LA PROSSIMA AVVERSARIA

 

 

FOLIGNO

CALCIO 1928

 

Foligno calcio srl 1928


Maglia e pantaloncini azzurri con bordi bianchi, calzettoni azzurri

Stadio: "Enzo Blasone" Loc. Santo Pietro, 06034 Foligno (Pg), dimensioni (105 x 65) - Capienza 5.082

Sede: via dei Mille, 37 - 06034 Foligno (Pg)

Foligno 51.400 abitanti - totale provincia di Perugia 615.000

 

Abbonamenti

2007-08: 701

2008-09: 774

2009-10: 583

 


ORGANIGRAMMA SOCIETARIO


Presidente: Maurizio Zampetti
Vice-presidente: Giuseppe Diotallevi
Consiglieri: Domenico Galli, Franco Capasso, Stefano Sfasciotti, Alberto Agostini, Massimo Saveri
Direttore generale: Federico Cherubini
Resp. area tecnica: Marcello Pizzimenti
Segretario: Simone Ottaviani
Amministrazione: Monica Malizia
Marketing: Federica Fioretti, Egle Pambianco
Comunicazione: Stefano Raboni
Resp. relazioni esterne: Mauro Silvestri
Allenatore: Luca Fusi
Allenatore in 2^: Andrea Mosconi
Prep. portieri: Stefano Raponi
Prep. atletico: Alessandro Scaia
Responsabile sanitario: Costanzo Sammarco
Medico Sociale: Alessandro Fioretti
Fisioterapisti: Mirko Brufani, Daniele Filippucci
Massaggiatore: Damiano Stefanini


 

IL CALCIOMERCATO


Acquisti: Da Dalt (a87-Triestina via Verona), Castellazzi (c87-Sampdoria via Ternana), Virdis (a85-Sampdoria via Legnano), Fedeli (c90- Sampdoria), Cavagna (a84-Arezzo), Tomassini (p88-Deruta), Rossi (d89) e Rossini (p90-Cesena), Calzolaio (d88-Spezia), Di Parola (a89-Lucchese), Nori (d86-Gabelletta), Gallozzi (c88-Gubbio), Sciaudone (c88-Taranto)

Cessioni: Petterini (d80-Pescara), Coresi (c80-Crotone), Signori (c88-Vicenza via Sampdoria), De Paula (Bra a83-Chievo), Bisello-Ragno (d83-Castel Rigone), Cesaretti (a87-Empoli fp), Cipolla (a74-Valle del Giovenco), Baldanzeddu (d86-Lucchese via Empoli), M. Mandorlini (c88 Viareggio via Parma), De Stefano (d86-Torino), Fiuzzi (d84-Monza via Empoli), Cotza (c88-Cagliari fp)


 

LA ROSA


Portieri: Conti (81), Ripa (74), Rossini (90), Tomassini (88)

Difensori: Calzolaio (88), Di Parola (89), Guastalvino (79), Gregori (77), Lispi (87), Nori (869, Pencelli (86), Rossi (89)

Centrocampisti: Borgese (85), Cavitolo (91), Castellazzi (87), Fedeli (90), Furiani (78), Gallozzi (88), Micanti (91), Sciaudone (88)

Attaccanti: Calderini (88), Cavagna (84), Da Dalt (87), Giacomelli (90), Turchi (Arg. 76), Urbanelli (91), Virdis (85)


 

GLI ULTIMI SETTE CAMPIONATI


2002-03 Serie Ecc. 1° posto -PROMOSSO IN SERIE D - All. Luciano Marini
2003-04 Serie D/f 2° posto - All. Luciano Marini
2004-05 Serie C1/a 1° posto - PROMOSSO IN SERIE C2 - All. Luciano Marini
2005-06 Serie C2/b 10° posto - All. Luciano Marini - Marcello Pizzimenti - Walter Bianchi
2006-07 Serie C2/b 1° posto - PROMOSSO IN SERIE C1 - All. Giovanni Pagliari
2007-08 Serie C1/a 4° posto – Eliminato ai play-off dal Cittadella – All. Bisoli
2008-09 Prim. Div./a 15° posto – Vince i play-out con la Pistoiese – All. Cevoli – Indiani - Pizzimenti
 



FOLIGNO - PRO PATRIA


Un impegno bello tosto per la Pro di Cosco, che si reca a Foligno contro una formazione che fino ad ora ha espresso uno dei giochi migliori del girone e che in casa ha il suo punto di forza, ma subendo già due sconfitte (Cremonese e Arezzo), raccogliendo 13 dei 19 punti della sua attuale classifica, segando 12 reti e subendone 8, su un totale rispettivamente di 21 e 19.

