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FOLIGNO
CALCIO 1928 |
Foligno calcio
srl 1928
Maglia e pantaloncini azzurri con bordi bianchi, calzettoni
azzurri
Stadio: "Enzo
Blasone" Loc. Santo Pietro, 06034 Foligno (Pg), dimensioni (105
x 65) - Capienza 5.082
Sede: via dei
Mille, 37 - 06034 Foligno (Pg)
Foligno 51.400
abitanti - totale provincia di Perugia 615.000
Abbonamenti
2007-08: 701
2008-09: 774
2009-10: 583
ORGANIGRAMMA SOCIETARIO
Presidente: Maurizio Zampetti
Vice-presidente: Giuseppe Diotallevi
Consiglieri: Domenico Galli, Franco Capasso,
Stefano Sfasciotti, Alberto Agostini, Massimo Saveri
Direttore generale: Federico Cherubini
Resp. area tecnica: Marcello Pizzimenti
Segretario: Simone Ottaviani
Amministrazione: Monica Malizia
Marketing: Federica Fioretti, Egle Pambianco
Comunicazione: Stefano Raboni
Resp. relazioni esterne: Mauro Silvestri
Allenatore: Luca Fusi
Allenatore in 2^: Andrea Mosconi
Prep. portieri: Stefano Raponi
Prep. atletico: Alessandro Scaia
Responsabile sanitario: Costanzo Sammarco
Medico Sociale: Alessandro Fioretti
Fisioterapisti: Mirko Brufani, Daniele Filippucci
Massaggiatore: Damiano Stefanini
IL CALCIOMERCATO
Acquisti:
Da Dalt (a87-Triestina via
Verona), Castellazzi (c87-Sampdoria via Ternana), Virdis
(a85-Sampdoria via Legnano), Fedeli (c90- Sampdoria), Cavagna
(a84-Arezzo), Tomassini (p88-Deruta), Rossi (d89) e Rossini
(p90-Cesena), Calzolaio (d88-Spezia), Di Parola (a89-Lucchese),
Nori (d86-Gabelletta), Gallozzi (c88-Gubbio), Sciaudone
(c88-Taranto)
Cessioni:
Petterini (d80-Pescara), Coresi (c80-Crotone), Signori
(c88-Vicenza via Sampdoria), De Paula (Bra a83-Chievo),
Bisello-Ragno (d83-Castel Rigone), Cesaretti (a87-Empoli fp),
Cipolla (a74-Valle del Giovenco), Baldanzeddu (d86-Lucchese via
Empoli), M. Mandorlini (c88 Viareggio via Parma), De Stefano
(d86-Torino), Fiuzzi (d84-Monza via Empoli), Cotza (c88-Cagliari
fp)
LA ROSA
Portieri:
Conti (81), Ripa (74), Rossini (90), Tomassini (88)
Difensori:
Calzolaio (88), Di Parola (89), Guastalvino (79), Gregori (77),
Lispi (87), Nori (869, Pencelli (86), Rossi (89)
Centrocampisti:
Borgese (85), Cavitolo (91), Castellazzi (87), Fedeli (90),
Furiani (78), Gallozzi (88), Micanti (91), Sciaudone (88)
Attaccanti:
Calderini (88), Cavagna (84), Da Dalt (87), Giacomelli (90),
Turchi (Arg. 76), Urbanelli (91), Virdis (85)
GLI ULTIMI SETTE CAMPIONATI
2002-03 Serie Ecc. 1° posto
-PROMOSSO IN SERIE D - All. Luciano Marini
2003-04 Serie D/f 2° posto - All. Luciano Marini
2004-05 Serie C1/a 1° posto - PROMOSSO IN SERIE C2
- All. Luciano Marini
2005-06 Serie C2/b 10° posto - All. Luciano Marini -
Marcello Pizzimenti - Walter Bianchi
2006-07 Serie C2/b 1° posto - PROMOSSO IN SERIE C1
- All. Giovanni Pagliari
2007-08 Serie C1/a 4° posto – Eliminato ai play-off dal
Cittadella – All. Bisoli
2008-09 Prim. Div./a 15° posto – Vince i play-out con la
Pistoiese – All. Cevoli – Indiani - Pizzimenti
FOLIGNO - PRO PATRIA
Un
impegno bello tosto per la Pro di Cosco, che si reca a Foligno
contro una formazione che fino ad ora ha espresso uno dei giochi
migliori del girone e che in casa ha il suo punto di forza, ma
subendo già due sconfitte (Cremonese e Arezzo), raccogliendo 13
dei 19 punti della sua attuale classifica, segando 12 reti e
subendone 8, su un totale rispettivamente di 21 e 19.
