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TERNANA
CALCIO
1925 |
Ternana
calcio spa 1925
Colori sociali:
maglia a strisce verticali rosso-verde, calzoncini neri,
calzettoni verdi con bordo rosso.
Sede via
Aleardi, 10, 05100 Terni
Stadio "Libero Liberati", viale dello
stadio, 1 - 05100 Terni. Dimensioni (110 x 68) -
Capienza 21.000 spettatori, omologato per 9.999
Terni 104.000
abitanti - totale provincia di Terni 228.000
Abbonamenti
2006-07:
non effettuati
2007-08:
893
QUADRI
DIRIGENZIALI
Amministratore unico: Stefano Dominicis
Coordinatore: Simone Montemari
Segreteria: Antonio Arcangeli - Francesca Caffarelli - Paola Ceroni
Team manager: Angelo Angelelli
Relazioni esterne: Andrea Montemari
Coordinatore tecnico: Giuliano Pesce
Allenatore: Francesco Giorgini
Allenatore in 2^: Marcattilio MarcattiliPrep. portieri: Luca Riccii
Prep. portieri: Paolo Foti
Resp. area medica: Gaetano GiubiliaMassaggiatori: Roberto Incontri - Michele Federici
IL
CALCIOMERCATO INVERNALE
ARRIVI:
Giacomini (a87-Vicenza via Roma), Troianiello (c83-Frosinone),
Sartor (d75-svin)
PARTENZE: Di Iorio (a80-Rovigo), Gheradi (a83 USO
Calcio), Femiano (d80-Lumezzane), Lacheheb (Fra. a88-Inter),
Lucioni (d87-Monopoli), Di Vicino (a80-Spezia).
LA ROSA
Portieri: Ginestra
(79), Scarzanella (86), Cunzi (87)
Difensori: Bizzarri
(87), Cibocchi (82), Danotti (79), Fe. Del Grosso (83), Fedeli
(83), Lolli (81), Pedotti (77), Perney (Fra 87),
Ricca (84), Trinchera (74), Sartor (75), Succhiarelli (85),
Zanotti (Arg. 85)
Centrocampisti: Bussi
(75), Cardona (81), Danucci (83), D'Astolfo
(84), Papini (83), Rigoni (80), Troianiello (83)
Attaccanti: Bonfiglio
(74), Giacomini (87), Morello (77), Pacilli (87), Scandurra
(78), Scappini (88), Tozzi-Borsoi (79)
GLI
ULTIMI CINQUE CAMPIONATI
2002-03
Serie B 7° posto - All. M. Beretta
2003-04 Serie B 7° posto - All.
M. Beretta dalla 37^ Bolchi
2004-05 Serie B 9° posto -
All. Verdelli / Tobia / Vavassori / Tobia /
Brini / Tobia
2005-06 Serie B 20°
posto - retrocede in Serie C1 - A. Sala
/ Brini / Caso
2006-07 Serie C1/b 13°
posto - All. Favarin / Giorgini-Raggi / Salavore D'Urso
- Giorgini / Raimondo Marino
PRO
PATRIA - TERNANA
Dentro o fuori.
Questo sarà il verdetto al triplice fischio finale. La Pro
Patria, si gioca non solo la salvezza diretta senza passare per
i play-out, ma probabilmente un gran fetta del proprio futuro a
medio-lungo termine, perchè si potrebbero aprire altri scenari,
se questa stagione dovesse concludersi male.
Quella con la
Ternana, è una gara chiave, con gli umbri che nelle ultime
giornate hanno mangiato punti su punti ai tigrotti, prendendosi
ora un margine importante di tre punti, grazie ad un girone di
ritorno che li ha visti viaggiare a medie da promozione, al
confronto degli uomini di Marco Rossi che per diversi motivi
hanno incamerato solo 10 punti, di cui solo tre in casa. E
proprio allo "Speroni", la Pro si gioca il campionato,
proprio a causa del suo andamento interno con solo tre vittorie
casalinghe, l'ultima datata 25 Novembre 2006, contro il
Manfredonia alla 15^ giornata.
Per la prima
volta nella sua storia la Pro, affronterà la Ternana, sul
proprio terreno di gioco. I rossoverdi sono la seconda squadra
umbra a giocare una gara allo "Speroni", la prima è
stata il Foligno, pochi mesi fa. Terza formazione della regione
dell'Italia centrale affrontata dai tigrotti, dopo il Perugia
negli anni 40, in un incontro, giocato proprio in Umbria, poi
vinto a tavolino dai bustocchi, per incidenti scoppiati sul
terreno di gioco. Sarà un incontro, con molta tensione, come
ovvio che sia quando la posta in palio è alta, ma anche ricco
di blasone, con 14 campionati di Serie A, complessivamente in
campo, 12 quelli dei tigrotti e due per le fere rossoverdi, in
tempi più recenti; infatti sono datati inizi anni settanta, per
la precisione 1972-73 e 1974-75.
Da circa tre
anni a Terni c'è un forte scollamento tra ambiente e
squadra, incominciato nel dicembre 2004, quando la proprietà
passò nelle mani di Longarini, già presidente dell'Ancona ai
tempi della Serie A, e poi impegolato nel crack finanziario dei
dorici. Personaggio molto discusso e non certo amato nella città
del panpepato. Così come inizialmente non era molto amato anche
il tecnico Giorgini, che lontano dalla sua Giulianova, fatica
sempre a raccogliere consensi, ma con la Pro sembra avere, chissà
perchè, un conto aperto, gara con gli abruzzesi e finale di
Coppa Italia con il Brindisi docet. L'ambiente attorno alle
"fere", si è via via lasciato andare, ma nella gara
contro la Pro, potrebbe ricompattarsi, e far trovare fuori casa,
quell'apporto che manca nelle partite interne con presenze di
poco superiori alle 1.500 unità.