Per i biancoblù sarà importante tornare con qualcosa nel carniere, per non complicare ulteriormente una classifica che si è fatta complicata a dir poco, anche se l'avversario si presenta come temibile, tanto da far tremare la marcia della capolista Novara, in grado di raddrizzare l'incontro soltanto intorno al novantesimo, nell'ultimo turno disputato al “Blasone”. I folignati da sette stagioni a questa parte hanno scalato i vari campionati, partendo dall'Eccellenza, fino ad arrivare a disputare i play-off per la Serie B, nel 2007-08, confermandosi una realtà seria e concreta nel panorama calcistico nazionale, tanto da stringere nelle ultime annate uno stretto rapporto di collaborazione con la Sampdoria, che ha girato in Umbria diversi giocatori del proprio vivaio, uno dei migliori a livello nazionale. Dai vari Cacciatore e Volta, fino a Virdis e l'ex tigrotto Paolino Castellazzi. La scorsa stagione i falchetti hanno centrato la salvezza solo passando dai play-out, vinti conto la Pistoiese, passando per tre tecnici, Cevoli (attuale tecnico del Monza), Indiani e Pizzimenti demiurgo interno alla società. Per questa stagione il Foligno è stato affidato a Luca Fusi, ex giocatore di Como, Sampdoria, Napoli e Torino, principale artefice nelle ultime due annate, dei sorprendenti cammini del Bellaria prima e del Real Marcianise la scorsa stagione. A Fusi, il compito di tenere lontano il Foligno dalle zone calde della classifica e di lanciare i giovani interessanti a disposizione della società umbra con Giacomelli (90), già opzionato dall'Inter e di ritorno dalla Primavera nerazzurra, i tre classe 88, Calderini nelle mire sempre di interisti, sampdoriani, genoani e atalantini, oltre a Calzolaio prelevato dallo Spezia e Sciaudone dal Taranto, per una rosa tra le più giovani di tutta la Lega Pro, per una media di 22,3 anni. Per una legge del contrappasso il nuovo tenico, è l'esatto contrario dell'autore dei recenti successi degli azzurri quel Pierpaolo Bisoli da due stagioni alla guida del Cesena. Quanto riservato e schivo il primo, tanto esuberante, spumeggiante, roccioso e diretto il secondo.

Dalla scorsa stagione sono rimasti in pochi, solo cinque, il difensore e capitano Paolo Guastalvino (annata 79' ex Ancona e Vicenza), frutto del territorio, bandiera e trascinatore della squadra, con i compagni di reparto Daniele Gregori (classe 77, folignate doc) ex Como, Pro Sesto, Benevento e Giacomo Pencelli (86); il centrocampista Filippo Furiani (ex Palermo, Cosenza, Cremonese, Pisa, Torres), altro del territorio, Bastia Umbra per la precisione, oltre al bomber argentino Juan Martin Turchi, tra i giocatori più amati della tifoseria.

Foligno che per la gara contro la Pro dovrà fare a meno del capitano Guastalvino e di Turchi espulsi domenica a Varese, oltre al difensore Calzolaio infortunato con Fusi che confermerà il 4-3-3, sul quale lavora bene da inizio stagione. In porta l'interessante giovane Rossini, classe 90, prodotto delle giovanili del Cesena, titolare fisso da sei giornate consecutive, la scorsa stagione all'Ivrea in Seconda Divisione dove ha subito 31 reti. In difesa Pencelli a destra ed il ventenne Rossi a sinistra, non al meglio della condizione fisica, al suo posto potrebbe essere inserito Lispi; al centro l'esperto Gregori e per completare il reparto Fusi, potrebbe arretrare Furiani dal centrocampo oppure proporre Lispi, se Rossi dovesse recuperare completamente. A disposizione Nori. Centrocampo confermato con Sciaudone a destra, Borgese nel ruolo di play-maker e “belvetta” Castellazzi sulla sinistra a correre e tamponare. L'ex tigrotto in questa stagione ha trovato continuità e si esprime su buoni livelli, proponendosi sui tiri dalla distanza, sui calci piazzati ed ha realizzato una rete su rigore. Come alternativa Gallozzi ed il diciottenne Micanti. Il trio d'attacco formato dal bomber Cavagna, sei reti senza rigori, giocatore molto tecnico e veloce che ama partire largo e da lontano portando fuori zona il proprio marcatore, cercando poi di saltarlo in dribbling spesso a rientrare al centro dove poi può andare al tiro e pericoloso sui calci piazzati. Al centro Virdis, al posto di Turchi squalificato, lo scorso anno al Legnano con quattro reti ed in questa stagione a bersaglio due volte. A completare il reparto uno a scelta tra Calderini ed il talento Giacomelli. Mentre l'ex alabardato Da Dalt dopo la presenza a Varese, si accomoderà in panchina.

