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LEGNANO
A.C.
1913 |
ASSOCIAZIONE
CALCIO LEGNANO srl 1913
Colori sociali: maglia viola tenue tendente al pallido, calzoncini
bianchi, calzettoni bianchi con bordo viola tenue tendente
al pallido
Sede
via Palermo, 33 - 20025 Legnano (Mi)
Stadio
“Giovanni Mari” – Via Carlo Pisacane – 20025 Legnano
(Mi). Dimensioni (105 x 65) - Capienza 6.600 spettatori
ORGANIGRAMMA SOCIETARIO
Presidente: Giuseppe Resta
Resp. area tecnica: Moreno Zocchi
Team manager: Giovanni Luraghi
Addetto all'arbitro: Andrea Cattaneo
Segretarie: Annalisa Roseti -
Fiorella Badioli
Allenatore: Claudio Gabetta
Allenatore in 2^: Massimo Giacomotti
Preparatore portieri: Gianpaolo
Spagnulo
Preparatore atletico: Gigi Asnaghi
Medico sociale: Dott. Giuseppe Monti
Fisioterapista: Giovanni Ferrari
Legnano
53.800 abitanti - Totale provincia di Milano 3.750.000
Abbonamenti
570
GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI
2002-03 Serie C2/a 8° posto - All. Ramella
/ Gregucci
2003-04 Serie C2/a 14° posto - vince i
play-out contro il Savona - All. Casiraghi / S. Di Chiara
2004-05 Serie C2/a 7° posto - All. S. Di
Chiara / Sciannimanico / G. Oddi
2005-06
Serie C1/a 11° posto - All. Maiuri / Spagnulo / Miani
/ Spagnulo
2006-07 Serie C2/a 1° PROMOSSO
- All. G.F. Motta
QUANTO COSTA SEGUIRE IL LEGNANO
Poltroncine:
600 euro
Tribuna centrale 330 euro rid. 240
Tribuna laterale: 220 euro rid. 170 - Over65 90,00
Distinti: 150 euro rid. 90
Curva: 90 euro rid. 90
IL
CALCIOMERCATO
ARRIVI: Battaglia
(d85-Pavia via Torino), Foglio (d85-Pavia), Valdifiori
(a86-Pavia via Cesena), Ceccarelli (c83 San Marino via
Cesena), Goretti (c85-Perugia), Grillo (p77-Sangiovannese),
Mattioli (a85-Taranto), Lanteri (Fra-a84-Metz), Romeo
(a87-Sampdoria), Albino (c71-Pistoiese), Mandelli (p83-Pro
Vercelli), Gasparetto (d88-Atalanta), Avogadri (d85-
Piacenza)
PARTENZE: Zanardo (d75-svin),
Malatesta (p76) e Ambrosoni (c74-Pro Vercelli), Valtolina
(a71- Arona), Lumbilla (Fra-a87 Inter fp), Petitto (d74) e
Bettini (a75-Pescina), Moscelli (a76-Noicattaro), Ceriani
(c86-Pro Patria), Maglio (c85-svin), Lamacchia
(p85-RodengoSaiano), Farina (a85-Guengnon)
LA ROSA
Portieri: Brunetti (90), Grillo (77) Mandelli (83)
Difensori: Avogadri (85), Battaglia
(85), Bertoli (83), Cilona (87), Curto (88), Foglio (85),
Garzilli (87), Gasparetto (88), Legati (86), Maggioni (82),
Marietti (81)
Centrocampisti: Albino (71), Arioli
(76), Bosio (83), Ceccarelli (82), D'Amico (Fra 75), Morandi
(88), Valdifiori (85)
Attaccanti:
Kamata (Ang. 81), Lanteri (Fra84), Romeo (86), Taldo (72)
LEGNANO
- PRO PATRIA
Così è arrivato il momento di ritrovare il derby dopo ben cinque
stagioni, con i legnanesi, saliti in C1 dopo vent'anni di
assenza, grazie ad un bel trapianto biancoblù, con
Gianfranco Motta in panchina, in campo Giovanni Arioli,
diventato bustocco d'adozione e capitano della squadra,
oltre alla presenza da gennaio di Fabian Valtolina, del
quale la Famiglia Simone, ha dovuto soprattutto accollarsi
il pesante contratto, prima di trovare la rescissione il
mese scorso, sistemandolo in Promozione all'Arona
dell'attuale presidente Resta. Non ultimo il Direttore
sportivo, che è il bustocco, Moreno Zocchi, il quale
ha giocato con la maglia biancoblù per un breve periodo.
Dallo scorso settembre, Giuseppe "Pippo" Resta, è infatti
il nuovo presidente del Legnano. Da anni nel mondo del
calcio, con alterne fortune, prima all'Arona, poi con varie
tappe in Piemonte con Castellettese, Verbania e Borgomanero,
sempre nel campo dilettantistico, prima di approdare al
Novara, per quattro stagioni, prima di cederlo la
scorsa primavera. Un presidente da multiproprietà,
considerato le numerose squadre che ha guidato nel passato e
che attualmente con la sua società edile, sponsorizza la
Pro Vercelli in C2, ma anche l'Hockey a rotelle a
Novara.