La rimonta
delle "fere", si è basata principalmente su uomini di
elevato tasso tecnico e di valore per la categoria come il
portiere Ginestra, le punte Tozzi-Borsoi e Scandurra, l'interno
Rigoni, il mediano Romeo Papini ed il difensore Sartor, con un
passato tra Juve, Inter, Parma e Roma. Fino ad ora i rossoverdi
lontano da casa hanno raccolto, con una decisa impennata
nella seconda fase della stagione. Giorgini in questa stagione
ha schierato la propria squadra con diversi moduli, infatti
nella prima parte del torneo è ricorso più volte al 4-3-2-1,
ma senza particolare successo, per poi tornare con successo
all'amato 4-4-2, da sempre il suo modulo preferito.
La Ternana,
scenderà allo "Speroni", praticamente con la
formazione tipo, recuperando anche Rigoni, a cui è stata tolta
una delle due giornate di squalifica e dei difensori Ricca e
Pedotti, che avevano saltato il vittorioso match interno contro
il Venezia, per problemi fisici. Il tecnico degli umbri, con
ogni probabilità presenterà tra i pali Ginestra, elemento di
di sicuro affidamento, anche se domenica si è fatto sorprendere
da una rimessa laterale di Mateos, con la palla che è poi
finita in rete. Difesa che a destra vedrà Bizzarri (87), ed a
sinistra l'esperto Sartor, pronto a difendere ma anche a
ribaltare l'azione. Al centro Fedeli e Del Grosso.
A disposizione
di Giorgini, per la fascia destra Alì Lolli, giocatore
italo-iraniano, noto al pubblico bustocco, perchè due anni fa
quando indossava la maglia del Padova, realizzò la rete del
pareggio patavino al 92', con una corsa poi mista di
provocazione ed altro dal settore degli ultras biancoblù fino a
quello dei propri sostenitori.
Per la sinistra
Pedotti, elemento di categoria, nato a Cuggiono ma
residente a Casorezzo, che ha svolto tutta la sua
carriera praticamente in squadre del centro-Italia. Altro
elemento a disposizione Ricca. Centrocampo che vede il
capitano Rigoni a destra; elemento Cresciuto nelle giovanili
della Juventus, è uno dei tanti eredi mancati di Del
Piero. Pericoloso sui calci piazzati e nelle conclusioni dal
limite. A completare il reparto, Cardona e Papini classici
centrocampisti di rottura con Bussi, Cibocchi (mancino puro) e
Danucci in ballottaggio per la maglia di esterno a sinistra. Se
Giorgini, opterà per una squadra coperta, il più indicato a
scendere in campo dall'inizio sembra il secondo. A disposizione
il giovane D'Astolfo e Troianiello (ex Nuorese e Frosinone),
capace di trovare negli anni passati, anche se in categorie
minori con discreta facilità la via della rete.
In avanti la
coppia Scandurra (ex Sangio e Samb.) e Tozzi-Borsoi,
entrambi dotati fisicamente, con il primo più portato ad
andare in profondità partendo da lontano mentre il secondo è
più un giocatore da area di rigore. Elemento che la Pro
conosce bene, essendo stato a lungo seguito sin dai suoi
trascorsi a San Remo e Vercelli; giocatore che fisicamente
ricorda Ibrahimovic e Toni con i suoi 190 centimetri di
altezza, in grado di centrare la porta con facilità, anche su
conclusioni dalla distanza. In questa questa stagione ha
realizzato nove reti, (doppietta domenica) dopo aver
contribuito lo scorso anno, con 12 marcature, alla salvezza
degli umbri.
A
disposizione di Giorgini, il giovane Bonfiglio, dal Vicenza.
Una Ternana, che negli classici schemi di Giorgini, giocherà
molto coperta, attenta a non scoprirsi e pronta a colpire in
ripartenze e contropiedi, spesso innescati sulla tecnica di
Rigoni e sulla forza fisica di Scandurra. Lontano dal
Liberati, i rossoverdi hanno raccolto solo sette punti,
penultima squadra come rendimento esterno, al pari del Lecco e
davanti solo alla Paganese, che ne ha raccolti quattro. La
Ternana ha realizzato 33 reti, due in più dei tigrotti,
subendone 39, quint'ultima difesa del girone.
LA
STORIA
Il calcio a
Terni arriva nei primi anni del secolo scorso, per merito di
alcuni studenti che praticano il gioco appreso durante alcuni
viaggi di formazione. Viene costituita una prima squadra, che
gioca saltuariamente presso l'aerea del Foro Boario della città
umbra. Nel 1915, si ha la costituzione di una prima società, con
il nome Interamna Football Club, che riprende il nome latino della
città, che però ha vita breve per lo scoppio della Grande
Guerra. Nel 1918, viene fondata l'U.C. Ternana, due anni dopo il
Terni F.C. che per la prima volta adotta le maglie a strisce rosse
e verdi, svolgendo però sempre attività amatoriale. La svolta
arriva nel 1925, quando il Terni FC, gioca il suo primo campionato
ufficiale in Terza Divisione, passando subito in Seconda. Nel
periodo viene costruito il primo impianto ufficiale della squadra
situato in via Brin; un impianto polifunzionale, con velodromo,
pista di atletica, formato da una tribuna centrale e due blocchi
sul lato opposto che per gli sportivi locali erano noto con il
nome di "La pista".
