LA PROSSIMA AVVERSARIA

 
 

TERNANA

CALCIO 1925

 

Ternana calcio spa 1925

Colori sociali: maglia a strisce verticali rosso-verde, calzoncini neri, calzettoni verdi con bordo rosso

Sede via Aleardi, 10, 05100 Terni

Stadio "Libero Liberati", viale dello stadio, 1 -  05100 Terni. Dimens. (110 x 68) - Capienza 21.000 spettatori (omologato per 9.999)

Terni 104.000 abitanti - totale provincia di Terni 228.000

Abbonamenti

2006-07: non effettuati

2007-08: 893  

 

QUADRI DIRIGENZIALI


Amministratore unico: Stefano Dominicis 
Coordinatore: Simone Montemari 
Segreteria: Angelo Angelelli - Francesca Caffarelli - Paola Ceroni 
Team manager: Angelo Angelelli 
Relazioni esterne: Andrea Montemari 
Allenatore: Francesco Giorgini 
Allenatore in 2^: Marcattilio Marcattili 
Prep. atletico: Luca Ricci 
Prep. portieri: Paolo Foti 
Resp. area medica: Gaetano Giubila 
Massaggiatori: Roberto Incontri - Michele Federici

 

IL CALCIOMERCATO



ARRIVI:
  Scarzanella (p86 Crotone), Danucci (c84-Cesena), F. Femiano II° (d80 Juve Stabia), Rigoni (c80-Pescara), Gherardi (a86-Carpi), Pedotti (d77 Benevento), Lolli (d81-Grosseto), Fedeli (d85-Olbia)

PARTENZE: Ciarcià (c80) E. Troise I° (d79) e Giannone (c83-Salernitana), Fanasca (a83) e Zamperini (d82-Cisco Roma), Maggiolini (d80-Novara), Taccola (d70-San Marino), Delnevo (c75- Perugia), Ferrario (d85-Ravenna), Hovhannisyan (c84), Ricca (c86), e Chiarotto (c79-Gubbio), Montero (d78-Portogruaro), Di Dio (d82- Bari), Pacilli (a85-Chiasso), Pennesi (p87-Ascoli), Gesuele (a87-Andria)

 

LA  ROSA 2007-08

Portieri: Ginestra (79), Scarzanella (86), Cunzi (87)

Difensori: Bizzarri (87), Cibocchi (82), Danotti (79), Fe. Del Grosso (83), Fedeli (83), F. Femiano II° (80), Lolli (81), Lucioni (87), Pedotti (77), Perney (Fra 87)  Ricca (84), Trinchera (74), Succhiarelli (85), Zanotti (Arg. 85)

Centrocampisti: Bussi (75), Cardona (81), Danucci (83),  D'Astolfo (84), Rigoni (80), Papini (83)

Attaccanti: Bonfiglio (74), Di Iorio (80), Di Vicino (80), Gherardi (83), Lacheheb (Fra 87), Morello (77), Pacilli (87), Scandurra (78), Scappini (88), Tozzi-Borsoi (79)

 

 

GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI

 

2002-03 Serie B 7° posto - All. M. Beretta
2003-04 Serie B 7° posto - All. M. Beretta dalla 37^ Bolchi 
2004-05 Serie B 9° posto - All. Verdelli / Tobia / Vavassori / Tobia / Brini / Tobia
2005-06 Serie B  20° posto - retrocede in Serie C1 - A. Sala / Brini / Caso
2006-07 Serie C1/b 13° posto - All. Giorgini

 

QUANTO COSTA VEDERE LA TERNANA


Tribuna A centrale sett. C 800 Euro

Tribuna A centrale sett. A 450 Euro - rid.300
Tribuna B centrale numerata 350 Euro - rid. 250

Distinti A e B 150 Euro rid. 100
Curva Est-Nord-Ovest 100 Euro - rid 60

Ridotto per  over 65, under 14 e donne - Ingresso gratuito: bambini fino a 8 anni.
Speciale famiglie e Aziende/Enti: con la stipula di minimo 3, per famiglia, 10 per aziende ed enti, si usufruisce del 10% di sconto sul prezzo del segmento di appartenenza, per tutti i settori esclusa la Tribuna A centrale settore C. 