Stagione partita con entusiasmo come si conviene ad una neopromossa,
e nelle prime gare complice anche il fisico leggero di
diversi uomini in rosa, la squadra di Gabetta, aveva
racimolato buon punti e consenso della critica, ma con
l'avanzare del cammino, e la carburazione di alcune
formazioni, che avevano avuto un avvio incerto, la
classifica si è fatta un po' più critica. Nella prime
giornate, il pareggio a reti bianche di Foggia, la
seguente vittoria interna con la Ternana per 3-0, e
quindi l'altro pareggio a Padova, avevano gasato tutto
l'ambiente, ma già alla quarta gara con il Foligno, la
categoria si è mostrata con tutto il spessore, con gli
umbri che hanno espugnato il Mari. Nelle seguenti sette
partite, la squadra di Gabetta ha incamerato sei punti,
frutto di due vittorie interne, contro il disastrato Verona
per 2-1, maturata al 92', con i gialloblù in nove contro
11, quindi contro il Lecco, su rigore nei minuti finali,
nell'ultimo turno interno. Nell'ultima gara del turno
infrasettimanale, caduta anche a Pagani, contro una diretta
concorrente per la salvezza, senza creare problemi al
portiere avversario.
Si ma al di là del cammino che le due formazioni, hanno avuto fino
ad ora, il derby esula da ogni contesto tattico e che
esce dai soliti canoni di approccio alla gara.
La squadra di Resta e dei fratelli Simone, che ancora detengono
parete del pacchetto azionario, è chiamata a dare un
sussulto alla propria stagione, con il proprio allenatore già
in bilico. Legnanesi che lamentano diverse assenze, come
l'attaccante di scuola sampdoriana Romeo, già a rete, in più
occasioni, anche dal dischetto, di Valdifiori, ex pavese
proveniente dal settore giovanile del Cesena, praticamente
fermo da inizio campionato, oltre a Bosio. Non al
meglio anche le condizioni degli esperti Taldo, e
dell'ex Arioli, che tra l'altro ha saltato l'ultima gara a
Pagani, vittima della pubalgia e di altri problemi alla
caviglia. Sicuramente questi ultimi due faranno di tutto,
per andare almeno in panchina, se non in campo sin dal
fischio d'avvio.
Per dare una sterzata al proprio cammino Gabetta, nelle ultime
uscite ha cambiato modulo, passando dal suo caro 4-3-3,
mutuato dal suo vate Antonio Sala, di cui è stato secondo
per alcuni anni anche nell'esperienza senese, passando al
4-4-2 ed infine al 4-2-3-1, ma senza trovare i punti ed il
gioco che cercava.
Nell'ultima gara persa contro la Paganese, il tecnico ha presentato
ulteriori novità, mantenendo il pacchetto arretrato uguale
con la linea a quattro che è quella che gli consente di
coprire al meglio il campo e di far ripartire l'azione, a
centrocampo ha schierato Albino come regista, con Ceccarelli
e Mattioli sulla fascia, in attacco il francese Lanteri
come terminale avanzato.
Probabile che domenica, cercherà prima di tutto di recuperare
Taldo ed Arioli, per poi decidere la formazione da
mandare in campo.
Tra i pali Grillo, trentenne, ex portiere della Valenzana, sugli
esterni Maggioni a destra ed il legnanese doc Foglio, con un
passato al Vicenza in B, nell'ultima stagione al Pavia; lo
ricordiamo ancora nella gara di andata a Busto, autore di
diversi falli pesanti, pronto a portarsi in zona tiro, a
cercare la conclusione anche dalla distanza.
La coppia centrale che dovrebbe essere formata dai
giovanissimi Elia Legati (86), scuola Milan, alla sua
seconda stagione legnanese e Gasparetto, diciannovenne dal
buon fisico, cresciuto nel sempre florido vivaio del
Montebelluna, a pochi chilometri da Treviso, dove lo ha
prelevato l'Atalanta. Reparto, discretamente forte fisicamente,
buono sulle palle alte, ma che con 40anni in due, pecca di
esperienza ed in un campionato duro come questo, è un
problema che pesa molto. La coppia ha giocato nelle prime
giornata. L'alternativa è Bertoli 83, in campo
nell'ultima gara.
Centrocampo, che potrebbe essere ancora una volta ridisegnato, la
speranza è di recuperare l'ex Arioli, per dare corsa ed un
pò di sostanza alla squadra, ma con ogni probabilità
dovrebbe vedere il discusso Albino, classe 71, in
cabina di regia. Giocatore al centro delle critiche, perchè
non ha dato fino ad ora quanto ci si aspettava. Una maglia
dovrebbe essere per l'enfant-prodige Morandi (88), cresciuto
nelle giovanili, mandato in campo nelle ultime giornate,
confermandosi in grado di reggere all'urto della categoria.
