LA PROSSIMA AVVERSARIA

 
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L E C C O 

Calcio  1912

 

Calcio Lecco 1912 srl

Colori sociali: maglia a strisce verticali blù-celeste, calzoncini blù, calzettoni celeste con bordo blù 

Sede via Don Pozzi 6, 23900 Lecco

Stadio "Rigamonti-Ceppi", Via Don Pozzi 6, 23900 Lecco. Dimensioni (105 x 65) - Capienza 4.977 spett.

Lecco 46.500 abitanti - totale provincia di Lecco 322.000

Abbonamenti 2007-08 - 757

 

QUADRI DIRIGENZIALI

Presidente: Giovanni Fiori
Vice - Presidente: Giuseppe Crippa
Direttore sportivo: Tiziano Gonzaga
Team Manager: Angelo Battazza
Segretario: Giuseppe D'Aniello
Addetto all'arbitro: Vincenzo Petralia
Responsabile comunicazione: Ivan Corti
Responsabile sett. giovanile: Emilio Scotto
Allenatore: Gianfranco Motta, sub. alla 17 ^ ad Alessandro Musicco, sub. alla 2^ ad Aldo Dolcetti
Allenatore in 2^: Emilio Dover
Prep. atletico: Gabriele Ratti
Resp. sanitario: Dott. Maurizio Gevi
Med. sociale: Dott. Alfredo Spandri
Fisioterapista: Francesco Lebberini

 

GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI

 

2002-03 Eccellenza Lomb. gir. A 1° posto - PROMOSSA IN SERIE D - All. Gaspare Uzzardi poi Antonio Pasinato

2003-04 Serie D/b 10° posto - All. Marmaglio poi Rigamonti 

2004-05 Serie D/b 2° posto - Ripescato in Serie C2, per rinuncia della Canzese - Di Somma, Silvano Dell'Orto, Di Somma

2005-06 Serie C2/a 10° posto - All. Sannino, dalla 14^ Ratti-Passariello, dalla 17^ Pierluigi Frosio, dalla 24^ Sannino

2006-07 Serie C2/a 2° posto - vince i play-off contro il Pergocrema - PROMOSSO IN SERIE C1 - All. Giuseppe Sannino


IL CALCIOMERCATO INVERNALE


Arrivi: Romanelli (a85) e Galeotti (d80-Sambenedettese), Bernini (c73-Perugia)Partenze: Carnesalini (d82-Viareggio), Lomi (c71-Pergocrema), Bonacina (c85- Pavia), Bonfanti (d78-Sambenedettese)

Partenze: Carnesalini (d82-Viareggio), Lomi (c71-Pergocrema), Bonacina (c85- Pavia), Bonfanti (d78-Sambenedettese)

 

LA ROSA 

Portieri: Mazzoni (84), Varaldi (82), Zallocco (86) 

Difensori: Campi (77), Cortinovis (83), Fusco (87), Galeotti (80), Merenda (77), Mussoni (80), Narducci (83), Villagatti (83) 

Centrocampisti: Bernini (73), Bloudek (Bos. 86), Bottini (87), Carrozza (86), Chianese (84), Cortese (86), Corti (80), Mazzetti (88), Pain (88), Ulivi (77) 

Attaccanti: Altobelli (83), Barbieri (76), Danieli (88), La Cagnina (73), Romanelli (85), Savoldi (75), Vieri II° (78) 

 

PRO PATRIA - LECCO

 
Bisogna ritornare alla vittoria, non è un imperativo ma quasi, i tre punti mancano dalla trasferta di Terni, datata 2 dicembre 2008, e la vittoria interna manca addirittura dal 25 Novembre, con il 3-1 al Manfredonia. Le tre sconfitte consecutive, contro Cremonese, Foggia e Cavese, maturate con la squadra decimata, alle prese con amnesie difensive ed anche arbitrali, sembrano non aver lasciato particolari scorie nell'ambiente biancoblù, ma un ulteriore passo falso, anche mezzo, potrebbe aprire scenari del tutto imprevisti, a due terzi del cammino, dopo aver condotto una stagione più che buona, con partite esaltanti e sapendo di aver espresso per larghi tratti anche un gioco piacevole, e che ha riappacificato i tifosi, per la voglia di combattere che i tigrotti hanno sempre buttato in campo contro chiunque.

