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CREMONESE
Unione
Sportiva Calcio 1903
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Unione Sportiva Cremonese spa 1903
Colori sociali: maglia a strisce verticali grigio-rosso, calzoncini rossi, calzettoni rossi con bordo grigio
Sede via Persico 19, 26100 Cremona
Stadio "Giovanni Zini", Via Persico 19, 26100 Cremona. Dimensioni (105 x 68) - Capienza 20.000 spettatori, omologato per 10.000
Cremona 71.500 abitanti - totale provincia di Cremona 345.000
Abbonamenti
2007-08: 2.204
QUADRI DIRIGENZIALI
Presidente: Cav. Giovanni Arvedi
Vice - Presidente: Dott. Maurizio Calcinoni
Amm. delegato: Avv. Bruno Guareschi
Direttore generale: Comm. Giacomo Randazzo
Direttore amministrativo: Dott. Alberto Losi
Relazioni esterne: Vittorio Berago
Direttore sportivo: Erminio Favalli
Allenatore: Emiliano Mondonico
Allenatore in 2^: Giancarlo Finardi
Prep. atletico: Prof. Sergio Bizioli
Prep. portieri: Alessandro Bianchessi
IL CALCIOMERCATO INVERNALE
Arrivi: G. Rossi (d84-Spezia), Ferrarese (c78-Verona), Viali (d74-Treviso), Fietta (c84-Spezia)
Partenze: Paganotto (d85-Manfredonia), Cozzolino (a85-Chievo)
LA ROSA 2007-08
Portieri: G. Bianchi (75), Quaini (88), Sirigu (87)
Difensori: Argilli (73), Astori (87), Bacis (79), Brioschi (75), Cremonesi (88), Moretti (76), Perticone (86), Radice (71), G. Rossi (84), Viali (74), Vitofrancesco (88)
Centrocampisti: Carotti (85), Colucci (72), Chomakov (Bulg. c77), Cuneaz (87), Ferrarese (78), Fietta (84), A. Tacchinardi (88), M. Tacchinardi (82), Paoletti (87), Piazza (87), Zanoletti (80), Zauli (71)
Attaccanti: Graziani (75), Graziano (84), Pepe (87), Temelin (76)
GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI
2002-03 Serie C2/a 6° posto - All. Claudio Maselli
2003-04 Serie C2/a 2° posto - vince i play-off contro il Sud Tirol - PROMOSSA IN SERIE C1 - All. Giorgio Roselli
2004-05 Serie C1/a 1° posto - PROMOSSA IN SERIE B - All. Giorgio Roselli
2005-06 Serie B 21° posto - retrocede in Serie C1 - Giorgio Roselli dalla 18^ Giovanni Della Casa
2006-07 Serie C1/a 13° posto - All. Verdelli dalla 12^ Roselli
PRO PATRIA - CREMONESE
Si ripropone la sfida, acciaio contro acciaio, per questa gara tra Pro e Cremo, con il nuovo proprietario del club grigiorosso, Giovanni Arvedi, che come la Fam. Vender, opera nel settore siderurgico. E nella gara di andata i tigrotti, sono sembrati più temprati.
La compagine cremonese, sembra veramente un colosso d'acciaio, con la campagna acquisti estiva e la rosa attualmente a disposizione, che definire sontuosa per la categoria, è a dir poco riduttivo. E gli innesti invernali, hanno ulteriormente alzato il tasso tecnico del gruppo, Viali, Fietta, Ferrarese e Rossi, sono nomi da far impazzire qualsiasi squadra in estate, figuriamoci ora, dimostrano chiaramente la forza economica del neo-proprietario del club di via Persico, e delle ambizioni a cui intende dar seguito, possibilmente entro breve tempo. Certo chi nell'ultimo anno ha chiuso un bilancio in attivo, con un utile netto di 31,5 milioni di Euro cioè 61miliardi di vecchie lire, può permettersi questo ed
altro.
Un presidente che tra le prime cose, ha cercato di ridare
"cremonesità" alla società, richiamando personaggi che in un modo o nell'altro avevano scritto la storia del sodalizio. Il primo non poteva essere diversamente è stato Emiliano Mondonico, cresciuto nel vivaio, poi storico allenatore della promozione in Serie A, negli anni 80, il quale ha lasciato la panchina dell'Albinoleffe in Serie B, dopo un biennio più che soddisfacente.
Al settore giovanile ha richiamato Finardi, storica bandiera grigiorossa, nelle ultime stagioni responsabile tecnico della Primavera dell'Atalanta, come allenatori delle varie squadri minori troviamo Recaldini, Titti Ascagni, Bencina e Galletti tutta gente legata ai colori sociali ed uscita proprio dal vivaio. Insomma occhio attento al presente, con un campionato da vincere senza se e senza ma, ed un occhio al futuro.