 

I PREZZI DEI BIGLIETTI PER TERNANA - PRO PATRIA

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Tribuna A centrale sett. C 60 Euro  
Tribuna A centrale sett. A 45 Euro, rid 30 
Tribuna B centrale numerata 35 Euro, rid 25 

Distinti A e B 15 Euro, rid 10 
Curva Est-Nord-Ovest 10 Euro rid 6  
Settore Ospiti (Curva San Martino) 15 euro 

Ridotto per  over 65, under 14 e donne - Ingresso gratuito: bambini fino a 8 anni.

   

TERNANA - PRO PATRIA

 

Una Pro in piena emergenza, con sei assenti, tutto il centrocampo fuori e molti "Berretti", tra cui il sedicenne Schiavano, al seguito affronta, quella che sembra essere la trasferta cruciale della stagione.

I ventun punti dei tigrotti sono certo un buon bottino, ma la trasferta di Terni, contro una squadra alla disperata ricerca di punti salvezza, non si presenta certo delle più agevoli e semplici. Basta uno scivolone e si è risucchiati ancora nelle zone medio-basse da cui è sempre meglio restare alla larga.

Per la prima volta nella sua storia la Pro affronta la Ternana, per un incontro ricco di blasone e storia, con 14 campionati complessivi di Serie A, tra le due squadre. 12 quelle dei tigrotti, e due per le fere rossoverdi, in tempi più recenti datati inizi anni settanta, per la precisione 1972-73 e 74-75.

Da circa tre anni, a Terni c'è un forte scollamento tra ambiente e squadra, incominciato nel dicembre 2004, quando la proprietà passò nelle mani di Longarini, già presidente dell'Ancona ai tempi della Serie A dei marchigiani e poi impegolato nel crack finanziario dei dorici. Personaggio molto discusso e non certo amato nella città del panpepato. Così come non sembra molto amato anche il tecnico Giorgini, che lontano dalla sua Giulianova, fatica sempre a raccogliere consensi, ma con la Pro sembra avere, chissà perchè, un conto aperto.

I rossoverdi, nell'ultima gara a Venezia sono stati sconfitti per 2-0, non senza recriminazioni, per un rigore concesso dopo otto minuti di gioco, per un fallo di mano di Pedotti e poi il raddoppio di Veronese, nella ripresa arrivato su una più che sospetta posizione di off-side. 

Certo il momento per "le fere" non sembra essere proprio dei migliori, con un ambiente che si è via via lasciato andare, ma nella rosa ternana, ci sono giocatori dall'elevato tasso tecnico e di valore per la categoria, come il portiere Ginestra, Di Vicino, Rigoni, la punta Tozzi-Borsoi, il mediano Romeo Papini. E proprio sugli spunti di Rigoni e Di Vicino e sulle parate di Ginestra, la formazione umbra, cerca di arrivare alla salvezza.

Fino ad ora ha raccolto12 punti, di cui ben 11 conquistati al "Liberati", dove ha vinto 3 volte, contro il Manfredonia nella gara di esordio con rete di Pedotti all'84', quindi 1-0 contro la Pro Sesto con rigore di Rigoni al 5', e superato il Lecco per 2-1, in rimonta con rete di Lollì al 91'. Due pareggi per 0-0 con  Monza e Padova, e perso una sola volta contro la Cremonese per 1-2. Cinque reti fatte, tre subite, su un complessivo di sette e sedici.

Giorgini, in questa stagione, schiera la propria squadra prevalentemente con un 4-3-2-1, ma contro la Pro, causa le diverse assenze potrebbe tornare al suo preferito 4-4-2. La Ternana contro la Pro, dovrà fare a meno del mediano Papini, fuori da tempo per stiramento, ma che potrebbe sedere in panchina del fantasista Di Vicino, colpito duro a Venezia, con il lungo attaccante Tozzi-Borsoi, in dubbio. Giorgini con ogni probabilità presenterà tra i pali l'esperto Ginestra elemento di sicuro affidamento, in difesa a destra Alì Lolli, giocatore italo-iraniano, noto al pubblico bustocco, perchè due anni fa quando indossava la maglia del Padova, realizzò la rete del pareggio patavino al 92', con una corsa poi mista di provocazione ed altro dal settore degli ultras biancoblù fino a quello dei propri sostenitori. A sinistra Pedotti, elemento di categoria, nato a Cuggiono ma residente a Casorezzo, che ha svolto tutta la sua carriera praticamente in squadre del centro. Al centro l'esperto Trinchera (ex Lecce e Brindisi) e Fedeli. A disposizione l'esperto Danotti, ex Ospitaletto, giocatore rapido oltre al giovane mancino Lucioni.