Contro i blucelesti, dovrebbe finalmente fare il suo ritorno sul terreno di gioco dopo oltre tre mesi di assenza il capitano Paolo Tramezzani, oltre ad Imburgia, che ha scontato il turno di squalifica, con Cigardi, out da due mesi, che ha disputato un breve spezzone della partitella infrasettimanale che dovrebbe quanto meno sedersi in panchina. Quanto meno, non siamo più nella situazione di emergenza delle giornate scorsi, con le corsie esterne che ritrovano i loro protagonisti, anche se mancherà ancora la freccia Negrini, alla presa con i principi della pubalgia, e Castellazzi che in queste ore verrà operato al menisco a Genova.

Una Pro, che quindi ritrova alcuni dei suoi uomini, per il rush finale, con la voglia di scrollarsi da quota ventinove, da cui è incollata da settimane, per cercare di arrivare prima possibile, al traguardo salvezza.

Avversario di turno il Lecco, dell'ex Gianfranco Motta, per la prima volta allo Speroni, dopo l'esonero della stagione 2001-02, quando a dieci giornate dal termine gli venne preferito Carletto Muraro, che poi centrò la promozione in C1. Lecchesi, che nell'ultimo turno sono stati sconfitti in casa dal Novara per 2-3, e che nelle ultime cinque giornate hanno incamerato sei punti, con le vittorie interne su Foligno e Foggia, mica male, ma che hanno perso, come la Pro, le ultime tre gare consecutive. In ordine a Venezia per 4-0, a Monza per 2-1 e quella con il Novara, incassando nove reti e realizzandone tre.

Motta, preparerà una gara molto accorta, con una squadra molto corta, come nelle sue caratteristiche, anche perchè dopo tre sconfitte consecutive, ed una classifica non brillante, cercherà in ogni modo di prendersi almeno un punto.

I blucelesti, non avranno a disposizione, il difensore saronnese Campi (ex Spezia e Monza), oltre ad Altobelli jr, per uno strappo al bicipite e con l'attaccante Romanelli (ex Lucchese e Bari), appena prelevato dalla Sambenedettese, in forte dubbio.

Di certo il tecnico di Vimercate non rinuncerà al suo classico 4-4-2, che stringerà le maglie ed accorcerà le distanze tra i reparti, per non lasciare spazi ai tigrotti, costringendoli a fare il gioco, e senza concedere nulla alla ripartenze, spesso letali, dei biancoblù. Linea di difesa e di centrocampo, molto ravvicinate,  per chiudere i varchi, con lanci a cercare le due punte, con l'ex Corti, che sicuramente farà da cerniera tra i reparti, per cercare di ricucire il gioco. Difesa e contropiede, sperando nei numeri di Max Vieri (II°) e Savoldi Jr.

Tra i pali, Mazzoni, seconda stagione in riva al Lario, portiere dal fisico prestante, è prodotto del vivaio del Livorno e per un anno a Pavia, resosi autore in un incontro allo "Speroni" una sceneggiata con provocazioni varie nel confronti del pubblico bustocco.

Linea difensiva a quattro, con Fusco (87) a destra e l'ex ravennate Mussoni a sinistra, ma quest'ultimo potrebbe essere schierato anche al centro, con Galeotti, classe 80, prelevato dalla Sambenedettese e Villagatti al centro.

A differenza, del suo predecessore, Musicco, Motta, non riproporrà l'esperimento di Josè La Cagnina (73), in difesa, già esterno del Pavia in C1 e C2, ma con un ruolo molto più avanzato, a ridosso delle punte, ma potrebbe dirottarlo con gli stessi compiti a centrocampo. A disposizione i giovani Bottini e Narducci.

Centrocampo che sulla corsia di destra presenterà sicuramente l'ex tigrotto Daniele Corti (80), elemento in grado di dare sostanza e duttilità, con corsa continua e ripiegamenti in fase difensiva. Sul lato opposto Elia Chianese, ex del Pizzighettone, capace di dare profondità e trovare la porta, tagliando spesso e volentieri il campo da sinistra al centro con l'esperto Bernini in mezzo. Quest'ultimo, classe 73, è stato appena prelevato dal Perugia, e vanta una notevole esperienza in categoria, con la maglia della Pistoiese. Per la quarta maglia in ballo l'esperto Ulivi (77) già a Pisa e la scorsa stagione ad Avellino, Bloudek scuola Milan, alla ricerca ancora di un proprio spazio dopo le aspettative delle giovanili rossonere ed il ventenne Cortese, con la carta La Cagnina da giocare, sia come sostegno alle punte, che come giocatore in grado di coprire la fascia. Con un di questi uomini, Corti e Chianese, che rientra spesso e poi si inserisce nelle linee avversarie quando attacca, cercando l'uno contro uno, per la superiorità numerica.

