LA PROSSIMA AVVERSARIA

 
 

MANFREDONIA

S.S. 1932

 

S.S. Manfredonia Calcio 1932 Srl



Maglia a strisce verticali bianco-celesti, calzoncini celesti, calzettoni celesti con risvolti bianchi.

Sede Via Maddalena, 117 - 71043 Manfredonia (Fg)

Stadio "Miramare", via San Giovanni Bosco. Dimens.(100 x 60) - Capienza 4.076 spettatori - superficie sintetica

Manfredonia 57.400 abitanti - totale provincia di Foggia 680.000 

Abbonamenti 

2006-07: 1.429 
2007-08: 1.224 



ORGANIGRAMMA SOCIETARIO



Presidente: Angelo Riccardi
Vice-Presidente: Lino Rotice
Direttore generale: Claudio Molinari
Direttore area tecnica: Giuseppe Pavone 
Segretario: Michele Di Bari 
Addetto all'arbitro: Vittorio Tricarico 
Team manager: Matteo Lauriola 
Addetto stampa: Matteo Fidanza
Sito web e comunicazione: Fabrizio Maffei 
Allenatore: Raffaele Novelli
All. in 2^: Antonio Gargiulo 
Prep. atletico: Carmine Baglieri
Prep. portieri: Pasquale Visconti 
Medico sociale: Francesco Di Pietro - Filippo Vaira
Responsabile sanitario: Giuseppe Macchiarola 
Riabilitazione: Michele Trotta 
Massaggiatore: Massimiliano Ciuffreda
Osteopata: Pietro La Macchia 


GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI


2002-03 Serie D/h 10° posto 

2003-04 Serie D/h 1° posto - PROMOSSA IN SERIE C2 - Partecipa alla Poule Scudetto Dilettanti, perde la finale - All. Bitetto

2004-05 Serie C2/c 1° posto - PROMOSSA IN SERIE C1 - All. Bitetto 

2005-06 Serie C1/b 9° posto - All. Bitetto / Mancato / D'Adderio 

2006-07 Serie C1/b 9° posto - All. Pierini / D'Arrigo 


IL CALCIOMERCATO


ARRIVI: Musacco (c82 Paganese), Mineo (c87) e Frison (p88 Treviso), Bergamelli (d87 Monza via Atalanta), Leacche (p84 Igea Virtus), Barbagallo (c88) e Kras (d89 Reggina), Cossu (c86 Ravenna), Rana (a86 Valenzana), Paris (a84 Melfi), Burrai (c87) e Sau (a87 Cagliari), Tursi (d83 Melfi), Scarpitta (c87 Russi), Del Sole (c88 Sanremese), Franco (d85 Cremonese), Pirrone (c86 Ragusa), Pagliarulo (d83 Foggia), Gaspari (d88 Brescia), Genchi (a85 Giulianova) 

PARTENZE: Togni (Bra c82 Arezzo), Machado (Bra c82 Viterbese), Di Simone (d78) e Calabro (d76 Pistoiese), Bertini (d87 CuoioCappiano), Alteri (a77 Sambenedettese), Sassanelli (p71 Noicattaro), Pederzoli (c83 Crotone), Piccioni (c78 Sorrento), De Giosa (d81 Paganese), Mascia (d86 Barletta), Vanin (c75 Sorrento), Pierotti (d77 Cavese), Marino (c84 Sambenedettese), Giovannini (d83 Foligno), De Santis (c78 Monopoli), Bonvissuto (a85 Lanciano), Citro (d84 Carrarese), Sansovini (a78 Pescara), Scarlato (c83 Giulianova)


LA ROSA 2007-08


Portieri: Frison (88), Giugliano (85), Leacche (84) 

Difensori: Bergamelli (87), Bortel (Slo 87), Franco (85), Gaspari (88), Kras (89), Pagliarulo (83), Tursi (83) 

Centrocampisti: Barbagallo (88), Burrai (87), Del Sole (88), Mineo (87), Musacco (82), Pirrone (86), Romito (80), Scarpitta (87), Vasile (88) 

Attaccanti: Cossu (86), Genchi (85), Giglio (88), Paris (84), Rana (86), Sau (87)



PRO PATRIA - MANFREDONIA



Si ritorna a giocare dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, anche se al dire il vero il circo del calcio non si è mai fermato, perchè sia la Nazionale che i campionati dilettantistici sono scesi in campo. 