Quindi il franco-angolano Kamatà, con il ruolo di
guastatore, spaziando dal centro come mezzapunta, ma che
trova la sua ideale collocazione sull'esterno, dove spesso e
volentieri, partendo dalla metà campo negli ultimi trenta
metri cerca sempre la superiorità numerica, con la sua
agilità e dribbling. Elemento, che spesso e volentieri và
alla ricerca di punizioni dal limite e rigori come successo
nella gara con il Lecco. Le alternative nel reparto sono
Goretti, figlio dell'ex capitano del Perugia degli anni 80',
ma soprattutto Pato D'Amico, italo-argentino, di sostanza e
pronto sempre alla lotta, fuori nell'ultimo turno per
squalifica ed uno dei papabili per una maglia da titolare,
in una gara come questa.
Sugli esterni Ceccarelli a destra e Mattioli a sinistra.
Ventiquattrenne il primo, proviene dalle giovanili del
Cesena, nell'ultima stagione ha raccolto 10
presenze ed una rete, con la maglia del San Marino in
C1.
Giocatore dotato fisicamente, che alle spalle ha già una
discreta esperienza in categoria con un campionato da
titolare a Pavia nel 2004-05, sempre in C1, con due reti, ma
poi è incappato in un grave incidente. Sulla sinistra
dovrebbe partire Mattioli, elemento che visto la serie
B con il Catanzaro, dove ha segnato due reti. Nell'ultima
stagione tra Salerno e Taranto con 25 presenze e quattro
reti. Giocatore non dotato fisicamente, ma sgusciante e
tecnico che può mettere in difficoltà nell'uno contro uno.
In avanti Lanteri, classe 84' con esperienze nei campionati
francesi, da dove il Legnano lo ha ripreso dopo una
stagione al Metz in seconda serie, con sei presenze senza
una rete. Da prima punta, dovrebbe spaziare per tutto il
fronte d'attacco, per cercare di aprire varchi al centro per
gli inserimenti dei compagni, ma il suo fisico esile
non è certo l'ideale per reggere da solo l'intero reparto
avanzato.
La squadra di Gabetta, parte sempre molto agilmente, facendo valere
la freschezza fisica dei suoi giovani e la velocità di
alcuni suoi elementi, cercando spesso il possesso palla,
facendola girare poi sugli esterni cercando l'inserimento di
Kamatà, Ceccarelli e Mattioli, pronti a tagliare
sulla trequarti offensiva. Con Taldo in campo, anche se per
uno spezzone di gara, la squadra porta di molto il
baricentro in avanti, con l'esperto ex saronnese, che cerca
di far salire i compagni facendo da boa, ma pronto a
sfruttare ogni pallone che capita in area soprattutto quelli
alti.
Legnano che in casa, ha raccolto nove dei suoi undici punti,
vincendo tre dei cinque incontri disputati, perdendone due
con Foligno e Cremonese, nessun pareggio sette reti
segnate e quatto subite, sul corrispettivo totale di
dieci ed undici, che collocano la formazione di Gabetta,
nella media del girone. Legnano che ha già perso sei
incontri, nelle undici gare disputate, come Lecco,
Manfredonia e Ternana, peggio solo la Paganese con otto. Ma
ciò che conta in questa gara è solo VINCERE
!!!
E GALLARATE FU !!!
L'attuale A.C. Legnano, non è altro che
un'emanazione della Gallaratese, ebbene sì. In quanto già
nel 1906 a Legnano esisteva già una squadra di calcio, che
come primo incontro ebbe la "buona idea" di
sfidare come prima gara l'Ausonia Busto Arsizio, una delle
progenitrici dell'attuale Pro Patria. Si cominciò subito
bene, infatti fu una vittoria bustocca per 2-1, in
trasferta, in quanto si giocò nella città del
Carroccio, nella zona vicino all'attuale cimitero
monumentale. Un anno dopo la stessa formazione legnanese ci
riprovò, questa volta in maglia bianca e pantaloncini neri,
sostenuta dalla Wolsit, famosa fabbrica di automobili e
biciclette, che mise a disposizione il terreno di gioco, ma
ancora una volta i bustocchi s'imposero, questa volta per
3-1. Nello stesso periodo questo Legnano dei primordi,
affronta, con altra sconfitta anche la Victoria Busto
Arsizio, ed anche lì soccombe.
Nel 1911, in pratica il calcio a Legnano per motivi
economici, quindi fallimento, cessa ogni attività. I
pochi che volevano continuare l'attività, come Venegoni,
Schiatti, Oldrini, Agosti visti falliti i loro tentativi di
tenere unita la squadra locale, dovettero dichiararsi vinti,
passando nelle fila della Gallaratese, dove già al
tempo, il foot-ball aveva un buon seguito. Un anno di vuoto
assoluto e quindi nell'autunno del 1912, si prova a far
rinascere il calcio sotto l'ombra Palazzo Leone da Perego,
con la costituzione del Legnano Football Club, con colori
rossoneri, per l'interessamento di Piazza del Milan
Club e di Riva del Liegeois, che si erano stabiliti nella
città del Carroccio, per motivi di lavoro; il
sodalizio non ha successo, nonostante partecipi sul campo di
via Lodi ad un torneo, la Coppa Tosi, con Inter, Milanese e
Novara.