In avanti Savoldi e Vieri, no non è uno scherzo, si tratta infatti di due rampolli con padri e fratelli che hanno calcato i campi maggiori. Il primo, con ottime referenze in B con la maglia della Reggina, prima di un brutto infortunio, è il capocannoniere della squadra bluceleste, con 8 reti realizzate, di cui 3 su rigore. Il secondo con quattro reti, di cui due realizzate nelle ultime due uscite. Coppia statica, che però sa far valere la propria stazza ed esperienza in area.

Fuori casa il Lecco, ha uno dei peggiori rendimenti del girone con soli tre punti all'attivo, frutto della vittoria a Novara, per 3-1 alla 6^ giornata, per il resto su dodici gare disputate, ben undici sconfitte,  sei reti realizzate e venticinque subite, su un totale rispettivamente di 17 e 35, ovvero quart'ultimo attacco del girone e penultima difesa con il Manfredonia, davanti solo al Novara con 36.

 
 

UN BUSTOCCO RE DI LECCO

 

Giorgio Azzimonti


Azzimonti, più che un cognome un vero e proprio marchio di fabbrica bustocco; con Reguzzoni, Tosi, Bossi si dividono equamente le pagine dell'elenco del telefono di Busto Arsizio ed anche dei dintorni.

La storia di Giorgio Azzimonti, calciatore è particolare, come quella di tanti altri della zona, che per vari motivi non hanno mai vestito la maglia della Pro, i primi nomi che vengono in mente sono Alessandro "Billy" Costacurta, Egidio Calloni e Michele Ferri attualmente al Cagliari, ma solo per citarne tre a caso, ma l'elenco sarebbe lunghissimo.

Nasce il 6 Ottobre 1939 e cresce nel rione "Dei Frati", a poche centinaia di metri, dallo stadio della "Pro", e proprio all'oratorio del quartiere prende a dare i primi calci al pallone. Un oratorio che è sempre stato un grande serbatoio per i tigrotti. Sempre giocando in avanti facendo spesso coppia con un certo Giampiero Calloni, che diventerà negli anni 60 uno dei più amati attaccanti della storia biancoblù.

Azzimonti, come tanti ragazzi del quartiere, è tifoso della Pro, e non manca alla domenica alle partite dei tigrotti, che negli anni 50 veleggiano ancora tra A e B, ma la sua vita calcistica lo porta solo a sfiorare la maglia biancoblù, infatti la sua strada si allunga di qualche centinaio di metri approdando alla Castellanzese. In neroverde, rimane un paio di stagioni, per poi allungare ancora la strada fino a Solbiate Arno, dove fa il suo debutto in IV^ Serie, come attaccante. Da qui spicca il balzo nell'Alessandria in Serie A, per poi fare ritorno alla base un anno dopo,  arrivando al  Lecco, di Mario Ceppi, nella stagione 1964-65, con i blucelesti in B.

Con la casacca lecchese, rimane quattro stagioni e, con le sue giocate fantasiose e geniali, ispirò e mandò a rete spesso e volentieri "il gringo" Sergio Clerici, venendo poi eletto come miglior numero dieci della storia del Lecco. Un giocatore, che come scrisse Giovanni Brera, poteva tranquillamente giocare in una "grande".
Per il solito gioco del destino, si ritrova spesso avversario con Gipo Calloni, e con altri ragazzi usciti al tempo dall'oratorio del Frati, ma con Gipo Calloni il legame resterà sempre stretto, infatti i due sono diventati cognati. Averli avuti in campo contemporaneamente con la maglia della Pro, sarebbe stato uno spettacolo e magari qualche promozione in più per i tigrotti.