Sempre
nello stesso anno, il 2 Ottobre 1925, le due società si fondono,
dando vita all'Unione Sportiva Terni che mantiene la maglie
rossoverdi del Terni FC. Il nuovo club nel campionato 26-27, passa
in Prima divisione, vincendo contro il Savoia, lo spareggio di
Roma. Nel campionato seguente gli umbri arrivano a disputare la
finale per l'ingresso in Divisione Nazionale (l'attuale Serie A),
con la Fiorentina, ma rinunciano per motivi finanziari. L'US Terni
si scioglie, il calcio riparte l'anno successivo in Prima
Divisione nel 29-30, con la denominazione di Polisportiva Fascista
Ternana, che ha vita breve andando incontro durante la stagione ad
una crisi finanziaria pesante, rinascendo poi con il nome di A.C.
Ternana, ma praticamente incontra il fallimento e nel biennio
33-35, non c'è attività calcistica ufficiale a Terni. Riparte
con un altro nuovo nome: Polisportiva Mario Umberto Borzacchini,
in memoria del pilota ternano di auto, morto a Monza nel 35.
Si arriva
alla stagione 37-38 con la società che centra la promozione in
Serie C, dove rimane fino alla stagione 42-43, quando i campionati
si bloccano per gli eventi bellici. Nel 1945, al termine della
Seconda Guerra Mondiale la società viene ripescata in Serie B, e
nel campionato successivo, sfiora l'approdo nella massima serie,
arrivando alle spalle della Salernitana di Gipo Viani; nell'annata
successiva si vede retrocedere in Serie C in seguito alla
riduzione dei quadri federali. È l'inizio di una profonda
crisi societaria che sfocia nella stagione 1949-50, con la caduta
in Promozione.
Evento che
porta una riflessione molta cruda nell'ambito sportivo ternano,
pensando anche di chiudere definitivamente con l'attività
calcistica, ma la società in qualche maniera riparte grazie al
sindaco Minchiorri con l'allestimento di una squadra molto
giovane, che rotola però nei tornei regionali. Risale nel 53-54,
con il ritorno in Quarta Serie.
Nel 55-56
si salva vincendo il doppio spareggio con il Calangianus. Incontra
l'ennesima crisi finanziaria della sua storia e nel 1959, il
presidente De Sio mette tutto nelle mani del sindaco Ottaviani,
che con qualche aiuto tiene in vita il sodalizio. Una prima svolta
in positivo arriva nel 61-62, quando la presidenza viene affidata
a Renzo Nicolini da parte dell'On. Filippo Micheli che al termine
del campionato 63-64, porta i rossoverdi in Serie C. Da matricola
sfiora subito la promozione in cadetteria. Di questo periodo è il
soprannome che distingue la squadra "le fere", dovuto al
centravanti Sergio Tonini, denominato "la fera", (belva)
per via della grinta e forza agonistica che metteva in
campo.
Da quella
stagione è diventato il marchio di fabbrica per i giocatori in
maglia rossoverde. Un pò come avvenne per i giocatori della Pro,
nei primi anni 30, con l'articolo di Bruno Roghi, sulla Gazzetta
dello Sport, quando per il modo di giocare e l'orgoglio che
mettevano, furono denominati tigrotti.
Per la
Ternana, il salto in Serie B arriverà pochi anni dopo, in
chiusura del campionato 67-68, con la squadra affidata a Corrado
Viciani, che aveva già gettato il seme del suo gioco corto.
Nell'agosto del 1969, viene inaugurato ufficialmente lo stadio
"Libero Liberati" (famoso pilota di moto locale
scomparso in un incidente nel 1962, proprio alle porte della città
umbra), con capienza di circa 40.000 persone. Un periodo di
assestamento ed apprendimento che dura quattro anni, e sotto la
presidenza di Giorgio Taddei, al termine della stagione 71-72,
approda per la prima volta nella sua storia in Serie A con Viciani
come allenatore in campo e Ambrogio Meregalli come suo secondo. In
squadra i portieri Migliorini e Geromel, il libero Mastropasqua, i
terzini Angelo Rosa e Brunatti, Salvatore Jacolino a centrocampo
con Piero Cucchi (di Boffalora Ticino, padre dello sfortunato
Enrico calciatore di Inter e Bari) ed il cremonese Zeli come
centravanti. Nella massima serie balla però una sola stagione,
concludendo il campionato all'ultimo posto con 16 punti con solo
tre vittorie interne. Risale nell'annata successiva con Riccomini
come tecnico e centravanti Garritano.
Anche la seconda
stagione in Serie A non regala soddisfazioni particolari, con il
ritorno in cadetteria immediato, questa volta al penultimo posto
con 19 punti davanti al Varese. Negli anni successivi prova
diverse volte la risalita, prima con Edmondo Fabbri poi con Cesare
Maldini, ma senza successo, anzi rischiando per due volte di
finire in Serie C, chiudendo le stagioni appena sopra le
retrocesse.