Centrocampo che dovrebbe vedere il capitano Rigoni a destra, al ritorno in campo dopo l'infortunio alla caviglia che gli ha fatto saltare la gara di Venezia. Cresciuto nelle giovanili della Juventus è uno dei tanti eredi mancati di Del Piero. A completare il reparto, Cardona, classico mediano di rottura, Bussi e Danucci a sinistra. Varianti potrebbero essere D'Astolfo ed il mancino Cibocchi. Un centrocampo di quantità e sostanza ma senza esterni di ruolo.

In avanti Scandurra (ex Sangio e Samb.)  e Tozzi-Borsoi, che ha decisamente più chances di scendere in campo. Elemento che la Pro, conosce bene, essendo stato a lungo seguito, si dai suoi trascorsi a San Remo e Vercelli; giocatore che fisicamente ricorda Ibrahimovic e Toni con i suoi 190 centimetri di altezza, in grado di centrare la porta con facilità, anche se in questa stagione ha realizzato una sola rete, dopo aver contribuito lo scorso anno, con 12 marcature, alla salvezza degli umbri e le sette dell'annata alla Torres, quando con Cuccureddu, arrivò ai play-off. Niente da fare per Di Vicino (ex Salernitana), giocatore tutto mancino, sgusciante, abile palla al piede e letale sui calci piazzati, condizionato nella sua carriera da un’eccessiva discontinuità, ma rimasto bloccato dall'infortunio. In avanti rimangono a disposizione Morello attaccante esterno ed il giovane Scappini, con l'esperto Bonfiglio fuori causa.

 
 

LO STADIO

 


Per la seconda vota nella sua storia la Pro, giocherà una partita ufficiale in Umbria, la prima fu negli anni 40 a Perugia, e questa occasione sarà di scena a Terni, e per la prima volta calcherà il terreno di gioco del Liberati. 

Lo stadio di Terni, è intitolato al campione locale di motociclismo Libero Liberati. In Italia esiste un solo un altro impianto, dedicato ad un eroe delle due ruote con l'Omobono Tenni di Treviso.

Liberati, (Terni, 20.9.26 – 5.3.62) era soprannominato il "Cavaliere d'acciaio", dal grande talento ma anche dal carattere imprevedibile a volte al limite delle bizze più pure; inizialmente si rifiutò di correre il mondiale preferendo impegnarsi solo nel campionato italiano, dove ottenne diverse vittorie, vincendo il titolo nel 48. Nel 1950 la Guzzi lo convinse a partecipare al mondiale di motociclismo classe 500, con una prima gara, ma senza successo. Così per diverse stagioni, fino al 1953, quando divenne proprietario di una Gilera Saturno con la quale divenne il re delle monocilindriche. Nel 54, non partecipò a nessun gran premio, nel 56' la sua prima vittoria, ma nelle 350, in quell'anno corse anche il mondiale della 500 come wild-card.

Nel 1957 arrivò per Liberati il suo primo, ed unico, alloro mondiale con quattro vittorie. Nello stesso anno conquistò anche un'altra gara nella 350. L'anno successivo però ebbe un diverbio con i vertici della Gilera, pertanto decise di dimettersi anche da quella squadra. Faticò poi a trovare un nuovo team: solo due anni dopo la Moto Morini gli diede l'opportunità di correre una gara della 250.

Morì prematuramente a trentasei anni, e dopo 39 vittorie a causa di un pauroso incidente stradale in Valnerina, a Cervara, nei pressi della centrale elettrica di Galleto, dove tutt'ora una targa ricorda il fatto: in suo onore, lo stadio della Ternana assunse il nome di "Libero Liberati".

La progettazione dell'attuale stadio della Ternana, risale agli inizi degli anni sessanta, anche se fu costruito a partire dal 1968, nonostante l'idea di costruire un nuovo campo sportivo in località San Martino era già stata partorita negli anni 30, sotto il il Fascismo, quando si voleva sostituire il vecchio impianto polifunzionale, con velodromo, pista di atletica, formato da una tribuna centrale e due blocchi sul lato opposto. Impianto che per i cittadini ternani aveva il nome de "La pista".