Per la prima volta nella sua storia la Pro, affrontata il Manfredonia. Terza squadre pugliese a calpestare il manto dello "Speroni", negli ultimi quarant'anni, dopo il Brindisi in finale di Coppa Italia ed il Foggia alla 5^ giornata di questo campionato. 

I pugliesi sono alla loro terza stagione consecutiva in C1, dopo aver scalato nel breve volgere di due campionati la Serie D e la C2. Lo scorso anno il Manfredonia ha conquistato il nono posto, record della sua storia, a cui però ha fatto seguito un ridimensionamento voluto dal presidente Ricciardi, che in un primo momento voleva anche vendere ed in seguito alla mancanza di acquirenti, ritirare la squadra per gli alti costi di gestione imposti dalla categoria.

La decisione è poi rientrata, con l'approvazione di un progetto che vede come principale obbiettivo la valorizzazione dei giovani, dando vita ad una vera e propria rivoluzione nell'organico con l'arrivo in panchina di Raffaelle Novelli e come ds Peppino Pavone, uno degli artefici del Foggia dei miracoli "zemaniano". 

E' stata così assemblata una rosa giovanissima che raggiunge i 508 anni di età complessiva, che spalmati sui venticinque elementi che la compongono da 20.8 anni di media, con l'uomo più "anziano" del gruppo, Ivan Romito con i suoi 27 anni ed alla quarta stagione coi sipontini, con cui ha affrontato la scalta dalla Serie D a alla C1. In rosa numerosi nazionali di Serie C ed Under20, come il portiere Frison, il regista Burrai (dal fisico non eccelso, ma con personalità nonostante l'età verdissima), Scarpitta e Sau .

La guida tecnica è affidata a Raffaele Novelli, uno che con i giovani ha sempre lavorato; una lunga esperienza in Svizzera, nel settore giovanili della Juventus Zurigo, quindi il ritorno in Italia, sempre con i giovani della Salernitana, poi la panchina del Melfi in C2 e lo scorso campionato ancora a Salerno, con la prima squadra dove però ha resistito solo 17 giornate. 

Per l'incontro contro i tigrotti, i sipontini, dovranno fare a meno del loro uomo più esperto Romito e dell'interessante regista ventenne Burrai, che ha già esordito in A con il Cagliari, entrambi espulsi nel concitato finale dell'ultima gara giocata a Foggia e terminata con una sconfitta per 4-0, maturata però solo negli ultimi minuti. Novelli ha creato una squadra che passa indifferentemente dal 4-4-2 al 4-3-3 al 4-1-4-1, una specie di camaleonte calcistico, che fa della corsa e della freschezza atletica il suo punto di forza, con schemi e sovrapposizioni mandate a memoria, ma che in difesa concede spazi e talvolta vere e proprie praterie. 

Indifferentemente dal modulo adottato gli esterni giocano sempre molto alti, tendo però spesso ad schiacciarsi troppo sugli attaccanti che spesso e volentieri giocano molto larghi, a cercare di coprire al meglio la zona di tiro, mettendosi in posizione nella zona dei vertici dell'area, permettendo così agli esterni di inserirsi e di occupare tutto il campo. Più forte e continua la spinta a sinistra dove l'interessante Franco, elemento dotato fisicamente ed esuberante, si propone spesso anche in zona avanzata, Una squadra che data la giovane età corre molto, praticando un gioco che vede un pressing a tutto campo, schemi ripetuti e triangolazioni spesso di prima negli ultimi 25/30 metri di campo, quando gli esterni si sovrappongono ai tre attaccanti di ruolo, creando spesso la superiorità numerica in avanti, ma come detto lasciando poi praterie tra il centro campo e la difesa. 