Solo prima del via della stagione 1913-14, con
Aldo Visconti e l'ing. Tosi, si ha la nascita dell'attuale
A.C. Legnano, con molti giocatori ed alcuni dirigenti come
Agosti, Venegoni, Ruggeri, Lamberti, Vigo e
Lorenzini, ma soprattutto del primo capitano Oldrini che
ritornano definitivamente dalla vicina Gallarate, per dare
vita all'odierna società calcistica legnanese, che solo
allora, prese anche gli attuali colori sociali,
probabilmente nati, da qualche candeggio uscito
male.....
Tratto da 70 anni color.....
Di Iginio Monti e Giorgio D'Ilario per conto dell'A.C. Legnano e
della Famiglia Legnanese, nel mese di Ottobre 1983.
Stampato da La Tipotecnica di San Vittore
Olona
Carta: cartiere Sottrici-Binda Busto Arsizio
TUTTI A SAN SIRO !!!
Ed è arrivato il momento anche del derby, quello vero, non i
surrogati con Varese e Novara. La rivalità tra Busto e
Legnano è sempre esistita, il campanilismo, tra due città
distanti solo poche centinaia di metri ed a tratti pure
confinanti è forte: bustocchi e legnanesi sono
profondamente diversi, ghe nien da fà.
Talmente forte e cementata, la rivalità tra Pro Patria e Legnano,
che più volte negli anni ha impedito la nascita di un'unica
società in particolare tra gli anni 40 e 50, quando tutto
era ormai deciso, il nome "Olonia", lo stadio
nuovo da costruire, nella zona della Mostra del Tessile, in
zona neutra Castellanza, ed anche la maglia. A livello
ufficiale la rivalità calcistica nasce nella stagione
1928-29, in Divisione Nazionale, l'attuale Serie A.
Pro Patria e Legnano hanno diversi singolari primati; sono le uniche
due squadre, espressioni di città non capoluogo di
provincia, ad aver disputato un derby in Serie A, per ben
due volte nella stagione 30-31 e 51-52. Sono le uniche
squadre, di città confinanti ad averlo giocato nella
massima categoria per ben tre volte, a quelle precedenti si
aggiungono i due della stagione 1928-29, quando la massima
serie calcistica era ancora divisa in due gironi.
E' l'unico derby ad essere stato disputato a San Siro, oltre
ovviamente a Inter-Milan.
Quello che fu il derby memorabile, venne giocato allo stadio
di Milano, il Lunedì di Pasqua, 12 Aprile 1931 alle ore
15.00 con le due squadre in Serie A, perchè il campo del
Legnano era stato squalificato. La sede non fu scelta solo per la massiccia presenza di pubblico, ma
anche per via dei rapporti non proprio amichevoli tra le due
tifoserie e, come riportava il "Corriere della
Sera" di quei giorni "Non si esclude che
nonostante la neutralità del campo vi siano delle teste
rotte... visto che fino a qualche anno fa le battaglie fra
le due squadre si sono sempre trasformate in battaglie tra
gli spettatori..." Ma su questa "amicizia"
tra tifosi vigilava il regime fascista, che con opera di
prevenzione ed efficienza, evitò qualsiasi incidente che in
qualche modo poteva intaccare la l'immagine che la
propaganda promulgava.
Così avvisava il Prefetto di Milano prima di
quell'incontro, facendo aumentare la polizia nelle vicinanze
dello stadio; "poichè fra le due squadre
contendenti esiste una certa tensione e quindi non è
improbabile che si notifichino incidenti, anche perchè è
stato segnalato l'arrivo di partigiani delle sue squadre".
La partita terminò 0-0 senza particolari emozioni.
Queste
le squadre scese in campo:
LEGNANO: Latella, Pagano, Perduca, Severi,
Bigogno, Gerola, Cidri, Baccilieri, Ostromann, Aliatis,
Rizzi
PRO PATRIA: Colombo, Agosteo, Fizzotti,
Borsani, Rossi, Giani, Colombo II°, Dusi, Grilli, Cazzaniga,
Maresca
IL
PERSONAGGIO
Aldo Marinoni
Il 4 Agosto del 2005, moriva all'Ospedale di Legnano, all'età
di 85 anni Aldo Marinoni, storico massaggiatore legnanese;
anzi come si definiva lui "masseur". Un vero e
proprio personaggio, che per battute e fisico sembrava
uscito da qualche penna di scrittore o disegnatore.
Fisico tarchiato, sorriso stampato sotto i baffetti, schietto con la
battuta pronta, anche salace, quando serviva, ovviamente
tutto in dialetto, con una bella risata grassa e
profonda, accompagnato dal suo classico "Tal chì,
alura ma la và?". Per tutti o quasi, l'Aldo, "Ul
Marinuni" o più semplicemente "il
baffo".
Oltre
55 anni al servizio della squadra calcistica della città
del Carroccio, con cui ha vissuto direttamente il periodo
migliore del sodalizio, sotto le presidenze Mari e Mocchetti
ed ultimo testimone diretto di tutti, ma proprio tutti, i
derbies tra Pro e Legnano. La partita che ovviamente sentiva
di più.
Trentasei anni di servizio attivo, cominciando a lavorare,
caviglie, polpacci e cosce varie, nell'ormai lontano 1943,
a ventidue anni, proseguendo la sua arte di "masseur", fino
alla stagione 1979-80, quando passa creme ed unguenti al suo
successore Rodolfo Rigo; caratterialmente agli antipodi
del "baffo", ma che terrà i bendaggi e cerotti
per altri trent'anni.