Costruito su progetto di Leopoldo Barruchello, fu un per il periodo imponente, sovradimensionato per le esigenze della città, con 40.000 spettatori di capienza; con la caratteristica, forse unica, di non avere la parte centrale delle due curve e di distribuire gli spettatori su tre anelli. Sopra la tribuna centrale esisteva una lunga tribuna stampa rialzata, sullo stampo degli impianti sudamericani. Altro particolare nel particolare, non era fatta di un blocco unico ma vedeva due blocchi ben distinti, che correvano sopra il perimetro della tribuna, divisi al centro da un altro blocco, una struttura ben distinta e leggermente più alta che fungeva da postazione radio per il campo. Lo stadio venne aperto e inaugurato nel 1969 con un'amichevole tra la Ternana e i brasiliani del Palmeiras. Il massimo di affluenza si ebbe per Ternana-Roma, nel primo campionato di massima serie dei rossoverdi, nella stagione 72-73, quello con Corrado Viciani in panchina ed il suo "gioco corto". Per la gara contro il giallorossi, furono poco meno di 40.000 gli spettatori presenti.

L 'impianto fu ampliato ulteriormente con la costruzione nel 1974 della curva San Martino, quella ora destinata agli ospiti, portando così la capienza a 45.000 spettatori. Sempre nel periodo sull'esterno dello stadio vennero creati dei murales a sfondo politico, dedicati al Cile ed alle lotte sudamericane.
Negli anni novanta lo stadio ha subito dei lavori di riqualificazione che hanno portato la capienza a circa 21mila posti tutti seduti, secondo le vigenti normative di settore, è stato omologato dalla Lega nazionale professionisti di serie A e B.


Come raggiungerlo, da Busto Arsizio 660 km di distanza.

In treno


Autostrada del Sole A1 Milano – Roma

a) uscita "Valdichiana". Raccordo Autostradale Perugia-Bettolle direzione Perugia, poi superstrada E-45 Perugia - Terni;

b) Autostrada Adriatica A14 
uscita "Cesena Nord". Superstrada E45 seguire le indicazioni per Perugia - Terni.

In treno:

Stazione di Terni - Piazzale della Stazione (2 km dalla curva ospiti San Martino). Prendere via Tito Oro Nobili e proseguire.  

 

Ternana 1974-75, con alle spalle la tribuna stampa in stile sudamericano del "Liberati"

 

L'ALLENATORE

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Francesco Giorgini (5 Marzo 49), attuale allenatore della Ternana, non porta benissimo ai colori biancoblù.

Contro di lui quattro incontri con due sconfitte e due pareggi. Due gare quando allenava il Brindisi in C2, ed incontrò i tigrotti nella finale di Coppa Italia di Serie C, con vittoria pugliese a Busto per 0-1 e pareggio per 1-1 al ritorno con la coppa che andò ai brindisini. Nella stagioen 2005-06, quando era alla guida del "suo" Giulianova, sconfitta per 3-1 in Abruzzo e pareggio sofferto allo Speroni per 1-1. Giorgini è abruzzese di Giulianova,  dove è una vera e propria istituzione, avendo praticamente svolto con i giallorossi, tutta la sua carriera di giocatore e di tecnico, con vari viaggi di andata e ritorno. Da giocatore era il classico difensore vecchio stampo, a Busto si direbbe "gamba o balun, fà i stess", per quasi una ventennale carriera con gli adriatici. Un giocatore spesso sanguigno e battagliero in campo, nonostante il fisico, tutt'ora longilineo. Anche in panchina il suo carattere non è però venuto a meno.

Il 9 Maggio del 2005, la “mannaia” del Giudice sportivo della serie “C” colpì duro Giorgini con uno stop di ben 6 giornate. I fatti risalgono alla domenica, 1 maggio, quando in occasione della gara contro la Vis Pesaro, il trainer giuliese veniva espulso per proteste dall’arbitro siciliano Carestia. Secondo il referto arbitrale, oltre ad aver offeso la terna arbitrale, aveva esaltato ed aizzato la tifoseria locale alla violenza.

Non solo, anche 500,00 euro di multa per la società giallorossa. Dopo diversi richiami al tecnico, al  30’ del secondo tempo, dopo l’ennesimo richiamo dell’arbitro, il tecnico, mentre veniva fatto allontanare dal campo, si girò verso il pubblico ed incitandolo contro l'arbitro siciliano. Il punto più alto della sua carriera è stato agli inizi del nuovo millennio quando allenò l'Ancona in Serie B, ma rimase in sella poche giornate, per poi ripartire dal Gualdo in C1, ma anche lì pur subentrando a stagione in corso, tornò poi alla sua amata Giulianova. Nel 2002-03 sulla panchina del Frosinone in C2, altri attriti con gli arbitri, ed il 27 Ottobre 2003, anche l'esonero dai ciociari, dove pagò anche un avvio di campionato non certo esaltante, con una squadra assemblata per raggiungere ben altri obiettivi.