La Cremonese viaggia al secondo posto in classifica, con 39 punti all'attivo, uno solo di ritardo, dalla capolista Cittadella, ed uno di vantaggio sul Sassuolo. Frutto di undici vittorie, sei pareggi e tre sconfitte, di cui due interne, una delle quali inflitta dalla Pro, alla 4^ giornata.
In settimana, ha affrontato il turno di Coppa Italia, venendo sconfitta a Pavia per 3-1, in una gara che però ha dominato per larghi tratti, dando spazio a quei giocatori che per diversi motivi non avevano trovato spazio, e per far approfondire gli
schemi ai nuovi arrivati.
Per il match contro la Pro, Mondonico dovrà rivedere alcune cose nel proprio schieramento, considerato le assenze forzate di Brioschi e Astori, colpiti duro proprio nel match infrasettimanale, ed alcuni dei nuovi arrivati sono il leggero ritardo di condizione. Il tecnico cremonese, adotta sia in casa che fuori il 4-4-2, di base, ma durante le gare lontano dallo "Zini", passa a tratti anche ad un più coperto 3-5-1-1, quindi contro i tigrotti di Marco Rossi con ogni probabilità si avrà lo schema più prudente, già dai primi minuti di gioco.
"Cremo", che scenderà in campo con Giorgio Bianchi, bandiera grigiorossa, tra i pali, con Sirigu, titolare dell'Under 21 in panchina. Difesa con il dubbio a sinistra per sostituire Astori, con i giovani Vitofrancesco e lo stagionato Radice jr (figlio del tecnico Gigi) che potrebbe essere dirottato su quella corsia oppure Argilli, ma che spesso a dimostrato, pur nel suo ruolo naturale, di avere problemi di adattamento alla categoria, soffrendo la velocità degli esterni. Al centro l'esperto Viali, appena prelevato dal Treviso, ed uomo di Mondonico a Firenze, con il giovane Perticone, autore della rete della vittoria domenica scorsa all'89', che dovrebbe affiancarlo. Una variante potrebbe essere Moretti, ex Genoa ed Avellino, mancino molto pericoloso sui calci piazzati, che potrebbe essere usato anche a centrocampo in caso, se venisse schierato con il 3-5-1-1.
Centrocampo che dovrebbe fare leva su Carotti, ex giocatore del Como, su cui la Pro aveva messo gli occhi due anni fa, con Fietta, Rossi e Chomakov a fare la diga e riproporre l'azione. A disposizione l'esperto Colucci, pronto ad entrare in campo per dirigere il gioco ed il già citato Moretti sulla corsia di sinistra. Una corsia che però potrebbe vedere anche l'innesto dell'ex veronese Ferrarese, giocatore molto abile nelle ripartenze palla al piede e capace di portarsi sul fondo per scodellare palloni al centro.
In avanti certa la maglia da titolare, per l'ex tigrotto Temelin, che dall'alto delle sue 12 reti (4 su rigore), guida la classifica dei cannonieri. Probabile che i grigiorossi, giochino con l'esperto Lamberto Zauli, assente nell'ultimo turno, alle sue spalle, per cercare di infiltrarsi tra le linee delle difesa biancoblù, per cercare di far saltare i meccanismi collaudati, con la sua fantasia. Altra possibile spalla, Graziani Jr., titolare ad inizio stagione, poi ai box per infortunio, ma ultimamente in recupero.
Cremonese, che in questa stagione non ha mai dato l'impressione di essere una squadra compatta, come lo è la Pro di questi tempi, affidandosi, sempre alle giocate dei singoli, che tecnicamente sono una spanna superiore alla media di molti elementi della categoria; ma è una formazione, dotata caratterialmente, lo ha dimostrato domenica andando a vincere all'89' in casa contro la Cavese, e vincendo a Padova, infliggendo all'altra corazzata del girone, una sonora sconfitta interna (4-2), unica, per ora tra le mura amiche. Un complesso, che nonostante la rosa che dispone, ha in se anche una buona dose di umiltà, oltre a tanta, ma tanta, ma proprio tanta esperienza, che la rende cinica, sfruttando al massimo, tutto quello che riesce a creare; basta una minima disattenzione che i grigiorossi mettono in cassaforte la gara.