Una squadra che in campo mostra impegno ed abnegazione nell'applicare con diligenza quanto chiesto da Mr. Fusi, con alcuni schemi mandati a memoria. A centrocampo gioca spesso nell'anticipo sugli avversari per rompere i tempi agli avversari, specialmente nella prima frazione di gioco quando pigia maggiormente sul pedale della corsa, uno dei punti di forza dei falchetti, ma spesso nel finale di gara proprio per il dispendio di energie paga dazio. Una formazione che colpisce sulle ripartenze, potendo contare sull'apporto di ottimi giovani attaccanti, tutti dotati di estrema velocità, con un potenziale di tutto rispetto, per un reparto che è il quarto per rendimento del girone. Negli ultimi tre turni il Foligno ha pareggiato per 1-1 ad Alessandria, al Giuseppe Moccagatta con l'Alessandria, punteggio replicato la domenica successiva in casa con il Novara, con i biancoazzurri raggiunti solo al novantesimo e nell'ultimo turno hanno perso a Varese per 2-0

Foligno viene definita, per antica tradizione "lu centru de lu munnu", per via della sua posizione geografica, che la pone al centro della penisola italiana, a sua volta al centro dell'Europa e del Mediterraneo, che anticamente era considerato proprio il centro del mondo. Vediamo un po' se da questo viaggio al centro del mondo, l'incerottata Pro di questi tempi, ancora in cerca di un'identità precisa riesce a tornare con qualcosa di positivo, considerando che la vittoria in trasferta manca dalla 32^ giornata della scorsa stagione con il bliz di Portogruaro firmato da Do Prado, il 3 Maggio. Considerando sempre che i tigrotti sotto la “linea gotica”, hanno storicamente fatto fatica.

 

LA STORIA


La società sportiva folignate, così com'è oggi, venne fondata nel 1928, ma a Foligno il calcio arrivò un decennio prima, portato da militari cecoslovacchi di stanza nella città umbra durante la I^ Guerra Mondiale. Squadre vere e proprie si ebbero a partire dal 1916, con incontri disputati in Piazza San Domenico, una delle più grandi del centro storico cittadino. In seguito venne allestito un terreno al Parco dei Canapè, dove si svolsero diversi tornei ed amichevoli, contro formazioni provenienti da Terni e dalle zone limitrofe. Negli primi anni venti, vennero formate due società amatoriale la Clitunno e l'Aurora. Nel 1925 la Clitunno, organizzò a Foligno un torneo a quattro squadre con l'Ascesi Assisi, Salus Gualdo Tadino e Sant'Eraclio.

Nel 1927 venne organizzata la prima società folignate veramente efficiente, presieduta dal Dott. Rolando Rolandi-Ricci, con denominazione A.S. Foligno, che prendeva le forze dalle due società preesistenti che avevano smesso la loro attività. L'AS Foligno venne affiliato alla Lega Calcio però un anno dopo nel 1928, con iscrizione al campionato di Terza Divisione per la stagione 28-29, con impianto di gioco presso il Collegio Sgariglia e al Parco dei Canapè. Al termine di quella prima stagione i folignati si classificarono al 1° posto, dopo aver giocato lo spareggio con il Perugia in campo neutro ad Arezzo, con vittoria per 1-0, con rete dell'ala sinistra Lazzari. Al seguito della squadra praticamente tutta Foligno, con i tifosi che occuparono 94 delle 96 automobili presenti in città al tempo. 1929-30, in Seconda Divisione, le partite vennero disputate in buona parte nel nuovo “Stadio Littorio” situato in zona di Porta Romana (inaugurato ufficialmente però il 20 Settembre 1930), e più tardi intitolato alla memoria del folignate, Dandolo Gramellini, caduto nella guerra di Spagna nel 1936 e comunemente noto anche col nome di Comunale Nazario Sauro per la via in cui è ubicato.

Nel 1933-34, nonostante il secondo posto in classifica nel campionato di prima divisione, viene però retrocesso per un tentativo di corruzione nella gara di San Benedetto del Tronto. Seguono anni di crisi per l'A.S. Foligno, fino all'estate del 1937, quando l'attività calcistica trova nuovo impulso grazie alla presenza nella città umbra di un reparto avieri, fra i quali si annoveravano numerosi calciatori. Il Dopolavoro Aziendale della Società aeronautica umbra, organizza una squadra, l'A.U.S.A. Foligno mettendo insieme gli elementi migliori tra gli avieri e quelli locali.

In porta fa il suo esordio il sedicenne folignate Emilio Siena, che in seguito fu il primo giocatore umbro a militare in serie A, con la maglia della Lazio e del Venezia. Nel 1941-42 venne ratificata la fusione tra l'A.S. Foligno e l'A.U.S.A. La squadra partecipa al campionato di Serie C, concludendo al settimo posto in classifica. Nel primo campionato del dopoguerra, i biancazzuri con Siena tornato a difendere i pali, si ritrovano ancora in Serie C, piazzandosi al secondo posto alle spalle del Perugia, ottenendo uno storica promozione in Serie B. Categoria alla quale i folignati devono però rinunciare, per motivi finanziari. Rimarrà comunque negli annali della società, come il miglior piazzamento di sempre. Da quel momento per la squadra umbra, inizia una discesa che prima la porta in Serie D, poi nei campionati minori, con diversi sali e scendi.

A metà degli anni cinquanta la società viene retta dal conte Nino Vasselli, in precedenza presidente della Lazio, avendo in squadra dei giocatori come Alzani per dieci stagioni mediano titolare della Lazio, Furiassi (ex Fiorentina e Lazio) e Malacarne, altro ex laziale, che avevano anche vestito la maglia della nazionale.