Quindi altro ritorno a Giulianova, con una salvezza, per poi nel corso della scorsa stagione approdare come tecnico ombra alla Ternana, che guidò di fatto al mantenimento della categoria, andando però incontro ad una squalifica, perchè ancora sotto contratto con i giuliesi. Ha sempre giocato di base con il 4-4-2, ma in questa stagione con gli umbri pratica spesso e volentieri il 4-3-1-2. Rispolverando il suo vecchio credo calcistico, con una mezzapunta dietro le due punte vere, con la Ternana sarà Rigoni, se sarà abile da scendere in campo, mentre in passato a Giulianova erano Palladini o Antenucci che si alternavano poi sugli esterni. 

Stesso discorso a Brindisi, dove a sostenere "Re Giorgio Corona", ora al Mantova in B, si alternavano in diversi nella posizione centrale tra cui Pinciarelli, Menolascina e lo sgusciante Puccinelli, anche lui pronto a svariare sugli esterni. Le sue solitamente sono state sempre squadra arcigne, che in casa cercano di partire subito forte, per mettere subito alle corde l’avversario, e cercare poi giocare in contropiede. Spesso le sue formazioni hanno però mostrato anche qualche lacuna di troppo in difesa, sia sulle palle alte, che nel gioco in velocità, con un centrocampo che spesso fatica a fare filtro e ricorre volentieri al fallo tattico. Altra caratteristica, in ogni squadra si porta sempre uno o due pretoriani, in questa stagione a Terni, Danotti e Trinchera. A Terni, non sembra incontrare il favore della piazza.

 

GLI EX

Il primo ex ovviamente, non poteva che essere uno che di cognome fa Terni e di nome Cristian, da poco alla Sansovino in C2. La scorsa stagione alla Pro con cinque presenze, ma in Umbria da protagonista, nel biennio 2002-04 con 72 presenze.

Tris in Serie B, nella stagione 1999-00, si parte con Paolo Annoni che totalizza 20 presenze e 2 reti con partenza a gennaio per Genoa, nella stessa stagione altro ex, l'olgiatese Davide Cordone con 34 presenze 2 reti; ultimo del trio Fabio Aritico arrivato ad Ottobre, titolare con 33 presenze e 10 reti.

           

Annoni

     

Cordone

     

Artico

Andando indietro nel tempo, il difensore Ildebrando Stafico, in rossoverde nella stagione 1992-93, con 17 presenze in Serie B. Alla Pro nel 98-99 per pochi mesi.

 Storica la doppietta di portiere della Ternana nel campionato di C1, 91-92, che riportò "le fere", in B. Titolare Paolo Di Sarno con 34 presenze e 13 reti, suo secondo Roberto Dore con una sola presenza; il lungagnone sardo rimase anche la stagione successiva, con cinque partite giocate.

Vanni Chiarotto nato a (Padova il 30-01-79), con 5 presenze la scorsa stagione quando arrivò a Gennaio dal Teramo, 40 pesenze con la maglia della Pro dal Dicembre 2000 al 2003 con 2 reti. Una nel derby, vinto fuori casa, l'altra su una punizione bomba al 93' che diede la vittoria interna sull'Alessandria, che fu fondamentale nella prima parte di stagione. Giancarlo Romairone, nel suo peregrinare in giro per l'Italia, ha fatto una tappa anche a Terni.

Direttamente dalla Ternana, per quello che è stato forse l'unico scambio diretto tra le due società, arrivò Daniele Turazza. La meteora più meteora della storia biancoblù.

Particolare invece la carriera calcistica di Cristian Stellini, bustocco doc, zio presidente del Bienate-Magnago, che lo scorso anno aveva offerto il centro sportivo, dove la Pro si allena, ma come molti altri giocatori di alto livello, per motivi "misteriosi", non ha mai vestito la maglia della Pro. Per lui diversi anni a Terni, dall'Ottobre del 96 in C2, fino al campionato 99-00, con la scalata sino alla Serie B.