Spesso la squadra di Mondonico, appare confusa nella manovra, proprio perchè si affida in particolare ai suoi solisti, più che ad una vera e propria manovra ragionata e costruita nel tempo, come possono avere Sassuolo e Cittadella per esempio. Soffre il contropiede avversario e le ripartenze, andando in difficoltà, in diversi tratti della gara. A centrocampo e difesa, molti uomini sia per struttura fisica, che per età non riescono a sopperire alla velocità degli avversarsi, specialmente quando vengono presi con un gioco aggressivo con scambi veloci, e tagli dalla metà campo in su, con manovre fatte di tocchi ravvicinati ed inserimenti sia centrali che sugli esterni.
Cremonese che fuori casa, è la seconda squadra per rendimento con 16 punti, uno in meno del Cittadella, frutto di quattro vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta, a Monza per 3-0 alla 7^ giornata. In trasferta, ha segnato tredici reti, sulle 32 complessive, terzo miglior attacco, subendone 12 su le 21 totali.
Statisticamente la Pro, non batte in casa i grigiorossi, dalla stagione 2001-02 in C2, quando alla 6^ giornata, sotto la pioggia battente, i biancoblù s'imposero per 2-0, con una rete di Ferraresso ed una clamorosa autorete del portiere Giorgio Bianchi, che praticamente si portò il pallone oltre la linea bianca.
IL PERSONAGGIO

Un nome che potrebbe tradire chiare origini venete, con quel Temelin, che fa molto Nord-Est, invece è nato a Pescara, in Abruzzo.
I primi calci dati nella "Renato Curi", squadra minore del capoluogo abruzzese, che porta il nome del giocatore perugino, scomparso per un infarto sul terreno di gioco in una gara contro la Juvntus del 1977.
Si mette subito in evidenza, anche con l'aiuto dei suoi compagni di squadra, che portano il nome di Massimo, Fabio, Roberto e Davide. I primi due arriveranno ai più alti livelli del foot-ball mondiale, con i loro cognomi, che rispettivamente fanno Oddo e Grosso. Il terzo è D'Aversa, mentre l'ultimo Faieta, forse il più dotato, non riesce ad esplodere e ora gioca nell'Andria in C2.
Tornando al "Teme", vede i suoi compagni D'Aversa ed Oddo, finire subito al Milan, mentre su di lui, punta il mirino l'Atalanta, che lo porta nel suo centro di Zingonia. Dove tra incontra Mondonico che lo fa esordire in Serie B, nella stagione 1994-95, ed in A, nel campionato successivo, dove debutta a San Siro, il 25 Febbraio 96, entrando in campo al 73', al posto di Morfeo I°. Ed un omaggio speciale, nella finale di Coppa Italia, contro la Fiorentina.
La stagione successiva, parte per la prima vera stagione da prof, sbarcando a Siena, in C!, ma dura lo spazio di pochi mesi, passando ad Ottobre alla Solbiatese in C2, dove in 28 presenze và a segno sette volte.
Quindi tappa all'Albinese, sempre nella stessa categoria, dove diversi infortuni lo tengo spesso al palo, raccogliendo 19 presenze ed una sola rete.
Sosta rigenerante alla Pro Sesto in C2, nel campionato 98-99, con 16 centri in 33 presenze. Un bottino che muove l'interesse del Treviso in B, dove parte titolare con Beghetto, relegando in panchina inizialmente un certo Luca Toni. A fine stagione 13 presenze ed una sola rete, nella serie cadetta.
Passa alla Spal in C1, dove rimane tre stagioni e mezza, di cui due con un altro ex tigrotto, Fabio Artico, ora all'Alessandria. Nel campionato 2003-04, il duo è allenato tra l'altro da Giancesare Discepoli, ma il terzetto si rompe nel mese di Gennaio, quando Temelin, passa al Messina in B: Un'esperienza certo non fortunata, con una sola presenza.
Sbarca quindi a Busto, alla ricerca di un rilancio professionale, e certamente la maglia biancoblù, per lui diventerà qualcosa di speciale. In tre campionati segna 40 reti, in novantun presenze, alla media di un rete ogni due gare. Timbrando il cartellino, diverse volte anche in Coppa Italia.
Tra le reti più belle, senz'altro, quella dello scorso anno contro la Massese, in avvio di gara, con una girata secca sotto l'incrocio. E sempre la scorsa stagione, come dimenticare il tris contro il Pisa, in una gara da leggenda, in quando in 9 contro 11, andò a pressare sulla linea di fondo un giocatore pisano, mandandolo in tilt, rubandogli il pallone e superando poi Indiveri, con un tocco da biliardo. Tra le altre perle, il goal del 4-2 al Genoa, su tocco di Trezzi, recuperando la coordinazione con un mezzo passo.