Nella stagione 1957-58, il Foligno termina al nono posto con 29 punti, il proprio girone di IV^ Serie. Nella seconda metà degli anni '60 fino alla fine degli anni '70, il sodalizio umbro, disputa stagioni di IV^ Serie e di Promozione, con il picco, nell'annata 67-68, in Serie D girone E con il terzo posto finale. Stagione 1977-78, i "falchetti" partecipano al campionato Promozione, piazzandosi al 5° posto. Da qui in avanti è una rapida risalita nelle categorie calcistiche, con ben tre promozioni consecutive nel breve volgere di quattro campionati. Nel 1979-80 dalla Promozione all'Interregionale, quindi nel 1981-82, arriva la C2, dopo spareggio a Siena, contro la Cynthia Genzano; partita sospesa all'86' per invasione di campo dei sostenitori laziali sul 2-1 per gli umbri, a cui quindi veniva assegnata poi la vittoria a tavolino per 2-0. Infine, al termine del campionato 82-83, il grande balzo in C1 con il secondo posto alle spalle del Prato nel girone A di C2. La porta degli umbri in quel periodo era difesa dal Dott. Lamberto Boranga, folignate di nascita, storico portiere del Cesena negli anni 70 ed uno dei più famosi calciatori laureati. In panchina, come tecnico Alberto Mari, in attacco il bomber Mariotti, autore di 12 reti. Per festeggiare la storica promozione in C1, l'8 Giugno 1983, venne inaugurato il nuovo impianto sportivo, situato in località Santo Pietro, con una partita amichevole contro l'Anderlecht; squadra belga, che nel periodo andava per la maggiore. L'impianto venne intitolato a Enzo Blasone, storico calciatore ed allenatore del Foligno, tra i primi calciatori italiani morti di sclerosi laterale amiotrofica.

Foligno stagione 83-84

 

I biancazzurri, ballano solo una stagione in categoria, retrocedendo con l'ultimo posto finale con 21 punti a pari merito con il Rende. Nel campionato seguente, 84-85, nella formazione folignate, troviamo il bomber Massimo Palanca, che dopo i fasti di Catanzaro e Napoli, chiude in pratica la sua carriera vicino alla sua Camerino; in venti presenze realizza nove reti, che valgono il quinto posto finale, che per un solo punto non porta agli spareggi promozione, con un arrivo in volata con il Brindisi, primo in classifica a 45, Fano (poi promosso), Civitanovese e Teramo a 42, Foligno 41.


 

Massimo Palanca


Inizia una rapida discesa, che nell'85-86, vede il Foligno, retrocedere in Interregionale, quindi due anni dopo, stagione 87-88, in Promozione, dove con l'ottavo posto, viene ripescato in Interregionale. Nel campionato 90-91 arriva l'undicesimo posto in categoria. L'annata seguente è un settimo posto con 36 punti, con il singolare record di 20 pareggi; in attacco la coppia Antonini e Guidotti realizza 14 reti sulle 29 totali. In panchina Angelo Castronaro, ex centrocampista di Sanbenedettese e Genoa. Quinto posto nel 92-93 sempre con 36 punti totalizzati, grazie alle 13 reti di Terzaroli. Il campionato seguente, vede lo scivolone in Eccellenza, con il terzultimo posto, 20 punti all'attivo, nel girone F del Campionato Dilettanti. Risale subito, nel giro di due stagioni e nel 96-97, i "falchetti", sono al nastro di partenza del CND, presentando Riommi in porta, piazzandosi all'undicesimo posto nel girone F. Nella stagione 97-98, i 38 punti finali valgono una retrocessione evitata solo all'ultima giornata. Tra i pali ancora Riommi, in difesa fa il suo esordio Coresi, in attacco Antonio Gespi, primo ex tra Pro Patria e Foligno. Campionato segnato dalle molte partite casalinghe disputate in campo neutro a causa del sisma che colpì l'Umbria il 27 Settembre 97. Nel campionato seguente in prima squadra si affaccia anche Petterini che con Coresi e Silveri farà poi tutta la scalata fino alla C1. La società ha un altro crollo pochi anni dopo, toccando il fondo nella stagione 2000-01 con l'amara retrocessione nel campionato di Eccellenza, nonostante le reti del bomber Mercuri.

Il campionato 2002-2003 segna la rinascita del Foligno Calcio, con la netta affermazione nel campionato di Eccellenza, con diciassette punti di vantaggio sulla seconda, rimanendo sempre primi in classifica per tutto l'arco della stagione con Luciano Marini in panchina ed il cannoniere Falanga che realizza 21 reti. Inizia così, nel migliore dei modi la presidenza di Maurizio Zampetti. Nel 2003-04, gli umbri vengono inseriti nel solito girone F, di Serie D, concludendo la stagione con il 4° posto finale, a tre lunghezze dal Morro d'Oro poi promosso, dopo aver chiuso il girone di andata in testa. Piazzamento che porta alla partecipazione ai play-off promozione. Nel 2004-05 i folignati, vengono promossi in serie C2, vincendo con ben undici punti di vantaggio sulla seconda in classifica, il Cattolica. 2005-06, 10° posto finale in C2, con tre cambi di allenatore passando dallo storico Luciano Marini, a Pizzimenti, chiudendo con Walter Bianchi.