Per i
biancoblù sarà importante tornare con qualcosa nel carniere, per
non complicare ulteriormente una classifica che si è fatta
complicata a dir poco, anche se l'avversario si presenta come
temibile, tanto da far tremare la marcia della capolista Novara,
in grado di raddrizzare l'incontro soltanto intorno al
novantesimo, nell'ultimo turno disputato al “Blasone”. I
folignati da sette stagioni a questa parte hanno scalato i vari
campionati, partendo dall'Eccellenza, fino ad arrivare a
disputare i play-off per la Serie B, nel 2007-08, confermandosi
una realtà seria e concreta nel panorama calcistico nazionale,
tanto da stringere nelle ultime annate uno stretto rapporto di
collaborazione con la Sampdoria, che ha girato in Umbria diversi
giocatori del proprio vivaio, uno dei migliori a livello
nazionale. Dai vari Cacciatore e Volta, fino a Virdis e l'ex
tigrotto Paolino Castellazzi. La scorsa stagione i falchetti
hanno centrato la salvezza solo passando dai play-out, vinti
conto la Pistoiese, passando per tre tecnici, Cevoli (attuale
tecnico del Monza), Indiani e Pizzimenti demiurgo interno alla
società. Per questa stagione il Foligno è stato affidato a Luca
Fusi, ex giocatore di Como, Sampdoria, Napoli e Torino,
principale artefice nelle ultime due annate, dei sorprendenti
cammini del Bellaria prima e del Real Marcianise la scorsa
stagione. A Fusi, il compito di tenere lontano il Foligno dalle
zone calde della classifica e di lanciare i giovani interessanti
a disposizione della società umbra con Giacomelli (90), già
opzionato dall'Inter e di ritorno dalla Primavera nerazzurra, i
tre classe 88, Calderini nelle mire sempre di interisti,
sampdoriani, genoani e atalantini, oltre a Calzolaio prelevato
dallo Spezia e Sciaudone dal Taranto, per una rosa tra le più
giovani di tutta la Lega Pro, per una media di 22,3 anni. Per
una legge del contrappasso il nuovo tenico, è l'esatto contrario
dell'autore dei recenti successi degli azzurri quel Pierpaolo
Bisoli da due stagioni alla guida del Cesena. Quanto riservato e
schivo il primo, tanto esuberante, spumeggiante, roccioso e
diretto il secondo.
Dalla
scorsa stagione sono rimasti in pochi, solo cinque, il difensore
e capitano Paolo Guastalvino (annata 79' ex Ancona e Vicenza),
frutto del territorio, bandiera e trascinatore della squadra,
con i compagni di reparto Daniele Gregori (classe 77, folignate
doc) ex Como, Pro Sesto, Benevento e Giacomo Pencelli (86); il
centrocampista Filippo Furiani (ex Palermo, Cosenza, Cremonese,
Pisa, Torres), altro del territorio, Bastia Umbra per la
precisione, oltre al bomber argentino Juan Martin Turchi, tra i
giocatori più amati della tifoseria.
Foligno che per la gara contro la Pro dovrà fare a meno del
capitano Guastalvino e di Turchi espulsi domenica a Varese,
oltre al difensore Calzolaio infortunato con Fusi che confermerà
il 4-3-3, sul quale lavora bene da inizio stagione. In porta
l'interessante giovane Rossini, classe 90, prodotto delle
giovanili del Cesena, titolare fisso da sei giornate
consecutive, la scorsa stagione all'Ivrea in Seconda Divisione
dove ha subito 31 reti. In difesa Pencelli a destra ed il
ventenne Rossi a sinistra, non al meglio della condizione
fisica, al suo posto potrebbe essere inserito Lispi; al centro
l'esperto Gregori e per completare il reparto Fusi, potrebbe
arretrare Furiani dal centrocampo oppure proporre Lispi, se
Rossi dovesse recuperare completamente. A disposizione Nori.