Nel 1977-78
arriva come allenatore Rino Marchesi che porta la squadra al
quarto posto con Poerio Mascella in porta, Volpi, Biagini, Casone,
Passalacqua, Aristei e Cei. Per l'annata seguente il tecnico è
Renzo Ulivieri che si ferma al nono posto con Samb e Genoa; in
campo oltre a Mascella, Passalacqua, troviamo Biagini, Ratti, De
Rosa, De Lorentis, Mitri con le punte Ascagni, Asnicar e
Schincaglia. Intanto la società passa nelle mani di Garolfi che
chiama in panchina Pietro Santin, poi sostituito da Andreani, con
un campionato che vede la retrocessione in C1, ma anche l'approdo
alle semifinale di Coppa Italia contro la Roma. In quella
formazione rossoverde due futuri tigrotti, la sfortunato
Stefanelli con 36 presenze ed Ernestino Ramella (attuale
allenatore della Solbiatese in Serie D), che in 14 presenze non và
a segno nemmeno una volta. Con 13 gare disputate, troviamo anche
l'isprese Birigozzi, più volte vicino alla maglia della Pro, ma
che poi non ha mai vestito.
In C1, in
panchina rimane Omero Andreoni, con il primo campionato chiuso
all'undicesimo posto; in squadra oltre a Stefanelli, altri nomi
noti come il centravanti Gino ed il difensore Talami della
Cremonese, così come l'omegnese Eligio Nicolini, altro nome
accostato più volte alla Pro, ma senza successo. Il regista
Valigi ed il portiere Giulio Nuciari.
Gli anni ottanta,
praticamente si aprono con la società in crisi. Nel 82-83 al
timone troviamo Giubilei con in panchina Romano Mattè.
Nell'annata seguente lo storico presidente Taddei prova
inutilmente a rimettere in sesto il sodalizio affidando la squadra
a Meregalli, che in campo manda i giovani Colantuono (allenatore
del Palermo) e Gianluca Signorini, chiudendo al tredicesimo posto.
84-85, in panchina Gaetano Salvemini che chiude all'ottavo posto.
La Ternana al termine del campionato 1985-86, retrocede in C2 con
l'ultimo posto in preda ad una forte crisi finanziaria. Il club,
viene salvato dall'imprenditore Migliucci, che porta due bandiere
laziali come un giovane Paolo Di Canio e Vincenzo D'Amico, sul
viale del tramonto con la squadra che sfiora subito il ritorno in
C1.
L'anno
dopo rischia di precipitare nei Dilettanti. Le finanze sono sempre
più scarse ed il 12 Dicembre 87, arriva inevitabile il
fallimento. Il campionato è concluso grazie alla curatela
fallimentare di Vagnarelli, che tra l'altro permette alla squadra
di salvarsi dalla retrocessione sul campo.
Nel 1988-89,
arriva una nuova proprietà, guidata da Ernesto Bronzetti che
porta Gambino come presidente e Claudio Tobia allenatore, per una
squadra costruita all’ultimo momento con molti giocatori, almeno
sulla carta dati per bolliti che portano ad una rinascita, con un
campionato condotto sempre tra le prime posizioni che si conclude
con lo spareggio vincente a Cesena, contro il Chieti, deciso ai
rigori davanti a circa 13.000 tifosi rossoverdi.
In C1, la società
riesce ad iscriversi solo all'ultimo momento, confermando la
squadra vincente della stagione precedente, viaggiando nelle prime
posizioni fino alle ultime giornate, quando crolla. Il campionato
1990-91, presenta lo stesso copione chiudendo all'ottavo posto,
con Orazi che subentra a Tobia, con i rossoverdi che s'impongono
nel derby di andata sul Perugia per 1-0. L'annata seguente Gambino
passa la mano a Rinaldo Gelfusa, che chiama come tecnico Roberto
Claguna con la prima piazza tenuta sin dall'inizio e l'approdo in
Serie B. Singolarità di quella stagione furono i due portieri
entrambi quasi di due metri di altezza Di Sarno e Dore, biancoblù
in epoche differenti. Titolare Paolo Di Sarno con 34 presenze e 13
reti, suo secondo Roberto Dore con una sola presenza; il
lungagnone sardo rimase anche la stagione successiva, con
cinque partite giocate.
Nella storia
della Ternana, però è una fiammata, perchè durante il ritiro
del campionato 92-93, arriva in praticata il fallimento che porta
al ritorno in Serie C1 con la società in esercizio provvisorio
dovendo poi ripartire dalle ceneri del fallimento in Serie D. In
quella stagione troviamo un altro ex Ildebrando Stafico.
Nel 94-95,
ritorna in C2, grazie ad un ripescaggio. Nel 96-96, arriva ai
play-off dove viene superata dalla Fermana con ben tre cambi di
allenatore Massimo Silva, Luciano Spinosi e poi Danilo Pierini.
L'anno successivo con la presidenza di Alberto Gianni e Gigi Del
Neri come allenatore ritorna in C1, vincendo il proprio girone con
71, davanti al Livorno. In squadra il gallaratese d'importazione
Manganiello, Mayer, Caverzan, Monetta (altro biancoblù mancato più
volte), Marta, Modica, "il cobra" Giancarlo Romairone
con sei presenze ed un goal e soprattutto il bustocco Stellini,
attualmente al Bari.