Stagione 2006-07, con Giovanni Pagliari come tecnico, raggiunge la storica promozione in C1 ad oltre ventitre anni di distanza dalla prima ed unica partecipazione, festeggiando domenica 6 maggio 2007, con una giornata d'anticipo sulla fine del campionato. In squadra l'argentino Juan Martin Turchi che diventa il capocannoniere del girone realizzando 18 reti con 2 centri dal dischetto. Per il campionato di Serie C1 2007-08, viene inserito nel girone A, la società come tecnico sceglie l'emergente Pierpaolo Bisoli, messosi in evidenza nelle due annate precedenti a Prato in C2. Alla terza giornata, perdendo dopo due anni l'imbattibilità interna dell'Enzo Blasone, ad opera del Novara, ma i falchetti si dimostrano la vera sorpresa del girone posizionandosi sempre tra le prime cinque/sei del torneo e conquista l'accesso ai play-off, dove incontra il Cittadella, poi promosso in B. A Foligno i falchetti s'impongono per 1-0 con rete di Cacciatore mentre al ritorno sono i veneti che vincono per 2-0. In squadra Petterini, Coresi, il portiere Ripa, il gallaratese Parolo, Bonura, Zebi, Guastalvino, Volta e Cacciatore con in evidenza il giovane Giacomelli, che verrà opzionato dall'Inter. A fine stagione c'è l'addio con il tecnico Bisoli, non senza polemiche, perchè passando a Cesena si porta dietro alcuni fedelissimi come Bonura, Segarelli e Zebi.

2008-09 il Foligno viene inserito nel girone B, con la guida tecnica che viene affidata inizialmente a Roberto Cevoli, il quale viene esonerato però agli inizi di Novembre, venendo sostituito da Paolo Indiani, a sua volta sostituito da Marcello Pizzimenti. Il Foligno termina il campionato ai play-out, nonostante le 14 reti del brasiliano De Paula, dove affronta la Pistoiese: sconfitto all'andata in Toscana per 2-1, con vantaggio folignate ad opera di Coresi, ottiene la salvezza vincendo la gara di ritorno per 1-0, con rete dell'argentino Turchi al 15' del primo tempo.


IL PERSONAGGIO



Più che un personaggio, l'attuale allenatore del Foligno, Luca Fusi è l'anti-personaggio per eccellenza. Schivo riservato ha fatto parlare sempre prima il lavoro, nel più puro spirito brianzolo, per una carriera di altissimo livello sempre in punta di piedi ed in silenzio. Lo hanno contraddistinto la serietà e correttezza sia come giocatore che come persona, uno dei calciatori tatticamente più intelligenti e disponibili del periodo a cavallo degli anni 80 e 90, ma il suo carattere schivo, gli ha fatto raccogliere molto meno di quanto meritasse effettivamente.

Nasce a Lecco il 7 giugno del 1963, ma cresce in quello che è il suo paese d'origine Bulciago, cuore della Brianza, giusto a metà strada tra il centro lecchese e Como. Muove i primi passi nell'oratorio del paese, dove viene scoperto da uno dei tanti talent-scout che la società comasca aveva sul territorio, vero e proprio punto di forza storico per il sodalizio azzurro. Cresce sotto le sapienti mani di Massola e Favini, con compagni di squadra il portiere Simone Braglia, Butti, Galia, Invernizzi, Maccoppi, Borgonovo ed un futuro tigrotto Sergio Casilli. Fa il suo esordio in Serie A, poco prima di compiere i diciannove anni, il 9 Maggio 1982, penultima giornata di campionato, in Como–Cesena 2-1, entrando in campo al 76' in sostituzione di De Gradi, mandato sul terreno di gioco da Gianni Seghedoni, con i lariani già retrocessi. L'annata seguente è titolare in serie cadetta e sempre da protagonista a ventun anni nel 83-84 è uno dei pilastri del Como che ritorna nella massima serie con 37 presenze e tre reti, suo massimo bottino stagionale.