Il finale della scorsa stagione, suggellato dal rigore realizzato a Sesto e dalla rete sicurezza in casa con il Novara. Reti che portano la Pro alla salvezza, ad un certo punto insperata e per il Teme 16 centri complessivi, che gli valgono la corte di diverse squadre, proprio mentre è in scadenza di contratto. Così in estate, dopo che sembrava essere certo il suo passaggio al Ravenna in B, dove gioca suo cognato Vincenzo Chianese, con cui avrebbe fatto coppia in attacco, passa invece alla "superCremonese", di Arvedi e Mondonico, che punta dritta al salto in cadetteria.
I primi mesi non sono stati certo facili, con davanti Graziani jr, come unica punta, poi a metà ottobre, comincia a rivedere il campo, con tre goals in Coppa Italia al" Pice" e ritrova la via della rete, con estrema facilità, anche in campionato, al punto che al Novara, ne rifila quattro in una sola giornata, e senza sosta continua a mandare la palla in rete, come nell'ultima gara giocata dai grigiorossi, in casa, contro la Cavese, dove ha siglato il primo goal; suo 12 centro stagionale e novantacinquesima rete tra i professionisti. Del giocatore, sappiamo tutto o quasi, non propenso ad aiutare i compagni nella manovra a centrocampo, difficile vederlo tornare, con il suo passo caracollante, ma letale negli ultimi venti metri. Capace di colpire dalla distanza, e di lasciare sul posto in dribbling secco, un paio di uomini, nello spazio di un francobollo; rapido a scagliare sassate o tocchi vellutati, appena vede la porta, o forse meglio dire la sente, rimanendo impassibile al primo errore, ma pronto a castigare al primo sbaglio di un difensore avversario.
Insomma speriamo che faccia contento il figlio Tommaso, di quattro anni, che tifa dichiaratamente Pro
Patria...
Gianluca
TEMELIN
Ruolo:
attaccante
Nato a: Pescara il 05-08-1976
Altezza: 182 cm Peso: 72
Kg
Esordio
in Serie A: 25-02-96
Inter - Atalanta 1-0
Stagione |
Squadra |
Categoria |
Presenze |
Goal |
1993
- 94 |
Atalanta |
A |
0 |
0 |
1994
- 95 |
Atalanta |
B |
1 |
0 |
1995 - 96 |
Atalanta |
A |
1 |
0 |
1996
- 97 |
Siena |
C1 |
0 |
0 |
Ott.
96 |
Solbiatese |
C2 |
28 |
7 |
1997
- 98 |
Albinese |
C2 |
19 |
1 |
1998
- 99 |
Pro
Sesto |
C2 |
33 |
16 |
1999
- 00 |
Treviso |
B |
13 |
1 |
2000
- 01 |
Spal |
C1 |
25 |
6 |
2001
- 02 |
Spal |
C1 |
24 |
7 |
2002
- 03 |
Spal |
C1 |
14 |
3 |
2003
- 04 |
Spal |
C1 |
14 |
2 |
Gen.
04 |
Messina |
B |
1 |
0 |
2004
- 05 |
PRO
PATRIA |
C1 |
32 |
12 |
2005
- 06 |
PRO
PATRIA |
C1 |
28 |
12 |
2006
- 07 |
PRO
PATRIA |
C1 |
31 |
16 |
2007
- 08 |
Cremonese |
C1 |
|
|
C'E' TUTTO UN
"MONDO"...

803 panchine tra i professionisti, non sono uno scherzetto. Gare vissute a tutti i livelli, C1, B, A, e Coppa Italia e Coppa UEFA, dove una sedia ad Amsterdam rischiò di fare una brutta fine....
Ovviamente parliamo di Emiliano Mondonico, un personaggio vero e proprio; uno di quelli, che sembrano usciti dal tocco lieve, arguto e ironico di Giovannino Guareschi. Una maschera che poteva stare tranquillamente nei suoi libri, per allenare la Dinamo di Peppone, o la Libertas di Don Camillo, indifferentemente.
Non ha vinto molto in carriera Emiliano Mondonico, ma in oltre quarant'anni di panchina ha saputo comunque meritarsi la stima e il rispetto di colleghi e giocatori. Nato in campagna, a Rivolta d'Adda, il 9 Marzo del 1947, nella Bassa Padana, il Mondo è un tipo semplice, rispecchia fedelmente il carattere della sua terra, uno che ama dire sempre quello che pensa, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze., spesso e volentieri con una verve critica non indifferente. Ed il suo calcio ne rispetta il carattere alla perfezione, portandolo ad essere un veterano della massima divisione, con il miglior piazzamento, un terzo posto con il Toro nel 1991-92, nella quale ha messo insieme 366 panchine delle 803 complessive con 107 vittorie, 134 pareggi e 125 sconfitte. 349, le panche in serie B.