 

IL PERSONAGGIO

Antonio Pasinato

Antonio Pasinato ovvero "il ruspa", potrebbe essere tranquillamente una delle tante storie lagheè, cantate e scritte con maestria da Davide van de Sfroos. Una giocatore che ai "Gatorade", "Redbull", integratori varie, del 2000, metteva come benzina nel proprio motore tanta, ma tanta sana "pulenta e galena fregia" o variando "pulènta e missultin", con il "Grignolino che el ruzza, tant la butèglia l'è stà dissanguada", per quello che era un calcio senza tv, o al massim in bianc e negrar ed in cui le trasferte venivano fatte con la curiera, quel vera d'una volta, spesso e volentieri di metallo già arroventato sotto i primi caldi, e che diventava fredda e gelida già con le prime nebbie ottobrine e cunt il menisco, te smetevi di giucà al balun e al massim te metevan su un cerott in soel genoecc. Un ruspa che in dul camp, l'à fà verament de tutt, puetà, spazzen, astronauta e magutt, l'ha pirlàa per il camp, fino all'ultimo chilometro, sempar, innàz e indree come el mercurio nel termometro. Altar che il Genesio...

Quello di Pasinato è un nome importante per il calcio italiano, che come allenatore ha girato tante squadre, ma ha poi legato indissolubilmente le proprie vicende personali alla storia del Lecco, dove si è stabilito a vivere.

Nato a Bolzano il 25 febbraio del 1935, Antonio Pasinato fu per anni quello che veniva denominato il centromediano, quindi pilastro e ruolo cardine della squadra, del Lecco, di Mario Ceppi, con cui calcò i campi della massima divisione in compagnia di campioni autentici quali Lindskog, Abbadie, Nello Saltutti, Di Giacomo, Felice Pulici e Sergio Clerici. Pescato da Ceppi, nella Nuova Cisterna, sui campi di IV^ serie centromeridionali, con la maglia del Lecco, colleziona oltre 200 presenze, tra Serie A e B, mettendosi in evidenza, per il suo gioco generoso, mai al risparmio, dando sempre il massimo, diventando uno dei simboli dei blucelesti, e ritrovandosi quasi subito il soprannome di "ruspa", per via della forza fisica, con la quale spazzava via letteralmente gli avversari nei contrasti, e per i suoi piedi non proprio fatati, fatti spesso di rilanci "alla carlona", come si usava una volta.

Dopo aver lasciato Lecco, inizia la sua carriera di allenatore, e nella stagione 70-71, lo troviamo sulla panchina della Cavese, in Serie D, poi altre piazze, ma sempre con il lago nel cuore, dove torna come direttore tecnico il campionato successivo, chiamato da Ceppi. Rimane sulla panchina lecchese per un paio di stagioni poi panchine in giro per la penisola, con la fama di "Sergente di ferro" ed agli inzi degli anni 80' costruisce quel piccolo capolavoro che è la promozione in B del Campobasso, portato in serie cadetta al termine del campionato 1981-82. Lo troviamo poi su altre piazze, come Brescia, Arezzo, Vicenza. Con ritorni più o meno repentini a Lecco, in diverse occasioni.

Conclude di fatto la sua carriera calcistica, proprio qualche anno fa in forza al suo Lecco, rimastogli ovviamente per sempre nel cuore, in quella che è stata la stagione più buia del calcio bluceleste, quella dopo il fallimento dell'estate del 2002, che portò la formazione lariana a ripartire dall'Eccellenza, con l'ex biancoblù Uzzardi, in panchina e Pasinato come direttore tecnico, con il bolzanino che poi prende i pieni poteri riportando la squadra in Serie D, al termine del campionato ed a vincere lo scudettino regionale, contro le altre due vincitrici dell'Eccellenza Lombarda.

 

I PRECEDENTI


Palmares: 

Pro Patria 12 campionati di Serie A - 1 Coppa delle Alpi 

Lecco 3 campionati di Serie A - 1 Coppa Italia di Serie C - 1 Trofeo Anglo-Italiano

 

1924-25 2^ Divisione
7^ 28 Dic. 24 Pro Patria - Canottieri Lecco 2-1
15^ 15 Mar. 25 Canottieri Lecco - Pro Patria 0-1 

1925-26 2^ Divisione
3^ 18 Ott. 25 Canottieri Lecco - Pro Patria 3-1 32' Marzorati (P), 50' e 60' Chiadò (CL), 85' Aliverti (CL)
14^ 14 Mar. 26 Pro Patria - Canottieri Lecco 2-0