Centrocampo confermato con Sciaudone a destra, Borgese nel ruolo
di play-maker e “belvetta” Castellazzi sulla sinistra a correre
e tamponare. L'ex tigrotto in questa stagione ha trovato
continuità e si esprime su buoni livelli, proponendosi sui tiri
dalla distanza, sui calci piazzati ed ha realizzato una rete su
rigore. Come alternativa Gallozzi ed il diciottenne Micanti. Il
trio d'attacco formato dal bomber Cavagna, sei reti senza
rigori, giocatore molto tecnico e veloce che ama partire largo e
da lontano portando fuori zona il proprio marcatore, cercando
poi di saltarlo in dribbling spesso a rientrare al centro dove
poi può andare al tiro e pericoloso sui calci piazzati. Al
centro Virdis, al posto di Turchi squalificato, lo scorso anno
al Legnano con quattro reti ed in questa stagione a bersaglio
due volte. A completare il reparto uno a scelta tra Calderini ed
il talento Giacomelli. Mentre l'ex alabardato Da Dalt dopo la
presenza a Varese, si accomoderà in panchina.
Una
squadra che in campo mostra impegno ed abnegazione
nell'applicare con diligenza quanto chiesto da Mr. Fusi, con
alcuni schemi mandati a memoria. A centrocampo gioca spesso
nell'anticipo sugli avversari per rompere i tempi agli
avversari, specialmente nella prima frazione di gioco quando
pigia maggiormente sul pedale della corsa, uno dei punti di
forza dei falchetti, ma spesso nel finale di gara proprio per il
dispendio di energie paga dazio. Una formazione che colpisce
sulle ripartenze, potendo contare sull'apporto di ottimi giovani
attaccanti, tutti dotati di estrema velocità, con un potenziale
di tutto rispetto, per un reparto che è il quarto per rendimento
del girone. Negli ultimi tre turni il Foligno ha pareggiato per
1-1 ad Alessandria, al Giuseppe Moccagatta con l'Alessandria,
punteggio replicato la domenica successiva in casa con il
Novara, con i biancoazzurri raggiunti solo al novantesimo e
nell'ultimo turno hanno perso a Varese per 2-0
Foligno viene definita, per antica tradizione "lu centru de lu
munnu", per via della sua posizione geografica, che la pone al
centro della penisola italiana, a sua volta al centro
dell'Europa e del Mediterraneo, che anticamente era considerato
proprio il centro del mondo. Vediamo un po' se da questo viaggio
al centro del mondo, l'incerottata Pro di questi tempi, ancora
in cerca di un'identità precisa riesce a tornare con qualcosa di
positivo, considerando che la vittoria in trasferta manca dalla
32^ giornata della scorsa stagione con il bliz di Portogruaro
firmato da Do Prado, il 3 Maggio. Considerando sempre che i
tigrotti sotto la “linea gotica”, hanno storicamente fatto
fatica.
LA STORIA
La
società sportiva folignate, così com'è oggi, venne fondata nel
1928, ma a Foligno il calcio arrivò un decennio prima, portato
da militari cecoslovacchi di stanza nella città umbra durante la
I^ Guerra Mondiale. Squadre vere e proprie si ebbero a partire
dal 1916, con incontri disputati in Piazza San Domenico, una
delle più grandi del centro storico cittadino. In seguito venne
allestito un terreno al Parco dei Canapè, dove si svolsero
diversi tornei ed amichevoli, contro formazioni provenienti da
Terni e dalle zone limitrofe. Negli primi anni venti, vennero
formate due società amatoriale la Clitunno e l'Aurora. Nel 1925
la Clitunno, organizzò a Foligno un torneo a quattro squadre con
l'Ascesi Assisi, Salus Gualdo Tadino e Sant'Eraclio.