Per la gara contro la Pro, il tecnico Novelli, ha la formazione dettata più dagli assenti che da vere e proprie scelte tattiche. Tra i pali l'unico dubbio, tra Frison che ha rimediato 10 reti nelle ultime due trasferte ed il più esperto Leacche. Per il resto formazione già fatta, con in difesa Tursi a destra ed il mancino Franco a sinistra al centro il capitano Pagliarulo (ex Foggia) e Bergamelli. Alternative sono Vasile e Kras. A centrocampo Mineo e Del Sole con Pirrone nel ruolo di play-maker, con il Nazionale Under 20 Scarpitta, pronto all'evenienza idem per Barbagallo che ha più qualità offensive, che lo portano spesso a schiacciarsi sugli attaccanti. In avanti con ogni probabilità il trio Cossu, Sau e Paris. Con Genchi e Rana in panchina 

Molto probabile che almeno in partenza il Manfredonia si presenti con il 4-1-4-1, con Sau punta più avanzata. Uno dei migliori attaccanti del girone con sei centri stagionali, di cui due dal dischetto. Classe 1987 e soprannominato "Pattolino" per la sua bassa statura e lo scatto bruciante che lo rendono micidiale nel breve, e pronto a centrare la porta anche dalla distanza. A fargli compagnia in attacco l'altro cagliaritano Alessio Cossu, un gol stagionale. 

Su sette gare disputate lontano da casa, il Manfredonia ne ha vinta solo una, a Lecco nel posticipo di Rai Sat alla nona giornata. Per un totale di quattro punti conquistati, con il pareggio di Pagani. Cinque le sconfitte esterne a Terni, Padova, Sesto, Cittadella e Foggia. Nelle ultime due uscite lontano dalla Puglia ha rimediato dieci reti, senza segnarne una. I sipontini hanno la peggior difesa del girone con 21 reti al passivo di cui 15 subite in trasferta. 10 le reti realizzate, complessivamente di cui sei solo da Sau. 

A livello statistico la Pro, non supera una squadra pugliese dal campionato di Serie B 1964-65, quando alla 14^ giornata superò in casa il Trani per 2-0. 


LA STORIA


Il calcio arriva a Manfredonia nella seconda metà degli anni venti, portato da alcuni universitari locali, che studiavano a Bologna, dove al tempo la squadra rossoblù dettava legge grazie soprattutto alle reti del bustocco e tigrotto
Carletto Reguzzoni. Tuttora miglior bomber di sempre dei felsinei ed uno dei miglior venti miglior realizzatori italiani.

Il foot-ball, viene praticato in maniera sporadica e senza una vera e propria organizzazione, con partite giocate nella piazza principale, poi nel tempo spostatesi sempre più all'esterno del centro del paese.

Tra i principali promotori del gioco c'è lo studente Michele Bissanti, che negli anni seguenti diventerà il primo presidente della prima vera società calcistica del centro pugliese.

Nascono due società amatoriali la "Sipontina" e la "Calciatori liberi", che hanno vita breve e non s'iscrivono ad un campionato ufficiale.

La prima società viene fondata ufficialmente nell'Ottobre del 1932, con il nome di Associazione Sportiva Manfredonia, con presidente Michele Bissanti. Società che come intendeva il PNF, al tempo al potere, doveva comprendere un pò tutte le attività sportive, per fare crescere i nuovi italiani, quindi era una polisportiva, con al suo interno sezioni di canottaggio, ciclismo, atletica. Sempre grazie alla locale sezione, fascista, la squadra riesce a muovere i suoi primi passi, incrociando le scarpette bullonate, con le squadre dei paesi vicini.