Come spesso capita, a personaggi del genere, il suo era un doppio
ruolo, quello di rimettere in piedi fisicamente ma anche
spiritualmente, come confessore della squadra, un vero
consigliere per i giovani alle prime armi, ma anche per
gli anziani.
Anche se ormai in pensione da anni, si recava sempre al campo a
seguire gli allenamenti e la squadra, dando una mano quando
serviva. Sempre in giro, prima con la vespetta bianca, poi con
il classico motorino rosso, spesso e volentieri anche
contromano e sui marciapiedi nel percorso che lo portava dalla
sua abitazione, in fondo a via Genova, allo stadio Mari,
passando per via XX Settembre.
Passati i settant'anni, subisce un'operazione al cuore e
con chi era in confidenza, mostrava orgoglioso, ovunque si
trovasse, la sua "cerniera", che andava dal
"bumbulin dul ventar" fino allo sterno, senza
problemi di alzare la maglietta in mezzo anche ad altri
perfetti sconosciuti ed esclamando a gran voce "Vardè,
samm ma fa chì!! Tè vist?".
Poco propenso però ad indulgere con chi sgarrava, compresi in
suoi stessi giocatori, al punto di scontrarsi anche
quando era in pensione con alcuni di essi, su tutti
Chiarenza, mentre quasi filiale era il rapporto con Oscar
Lesca, suo cocco. Tra le sue mani, sono passati tra
l'altro anche giocatori della Pro e della Solbiatese.
Ai suoi funerali, svoltisi sabato 6 Agosto 2005, presso la
chiesa di S.S. Martiri a Legnano (quartiere
oltrestazione), molti i personaggi del calcio e dello sport
in generale, nonostante, le vacanze estive ormai al via. La
sua salma è stata tumulata presso il Cimitero Parco, a
Legnano.
LA TIFOSERIA
La
tifoseria legnanese, raramente nel corso degli anni si
è mai particolarmente esaltata per le vicende del A.C.
Legnano e questo aggiunto alla vicinanza di Milano, non
ha mai fatto dei grandi numeri il suo punto di forza.
Il primo campo da gioco ufficiale, è quello inaugurato nel
primo decennio del novecento, nel quartiere "Oltrestazione",
in via Lodi, una traversa di via Carlo Cattaneo, ma è di
dimensioni ridotte, così nell'immediato prima dopo guerra
si pensa alla costruzione di un vero stadio per il
foot-ball. L'impianto di via Lodi è però ancora in
uso, con l'annesso bocciodromo comunale, recentemente
ristrutturato; per decenni è stata la casa del settore
giovanile locale. Nel 1920, partono quindi i lavori per
il nuovo stadio, in posizione, al tempo, più
defilata, a ridosso della Franco Tosi. L'impianto di
via Pisacane, venne inaugurato, il 2 Ottobre 1921, per
la gara di campionato contro l'Inter.
Una prima organizzazione del tifo si ha già negli anni dopo il
primo dopoguerra, con la pubblicazione di un giornale,
con intestazione "Il lilla", che vide la prima stampa
già il 4 Gennaio 1923, per mano di due
appassionati locali, Genesio Mocchetti e Mario
"Pippo" Perozzi. Due figure che poi
entreranno anche a far parte della società. Un giornale,
che si occupava non solo della squadra del cuore, ma lo
vedeva spaziare anche sul ciclismo, monitorando l'attività
dell'Unione Sportiva Legnanese, che organizza tutt'ora la
Coppa Bernocchi di ciclismo, ma anche di scherma, nuoto,
caccia e pesca.
Tra gli argomenti del tempo, si ricorda una discussione accesa per
affidare la squadra locale, ad un vero e proprio allenatore.
Nel 1923, lo stesso giornale, in occasione della trasferta a
Vercelli, per uno scontro al vertice contro le "bianche
casacche", si rese promotore dell'organizzazione del
viaggio per sostenere la squadra con una carovana di
autocarri ed altro. Anche la società, contribuì aiutando
la tifoseria, allestendo un treno speciale con un
prezzo molto popolare. Alla fine furono circa 500 i
sostenitori legnanesi al "Leonida Robbiano", ma
tornarono a casa scornati, perchè la Pro Vercelli s'impose
di misura, facendo svanire ogni sogno di gloria.
La squadra perde una categoria, passando in seconda divisione nel
26-27, facendo scemare gli entusiasmi, ritrovando un pò di
slancio, solo nell'estate del 1930, quando il regime
fascista impose la fusione dell'Inter con la Milanese,
facendo nascere l'Ambrosiana, che di fatto liberò un posto
in Serie A, che andò ai legnanesi che vennero così
ripescati. Fu gloria effimera, perchè, all'inaspettato
regalo, seguì una repentina, quanto rapida discesa in B, perdendo
il derby a Busto (2-0) e pareggiandolo in casa.
Gli entusiasmi calarono notevolmente a Legnano, animandosi solo per
gli incontri di cartello, sempre più rari con la squadra a
scendere in C, ed ovviamente per i derbies.