1935-36 Serie C
7^  10 Nov. 35 Lecco Pro Patria 4-1: 27’ Tedeschi (L), 30’ Caldirola (L), 41’ Gnocchi (L), 65’ gol Lecco, 80’ Toia (P)
22^  8 Mar. 36 Pro Patria - Lecco 1-1: 41’ Zandali (P), 76’ Caldirola (L)

1936-37 Serie C
6^ 18 Ott. 36 Pro Patria - Lecco 3-0: 54’ Ceriani, 81 e 88’ Severi
21^  21 Feb. 37 Lecco Pro Patria 1-1: Guittini (P), Clerici (L)

1937-38 Serie C
10^ 12 Dic. 37 Pro Patria - Lecco 2-0: 30’ Tremolada, 89’ Dondi
25^ 3 Apr. 38 Lecco - Pro Patria 0-0

1939-40 Serie C
1^ 24 Set. 39 Pro Patria - Lecco 2-0: 66’ Borra, 75’ Fasoli
16^ 28 Gen. 40 Lecco - Pro Patria 3-0: 64’ Bario, 81’ Bonfanti, Meroni   

1940-41 Serie C
12^ 12 Gen. 41 Lecco - Pro Patria 1-4: 20’ e 38’ Gallazzi (P), 67’ Dondi (P), 70’ Fasoli (P), 82’ Bario (L)
27^ 11 Mag. 41 Pro Patria - Lecco rinv. per Coppa Italia
22 Mag. 41 Pro Patria - Lecco 4-1: 35’ Borsani (P), 51’ Pelizzoni (L), 66’ e 67’ Dondi (P), 76’ Azimonti (P)
 
1945 Torneo benefico lombardo
8^  25 Mar. 45 Lecco - Pro Patria 1-0
15^ 27 Giu 46 Pro Patria – Lecco

1945-1946 Misto Serie B-C / gir. A
8^ 9 Dic. 45, Lecco – Pro Patria 3-1: 24’ Turconi II° (P), 35’ Renica (L), 38’ Di Cuonzo (L), 67’ Riva (L)
19^ 10 Mar. 46, Pro Patria – Lecco 0-0 
Spareggio promozione
Milano "Arena Civica" 14 Aprile 1946 Pro Patria - Lecco 0-0 (dts 0-0) non effet. la ripet. perchè la Comm. Appello Nord Italia, concede la vittoria a tav. alla Pro nella gara di campionato contro il Mantova / Pro Patria promossa
 
1946-47 Serie B
6^ 20 Ott. 46, Pro Patria – Lecco 1-0: 82’ Molina
27^ 23 Mar. 47 Lecco – Pro Patria 1-1: rete Pro di Pozzi
 
1962-63 Serie B 
17^ Lecco - Pro Patria 0-0
36^ Pro Patria - Lecco 1-0
 
1963-64 Serie B
Pro Patria - Lecco 0-1
Lecco - Pro Patria 1-0
 
1964-65 Serie B
17^ 17 Gen. 65 Pro Paria - Lecco 1-0
36^ Lecco - Pro Patria 3-1

1965-66 Serie B
2^ 12 Set. 65 Pro Patria - Lecco 1-2
21^ 13 Feb. 66 Lecco - Pro Patria 3-1 

1969-70 Serie C/a
15^ Pro Patria - Lecco 1-2
34^ Lecco - Pro Patria 1-0 

1970-71 Serie C/a
4^ 4 Ott. 70 Lecco - Pro Patria 1-0
23^ Pro Patria - Lecco 2-4: Bolchi (P) 

1971-72 Serie C/a
8^ 31 Ott. 71 Pro Patria - Lecco 1-0: Bolchi
27^ Lecco - Pro Patria 4-2 

1975-76 Serie C/a
2^ 21 Set. 95 Lecco - Pro Patria 1-1
21^ Pro Patria - Lecco 1-0

1976-77 Serie C/a
8^ 31 Ott. 76 Pro Patria - Lecco 1-1
27^ Lecco - Pro Patria 1-0

1977-78 Serie C/a
15^ 18 Dic. 77 Lecco -Pro Patria 0-0
34^ Pro Patria - Lecco 0-1

Coppa Italia Serie C - Fase eliminatoria Gir.B
Lecco - Pro Patria 1-1
Pro Patria - Lecco 2-0 Qual. Pro Patria

