 2-0 già acquisito, l'attaccante scelse allora di lanciare il pallone fuori dai pali.

Nel 1925, dopo una buona stagione al Verona (15 gol in 20 presenze), approdò al Genoa. Vestì la maglia rossoblù per sette stagioni, collezionando in campionato 84 reti in 148 presenze, ma senza mai però conquistare l'ambito scudetto; ciò nonostante, il passaggio a quella che era la squadra più titolata d'Italia accrebbe ulteriormente la sua popolarità, e questa perdurò anche dopo la fine della sua carriera. Già per la sua potenza di tiro si era guadagnato il soprannome di "sfondareti", successivamente, negli anni 30, il "Quartetto Cetra", ne canta le lodi, nella canzone "Oh che centrattacco!!!", con tanto di riornello con il suo cognome.

Nel 1928, alle Olimpiadi di Amsterdam, vinse da titolare la medaglia di bronzo, segnando 4 reti in 5 partite. Alla fine della sua carriera arriva a collezionare 28 presenze e 11 reti con la maglia della Nazionale.

Nel 1932 passò all'Ambrosiana-Inter e  quindi nel 1934 alla Lazio. Andò a chiudere la carriera come calciatore-allenatore dapprima al Savona, che condusse alla vittoria del campionato di Serie C 1939-40), e poi alla Cavese, in IV^ Serie, con la quale festeggiò una promozione in C e, l'anno dopo, un sorprendente terzo posto.

Nel dopoguerra, allenò senza troppa fortuna Savona, Messina e Lecce e fu il vice di Fulvio Bernardini alla guida della Fiorentina, Campione d'Italia 1955-56. Morì a Genova nel 1968, a soli 63 anni.
 

I PRECEDENTI

 

 
Palmares: Pro Patria 12 Campionati di Serie A / 1 Coppa delle Alpi - Cavese due campionati di Serie B - 1 Scudetto Dilettanti 2002-03

2007-08 Serie C1/A
6^ 30 Set. 07  Pro Patria - Cavese 1-1: 11' Aquino (C), 25' Vecchio (P).
CLICCA QUI

IL TIFO

Gli aquilotti di Cava de' Tirreni, hanno dalla loro, come in quasi tutte le piazze meridionali, un buon seguito; in questo campionato nelle trasferte in Lombardia e Veneto le file dei sostenitori cavesi, hanno anche il sostegno degli emigrati che vanno a sostenere la loro squadra, arrivando da Milano, Torino e qualcuno arriva anche dalla vicina Svizzera.

Il movimento ultras a Cava de Tirreni ha  una lunga storia, una storia che negli anni ha portato i cavesi ad essere senza ombra di smentita una delle tifoserie in Italia più compatte ed unite e di mentalità. Intorno al 1975 quando la squadra assunse la denominazione di Pro Cavese comparvero le prime scritte rudimentali su striscioni artigianali con i nomi classici di quegli anni: Commandos, Aquile, Ultrà.

Ma è nel a cavallo tra il 1976 ed 77, con la squadra che punta a vincere il campionato di Serie D, che nella città di Cava, "Dody" fa nascere la Falange d'Assalto un gruppo che già dal nome, dichiaratamente di estrema destra, fa capire molto. Lo striscione con l'aquila nel centro, il largo uso di bandieroni e una mentalità d'elite ne fanno un modello da imitare per i nascenti gruppi del sud Italia di quei caldi anni settanta. Sempre nello stesso anno, si registra uno dei maggiori picchi di presenze allo stadio cavese, con poco meno di 20.000 persone, per la gara Cavese-Martinafranca in Serie D, che sancì il ritorno in Serie C, dei metelliani. Nel 1983, in occasione della gara interna con il Milan (2-2), in Serie B, si registra il record assoluto di presenze ben 22.000, sempre nello stesso anno da segnalare i 17.000 contro la Cremonese ed i 15.000 nella gara di Coppa Italia contro il Napoli. Con una media che nei campionati cadetti, difficilmente scese sotto le 10.000 unità.