Sempre praticando un calcio "all'italiana", che a tratti può sembrare sparagnino, ma che porta sempre a risultati, non per niente la sua Cremonese 2007-08, al di là delle grandi firme, è lì in testa.
Mondonico, ha sempre vissuto per il calcio, con il pallone suo inseparabile amico d'infanzia, nei prati dietro casa, tra gli alberi dietro la trattoria dei genitori, prima di passare nelle giovanili della Rivoltana, squadra dilettantistica del suo paese. Nel 1966 viene ingaggiato dalla Cremonese, con cui gioca una stagione in serie D e una in serie C, mettendosi in evidenza, sia per le doti tecniche, con driblling, tunnel e quant'altro, ma anche per un carattere non proprio negli schemi dell'epoca, con una memorabile fuga dagli allenamenti, per andare a vedere i Beatles al Vigorelli di Milano....
Nel 1968 approda in serie A, al Torino, dove dovrebbe essere l'alter-ego di un certo Gigi Meroni, del quale per estro e movenze, lo ricorda molto. Resta granata per due stagioni con solo 14 presenze e due gol. Ma con una maglia che gli rimarrà poi sempre attaccata, anche se non nasconderà mai il suo tifo per la Fiorentina. Nel 1970-71 scende di categoria, indossando la maglia del Monza (23 gare e 7 reti). Torna in A l'anno successivo, ma con la maglia dell'Atalanta gioca solo due partite. Chiude la carriera alla Cremonese, dove gioca per sette stagioni tra serie B e C, con più bassi, che alti, mezzi campionati disputati ed un talento, grande, lasciato probabilmente all'affluenza dell'Adda con il Po.
Inizia, un pò a sorpresa, conoscendo il carattere e l'indole, la sua carriera da allenatore, prendendo il diploma a Coverciano nel 1978, e dalla stagione seguente si occupa delle giovanili della Cremonese, sotto lo sguardo vigile del patron Luzzara. La sua opera, lo porta a sgrezzare diversi talenti, prendosi subito cura di un certo Vialli. Nel corso del campionato di Serie B 1981-82, gli viene affidata la prima squadra, già sul baratro della retrocessione in C, ottenendo una salvezza, "miracolosa", con 12 punti in sette partite, al tempo c'era ancora la regola dei due punti a vittoria, con cinque vittorie e due pareggi. Con i grigiorossi arriva poi alla promozione in Serie A, nella stagione 83-84, rimanendo alla guida della "Cremo" fino all'85-86.
Passa poi al Como, con cui ottiene il nono posto in A, quindi diventa allenatore dell'Atalanta, in B, portandola nella massima serie, guidando gli orobici verso un'esaltante cavalcata in Coppa delle Coppe, che si concluderà in semifinale contro i belgi del Malines, di Preud'homme, Emmers e Versavel. Nelle due stagioni successive otterrà il sesto e il settimo piazzamento nella massima divisione, con la qualificazione alla Coppa UEFA.
Dalla stagione 1990-91, fino al 1993-94 siede sulla panchina del Torino, in A. Con i granata ottiene i migliori risultati della sua carriera: è quinto nel 1990-91, terzo la stagione seguente, con la cavalcata in Coppa UEFA, fermata solo dall'Ajax di Van Gaal, nel Maggio 92, in una sfortunata finale, con la famosa sedia, roteata in area. Una delle scene più famose del calcio italiano.
Torna all'Atalanta nel 1994-95, rimanendoci per quattro stagioni, riportando "la dea" in A, arrivando anche la finale della Coppa Italia 1995-96. Il sedicesimo posto nel campionato 1997-1998 gli costa un'altra retrocessione in B.
Nel 1998-1999 torna alla guida del Torino, stavolta in B, ottenendo il secondo posto e la promozione in Serie A, dove nella stagione seguente, scivola ancora in serie cadetta.
Nel 2000-01, per la prima volta, nella sua carriera, esce dai confini padani, subentrando alla guida del Napoli, in Serie A, non riuscendo tuttavia ad evitarne la retrocessione.
Vive un momento difficile, nel biennio 2001-03, quando si accasa al Cosenza; chiamato a subentrare a Gigi De Rosa sulla panchina dei calabresi, viene esonerato prima della fine del torneo; la stagione successiva, è di nuovo chiamato dalla società calabrese, durante la stagione, ma viene nuovamente esonerato prima della termine.