Altre due stagioni in Serie A, con la maglia comasca nel biennio 84-86, sempre presente, mettendosi in luce definitivamente, lasciando i lariani per passare alla Sampdoria, dopo cinque annate per un totale, 125 presenze, 5 gol, perdendo. Con i blucerchiati rimane un paio di stagioni, sempre presente in Campionato, vincendo nell'88, la Coppa Italia. Viene chiamato dal Napoli con Albertino Bigon allenatore e Maradona in campo, le sue prestazioni gli valgono la convocazione in Nazionale, dove fa il suo esordio il 31 marzo 1988 a Spalato contro la Jugoslavia, sostituendo al 74' Luigi De Agostini. Figura tra i convocati di Azeglio Vicini per gli Europei del 1988 in Germania, ma non viene mai schierato in campo, suscitando non poche polemiche tra gli addetti ai lavori, un errore ripetuto anche per il Mondiali del 90, dove non venne nemmeno convocato. Si rifa con la maglia partenopea, vincendo la Coppa UEFA 1988-89 e lo scudetto del 1990-91, chiudendo la sua parentesi sotto al Vesuvio con il passaggio al Torino, dove trova l’ambiente ideale per mantenersi ad altissimi livelli. In maglia granata vince prima una Mitropa Cup, quindi un'altra Coppa Italia nel 1993, giocando in una delle migliori formazioni toriniste degli ultimi decenni con in porta Marchegiani, difesa Bruno, Mussi, Annoni ed il capitano Cravero, centrocampo con Fusi play-maker arretrato, Venturin, Sordo, Cois, Scifo, Martin Vazquez, sulle corsie esterne Lentini e Policano, centravanti il brasiliano Casagrande che aveva come riserva Bobo Vieri. E come 12esimo Raffaele Di Fusco, attuale allenatore dei portieri della Pro. Fusi è di fatto quello che consegna la storica doppia finale contro l'Ajax di Van Gaal, con una rete al 76' appoggiando in rete un pallone, dopo una travolgente azione personale di Lentini sulla fascia sinistra. Poi contro i lancieri olandesi, ci sarà la sedia di Mondonico. Dopo quattro anni in maglia granata, per il campionato 94-95 passa alla Juventus senza polemiche e clamori come nel suo stile, voluto fortemente da Marcello Lippi. Nonostante la grande fiducia del tecnico, le cose non vanno bene; dopo una rovinosa sconfitta a Foggia, il mister bianconero decide di passare alla difesa a zona e per Fusi non c’è più spazio. Terminerà la sua unica stagione in bianconero con appena dieci presenze, fregiandosi però del titolo di campione d’Italia e conquistando anche l'ennesima Coppa Italia della sua carriera da calciatore. Dopo aver fatto la preparazione estiva con i bianconeri e vincendo anche la Supercoppa Italiana, senza però scendere in campo, passa al Lugano, per la stagione 96-97, dove al termine dell'annata appenderà la scarpe bullonate al classico chiodo, per un bottino di 2 scudetti, Napoli e Juventus, 3 Coppa Italia, Sampdoria, Juventus e Torino ed una Supercoppa italiana con gli juventini.

Incomincia subito la sua trafila come tecnico, ricoprendo per sei stagioni l'incarico di allenatore nelle giovanili dell'Atalanta, dal suo mentore Favini, iniziando dai Giovanissimi. Per il biennio 2005-07 è alla guida della Primavera del Cesena e per la stagione 2007-08, per la prima volta è alla guida di una prima squadra, il Bellaria Igea Marina in C2, portando i romagnoli al settimo posto finale, punto più alto della loro storia. Per il campionato 2008-09 firma per il Real Marcianise, squadra campana neo-promossa in Lega Pro Prima Divisione disputando un'ottima stagione pur con una rosa limitata, arrivando al settimo posto, con 10 vittorie, 13 pareggi e 11 sconfitte. Il 7 luglio 2009 firma per il Foligno, sempre in Lega Pro Prima Divisione, e nel mese di Ottobre viene confermato anche per la prossima stagione.


 

I PRECEDENTI


PALMARES:

Pro Patria 12 Campionati in Serie A - 1 Coppa delle Alpi

Foligno 4 campionati di Serie C1


2007-08 Serie C1/a

17^ 9 Dic. 07, Pro Patria - Foligno 0-0  CLICCA QUI

34^ 4 Mag. 08 Foligno – Pro Patria 1-1: 27' Giacomelli (F), 65' Gasparello (Pro)  CLICCA QUI

 

LA TIFOSERIA

Nel suo primo campionato dato 1928-29, il Foligno ebbe già l'apporto della propria tifoseria, per la gara spareggio-promozione sul neutro di Arezzo, con i rivali del Perugia, con al seguito praticamente tutti i folignati, con i tifosi che occuparono le 94 delle 96 automobili presenti in città al tempo. Il tifo organizzato, fa la sua comparsa a Foligno sul finire degli anni '70, nel vecchio campo sportivo dove il Foligno disputava il suo campionato di serie D e nel quale oggi si corre la famosa "Giostra della quintana". Un torneo cavalleresco con relativa manifestazione storica in costume medievale, che si svolge a Foligno, in doppia sfida il terzo sabato di giugno (in notturna) e la rivincita la seconda domenica di settembre che per le prime gare della stagione, porta via energie e tifosi alla squadra biancoazzurra nei giorni in cui si svolge.