1980 -81 Serie C2/a
16^ 18 Gen. 81 Lecco - Pro Patria 1-0

33^ Pro Patria - Lecco 1-3

1981 - 82 Serie C2/a
6^ 25 Ott. 81 Lecco - Pro Patria 1-1: Maruzzo (P)
23^ 28 Mar. 82 Pro Patria - Lecco 1-0
 
1982-83 Coppa Italia Serie C - Fase eliminatoria Gir.B
Lecco - Pro Patria 1-2
Pro Patria - Lecco 3-2
 
1995-96 Serie C2/a
7^ 15 Ott. 95 Lecco Pro Patria 0-0
26^ 25 Feb. 96 Pro Patria - Lecco 1-1
                                  
1996-97 Serie C2/a
2^ 8 Set. 96 Lecco - Pro Patria 0-0
19^ 26 Gen. 97 Pro Patria - Lecco 2-0
Coppa Italia Serie C - Fase eliminatoria Gir. B
31 Ago. 96 Lecco - Pro Patria 3-1 
  
2006-07 Serie C1/a 
7^ 7 Ott. 07 Lecco - Pro Patria 0-0  
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Coppa Italia Serie C - Fase eliminatoria Gir. B
5 Set. 07 Lecco - Pro Patria 0-3: 45' Dalla Bona, 53' Cauteruccio, 75' Candrina  
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LA TIFOSERIA


Il tifo a Lecco ha radici profonde, con il pubblico bluceleste che si aggrappava alle gesta sportive della squadra, anche per trovare quell'indipendenza da Como, da cui fino agli anni 90, dipendeva come provincia ed amministrazione. Tifoseria che data anche la collocazione geografica, in passato ha sentito meno, soprattutto in passato dell'attrazione delle milanesi. Al punto che negli anni 60' il presidente dell'Inter Angelo Moratti, si diceva preoccupato per la salita in A, del Lecco, perchè poteva sottrarre sostenitori ai nerazzurri.

Sin dai primi campionati in Serie B, la città di Lecco ed i suoi comuni limitrofi si erano stretti attorno alla formazione del presidente Ceppi, costringendo l'amministrazione comunale ad ampliare più volte lo stadio passando in poco tempo da 5.000 a 22.000 spettatori, che spesso e volentieri erano raggiunti, non solo negli incontri di cartello.

Nella prima storica scalata alla Serie A, sul finire degli anni 50', i lecchesi si resero protagonisti di veri e propri esodi, come le oltre 15.000 persone che partirono alla volta di Torino, il 29 novembre 1959, in direzione del mitico "Filadelfia", per la gara contro i granata, con il Lecco capolista.

Altro grande esodo da registrare in una trasferta a Genova, in uno scontro al vertice contro il Grifone, nella stagione 65-66, che riporterà i lecchesi per l'ultima volta in Serie A. Per raggiungere il capoluogo ligure partono oltre 30 pullman, diversi treni speciali, ovviamente macchine e qualche lambretta. Nella stessa stagione si ricorda anche un aereo speciale in direzione Palermo.

Uno dei punti di riferimento del tifo lariano è lo storico "Lecco Club Mario Ceppi", che nel 1987 guiderà anche la "rivolta", contro il tecnico Anzani, facendolo dimettere. Diversi sono i clubs di sostenitori presenti non solo a Lecco città, ma anche in provincia.

A livello di ultras il primo gruppo organizzato nasce verso la fine del 1974, quando si costituisce il gruppo Gli Angeli della Nord. Il Lecco è appena sceso dall'ultimo campionato di serie B, ed incomincia a conoscere la sua parabola discendente. Si tratta di un gruppo spontaneo come i molti che andavano nascendo nel Italia di quel periodo, dove la goliardia la faceva da padrona tra l'uso di bandieroni e striscioni artigianali.

I lecchesi vivono un buon momento anche sulla spinta dell'andamento della squadra di Massei che vince la Coppa Italia di Serie C ed il TrofeoAnglo-Italiano. Sulla scia dell'onda emozionale nasce nel 1978 il gruppo che ha di fatto tracciato il solco del movimento ultras al "Rigamonti" cioè le Brigate Blucelesti che nella allora serie C comincia a farsi notare nei tanti incontri tra le altre tifoserie del girone A come cremonesi, casalesi, mantovani ed alessandrini. Nel 1983, con il Lecco in C2, si costituiscono i Mods, uno dei gruppi storici della curva lecchese che resteranno operativi sino alla stagione 1999-00 anno in cui, anche per la forte repressione che li colpisce, si sciolgono. Gruppo contiguo ai Mods in quel periodo di primi '80, sono i Viking della vicina Olginate: entrambi questi gruppi confluiranno tempo dopo nel Gruppo Storico che avrà comunque vita breve.