Nel 2003-04, realizza un suo sogno, quando viene chiamato a sostituire Alberto Cavasin sulla panchina della Fiorentina, nel campionato cadetto. Arriva a conquistare il sesto posto in campionato e la promozione in A, a seguito dello spareggio col Perugia. Nel massimo campionato rimane alla guida dei viola fino alla settima giornata, quando viene esonerato per alcune dichiarazioni non condivise dalla società.
Riamane inattivo per oltre un anno, dedicandosi alla sua amatissima cascina, dove ha cavalli, pavoni, anatre e quello che lui definisce "un fantastico orto", oltre ad una cantina fornitissima di ogni tipo di salumi e formaggi locali, senza mai prescindere, dagli amici storici, con i quali organizza spesso grandi feste. Una specie di cura rigenerante, fino al gennaio 2006, quando viene chiamato a risollevare le sorti dell'Albinoleffe, in Serie B. Una specie di scommessa per il "Mondo", che riesce a centrare la salvezza ai playout contro l'Avellino. Lo scorso campionato è sempre sulla panchina della seconda squadra bergamasca, conducendo un'ottima stagione, conclusa poi al decimo posto, con due ex tigortti sugli scudi come Riccardo Colombo e Ciccio Ruopolo.
Nell'estate del 2007, è forte il richiamo della "sua Cremo", passata in breve tempo, dalla paura, concreta del fallimento, agli sfarzi della presidenza Arvedi.
I PRECEDENTI
Campionati in Serie A: Pro Patria 12 – Cremonese 7
1920 Camp. 1^ Cat. Raggr. Lombardo Gruppo B
1^ 24 Ott. 20 Cremonese - Pro Patria 1-2: 10' Azimonti (Pro), 33' Tosi (Pro), 80' Defendi (C)
4^ 14 Nov. 20 Pro Patria - Cremonese 3-0: 10' e 42' Azimonti, 75' Meotti
1929-30 Serie A
1^ 6 Ott. 29, Pro Patria – Cremonese 4-2: 6' Subinaghi (Cr), 35', 36' Rossi, 58' Vigna, 65' Bonivento, 90' Serdoz (Cr)
18^ 23 Feb. 30, Cremonese- Pro Patria 1-2: 24’ Musoni (Cr), 71’ Leoni, 87’ Rossi
1935-36 Serie C
Non disponibili
1942-43 Serie B
Non disponibili
1944 ZONA LOMBARDIA – Eliminatorie
5^ Cremonese – Pro Patria 3-0
12^ Pro Patria – Cremonese 2-0
Coppa “Mario Meneghetti”
3^ 18 Giu. 1944, Cremonese – Pro Patria 0-1: Mainardi
6^ 2 Lug. 1944, Pro Patria – Cremonese 3-0: Colombi, Turconi II°, Reguzzoni
1945-46 Campionato Alta Italia Misto B-C
5^ 11 Nov. 45, Cremonese – Pro Patria 2-0
16^ 17 Feb. 46, Pro Patria – Cremonese (camp. neutro di Pavia) 0-0
Girone Finale
1 Maggio 46 Pro Patria – Cremonese 0-0
Cremonese – Pro Patria 1-0: Denti
1946-47 Serie B gir. B
Pro Patria – Cremonese 0-0
Cremonese – Pro Patria 1-0
1957-58 Serie C/A
Non disponibili
1958-59 Serie C/A
Non disponibli
1959-60 Serie C/A
Pro Patria – Cremonese 3-0
Cremonese - Pro Patria 2-5
1966-67 Serie C/A
Pro Patria – Cremonese 3-1
Cremonese – Pro Patria 3-2
1971-72 Serie C/A
1^ 12 Sett. 71, Pro Patria – Cremonese 0-0
20^ 30 Gen. 72, Cremonese- Pro Patria 1-0
1975-76 Serie C
14^ 14 Dic. 75, Cremonese – Pro Patria 1-0: Sironi
33^ 2 Mag. 76, Pro Patria – Cremonese 2-2: Cesini e Bortot (C)
1976-77 Serie C
12^ 28 Nov. 76, Pro Patria –Cremonese 1-3: 2 Nicolini (C), Ghigioni (C)
31^ Cremonese – Pro Patria 0-1: Nicolini R.