Tra Pro e Ternana, alla fine degli anni 90, ci fu un mezzo intrigo di mercato. La società bustocca, in quel periodo praticamente non esisteva, Ossola, riuscì a portare comunque giocatori interessanti e soprattutto giovani, come Farris, Monetta e l'argentino Cesar Gustavo Ghezzi. I quali praticamente non vestirono mai il biancoblù, ma un paio di anni dopo approdarono in Umbria, dove specialmente il primo si fece notare, per diverse stagioni. Senz'alto quello di maggior spicco è Mario Beretta come allenatore a Terni per un biennio tra il 2002-04, prima del balzo in A con il Chievo. Due campionati in cui i rossoverdi sfiorarono il ritorno in Serie A. Nella seconda stagione a Terni, Beretta venne sostituito a poche giornate dal termine, al suo posto un altro tigrotto, Bruno Bolchi, che proprio da Busto, come "il Mario", iniziò la sua carriera di allenatore nel lontano 1970-71.

Mario Beretta

Non è un ex, ma nei nostri ricordi recenti questa figura, rimane, Per un anno a Terni come d.s. Fabiani, il nostro amicone, attualmente alla Salernitana, e proprio la settimana scorsa è balzato nuovamente alle cronache per l'ennesimo rinvio a giudizio per "calciopoli". Che strano, per un tipino a modo così. 

 

I PRECEDENTI


PALMARES
: Pro Patria 12 Campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi - Ternana 2 campionati in Serie A 

 

LA TIFOSERIA

Da sempre i gruppi ultras della Ternana sono tra più conosciuti e rispettati del movimento italiano; ed in particolare quando si parla di ultras a Terni sovviene alla mente un solo nome "Frek Brothres": un gruppo tosto, irriverente, ma al contempo rispettoso di norme e valori; un gruppo schietto, deciso, che ha fatto del suo credo politico dichiaratamente a sinistra una componente inscindibile della propria identità. Nel corso degli anni si sono sempre impegnati nella lotta contro il razzismo e, a loro dire, per l'integrazione ed "un mondo a colori" e di questo ne una bandiera da sventolare orgogliosamente tanto che nel corso dei passati anni l'esposizione delle facce del "Che" e della falce e martello era ed è ancora oggi una cosa normale al "Liberati". 

Negli anni settanta, furono anche disegnati dei murales allo stadio, che ricordavano il golpe in Cile del 73 e le lotte dei popoli sudamericani. Molti degli ultras o semplici appartenenti alla tifoseria organizzata dei vari clubs, lavoravano o lavorano presso le acciaierie presenti sul territorio, così negli anni hanno preso parte ad iniziative per la città di Terni e contro la chiusura delle acciaierie oltre che in numerose manifestazioni per le morti sul lavoro.

Le radici del tifo organizzato ed ultrà nella "città di San Valentino" affondano nel 1974, anche se già dalla prima promozione in A delle fere cioè nella stagione 1971-72 già c'erano le prime i bandiere rossoverdi a sventolare in curva est; ma è appunto nell'anno della seconda serie A dei ternani che lo striscione "Ultras" fa la sua comparsa e siamo nel 1973.

Sono questi anni intesi, con la prima serie A, i sali scendi dalla massima serie e le circa 40.000 persone per la gara interna con la Roma nella stagione 73-74. E' anche il periodo degli incidenti con ascolani e genoani, gli anni in cui la polizia inizia a reprimere il gruppo, che si guadagna sul campo, a suo modo, il palmares di uno dei primi gruppi ad essere duramente colpiti da quella che anni dopo assumerà il nome di "repressione" e contro la quale i gruppi rossoverdi della est sono da sempre in prima linea adottando anni fa una dicitura ben chiara apparsa su uno striscione comune a vari gruppi di una certa area: "Resistenza Ultras" .Una sorta di linea comune dunque con altri gruppi del panorama Italiano quali doriani, bergamaschi e livornesi per l'appunto.

Una svolta nel tifo si ha verso l'inizio del 1980 quando, a seguito di una colletta tra i ragazzi nata per pagare delle spese processuali ad un ragazzo assolto poi in fase istruttoria, il ricavato venne investito per l'acquisto della stoffa rossa e verde che avrebbe permesso la nascita ufficiale del primo striscione "Freak Brothers."

Scritta gialla su due campi orizzontali rosso e verdi e nel mezzo un dito medio alzato segno sprezzante ed irriverente senza meno; poi sostituito anni dopo dal "tao" altro chiaro segno distintivo di non omologazione del gruppo: queste sono le basi dei Freak e poi dalla stagione 81-82 accanto alla dicitura Freak Brothers si aggiunge quella di "lo sballo continua", indicativo di una certa tendenza e di volere scrivere altre pagine di storia Freak. In quel periodo viene confezionato questo striscione che è uno dei più lunghi almeno in Italia: ben 65 metri che occupa l'intera curva est.