Negli ultimi anni degli anni 70' un gruppo di ragazzi, prese a darsi appuntamento per sostenere con bandiere e tamburi artigianali la squadra di casa. Logicamente in quegli anni dove il movimento ultras si stava espandendo, era tutto basato sulla improvvisazione e l'entusiasmo: non erano moltissimi ma già dentro di loro l'amore per la squadra era grande, in contrapposizione poi alla vicina Perugia, dove la prima serie A era arrivata da poco, e riscuoteva logicamente l'interesse di molti appassionati. Sul finire degli anni 70 e nei primi anni del decennio seguente, la squadra umbra prende a scalare le categorie partendo dal campionato di Promozione, accendendo l'entusiasmo della tifoseria locale, che prende ad organizzarsi in maniera più completa. Nella stagione 1980-81, le cronache nazionali danno risalto ai tumulti seguiti dalla mancata promozione in Serie C, del Foligno, ma non tanto per la gara in se stessa, quanto per una rocambolesca invasione di campo nel vecchio stadio ("Nazario Sauro"); ma è nella stagione successiva, la vera data di partenza del tifo organizzato folignate, in quell'anno, la fine del 1981, nasce a Foligno il movimento ultras, con il nome di "Hawks Supporters", letteralmente, i tifosi dei falchi, con la denominazione inglese, molto in voga in quegli anni, ed "Ultrà Foligno", che furono per l'appunto i primi due striscioni che apparvero sulle gradinate. Nell'anno seguente il Foligno conquistò sul campo l'agognata promozione in serie C2, ai danni della Cinthya Genzano in uno spareggio che resta memorabile per tutti i tifosi biancoazzurri, sul neutro di Siena presentandosi in buon numero, per un salto di categoria che poi arrivò a tavolino, in una gara che comunque vedeva in vantaggio per 2-1, la squadra umbra. Sull'onda dell'entusiasmo dunque nascono altri club come il XVI Maggio. Comincia l'ora delle trasferte organizzate con al seguito tamburi e fumogeni, con la società a promuovere interessanti campagne abbonamenti mirate ad incentivare ulteriormente il tifo per i "falchetti", grazie anche ad una squadra che va bene, trascinata dal bomber Mariotti, ma soprattutto ha in Lamberto Boranga, folignate doc il suo simbolo. Per gli ultras, nasce anche un direttivo vero e proprio e viene scelto il nome definitivo: si decide dapprima per "Hooligans" e poi si da un un rafforzativo al nome che diviene "Hooligans Warriors" con uno striscione che reca al centro un teschio vecchia maniera, simbolo che nei primi '80 era consuetudine sugli striscioni di molti gruppi ultras.

Folignati anni '80

Arriva così immediato il doppio salto in C1, con ulteriore passione che si accende nel centro umbro e nelle sue frazioni. I primi anni '80, furono senz'altro entusiasmanti per i risultati sportivi, sicuramente fantastici per i "guerrieri" che, oltre ad aumentare in modo direttamente proporzionale al pubblico che gremiva lo stadio, cominciavano a confrontarsi con squadre e tifoserie decisamente più numerose quali Ancona, Bari, Salernitana, Foggia, Messina, Taranto, Sambenedettese ma soprattutto la vicina di casa Ternana. Nonostante l'immediata retrocessione che seguì nell'annata seguente (83-84), i gruppi folignati non fanno mancare il loro sostegno, di quegli anni è la stampa di un famoso striscione, con la scritta "Una magica armata per una leggenda che continua" e che prendeva tutta la gradinata dell'impianto di Santo Pietro in cui si sistemavano gli H.V.F: anzi, si racconta che si decise di farlo, per battere in lunghezza i ternani che nella Est in quel periodo esponevano lo striscione "Frek Brothers lo sballo continua" che appunto veniva superato per pochi metri. Fu anche in quegli anni, che ci furono gli incidenti con le tifoserie di Ancona e Civitanovese. Nel periodo da ricordare la nascita del gemellaggio, con Brindisi, risalente alla stagione 1984-1985, e che vede tuttora frequenti scambi di visite anche se Foligno e Brindisi militano ed hanno militato, in differenti categorie. Nella stagione 1986-87, arriva la retrocessione in Interregionale, che come accade sempre, smorza di molto gli entusiasmi nella città umbra, anche perchè il sodalizio dei "falchetti", incontra una grave crisi societaria che fa scivolare il club in Promozione. Il tifo si riaccende con il ripescaggio in Interregionale, così sul finire degli anni 80' ed i primi anni 90', davvero intensi per la tifoseria biancazzurra, nascono altri gruppi e sottogruppi degli H.W.F. come "Scapocciati", "G.A.P. (Gruppo Anti Perugia"), "Nucleo Agitato" e "Gruppo Erotico"; le trasferte sono quasi tutte nei paesi interni in Umbria e Marche (Morrovalle, Spoleto, Cave, Sant'Angelo in Vado. Vi è poi da dire che in in questo decennio in Italia le curve evidenziarono una tendenza a politicizzarsi e specie in Umbria la "tendenza a sinistra" ed anche la tifoseria folignate non fu esente da un tentativo di omologazione: si ricorda ad esempio una inusuale celtica, su uno striscione del G.A.P ma ben presto si decise per la totale apoliticità del gruppo che prosegue ancora oggi. Nel 1992 viene fondato il "Vecchio Nucleo", derivazione HWF, con denominazione originale "Nucleo agitati" con relativo striscione. Alla fine degli anni '90 il tifo biancazzurro si mette in grande spolvero e riesce in più occasioni a toccare numeri di partecipazione considerevoli, riuscendo appunto a coinvolgere i giovani folignati in gran numero, come ad esempio i circa 2.500 presenti al "Curi" per la finale di Coppa Italia Dilettanti. Scalda i cuori della tifoseria umbra, il salto compiuto negli ultimi anni dai "falchetti", con il ritorno dopo ventitre anni in C1, con una scalata repentina partita dall'Eccellenza nel campionato.