2000-01 Serie C2/A
16^ 23 Dic. 00, Cremonese – Pro Patria (sosp. per nebbia all’83’ 1-2)
recupero 24 Gen. 01, 1-0: 76’ Zalla
33^ 6 Mag. 01, Pro Patria – Cremonese 3-1: 5’ Ferraresso (P), 9’ Arioli (P), 51’ Zalla (C), 66’ aut. Mannucci (C)
2001-02 Serie C2/A
6^ 7 Ott. 01, Pro Patria – Cremonese 2-0: 29’ Ferraresso (P), 54’ aut. Bianchi (C)
23^ 16 Feb. 02, Cremonese – Pro Patria 0-0
2004-05 Serie C1/A
12^, 29 Nov. 04, post. Rai Sat Cremonese – Pro Patria 2-2: 29’ aut. Tabbiani (C), 66’ rig. Elia (Pro), 74’ rig. Prisciandaro (C), 81’ Taddei (C)
31^ 1 Apr. ant. Rai Sat Pro Patria - Cremonese 0-1: 41' Prisciandaro
Clicca.QUI
2006-07 Serie C1/A
5^ 1 Ott. 06 Cremonese - Pro Patria 1-1: 16' Vecchio (Pro), 75' Pepe (C)
22^ 11 Feb. 07 Pro Patria - Cremonese 2-2: 8' rig. e 42' rig. Temelin (Pro), 24' Bloudek (C), 85' Stendardo (C)
2007-08 Serie C1/A
4^ 16 Set. 07 Cremonese - Pro Patria 0-1: 3' Gasparello Clicca
QUI
LA TIFOSERIA
Il tifo organizzato a Cremona si deve ricollegare alla squadra cittadina di pallacanestro. L'anno era il 1975, quando grazie ad un gruppo di ragazzi venne fondato il primo gruppo, dal nome ovviamente “Boys”. Nell'aprile del 1976 si posizionarono nei distinti dello "Zini" ma quasi subito si spostarono in curva nord dove, per primi, usarono trombe e tamburi.
L'epoca dei Boys si esaurì nella stagione 1981/82 dopo anni in terza serie caratterizzati da derbies infuocati con Piacenza e Mantova, da una storica promozione in serie B nel 1977. Un aneddoto sulla mentalità dei Boys è che dopo il loro scioglimento tanti di loro non frequentarono più lo stadio, sebbene stessero iniziando gli anni dei grandi successi della Cremonese.
Nel 1978 i Boys furono affiancati per un paio di stagioni dai Panthers, e in quegli anni si ricorda in curva nord anche lo striscione dell'Autonomia Grigiorossa. Sempre nel 1978 venne stretto un gemellaggio con la tifoseria reggiana, che andò ad aggiungersi all'amicizia già esistente con i ragazzi di Sant'Angelo Lodigiano.
Nel marzo 1981 venne fondata la Gioventu' Grigiorossa, che festeggiò il ritorno in B della Cremonese; poco dopo il gruppo si trasformò in Red Grey Supporters. Nel 1982 venne stretto un gemellaggio con la tifoseria di Vicenza. Questo gruppo lasciò un'impronta profonda nel tifo grigiorosso in quanto fu il primo, a livello organizzativo, che riuscì a coinvolgere la massa nel sostenere la Cremonese nei suoi primi assalti alla conquista della serie A, coronati poi nel 1984.
Spettacoli indimenticabili di folla e coreografie caratterizzarono quell'epoca dove i cremonesi riuscirono a tesserare più di 1500 ragazzi e ad avere sezioni in parecchi paesi della provincia; North Viking, e per una breve parentesi Hell's Angels, in quegli anni affiancarono i R.G.S.
Nella stagione 1983/84 un gruppo di ragazzi, fino allora facenti parte dei R.G.S., si spostarono in curva sud e diedero vita al Collettivo Ultras Curva Sud; dapprima in pochi, riuscirono poi a catalizzare un tale interesse al punto che l'intera tifoseria li seguì in sud dopo quasi un decennio passato nel settore opposto.
I Cucs furono i primi ad avventurarsi nelle trasferte in meridione, considerate allora quasi un tabù, e dopo lo scioglimento dei Red Grey Supporters, avvenuto nel giugno del 1987, furono affiancati dai Longobards. Tra i 2 gruppi non ci fu mai grande sintonia ma, affiancati 2 anni dopo dai Road Kids, tentarono di coinvolgere una curva che stava andando alla deriva.
Un discorso a parte meritano i Road Kids in quanto all'epoca portarono una ventata di novità in curva: nel 1989 furono i primi a distribuire una fanzine e si distinsero inoltre per una certa propensione agli scontri. Da segnalare nel 1990 la rottura dell'amicizia con la tifoseria sampdoriana.