L'A.S. Manfredonia, s'iscrive al suo primo campionato ufficiale, nel 1933-34, vincendo subito il torneo, passando così in Prima Divisione, ma rimane una sola stagione nella categoria, in seguito ad una repentina retrocessione. Risale immediatamente al termine del campionato 1935-36.

Altro capitombolo nel 1939-40 con la retrocessione in Prima Divisione pugliese; incontra una grave crisi finanziaria così deve ripartire dalla Seconda Divisione, con la nuova denominazione di "Polisportiva Manfredonia".

Durante gli anni della seconda guerra mondiale la società si ridimensiona, nascono altre piccole società. Particolare curioso, il calcio riprende in maniera concreta ancora una volta con l'intervento di retto di un partito locale, soppiantato il PNF, tocca alla Democrazia Cristiana dare vita alla Libertas, che partecipa al torneo 1949-50 di Seconda Divisione. In seguito la la Libertas si fonde con la ricostruita AS Manfredonia, partecipando al campionato di Prima Categoria 1950-51.

Nella stagione 1951-52, vince il proprio girone di Lega Regionale Dilettanti, con il primato di 106 gol realizzati.

L'anno successivo si sfiora la promozione in IV Serie, per una gara persa a tavolino contro il Barletta; negli anni a seguire la squadra precipita in caduta libera e ritorna in Prima Categoria, dove è da registrare il suo peggiore piazzamento di sempre con l'undicesimo posto, nel girone di appartenenza.

Risale in Serie D, nel campionato 1966-67, con il presidente Saverio Petrangelo, arrivando anche alla semifinale di Coppa Italia di categoria contro l'Impruneta di Firenze. Al termine della stagione successiva ottiene un terzo posto, per quello che fino a quel punto è uno dei migliori piazzamenti di sempre del sodalizio.

Nel 1971-72 la squadra pugliese retrocede in Promozione, ma l'anno successivo riconquista ancora la Serie D che viene mantenuta per quattro stagioni consecutive. Incontra poi una grave crisi finanziaria che porta prima alla retrocessione in Promozione con l'ultimo posto del 1977-78, e nel campionato seguente rotola ancora più in basso fino alla Prima Categoria.

Il Manfredonia risale solo quattro campionati più tardi, nel 1981-82, quando riconquista l'Interregionale, diventando anche campione regionale di categoria. Prima del via della stagione calcistica 1988-89, assume la denominazione di Società Sportiva Manfredonia.Tra alti e bassi rimane in Interregionale fino al termine della stagione 1990-91 quando scende ancora in Promozione, e poi con la riforma dei campionati passi in Eccellenza, nel 92-93. Scende ancora in Promozione nel 94-95, da cui risale a conclusione della stagione 96-97. Quindi nel 1998-99, vince il torneo di Eccellenza, dopo gli spareggi contro gli abruzzesi del Venafro ed i siciliani dell' Orlandina tornando così in CND.

2000-01 Decimo posto finale, con Giuffrida che realizza 10 reti.

2001-02 sempre girone H, piazzamento al decimo posto con D'Ambrosio miglior marcatore con 9 reti; l'anno successivo, ancora stessa posizione finale, con Tomeo che segna dieci reti.

Nell'estate del 2003 arriva un cambio societario, che segna la svolta nella storia del club sipontino, con l'arrivo del Presidente Angelo Ricciardi, coadiuvato da un pool d'imprenditori locali, che lo sostengono nelle iniziative. La squadra viene affidata a Bitetto, ex giocatore del Bari, centrando subito la storica promozione in C2, con 68 punti, sette lunghezze di vantaggio sulla seconda Pro Vasto. In rosa troviamo De Marco, Zangla, Pisani, Baldo, Latartara e soprattutto l'attaccante Max Vadacca, autore di 13 reti in 26 presenze.

Partecipa alla poule scudetto, dove in finale viene superato di misura dalla Massese. La società è ambiziosa, così l'anno succesivo 2004-05, centra subito la promozione in C1, sempre con Bitetto in panchina, con il primo posto, davani di una sola lunghezza alla Juve Stabia. In squadra vecchie volpi come il "Big Jim" Cancellato ed Orazio Mitri in avanti a supportare Vadacca; oltre a Trinchera, Manca, Machado e Sassanelli.