La curva del Foligno è dedicata a Marco Bucciarelli, ultras folignate tragicamente scomparso anni fa e rimasto nel cuore della tifoseria locale: ora in "Curva Buciarelli" gli H.W.F. presenziano con un solo striscione con la scritta "Folignati" ma assieme a loro tifano: quelli del "gruppo Mexico" fondato nel 2000 in Serie D, "Vecchio Nucleo" datato 1992 e "N.O.C.", sigla di Nucleo Operativo Campetto, che negli ultimi tempi ha cercato di portare più sostenitori a seguire le gesta dei falchetti, con l'opera di "quartierizzazione", cioè spingere il più possibile la passione per il Foligno, nel proprio quartiere, con ogni mezzo, anche con i classici manifestini fotocopiati, appesi agli alberi, pali e semafori.

La tifoseria folignate è balzata alla ribalta delle cronache nazionali il 2 Dicembre 2007, dopo il blocco delle trasferte per effetto dell'omicidio Sandri, per aver dato ospitalità ai tifosi del Venezia, colpiti, chissà poi perchè da un decreto dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, che aveva vietato la trasferta alla tifoseria organizzata del capoluogo veneto per l'incontro tra le squadre delle due città, che tra l'altro non si erano mai incontrate prima. I supporters veneziani, accettarono di buon grado l'invito della tifoseria biancoazzurra, ed arrivarono in una trentina all'ora di pranzo a Foligno. A dare loro il benvenuto davanti allo stadio, trovarono anche il presidente del Foligno calcio Maurizio Zampetti, il quale si intrattenne a lungo con le due tifoserie, parlando dei problemi del mondo del calcio. Con gli ultras folignati a cucinare sui bracieri fagioli e cotiche e preparare bruschette con l'olio.

Nell'annata 2006-07, quella della promozione in C1, ci fu una media di 1.110 presenze al "Blasone". Per il campionato seguente le presenze crebbero notevolmente, con 701 abbonamenti con 2.420 persone di media, con punta massima nell'incontro interno con la Ternana con 3.400 spettatori, e nella gara di ritorno contro i rossoverdi, erano più di 1.500 i tifosi dei Falchetti al seguito. Da segnalare la trasferta di Verona, dove al "Bentegodi", furono poco meno di 400 i sostenitori folignati presenti, dove però due di loro vennero colpiti da Daspo. l'ultima a Venezia, che ha portato in pratica all'approdo ai play-off, con circa 600 tifosi umbri in laguna. 2008-09 record di tessere con 774, con una presenza di 1.950 spettatori a gara, con una media alzata dai due derbies con Perugia e Ternana; con i “grifoni” ci furono 4.000 presenze, record per lo stadio folignate e circa 3.000, per la gara con le “fere”. In questo campionato gli abbonamenti sono scesi a 583 con una media posizionata su circa 1.580 unità. Lo scorso 21 Ottobre c'è stato un pugno duro delle forze dell’ordine nei confronti dei tifosi del Foligno dopo la sassaiola al termine della partita a “Blasone” contro l’Arezzo con ben 17 Daspo che hanno colpito alcuni ragazzi, ma anche persone non più giovanissime. Proprio in quella domenica, allo stadio folignate erano entrati in funzione i nuovi sistemi di controllo previsti dalle nuove norme di sicurezza.

Come gemellaggio, esiste da ventidue anni quello con il Brindisi, nato nella stagione 1984-85 in C2, quando le due formazioni diedero vita ad un lungo duello per il salto di categoria. Le due tifoserie si trovarono a competere per un obbiettivo importante, ed il destino volle, forse perchè uniti anche dagli stessi colori sociali, che nacque un solido rapporto. Un gruppo di tifosi del Foligno, era presente nelle finale di Coppa Italia di Serie C, che i pugliesi vinsero proprio contro la Pro, nella stagione 2003-04.

Altri rapporti di amicizia sono che le tifoserie della Sambenedettese, Sangiovannese, Vigor Senigallia e dei marchigiani della Vadese di Sant'Angelo in Vado (Pu), quest'ultimo è un rapporto molto dato.

Rivalità: su tutte il capoluogo di provincia Perugia, anche se le due formazioni non si sono incontrate sul campo per quasi cinquant'anni, ritrovandosi nello scorso campionato di Prima Divisone. Quindi Ternana, Ancona, Civitanovese, oltre a quelle con le corregionali Spoleto, Narnese e Bastia Umbra.

 

Foligno - Lecco 07/08

Pro Patria - Foligno 07/08

 

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