La società con
Del Neri getta le basi per il doppio salto con l'approdo in soli
due anni in Serie B, sempre con lo stesso tecnico, lo stesso
gruppo integrato dagli attaccanti Borgobello e Cornacchini e
l'ingresso di Agarini in società. Promozione che arriva nella
finale di Ancona contro la Nocerina con un goal di Arcadio ai
supplementari.
Nella serie
cadetta l'allenatore è Cuccureddu, con la Ternana che si salva
solo all'ultima giornata con Guerini in panchina ed un giovane
Miccoli in campo. Per la stagione seguente 1999-00, oltre a
Cristian Stellini, tre tigrotti in campo come l'olgiatese Davide
Cordone (34 presenze 2 reti), prodotto del vivaio biancoblù,
Paolo Annoni (20 presenze e 2 reti con partenza a gennaio per
Genoa). Fabio Artico come centravanti il quale arrivato ad
Ottobre, diventa titolare con 33 presenze e 10 reti, con gli umbri
che chiudono al decimo posto. La società passa completamente
nelle mani di Luigi Agarini, che affida la squadra ad Agostinelli
che guida gli umbri al sesto posto, con in squadra anche l'attuale
D.S. della Pro Angelo Carbone (8p 1 r), oltre al tradatese Mirco
Benin Grabbi, Graffiedi, Grella, Miccoli, Schenardi e Sgrò.
Nel 2001-02,
parte tra le favorite, con Tobia richiamato in panchina ma pur con
una rosa di assoluto valore con i vari Miccoli, Nappi, Adeshina,
Borgobello, Bucchi, Dell'Anno, Fabio Gallo, Mareggini, Rossini,
retrocede inaspettatamente con il quart'ultimo posto, venendo poi
salvata dal fallimento della Fiorentina, che porta al ripescaggio
dei rossoverdi. Riparte quindi sempre in serie cadetta con
Capozucca come Direttore Sportivo e l'ex tecnico della Pro, Mario
Beretta in panchina che guida la squadra a ridosso delle prime con
altri volti noti come Ezio Brevi, Mario Frick, Gissi, Grava,
Guzman, Jimenez (Inter), Kharja (Piacenza), Scarlato, Tarozzi,
Zaniolo ed un altro ex Cristian Terni.
Nella stagione
seguente arriva Zampagna come bomber e Frick a supporto. Agarini,
vorrebbe trasformare la zona dello stadio, con diversi interventi.
Gli umbri, rimangono sempre tra le prime con il bel gioco di
Beretta, mettendo in evidenza il prodotto del vivaio Daniele Cacia
(Fiorentina), il cileno Jimenz ed il franco-marocchino Kharja, ma
nelle ultime giornate perde colpi, proprio mentre Agarini, che
vede bloccati i propri progetti, abbandona la società, passando
la mano al marchigiano Longarini, chiudendo al nono posto con 57
punti con Bruno Bolchi, altro ex in panchina nelle ultime giornate
al posto di Beretta. Stagione 204-05, parte con velleità di
alta classifica, ma in pratica cambia sei volte allenatore, da
Verdelli, Vavassori, Tobia e Brini, chiudendo comunque al nono
posto con Ferramosca come presidente.
Al termine del
campionato 2005-06 la Ternana retrocede in serie C1, con la
squadra affidata prima ad Antonio Sala, poi a Fabio Brini, quindi
a Mimmo Caso. La stagione si chiude con uno scontro aperto tra
tifosi, proprietà e comune. Giocatori messi fuori rosa, non
concessione dello stadio per le partite. Il sindacato calciatori
che minacciò più volte di ritardare l'inizio delle partite dei
campionati per protestare contro l'atteggiamento della
dirigenza della Ternana nei confronti dei giocatori messi fuori
rosa. Nel campionato scorso si avvicendano in panchina quattro
tecnici, anche se in realtà chi guida tutto è sempre Giorgini,
chiudendo la stagione con una salvezza all'ultima giornata. Nelle
file rossoverdi per cinque gare Vanni Chiarotto, arrivato a
gennaio dal Teramo.
IL
PERSONAGGIO
Quella di Luigi
"Gigi" Sartor (nato a Treviso il 30 gennaio 1975),
difensore, attualmente in forza alla Ternana, è una di quelle
tante storie particolari che il calcio ci regala; un giocatore che
sembrava pronto per i più alti palcoscenici, un predestinato,
invece la sua carriera ha avuto un'altra piega.
In giovane età,
poco più che dodicenne prometteva già molto, venendo scovato in
una delle tante squadre giovanili del florido territorio della
Marca trevigiana, dall'occhio lungo dell'allora d.s del Padova
Piero Aggradi, che lo prese nelle giovanili biancoscudate,
allenati da Mauro Sandreani, insieme ad un altro giovane di belle
speranze anche lui della stessa zona, ma dalla parte più in
collina, Alessandro Del Piero. Sui i due si posano gli occhi
attenti di Giampiero Boniperti al tempo, ancora in carica alla
Juventus, che se li porta a Torino, Del Piero rimarrà di fatto
altri due anni nella città del Santo, con altri due giovani della
zona Alessandro Dal Canto (75) ed il futuro biancoblù Silvio
Toniolo (74).
I quattro tutti della provincia di Treviso, passano
così armi e bagagli in bianconero, dove cominciano a fare tutta
la trafila nelle giovanili bianconere. Sartor e Del Piero passano
quasi subito nella Primavera, dove come centravanti hanno un certo
Fabio Artico. Nella stessa formazione bianconera dell'anno
seguente si aggiungono Cammarata, Toniolo, il montebellunese
Binotto, un altro ex patavino, Alessandro Bedin, oltre all'ossolano
Squizzi in porta.