Tifoseria che si riaccende, nella stagione 50-51, quando la squadra,
presieduta da Pino Mocchetti, viene promossa in Serie A,
dove dopo diversi anni rincontra la Pro. Lo stesso
presidente offre una festa nei capannoni della sua fabbrica
a San Vittore Olona, in cui si tiene anche una recita
dei "Legnanesi" di Felice Musazzi. Stagione,
che certo non regala soddisfazioni, retrocessione immediata,
con solo quattro vittorie e sconfitta interna nel derby per
2-1 con doppietta, in due minuti, di Ciccio La Rosa nel
finale. Campionato che vede il campo legnanese
squalificato, dalla gara interna con il Bologna del 3
Febbraio 52, fino a tutto il 31 dicembre dello stesso anno
solare, per l'aggressione all'arbitro Tassini di Verona.
Arbitro colpito con un pugno sferrato da un addetto al
campo, per un rigore dato ai bolognesi a pochi minuti dal
termine. Nella stessa serata, alla stazione Centrale di
Milano, mentre Tassini attendeva di prendere il treno, venne
ancora picchiato, chi dice da sostenitori locali che lo
avevano inseguito, chi invece da un siciliano, che nel
marasma creatosi, lo scambiò per un ladro.
Un'organizzazione di tifosi, si vede per lo spareggio che riporta il
Legnano, in Serie A, giocato a Firenze contro il Catania. La
squadra dura poco e scende nuovamente in B, provocando un
duro contraccolpo alla tifoseria, tenendo conto che al
termine della stagione 56-57, i legnanesi scivolano in C.
Nella stessa categoria il 30 Novembre 1969, un derby, finisce, anzi,
viene sospeso per rissa, in campo e sugli spalti; rigore per
la Pro all'87, concesso da Prati di Parma, alla
realizzazione succede di tutto, con botte ovunque. Il
Giudice Sportivo, darà la vittoria ai tigrotti per 0-2 a
tavolino.
Nella metà degli anni 70, il Legnano, scende in Serie D, con il
pubblico che abbandona la squadra.
Il tifo organizzato, vede ufficialmente la luce con la nascita
del "Lilla Club", nel 1976, per iniziativa di sei
appassionati locali; reggente Ettore Muroni, con la carica onoraria
consegnata invece a Giovanni Mari, presidente legnanese
ai tempi della Serie A. La prima sede è presso il Bar-trattoria Tronchetto,
in via Barbara Melzi. Nell'anno seguente, passa poi in
quella che diventa una sua sede storica, presso la
Trattoria San Giuseppe, in corso Sempione, dove ora c'è un
ristorante cinese.
Il club, copia l'abitudine del vecchio club Tigrotti della Pro
Patria, sito fino agli anni 60' in via XX Settembre, e poi
usata per decenni anche del Pro Patria Club, di esporre
la bandiera sociale, quando la squadra otteneva punti in
trasferta, sia pareggio che vittoria. Negli anni 80', questa
tradizione viene mutata, con l'esposizione di una
lavagnetta bianca, recante il risultato della partita.
Nel 1977, il sodalizio, prende a pubblicare una propria
rivista, "Lilla Club", diretta dal
giornalista Marco Tajè (in seguito addetto stampa della
società), a cadenza mensile, anch'essa sullo stile del
giornale del Pro Patria Club, però di tradizione più
vecchia, con prima edizione nel 1969 e distribuito
gratuitamente ancora oggi come allora, in occasione di
ogni partita interna.
Nella stagione 1980-81, prende
corpo la storia degli ultras a Legnano con il gruppo dei
"Boys". Inizialmente il gruppetto si sistema,
nel rettilineo dei distinti, in posizione molto defilata,
verso gli spogliatoi, dietro uno striscione "Ultras",
recante un teschio al centro. Poche le presenze in casa e
rare le trasferte. Nello stesso periodo, nasce nel quartiere
"Ponzella", il club Giardinetto, che ebbe però
vita brevissima, un paio di stagioni al massimo.
I
Boys
Dal campionato 81-82, i "boys", ed in seguito i vari
gruppi Ultras si posizionano nel nuovo settore
costruito a ridosso degli spogliatoi; nel derby di
andata al "Pisacane", provano malamente una
timida coreografia, con degli impermeabili bianchi che
passerà agli annali, come quelle dei "gelatai".
Nel derby di ritorno a Busto, lo "Speroni",
presenta circa 12.000 presenze, meno di 800 sono i legnanesi
presenti, per lo più tifosi occasionali, provenienti
dalle varie compagnie che al tempo si ritrovavano in Piazza
San Magno, Bar dei Capitani e Piazza Carroccio. Posizionati
quasi tutti nella semicurva all'ingresso, verranno
omaggiati da un tazza wc, portata a mano per tutto il
rettilineo della pista e lasciata bellamente sotto il loro
settore, da due tifosi biancoblù, partiti dalla parte
opposta dello stadio, tra l'ilarità generale. E' un periodo
in cui il "Pisacane", nereggia abbastanza di
tifosi, con la squadra di Maroso, impegnata nelle prime
posizioni, ma senza mai entrare veramente in lizza per
qualcosa d'importante. In questa stagione il "Lilla
club", si rende autore delle riprese televisive della
squadra, sistemando una postazione coperta al centro dei
distinti, cedendola poi alle varie e numerose emittenti
locali del tempo. Attività che continuerà fino agli inzi
degli anni 90'.