La stagione 2005-06, vede l'esordio della squadra biancoazzurra in C1, sempre con Bitetto allenatore, nel precampionato raggiunge il terzo turno di Coppa Italia, eliminando Treviso ed Albinoleffe, venendo stoppata dal Cagliari, ma ai rigori. Il campionato vede tre cambi di panchina con Bitetto che lascia prima a Mancato poi a D'Adderio. In squadra il possente ghanese Barusso, attualmente alla Roma. Stagione conclusa al nono posto. Lo scorso campionato, parte con Pierini come tecnico, la squadra ha una partenza titubante, cos' alla guida tecnica arriva D'Arrigo, nel mercato di gennaio viene potenziata con arrivi di spessore per la categoria come l'attaccante Alteri, Pederzoli e Sansovini, chiudendo ancora al nono posto. Nell'ultima estate c'è una crisi societaria, con la proprietà che decide di abbassare i costi di gestione e di investire di conseguenza sui giovani, tutti nel giro delle varie nazionali di categoria. 


I PRECEDENTI


PALMARES: Pro Patria 12 Campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi - Manfredonia nono posto in C1 



LA TIFOSERIA


Fino agli anni 90 il tifo organizzato a Manfredonia era quasi sconosciuto ed il fenomeno ultras nella città sipontina si presenta molto più tardi rispetto ad altre cittadine pugliesi. E' solo nel 1991 quando nascono le Teste Matte appunto il primo vero ed unico gruppo del tifo locale.

Nel 1996 il gruppo viene rilevato per quello che ancora quasi per un decennio con un direttivo che durerà in carica parecchio e che riuscirà, pur con le difficoltà di una cittadina piccola, ad esprimere discreti spettacoli di tifo.

Il simbolo del gruppo è Corto Maltese, eroe romanzato dei fumetti, che è ispirato ad una figura marinaresca; un pò come la gente del luogo, "gente di mare". Da quella data è la svolta per il tifo del "Donia" e anche se a volte in esigua minoranza lo striscione Teste Matte appare proprio in tutte le trasferte e il vecchio "Miramare" diventa un catino molto caldo, spesso e volentieri gli incontri con le squadre dei paesi vicini sono veramente sentiti.

Nel campionato di serie D datato 2002-03, è stato una delle migliori annate dal punto di vista del tifo, chiassoso e vecchia maniera. Negli anni a seguire poi grazie anche agli ottimi risultati del "Donia" le Teste Matte hanno presenziato ovunque organizzando trasferte in buon numero.

Nella loro fanzine oltre ad identificarsi orgogliosamente come "popolo di mare" si schierano da sempre contro il calcio moderno, a loro dire "vero nemico degli Ultras. Nell'ultima gara contro il Foggia, nel derby della Capitanata, alcuni sostenitori del Manfredonia, erano stati inizialmente diffidati solo per aver apposto lo striscione "Mentalità sipontina", decreto poi fortunatamente e logicamente rientrato. Nel posticipo giocato a Lecco di Lunedì sera erano circa una quarantina i tifosi al seguito, rinforzati dagli emigranti residenti in zona. 

Capitolo gemellaggi: uno solo stabile che dura da tempo con Fasano anche per via delle comuni rivalità di Foggia e Brindisi.

Poi per le altre inimicizie si trovano un po' con tutte le tifoserie pugliesi da Trani ad Altamura, oltre alle altre datate inimicizie di Barletta e Pro Vasto risalenti agli anni della serie D.

Lo scorso campionato la media di presenze si è attestata attorno alle 2.000 unità, con 1.429 abbonamenti. In questa stagione, 1.224 tessere staccate e 1.900 presenze di media su sei gare interne. 



.Manfredonia - Napoli 04-05

Manfredonia - Giugliano 06-07