Insomma una
formazione niente male. La carriera di Sartor, sembra quella più
promettente, maglie di tutte le nazionali giovanili e nella
stagione 92-93 fa il suo esordio in prima squadra, in Serie A, il
6 Dicembre 1992, nella gara contro la Fiorentina, disputando anche
uno spezzone in Coppa Campioni.
Dalla Juve passa in prestito
alla Reggiana per un breve periodo, passando poi vicino casa al
Vicenza in B, dove diventa subito titolare con 23 presenze e 2
goal, contribuendo non poco alla promozione dei berici in A, a
soli vent'anni, mettendo in evidenza tutte le sue qualità corsa
velocità ed anticipo in marcatura. Il suo impatto nella massima
serie non è dei migliori, infatti diversi problemi fisici lo
fermano diverse volte. Terzo campionato con la maglia biancorossa,
iniziando come difensore centrale per poi tornare sulla fascia.
Vince con Guidolin la Coppa Italia, ma deve fare i conti con Marco
Materazzi che con una brutta entrata gli causa un brutto
infortunio. Nello stesso periodo è titolare fisso della Nazionale
Under 21 che nel 1996, vince il campionato Europeo, e partecipa
anche alle Olimpiadi; suoi compagni di squadra sono Buffon,
Panucci, Cannavaro, Nesta, Totti, Tacchinardi, Tommasi, Pagliuca,
Tommasi, Delvecchio.
Qui entra in
gioco anche il suo carattere, non certo facile, introverso, a
tratti ombroso e spigoloso, che spesso gli ha complicato le cose,
nonostante il suo passaggio all'Inter, nella stagione 97-98, dove
sfiora lo scudetto e vince la Coppa Uefa. L'ambientamento e le
prestazioni a Milano, non sono i migliori così dopo solo una
stagione passa al Parma, dove il primo anno, pur convivendo con
diversi infortuni, riesce a vincere una seconda Coppa Uefa, la
Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Con i ducali rimane quattro
stagini (per 68 presenze complessive), vincendo un altro trofeo la
Coppa Italia del 2001-02. Passa alla Roma, e qui la sua carriera
prende una parabola discendente, nonostante sia nel pieno della
maturità calcistica, nel 2002-03, solo 12 presenze, in quella
successiva qualche spezzone di gara, rimanendo fino a Gennaio,
quando passa all'Ancona, sempre in Serie A, racimolando nove gare.
Ritorna in giallorosso, con sette presenze e nel calciomercato
invernale passa al Genoa guidato da Cosmi, con diversi infortuni
che ne limitano ancora l'apporto. Nell'autunno del 2005, scioglie
il contratto con i romanisti, passando al Sopron, in Ungheria dove
l'allenatore è l'ex juventino Dario Bonetti, ed in attacco ha
Beppe Signori, solo sette le presenze per poi fare ritorno in
Italia. Nel Gennaio 2007 firma per il Verona, dove altri infortuni
ne limitano ancora l'ingresso in campo, arrivando a sole sette
presenze, in una stagione che porta gli scaligeri a rotolare in
C1.
Dallo scorso
Gennaio è approdato alla Ternana, dopo aver fatto un parentesi in
Belgio nelle fila del Mons; con gli umbri ha fatto il suo esordio
il 7 Marzo, nella gara contro il Padova che lo aveva lanciato.
Nella partita contro il Foligno, ha giocato con la fascia di
capitano, rompendosi il setto nasale, nell'ultima gara dei
rossoverdi è stato uno dei migliori in campo.
PALMARES: Pro Patria 12
Campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi - Ternana
2 campionati in Serie A
2007-08
Serie C1/a
16^ 2 Dic. 07
Ternana - Pro Patria 1-2: 31' Rosso (Pro), 36' Tozzi-Borsoi
(T), 87' Ardemagni (Pro)
Da sempre i gruppi ultras della Ternana sono tra più conosciuti e rispettati del movimento italiano; ed in particolare quando si parla di ultras a Terni sovviene alla mente un solo nome
"Freak Brothres": un gruppo tosto, irriverente, ma al contempo rispettoso di norme e valori; un gruppo schietto, deciso, che ha fatto del suo credo politico dichiaratamente a sinistra una componente inscindibile della propria identità. Nel corso degli anni si sono sempre impegnati nella lotta contro il razzismo e, a loro dire, per l'integrazione ed "un mondo a colori" e di questo ne una bandiera da sventolare orgogliosamente tanto che nel corso dei passati anni l'esposizione delle facce del "Che" e della falce e martello era ed è ancora oggi una cosa normale al "Liberati".
Negli anni settanta, furono anche disegnati dei murales allo stadio, che ricordavano il golpe in Cile del 73 e le lotte dei popoli sudamericani. Molti degli ultras o semplici appartenenti alla tifoseria organizzata dei vari clubs, lavoravano o lavorano presso le acciaierie presenti sul territorio, così negli anni hanno preso parte ad iniziative per la città di Terni e contro la chiusura delle acciaierie oltre che in numerose manifestazioni per le morti sul lavoro.