Il nome, tratto da un fumetto della fine degli anni '60 e pubblicato in Inghilterra e paesi anglosassoni, fa la sua prima comparsa al "Liberati" in occasione di Ternana - Francavilla (con i rossoverdi in C1/b. Dopo vari pellegrinaggi tra i vari settori dello stadio, i Freak si trasferiscono definitivamente nella loro storica tana: la Curva Est.

Lentamente negli anni vengono fuori proponendosi come un gruppo compatto e capace di portare alla est un gran seguito di ragazzi di tutte le età; si formano numerosi sezioni e sottosezioni (si ricordano ad esempio le "Menti Perdute") e specie nelle trasferte, si differenziano per l'alto numero di persone che vi partecipano e per valore di merito: un fenomeno destinato a lasciare il segno: con presenze importante anche in C2, come i 6000 a Celano ai 13.000 di Cesena per lo spareggio promozione in C1, contro il Chieti, cifre da record indubbiamente.

Anni fa i Freak diedero alla luce il bel libro "Freak Brothers: venti anni stupefacenti" ove senza remore e con estrema sincerità raccontano i primi loro quattro lustri di vita, "doping" da stadio compreso. Le parole di alcuni ragazzi e ragazze (ebbene si a Terni le "girls" in curva sono tante davvero) testimoniano le motivazioni che li hanno spinti ad avvicinarsi ai Freak Brothers, narrano i ricordi più significativi vissuti insieme, nonché i rimpianti per qualcosa sfuggito nel tempo. I valori importanti per ogni uomo quale amicizia, famiglia, solidarietà, il ruolo del gruppo cose che troppo spesso dai giornalisti non vengono nemmeno presi in considerazione quando si parla di questo fenomeno di aggregazione giovanile.

Un altro gruppo che a Terni è esistito per parecchi anni sono stati i "Working Class" (con chiaro riferimento ai lavoratori delle acciaierie), nati nel 2002, dalla vecchia guardia dei F.B. e che per un certo periodo davano alle stampe una fanzine di controinformazione: "L'Ugola selvaggia", ironica e anticonformista, che argomenta su tifo e politica molto diffusa a Terni e provincia.

 


Dalla loro fanzine una breve frase rende bene l'idea su come, magari, certe notizie vengono inutilmente enfatizzate: "fa più violenza una cattiva penna che dieci buone cinghiate" scrissero i Freak.

Altri gruppi più o meno "satellite" dei F.B. che sono apparsi a Terni nel corso degli anni passati sono "Rude Boys", "Animal House", "Gang Autonoma", "Mods", "Brigate" e "Red Boys" (ancora presenti nella est). Dopo che per tutti  gli anni ' 90 e fino alla stagione 1998-99 erano nati interessanti gruppi quali "North Kaos", "Irish Klan, "Shining" che ad un certo punto della loro storia decisero di impostare il tifo "all' inglese" facendo di  compattezza e cori secchi la loro principale caratteristica.

Nel 1997, venne a mancare "Zuzza", ex capo dei Freak Brothers e conosciuto in mezza Italia:sono passati ormai quasi dieci anni dalla sua scomparsa, ricordato più volte con striscioni pieni d'affetto. Uno striscione con la semplice scritta "Zuzza" è sempre presente in curva. Alla sua tragica morte si sono purtroppo aggiunte anche quelle di altri due esponenti del tifo rossoverde "Spik" e "Lu Sicco" anche loro sempre ricordati con affetto dalla "loro curva est".

Interessante anche l'attività del Centro Coordinamento Ternana Clubs, sodalizio nato per volere del passato presidente Agarini, nel novembre del 1999. Raccoglie tutte le iniziative, di una decina di clubs, quali il più noto "Primo Club Rossoverde" (se non altro per anzianità di servizio), sino ai più recenti nati "Draghi d'argento" e "Club Kapovolti". Tale associazione è regolarmente iscritta alla F.I.S.S.C. (Federazione Italiana Sostenitori Squadre di Calcio).
 
Amicizie: nei primi anni di tifo organizzato nasce l'amicizia con gli Ultras Tito della Sampdoria rinnovata in questi anni attraverso una serie di iniziative comuni: uno striscione ricordava ad esempio l'anniversario della liberazione dei prigionieri di Aushwitz, e sempre verso la metà degli '80 l'altra vecchia amicizia con la tifoseria della Casertana (Fedayn Bronx). 