Successivamente alla Falange e per un breve periodo nascono anche i Wanderers, politicamente di sinistra, e tra i primi in Italia a scegliere questo nome (I vagabondi) e per un bel po' di anni tifano in curva contigui senza contrapposizioni  ideologiche. Dalla loro unione nel 1984 nascono gli Ultrà Cava che resteranno al comando della curva biancoblù sino al 1990.

I reduci del gruppo sono ora presenti dietro la sigla BT667. Anni dopo, nel 1998, nascono gli Acid Boys con il loro motto tipo "Diffidate dalle imitazioni", che avevano saputo rinnovare la mentalità e l'estetica di un gruppo che a livello di serie C è sempre stata tra le più calde, eclettiche, esuberanti, legata profondamente alla storia e alle tradizioni della propria città e delle aquile da loro seguite ovunque specie appunto nel periodo magico degli ottanta (80-84) che coincide con la Cavese in serie B guidata da Santin che ottiene uno storico successo a San Siro contro il Milan. 

In questo delicato periodo il tifo è coordinato dagli Acid Boys e dal nucleo Mods (i veterani, primo striscione nel 1988) e in questi anni si deve ai gruppi cavesi l'originalità del coro sulle note di "Amico è..." di Dario Baldan Bembo, poi copiato in tutti gli stadi non solo italiani.

Nel periodo proliferano una infinità di sigle; tutte riconducibili a gruppi e mini gruppi di quartiere o paesi limitrofi:Aspro Group, Trash Boys, Brigata, Crazy Girl, Epitaffio. Anche i Viking che restarono in curva sud per parecchi anni, così come per gli Hell's Eagles che fanno la loro apparizione nella stagione 82-83 e dureranno fino ai primi anni 90. In questo periodo il ritrovo è il Club Amici della Cavese.

Lo spirito della vecchia guardia cavese è rappresentato dai Noi di Cava. Nella stagione 1997-98 nasce (e cesserà dopo pochi anni) l'Avanguardia. Gli Acid Boys rimangono alla guida della curva saldamente e lo sono tuttora. Negli ultimi anni picchi di pubblico notevoli, nel corso del campionato, di Serie D, poi vinto, anche con 10.000 presenze per la gara più importante della stagione.

I cavesi, sono stati sempre presenti non hanno mai mollato, trasferte in grandissimo numero come detto non solo nei campionati di vertice della serie B ma anche nell' umiliante parabola discendente del successivo declassamento in serie C2 e del fallimento che obbligherà la squadra campana a ripartire dai campionati dilettantistici. La formazione campana anche nelle categorie minori ha avuto l'appoggio del suo tifo di ottimo livello. Con cifre in casa di assoluto rilievo, indipendentemente dalla categoria

Per i gemellaggi da segnalare il rapporto con i ragazzi di Messina che è molto datato ma anche con Crotone e Lecce.
La curva cavese si dichiara apolitica e in effetti ci sono fianco a fianco ragazzi di destra e di sinistra (con preponderanza di questi ultimi). Impegnati da tempo nel sociale per valorizzare le risorse culturali e sociali della città: si ricorda una coreografia con un telone di 40 mt. con tutti i monumenti della città il tutto auto-finanziato. Sono stati anche i promotori della prima vera lotta alla repressione negli stadi e da anni sono in prima linea per i diritti del popolo Ultrà d'Italia. Presenti sempre in trasferta con lo striscione Cavese 1919. Dal 2006 la Curva Sud, dove risiedono gli ultras di casa è intitolata a Catello Mari, capitano della Cavese, scomparso in un incidente auto nel 2006.

Le rivalità: Salerno su tutte. Questa è la più sentita dal popolo biancoblù con le due città che distano meno di 10 km, che và anche oltre l'ambito sportivo. Nel 1924 il primo accesissimo derby disputato in un atmosfera già caldissima per l'epoca. Era forte la rivalità anche con la Juve Stabia, ma l'atmosfera tra le due tifoserie si è però stemperata, dopo la scomparsa del difensore e capitano degli aquilotti Catello Mari, scomparso in un incidente d'auto, proprio la sera dei festeggiamenti per l'ultima promozione in C1, il 16 Aprile 2006.