Le radici del tifo organizzato ed ultrà nella "città di San Valentino" affondano nel 1974, anche se già dalla prima promozione in A delle fere cioè nella stagione 1971-72 già c'erano le prime i bandiere rossoverdi a sventolare in curva est; ma è appunto nell'anno della seconda serie A dei ternani che lo striscione "Ultras" fa la sua comparsa e siamo nel 1973.
Sono questi anni intesi, con la prima serie A, i sali scendi dalla massima serie e le circa 40.000 persone per la gara interna con la Roma nella stagione 73-74. E' anche il periodo degli incidenti con ascolani e genoani, gli anni in cui la polizia inizia a reprimere il gruppo, che si guadagna sul campo, a suo modo, il palmares di uno dei primi gruppi ad essere duramente colpiti da quella che anni dopo assumerà il nome di "repressione" e contro la quale i gruppi rossoverdi della est sono da sempre in prima linea adottando anni fa una dicitura ben chiara apparsa su uno striscione comune a vari gruppi di una certa area: "Resistenza Ultras" .Una sorta di linea comune dunque con altri gruppi del panorama Italiano quali doriani, bergamaschi e livornesi per l'appunto.
Una svolta nel tifo si ha verso l'inizio del 1980 quando, a seguito di una colletta tra i ragazzi nata per pagare delle spese processuali ad un ragazzo assolto poi in fase istruttoria, il ricavato venne investito per l'acquisto della stoffa rossa e verde che avrebbe permesso la nascita ufficiale del primo striscione "Freak
Brothers." Scritta gialla su due campi orizzontali rosso e verdi e nel mezzo un dito medio alzato segno sprezzante ed irriverente senza meno; poi sostituito anni dopo dal "tao" altro chiaro segno distintivo di non omologazione del gruppo: queste sono le basi dei Freak e poi dalla stagione 81-82 accanto alla dicitura Freak Brothers si aggiunge quella di "lo sballo continua", indicativo di una certa tendenza e di volere scrivere altre pagine di storia Freak. In quel periodo viene confezionato questo striscione che è uno dei più lunghi almeno in Italia: ben 65 metri che occupa l'intera curva est.
Il nome, tratto da un fumetto della fine degli anni '60 e pubblicato in Inghilterra e paesi anglosassoni, fa la sua prima comparsa al "Liberati" in occasione di Ternana - Francavilla (con i rossoverdi in C1/b. Dopo vari pellegrinaggi tra i vari settori dello stadio, i Freak si trasferiscono definitivamente nella loro storica tana: la Curva Est.
Lentamente negli anni vengono fuori proponendosi come un gruppo compatto e capace di portare alla est un gran seguito di ragazzi di tutte le età; si formano numerosi sezioni e sottosezioni (si ricordano ad esempio le "Menti Perdute") e specie nelle trasferte, si differenziano per l'alto numero di persone che vi partecipano e per valore di merito: un fenomeno destinato a lasciare il segno: con presenze importante anche in C2, come i 6000 a Celano ai 13.000 di Cesena per lo spareggio promozione in C1, contro il Chieti, cifre da record indubbiamente.
Anni fa i Freak diedero alla luce il bel libro "Freak Brothers: venti anni stupefacenti" ove senza remore e con estrema sincerità raccontano i primi loro quattro lustri di vita, "doping" da stadio compreso. Le parole di alcuni ragazzi e ragazze (ebbene si a Terni le "girls" in curva sono tante davvero) testimoniano le motivazioni che li hanno spinti ad avvicinarsi ai Freak Brothers, narrano i ricordi più significativi vissuti insieme, nonché i rimpianti per qualcosa sfuggito nel tempo. I valori importanti per ogni uomo quale amicizia, famiglia, solidarietà, il ruolo del gruppo cose che troppo spesso dai giornalisti non vengono nemmeno presi in considerazione quando si parla di questo fenomeno di aggregazione giovanile.
Un altro gruppo che a Terni è esistito per parecchi anni sono stati i "Working Class" (con chiaro riferimento ai lavoratori delle acciaierie), nati nel 2002, dalla vecchia guardia dei F.B. e che per un certo periodo davano alle stampe una fanzine di controinformazione: "L'Ugola selvaggia", ironica e anticonformista, che argomenta su tifo e politica molto diffusa a Terni e provincia.
Dalla loro fanzine una breve frase rende bene l'idea su come, magari, certe notizie vengono inutilmente enfatizzate: "fa più violenza una cattiva penna che dieci buone cinghiate" scrissero i Freak.
Altri gruppi più o meno "satellite" dei F.B. che sono apparsi a Terni nel corso degli anni passati sono "Rude Boys", "Animal House", "Gang Autonoma", "Mods", "Brigate" e "Red Boys" (ancora presenti nella est).
Dopo che per tutti gli anni ' 90 e fino alla stagione 1998-99 erano nati interessanti gruppi quali "North Kaos", "Irish Klan, "Shining" che ad un certo punto della loro storia decisero di impostare il tifo "all' inglese" facendo di compattezza e cori secchi la loro principale
caratteristica.