Il gemellaggio più sentito dalla curva ternana e certamente dall'intera città è con Bergamo e la sua Atalanta, basato perlopiù su affinità politiche. Nasce sempre verso la meta degli '80 e si consolida nel campionato 86-87, quando alcuni atalantini scendono a Terni per Ternana-Giulianova. Si rinsalderà con la visita dei ternani per Atalanta-Malines, semifinale di Coppa Uefa.

Risalente al 1985 quello con Cosenza e gli allora Nuclei Sconvolti, conosciuti in occasione del primo raduno nazionale degli ultras, svoltosi proprio a Cosenza nel luglio di quell'anno e voluto da Padre Fedele Bisceglia, fu il primo vero modo offerto alle curve per confrontarsi ed anche se i riscontri non furono moltissimi da parte di tutti i gruppi dell'epoca va comunque ricordato come una bella iniziativa. Più  recente l'amicizia con Gualdo Tadino (C2) e quelle invece più datate con Fano e Casarano un po' persosi negli anni forse a causa delle differenti categorie. Da segnalare amicizie internazionali con i tedeschi della seconda squadra di Amburgo: il St.Pauli e con gli austriaci del Tirol Innsbruk, legami questi che divengono via via sempre più forti.

Le rivalità: acerrima quella  coi perugini, che va ben oltre la "normale" rivalità tra due squadre di calcio, Le sfide con Perugia vanno ben oltre la semplice rivalità calcistica: ci sta in ballo l'egemonia di quale sia la squadra prima in Umbra e in questo "fere" e "grifoni" hanno ognuno la propria idea. Belle e numerose le coreografie di questa delicata partita: da quelle dei primi '70 (serie B) a quella in C2 (1989).

Rivalità sempre più sentita è con il Torino. Infatti nel dopo Torino-Ternana datato ottobre 2002, un tifoso granata, che stava rimuovendo uno striscione al "Delle Alpi", a fine partita rimase stordito per lo scoppio di una bomba carta. Il responsabile venne individuato dagli agenti e fermato. Per rappresaglia i tifosi granata cercarono di impedire l'uscita dei 250 ternani presenti.

Fuori si scatenò la guerriglia, con le forze dell'ordine costrette a ricorrere al lancio di lacrimogeni per disperdere circa 300 torinisti armati di bastoni, cinture e catene. Poi una sassaiola, auto danneggiate e un assedio terminato solo alle 19.00.  Altre inimicizie, condite tanto per cambiare da incidenti più o meno antichi: Napoli, Salernitana, Genoa, Lazio, Viterbese, insomma tante e a tutte e a tutte le latitudini.

Per differenti "visioni" un pò di anni fa in occasione dell'ultima partita Verona - Ternana condito manco a dirlo da polemiche a non finire su uno striscione apparso in curva sud ma l'antipatia tra le due viste anche le differenti e diametralmente opposte visioni politiche: sta di fatto che ad ogni incontro tra gialloblù e rossoverdi tafferugli non ne mancano mai. Tafferugli anche prima di Treviso-Ternana del 2003, anche qui per diverse concezioni "di vita".

Attualmente altri piccoli gruppi animano la est del "Liberati" ma nulla a che veder con quanto esisteva ai tempi dei F.B. Su tutti i "Red boys", che si presentano sotto uno striscione rossoverde con al centro una stella rossa con tanto di falce e martello. La curva est ternana, oltre alla loro presenza, è animata da "Ultras '07" nati appunto ad inizio della passata stagione e che in sostanza hanno sostituito i disciolti F.B., e qualche elemento degli "Psyco Group", praticamente il gruppo più vecchio della est. Interessante anche l'attività dell'altra curva del "Liberati": la Nord (in particolare dei disciolti “Norh Kaos” e “Mods").

I diffidati in curva sono parecchi e infatti anche la est rossoverde come l'intero movimento ultras in Italia in questi ultimi due-tre anni è un po in crisi, anche per l'andamento della squadra. Oltretutto ultimamente la tifoseria ternana è stata diffidata dall'andare in trasferta in occasione dell'ultima partita dei rossoverdi contro il Venezia. Rimasti a casa hanno giocato una partita a calcetto, con tanto di tifo, striscioni e Fumogeni, mostrata anche da Striscia la notizia. La scorsa stagione furono 1.121 presenze di media, in questa si è attestata sulle 1.600 unità con 893 abbonati.

 

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Curva est anno 2006

La est: Ternana - Perugia 04-05

Curva nord anno 1992

Ternani a Legnano (07-08)