Nel campionato 82-83, i legnanesi riescono a vincere il campionato
di C2, e sull'onda emotiva, nascono il "Lilla Club San
Giorgio su Legnano" ed il "Lilla Club Gino
Colpo" a Cerro Maggiore.
I Boys nel corso degli anni alternano presenze
discontinue; nella gara di Coppa Italia a Busto, del
settembre 83, si presentano in sei, con la squadra
appena promossa in C1.
Nel periodo della C1, l'incitamento legnanese parte spesso e
volentieri dalla tribuna, con cori spontanei a seconda
dell'andamento della gara.
Stagione 86-87, il Legnano con l'ultimo posto in C1, abbandona la
categoria dopo un triennio; negli anni a seguire a poco
valgono i grossi sforzi economici del Presidente
Nando Villa, per risollevare la squadra e con essa la
tifoseria, che praticamente latita dall'impianto, diventato
"Giovanni Mari", dal settembre 1987.
Annata 87-88, il Lilla Club, di Legnano presieduto da Placido
con Colombo alla vice-presidenza, funge in pratica da centro
coordinamento, con le due sezioni di Cerro e San
Giorgio. La sede principale, conta 250 iscritti, in quella
sangiorgese sono 150, mentre nel cerrese sono poco meno
di un centinaio i simpatizzanti. Ma le presenze allo stadio, raggiungono
raramente le mille unità.
Nel biennio 89-91, in C2, il settore di casa è spesso e volentieri
vuoto, senza la minima traccia di ultras o tifo organizzato
a sostenere le gesta della squadra legnanese. Nel 1990, il
"Lilla club", si trasferisce nella sede del
circolo Fratellanza e Pace, in via San Bernardino, proprio a
due passi dallo stadio "Mari".
Una rarissima foto di legnanesi in trasferta. Voghera stagione 87-88
Lilla
club in festa
Legnano che insegue vanamente il salto di categoria, ma nel 91-92
retrocede nei dilettanti. Il ritorno in C2, avviene con
Marco Torresani, in panchina nel campionato 92-93, con la
promozione, che arriva in una gara interna, con il
Presidente Villa, che in pratica a fine gara non
viene festeggiato, se non da pochi intimi, nell'antistadio. Nella
stagione 93-94, si prova il colpo del salto in C1, con un
duello con Crevalcore, Ospitaletto e Olbia. Con tutto in
pratica da giocare, il Legnano alla penultima giornata si
deve recare proprio a Crevalcore, la società mette a
disposizione un pullman gratuito alla tifoseria, per
raggiungere e sostenere la squadra nella cittadina alle
porte di Bologna, ma resterà vuoto. Solo poche persone
seguiranno la squadra, che tra l'altro verrà sconfitta
pesantemente per 5-1, con rete anche dell'ex tigrotto Gespi.
Nel campionato 95-96 in C2, torna il derby, impietoso il confronto
sul campo e sugli spalti. Per la gara di andata solo una
ventina di legnanesi in tutto, tra tribuna e popolari
raggiungono lo "Speroni", che ribolle di
entusiasmo e 4.000 presenze.
La ventina scarsa di legnanesi, entrano alla chetichella a gara
iniziata, appendono lo striscione "boys", giusto
l'attimo di prendere il goal di Tubaldo al 14' e toglierlo
pochi minuti dopo.
Il meglio arriva nel derby di ritorno, 1.500 tifosi biancoblù,
accompagnano al "Mari", la squadra di Mario
Beretta, occupando per trequarti il rettilineo dei distinti
e gran parte della tribuna. La tifoseria legnanese, che in
pratica diserta tutta la stagione, cerca di rendersi
presentabile all'appuntamento, ma poco avezza allo stadio,
riesce nella rara impresa di sbagliare anche i propri colori
sociali; presentandosi con bandiere e stendardi di un bel
viola carico, quasi tendente al rosso. Memorabile, per i
tifosi biancoblù, il rigore realizzato da Ferretti al
95', proprio sotto il settore della tifoseria legnanese. Una
bella sciarpa biancoblù, sventolerà dai giorni prima
del derby alle settimane successive in cima allo spadone di
Alberto da Giussano.
Legnanesi
al derby del 95-96 (con le bandiere viola !!!)
Stagione 1995-96 che si conclude con la morte del Presidente Villa,
colpito da ictus, proprio mentre usciva dal campo di
allenamento di San Vittore Olona, con la squadra che doveva
preparare i play-out contro il Cremapergo. Nella gara di
ritorno a Crema sono diciotto i legnanesi presenti.
Tifoseria legnanese che praticamente latita, fino al campionato,
98-99, quando arriva alla presidenza del discusso Mauro
Rusignolo, che riporta il club in C2, nella stagione
successiva, aiutando notevolmente a ricompattarsi degli
ultras locali, con biglietti omaggio e sovvenzioni per i
pullman delle trasferte. Nel periodo si ha la nascita della
"Brigata", gruppo che riesce a
risvegliare la curva ed a portarla su livelli decisamente
buoni con un nuova mentalità e un buon numero di
tifosi in casa e in trasferta. Nascono nel periodo diversi
gruppi minori.