Nel 1997, venne a mancare "Zuzza", ex capo dei Freak Brothers e conosciuto in mezza Italia:sono passati ormai
undici anni dalla sua scomparsa, ricordato più volte con striscioni pieni d'affetto. Uno striscione con la semplice scritta "Zuzza" è sempre presente in curva. Alla sua tragica morte si sono purtroppo aggiunte anche quelle di altri due esponenti del tifo rossoverde "Spik" e "Lu Sicco" anche loro sempre ricordati con affetto dalla "loro curva est".Interessante anche l'attività del Centro Coordinamento Ternana Clubs, sodalizio nato per volere del passato presidente Agarini, nel novembre del 1999. Raccoglie tutte le iniziative, di una decina di clubs, quali il più noto "Primo Club Rossoverde" (se non altro per anzianità di servizio), sino ai più recenti nati "Draghi d'argento" e "Club Kapovolti". Tale associazione è regolarmente iscritta alla F.I.S.S.C. (Federazione Italiana
Sostenitori Squadre di Calcio).
Amicizie: nei primi anni di tifo organizzato nasce l'amicizia con gli Ultras Tito della Sampdoria rinnovata in questi anni attraverso una serie di iniziative comuni: uno striscione ricordava ad esempio l'anniversario della liberazione dei prigionieri di
Auschwitz, e sempre verso la metà degli '80 l'altra vecchia amicizia con la tifoseria della Casertana (Fedayn Bronx).
Il gemellaggio più sentito dalla curva ternana e certamente dall'intera città è con Bergamo e la sua Atalanta, basato perlopiù su affinità politiche. Nasce sempre verso la meta degli '80 e si consolida nel campionato 86-87, quando alcuni atalantini scendono a Terni per Ternana-Giulianova. Si rinsalderà con la visita dei ternani per Atalanta-Malines, semifinale di Coppa Uefa.
Risalente al 1985 quello con Cosenza e gli allora Nuclei Sconvolti, conosciuti in occasione del primo raduno nazionale degli ultras, svoltosi proprio a Cosenza nel luglio di quell'anno e voluto da Padre Fedele Bisceglia, fu il primo vero modo offerto alle curve per confrontarsi ed anche se i riscontri non furono moltissimi da parte di tutti i gruppi dell'epoca va comunque ricordato come una bella iniziativa. Più recente l'amicizia con Gualdo Tadino (C2) e quelle invece più datate con Fano e Casarano un po' persosi negli anni forse a causa delle differenti categorie. Da segnalare amicizie internazionali con i tedeschi della seconda squadra di Amburgo: il St.Pauli e con gli austriaci del Tirol Innsbruk, legami questi che divengono via via sempre più forti.
Le rivalità: acerrima quella coi perugini, che va ben oltre la "normale" rivalità tra due squadre di calcio, Le sfide con Perugia vanno ben oltre la semplice rivalità calcistica: ci sta in ballo l'egemonia di quale sia la squadra prima in Umbra e in questo "fere" e "grifoni" hanno ognuno la propria idea. Belle e numerose le coreografie di questa delicata partita: da quelle dei primi '70 (serie B) a quella in C2 (1989).
Rivalità sempre più sentita è con il Torino. Infatti nel dopo Torino-Ternana datato ottobre 2002, un tifoso granata, che stava rimuovendo uno striscione al "Delle Alpi", a fine partita rimase stordito per lo scoppio di una bomba carta. Il responsabile venne individuato dagli agenti e fermato. Per rappresaglia i tifosi granata cercarono di impedire l'uscita dei 250 ternani presenti.
Fuori si scatenò la guerriglia, con le forze dell'ordine costrette a ricorrere al lancio di lacrimogeni per disperdere circa 300 torinisti armati di bastoni, cinture e catene. Poi una sassaiola, auto danneggiate e un assedio terminato solo alle 19.00.
Altre inimicizie, condite tanto per cambiare da incidenti più o meno antichi: Napoli, Salernitana, Genoa, Lazio, Viterbese, insomma tante e a tutte e a tutte le latitudini.
Per differenti "visioni" un pò di anni fa in occasione dell'ultima partita Verona - Ternana condito manco a dirlo da polemiche a non finire su uno striscione apparso in curva sud ma l'antipatia tra le due viste anche le differenti e diametralmente opposte visioni politiche: sta di fatto che ad ogni incontro tra gialloblù e rossoverdi tafferugli non ne mancano mai. Tafferugli anche prima di Treviso-Ternana del 2003, anche qui per diverse concezioni "di vita".
Attualmente altri piccoli gruppi animano la est del "Liberati" ma nulla a che veder con quanto esisteva ai tempi dei F.B. Su tutti i "Red
Boys", che si presentano sotto uno striscione rossoverde con al centro una stella rossa con tanto di falce e martello. La curva est ternana, oltre alla loro presenza, è animata da "Ultras '07" nati appunto ad inizio della passata stagione e che in sostanza hanno sostituito i disciolti F.B., e qualche elemento degli "Psyco Group", praticamente il gruppo più vecchio della est. Interessante anche l'attività dell'altra curva del "Liberati": la Nord.
I diffidati in curva sono parecchi e infatti anche la est rossoverde come l'intero movimento ultras in Italia in questi ultimi due-tre anni è un po' in crisi, anche per l'andamento della squadra. Per questo campionato la tifoseria ternana è stata diffidata dall'andare in trasferta in occasione della gara contro il Venezia. Rimasti a casa hanno giocato una partita a calcetto, con tanto di tifo, striscioni e Fumogeni, mostrata anche da Striscia la notizia. La scorsa stagione furono 1.150 presenze di media, in questa si è attestata sulle 1.600 unità con 893 abbonati.
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Curva
est anno 2006
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La
est: Ternana - Perugia 04-05
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Curva
nord anno 1992
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Ternani
a Legnano (07-08) |