Altre, da segnalare con Nocera, vista la vicinanza tra le due città e anche in genere tutte le squadre campane come Savoia, Turris. Sentita anche quella con Campobasso, Latina, e da qualche anno Taranto. Da registrare negli anni 80' una fortissima rivalità con la Sambenedettese, con sfide infuocate sul campo e, soprattutto, sugli spalti, con gare tutte concentrate in un breve lasso di tempo dall'80 all'84. Le prime in serie C, e le altre in serie cadetta. Clima surriscaldato aiutato anche al tempo dalla conformazione dello stadio marchigiano "Ballarin". Il 10 Aprile del 1982, nello stadio marchigiano si gioca la 10^ giornata, di ritorno del campionato di Serie B, tra Samb e Cavese, sul campo vincono i rossoblù marchigiani per 1-0, ma a fine gara ci fu una vera e propria guerriglia urbana che andò in scena per ore, con un gruppo di ultras metelliani, che imperversò nelle vie adiacenti allo stadio e poi nel centro di San Benedetto, dove distrussero macchine e tutto quello che trovavano sulla loro strada. Ci fu poi un assalto al "Cinema delle palme", dove alcuni cavesi si erano asserragliati, con il locale che subì numerosi danni. Nel corso del campionato di C1 2006-07, le due squadre e tifoserie sono tornate ad incontrarsi, con un clima molto stemperato rispetto al passato, con la mediazione dei sindaci delle due città.

In questa stagione 2007-08, gli abbonamenti sono 560, il record di presenze in stagione è stato in occasione del match casalingo contro il Verona, con circa 4.000 persone. La media in stagione è stabile sulle 2.860 unità. Nello scorso campionato, con il ritorno in C1, ed il raggiungimento dei play-off, le tessere staccate furono 575, con circa 3.750 presenze medie.  Il record di presenze allo stadio "Lamberti", è di 22.000 persone, nella giornata della sua intitolazione, nella gara Cavese-Milan del campionato di Serie B, 1982-83.

Nella gara di andata allo "Speroni", circa 270 i cavesi presenti, parte arrivata in treno; a Milano si sono sono uniti diversi sostenitori residenti in zona. Cori ed incitamento continuo per tutta la partita, ma anche quattro accensioni di fuochi nel settore ospiti. Finale di gara di gara movimentato con lancio di oggetti verso il settore vicino. La società Cavese, sospese a tempo indeterminato il portiere Cecere, per un gestaccio indirizzato ai propri tifosi, ma anche verso quelli bustocchi.

Cavesi a Busto 07-08


Nei gironi successivi, in procura a Busto Arsizio arrivarono anche denuncie contro ignoti per danneggiamento, atti contrari alla pubblica decenza e lancio di oggetti contro i poliziotti impegnati nel servizio d'ordine. Stando a quanto emerso, alcuni tifosi cavesi si sarebbero lasciati andare a diversi gesti contro il pudore, danneggiato alcune abitazioni vicino allo stadio ed avrebbero scagliato con violenza alcune biglie, in metallo di colore arancio contro gli agenti del commissariato di via Candiani, con diverse persone identificate tramite le registrazione delle telecamere di sicurezza dello "Speroni". Nell'ultimo turno di campionato, giocato a Verona, si sono verificati degli incidenti nel pre-gara, che hanno portato all'arresto di 8 tifosi cavesi, più altri cinque denunciati per scontri con la Polizia; alla società è stata comminata una multa di 10.000 per i disordini, in quanto i propri sostenitori tentavano di forzare le porte di sicurezza adiacenti i tornelli di accesso al settore dello stadio loro riservato, allo scopo di permettere l'ingresso allo stadio di altri tifosi sprovvisti di biglietto, l'intervento delle forze dell'ordine impediva il tentativo; i medesimi sostenitori a questo punto lanciavano verso le forze dell'ordine un bastone, monete e sputi; gli stessi introducevano e facevano esplodere nel recinto di gioco un petardo di notevole potenza. (Ammenda con diffida C.G.S.)

Cavese - Gallipoli 05-06