Arriva la promozione in C2, e con essa il derby, che il Legnano
vince in casa, dopo vent'anni.
Al ritorno la tifoseria legnanese si presenta in circa 500 persone
tra tribuna e settore ospite, dove presenta una
"coreografia", fatta probabilmente con i sacchetti
per il riciclaggio dell'immondizia. Nell'annata nascono
rivalità, cercate con Padova e Cremonese; con i primi con
scontri fra le due fazioni ripresi dalle telecamere e
mostrate su ogni TG. Nella stagione nasce il
gemellaggio con i tifosi del Mestre, che in quella stagione
contende la promozione alla Pro. Un gruppo, sosterrà gli
arancioni, nei play-off contro la Triestina, andando allo
scontro con i giuliani, solo perchè storici gemellati dei
tifosi biancoblù.
Anno seguente, stagione 2001-02, si ripresenta il derby nella
gara di andata, a Busto, nonostante i prezzi esosi importi
dalla società legnanese (In epoca pre-euro 40.000 lire un
biglietto di tribuna laterale) si bruciano già nella
giornata di venerdì, 1.150 biglietti in sola prevendita, a
cui si aggiungeranno altri duecento persone che comprano il
biglietto direttamente agli sportelli del "Mari",
giocando praticamente ancora in casa, con una vittoria
che arriva al'86, grazie al goal dell'ex Marco Zaffaroni. Al
ritorno sono poco più di 300 in tutto i tifosi ospiti allo
"Speroni", per un pareggio deludente.
Nella primavera del 2002, la situazione societaria legnanese si
aggrava, con il presidente Rusignolo, inquisito in varie
vicende poco chiare; circa 150 ultras, sfilano per le vie
del centro, per cercare di fare chiarezza sulla vita del
sodalizio. Praticamente nello stesso periodo si sfilaccia la
Brigata, con uno sbandamento dei gruppi ultras. Da segnalare
nello stesso periodo l'opera del dentista tifoso, Marco
Ciapparelli, a tratti anche dirigente del sodalizio, che
promuove diverse iniziative nelle scuole locali, per creare
nuova linfa.
A ridare slancio ed entusiasmo ci pensa però Marco Simone,
cresciuto nel vivaio legnanese, proprio dando i primi calci
sul vecchio campo di Via Lodi.
Il campionato di vertice dello scorso anno in C1 ridà lustro
e smalto a Legnano e le presenze tornano ad essere
naturalmente le più consistenti degli ultimi anni. Nella
gara di Varese che in pratica consegna la promozione in C1,
alla squadra di Motta, ex trainer biancoblù, sono circa 450
i tifosi che festeggiano il ritorno in una categoria da cui
mancavano da ventanni, con caroselli in centro.
La tifoseria legnanese si dichiara apolitica, può contare
sull'apporto dell'organizzazione delle contrade del Palio,
dove nei manieri spesso si ritrovano simpatizzanti,
della squadra.
Gli ultras sono stata affiancati negli anni da altri gruppi
satellite quali: Falange Lilla, Vecchia Guardia, Gruppo
Sbagliato Parabiago e Scalmanati. In questa stagione si nota
la presenza di un insolito "Gruppo Bizzarro".
Negli tempo, le loro amicizie o gemellaggi non hanno certo
portato bene alla squadre con cui si sono legati. Negli anni
'80 da ricordare l'amicizia con gli scomparsi Ultras di
Omegna, con la squadra poi fallita e rotolata in Prima
Categoria; con i tifosi aostani, con il sodalizio vallese,
che ha fatto la stessa fine dell'Omegna, idem per il Mestre.
Agli inizi del nuovo millennio amicizie a livello personale
con i mantovani, ma anche qui come si sono
"sfiorati", i biancorossi, scesero notevolmente in
classifica ed andarono incontro ad una forte crisi
societaria. A sostenere i legnanesi nel play-out, contro il
Savona nel 2004, diversi ultras della Pro Sesto.
Per le rivalità, oltre naturalmente alla Pro Patria, in ordine
sparso Varese, i biancorossi "scipparono"
letteralmente la curva ai padroni legnanesi nel CND nei
primi anni 90, Novara, Cremonese, Pavia e Padova.
In questa stagione, sono state sottoscritte 570 tessere, con
circa 1.300 presenze di media allo stadio "Giovanni
Mari", ma avendo già ospitato le tifoserie di Ternana,
Cremonese e Verona. Durante il campionato, alla tifoseria
locale è stato proibito uno striscione, con una scritta in
dialetto, presente da anni al "Mari", in quanto le
forze dell'Ordine, chiaramente non autoctone, lo hanno
ritenuto offensivo. Legnanesi, che hanno ripreso l'abitudine
del "Lilla club", riprendendo le partite, e con
l'avanzamento della tecnologia, hanno creato Legnano channel,
sulla piattaforma di Youtube.
Legnanesi allo
"Speroni" nel campionato 1995-96
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