Nell'estate del 1992 l'esigenza sempre più pressante di creare un unico gruppo che trainasse la curva era ormai sentita da tutti i gruppi che popolavano la sud: Cucs e RK, assieme ad altri satellite, decisero di confluire sotto una unica sigla, mentre i Longobards andarono avanti per la loro strada non ostacolando il progetto e ri-denominandosi Old Longobards.
Dalla stagione 1992/93 si partì con questo nuovo assetto e il nome sotto il quale si riunirono i ragazzi esperti e le nuove leve fu quello di Sanitarium, denominazione tratta da una canzone dei Metallica, la cui traduzione letterale è "manicomio criminale". Da questo mix di esperienza e gioventù scaturì la ri-esplosione del tifo cremonese; lavorando parecchio sugli aspetti organizzativi si riuscirono a toccare livelli numerici e coreografici di altissimo livello. L'entusiasmo tornò a contagiare la città e la provincia.
Il Sanitarium visse intensamente i momenti d'oro della serie A, ma anche quelli più amari delle retrocessioni fino alla C1 del 1997. Lo spareggio del 1998 che li riportò in serie B fu l'ultima gioia gustata dal Joker prima dello scioglimento avvenuto l'anno successivo.
Per il Sanitarium è d'obbligo ricordare gli impegni in varie iniziative anche al di fuori dell'ambito dello stadio, e che da alcuni suoi ex appartenenti fu fondato un gruppo, nel 1997, chiamato Vecchio Joker, tuttora presente in curva. I Sanitarium instaurarono un rapporto di amicizia con la tifoseria di Pavia e strinsero un gemellaggio con i ragazzi di Ravenna; per circa un anno furono affiancati dalla Vecchia Guardia e dal Kanker Group, oltre che supportati da gruppi di ragazzi della provincia quali Crema, Corte de' Frati (Indipendenti), Castelverde (Erotica), Castelleone (Alcooligans), Pizzighettone (dietro lo striscione Nightmare, presente tuttora fin dal 1989), Casalmaggiore (dietro le insegne, ancora oggi presenti dal 1993, di Baraonda) e altri. Da menzionare anche l'appoggio di una sezione grigiorossa di Torino attiva da anni e ancora presente.
Terminata l'era del Joker il testimone fu raccolto da un gruppo di persone provenienti dall'esperienza maturata nel Sanitarium, che decisero di adottare la denominazione di Ultras Cremona. Era l'estate del 1999.
Gli UCR, animati da buoni propositi, dovettero però subito fare i conti con una situazione generale molto delicata in quanto, oltre alle diverse problematiche legate alla situazione societaria, esordirono con un'imprevista quanto clamorosa retrocessione in C2.
Questo insieme di situazioni fece sì che il loro primo anno fosse particolarmente travagliato, ma questo non scalfì l'attaccamento verso i colori grigiorossi, testimoniato ovunque.
Una società ormai allo sbando e sull'orlo del fallimento e una squadra composta sempre all' ultimo momento non demotivarono gli Ultras che arrivarono persino a scendere in piazza del comune per scongiurare l'ipotesi della cancellazione della società. La stagione 2001 fu per gli UCR da ricordare, in quanto la compattezza del gruppo emerse in tutta la sua espressione proprio in coincidenza del momento più buio mai vissuto dalla Cremonese.
Il 2002, vede la nascita del NEP (Nucleo Ernesto Posa), dal nome di uno storico tifoso vissuto nella prima metà del secolo scorso. I fondatori furono un gruppo di trentenni per la maggior parte provenienti dai vecchi Sanitarium.
Oltre ai gemellaggi ed alle amicizie sopra menzionate, abbastanza recente è l'amicizia nata tra gli ultras cremonesi e noi bustocchi. Originariamente nato come un rapporto tra alcuni responsabili delle due curve, col tempo la cosa è sfociata in una sincera e solida amicizia, avvalorata anche dai frequenti e reciproci contatti avvenuti negli ultimi anni, dentro e fuori lo stadio.
Tra le rivalità più accese: i quasi dirimpettai ed acerrimi rivali piacentini, mantovani, bresciani, bergamaschi, parmigiani e modenesi. Negli scorsi campionati di C2, si è aperta quella con i legnanesi (creata da in particolare da quest’ultimi), con scontri sia a Legnano che a Cremona.
In questo campionato sono state 2.204 le tessere staccate, con una presenza media di circa 2.800 unità a partita, per uno stadio "Zini", che ad inizio stagione ha visto farsi un bel maquillage, anche se per esempio, nella gara di andata contro la Pro, era aperto solo in parte.
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Patria - Cremonese 01/02
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P.
Patria - Cremonese 04/05
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Novara
- Cremonese 05/06
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Piacenza
- Cremon. 06/07
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