Da segnalare le buone presenze di tifo in casa, in Interregionale contro il Leffe con circa 6.000 presenze, e per lo spareggio salvezza in C2 contro l'Ospitaletto.

Nella stagione 1992-93 nasce un altro gruppo che è ancora presente nella nord di lecco i "Der Adler" (le aquile in lingua tedesca) che diventano il gruppo leader della nord bluceleste.

Il Lecco nella stagione 1996-97 torna dopo anni in serie C1, è di questo periodo un memorabile derby con i rivali storici di Como nel quale campeggiava appeso alla rete della curva un enorme striscione "Lecco vi augura la B" , striscione che venne naturalmente lasciato al suo posto dagli addetti alla sicurezza. All'ingresso delle squadre in campo la verità: in fondo allo striscione venne scoperto il pezzo mancante e si lesse nella sua interezza: "Lecco vi augura la B SE" in riferimento al morbo della "mucca pazza" che aveva preso a terrorizzare l' Europa. Striscione che venne subito fatto rimuovere ma comunque il tranello ai rivali di sempre riuscì perfettamente.

L'estate del 2002, vede la tifoseria lecchese, in prima linea a difendere la società, conto Cimminelli (che poi porterà al fallimento anche il Torino) e l'imprenditore romano Belardelli, che viene assediato da diverse decine di tifosi nello studio di Teleunica. Faranno l'epoca le immagini di Belardelli che scappa da una finestra, tramite una scala a pioli, con i tifosi che lo inseguono. La polizia porta in salvo "il presidente", ma per il Lecco calcio è finita, il 1 Agosto 2002. La società è costretta ripartire dall'Eccellenza. In questi i anni la curva nord cambia fisionomia adottando un "modus operandi" di matrice britannica, dunque spazio a stendardi e striscioni e gestione del tifo in mano al gruppo Cani? sciolti, Lecco Front, Gruppo Storico, Der Adler, e (la) Lecco bene. Più alcuni gruppi satellite dei paesi della brianza lecchese.

L'uscita di scena dal professionismo del calcio è un vero smacco per tutti i gruppi lecchesi, ma gli ultra più fedeli (Cani? sciolti e Mods)  restano al loro posto sostenendo il Lecco anche in trasferte al limite "dell'oratoriano", alcune come nel caso di Merate fatte in scooter e riconquistando subito la serie D.

Nel periodo da segnalare che al termine della gara di Besana, alcuni ultras lecchesi aggrediscono il giocatore locale Carbone, facendo rischiare veramente grosso alla società. Un campionato di Eccellenza che comunque ha visto la squadra sempre sostenuta dal pubblico in casa come fuori.

Anche a Lecco negli ultimi tempi si è accusato il momento di crisi generale del movimento ultras ma comunque, forse anche sulla spinta emozionale della promozione in C1 della passata stagione, le presenza ci sono e si aggirano sulle 1.230 di media.

Fino a poche stagioni fa erano presenti: Der Adler, La Lecco Bene, Brigate '78 ed altri minori, tutti riuniti nelle partite casalinghe dietro un unico striscione "Curva Nord". Nelle trasferte, sempre compatti, adottano uno stile "British" con largo uso di bandierine e stendardi appesi.

Ideologicamente vicini alle posizioni di destra, gli ultras blucelesti hanno buoni rapporti con la curva di Monza con cui sono legati da un antico gemellaggio e rapporti di amicizia con gli aretini ed i varesini, sulla base della rivalità con i comaschi.

Pessimi invece i rapporti con il Como, rivale da sempre, anche per motivi di appartenenza alla Provincia, ostili con il Modena, con diversi scontri pesanti in passato, anche per motivi politici così come con Livorno e Carrarese. Tesi con Pro Patria, nell'ultimo incontro allo "Speroni" del Gennaio 97, ci furono diversi scontri con cariche della Polizia. Altre rivalità, Mantova ed in passato con il Saronno, ormai da anni relegato nelle categorie dilettantistiche.

 

Pro Patria - Lecco 1995-96

Pro Patria - Lecco 1996-97

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