Nel
1927 venne organizzata la prima società folignate veramente
efficiente, presieduta dal Dott. Rolando Rolandi-Ricci, con
denominazione A.S. Foligno, che prendeva le forze dalle due
società preesistenti che avevano smesso la loro attività. L'AS
Foligno venne affiliato alla Lega Calcio però un anno dopo nel
1928, con iscrizione al campionato di Terza Divisione per la
stagione 28-29, con impianto di gioco presso il Collegio
Sgariglia e al Parco dei Canapè. Al termine di quella prima
stagione i folignati si classificarono al 1° posto, dopo aver
giocato lo spareggio con il Perugia in campo neutro ad Arezzo,
con vittoria per 1-0, con rete dell'ala sinistra Lazzari. Al
seguito della squadra praticamente tutta Foligno, con i tifosi
che occuparono 94 delle 96 automobili presenti in città al
tempo. 1929-30, in Seconda Divisione, le partite vennero
disputate in buona parte nel nuovo “Stadio Littorio” situato in
zona di Porta Romana (inaugurato ufficialmente però il 20
Settembre 1930), e più tardi intitolato alla memoria del
folignate, Dandolo Gramellini, caduto nella guerra di Spagna nel
1936 e comunemente noto anche col nome di Comunale Nazario Sauro
per la via in cui è ubicato.
Nel
1933-34, nonostante il secondo posto in classifica nel
campionato di prima divisione, viene però retrocesso per un
tentativo di corruzione nella gara di San Benedetto del Tronto.
Seguono anni di crisi per l'A.S. Foligno, fino all'estate del
1937, quando l'attività calcistica trova nuovo impulso grazie
alla presenza nella città umbra di un reparto avieri, fra i
quali si annoveravano numerosi calciatori. Il Dopolavoro
Aziendale della Società aeronautica umbra, organizza una
squadra, l'A.U.S.A. Foligno mettendo insieme gli elementi
migliori tra gli avieri e quelli locali.
In
porta fa il suo esordio il sedicenne folignate Emilio Siena, che
in seguito fu il primo giocatore umbro a militare in serie A,
con la maglia della Lazio e del Venezia. Nel 1941-42
venne ratificata la fusione tra l'A.S. Foligno e l'A.U.S.A. La
squadra partecipa al campionato di Serie C, concludendo al
settimo posto in classifica. Nel primo campionato del
dopoguerra, i biancazzuri con Siena tornato a difendere i pali,
si ritrovano ancora in Serie C, piazzandosi al secondo posto
alle spalle del Perugia, ottenendo uno storica promozione in
Serie B. Categoria alla quale i folignati devono però
rinunciare, per motivi finanziari. Rimarrà comunque negli annali
della società, come il miglior piazzamento di sempre. Da quel
momento per la squadra umbra, inizia una discesa che prima la
porta in Serie D, poi nei campionati minori, con diversi sali e
scendi.
A metà
degli anni cinquanta la società viene retta dal conte Nino
Vasselli, in precedenza presidente della Lazio, avendo in
squadra dei giocatori come Alzani per dieci stagioni mediano
titolare della Lazio, Furiassi (ex Fiorentina e Lazio) e
Malacarne, altro ex laziale, che avevano anche vestito la maglia
della nazionale.
Nella
stagione 1957-58, il Foligno termina al nono posto con 29 punti,
il proprio girone di IV^ Serie. Nella seconda metà degli anni
'60 fino alla fine degli anni '70, il sodalizio umbro, disputa
stagioni di IV^ Serie e di Promozione, con il picco, nell'annata
67-68, in Serie D girone E con il terzo posto finale. Stagione
1977-78, i "falchetti" partecipano al campionato Promozione,
piazzandosi al 5° posto. Da qui in avanti è una rapida risalita
nelle categorie calcistiche, con ben tre promozioni consecutive
nel breve volgere di quattro campionati. Nel 1979-80 dalla
Promozione all'Interregionale, quindi nel 1981-82, arriva la C2,
dopo spareggio a Siena, contro la Cynthia Genzano; partita
sospesa all'86' per invasione di campo dei sostenitori laziali
sul 2-1 per gli umbri, a cui quindi veniva assegnata poi la
vittoria a tavolino per 2-0. Infine, al termine del campionato
82-83, il grande balzo in C1 con il secondo posto alle spalle
del Prato nel girone A di C2. La porta degli umbri in quel
periodo era difesa dal Dott. Lamberto Boranga, folignate di
nascita, storico portiere del Cesena negli anni 70 ed uno dei
più famosi calciatori laureati. In panchina, come tecnico
Alberto Mari, in attacco il bomber Mariotti, autore di 12 reti.
Per festeggiare la storica promozione in C1, l'8 Giugno 1983,
venne inaugurato il nuovo impianto sportivo, situato in località
Santo Pietro, con una partita amichevole contro l'Anderlecht;
squadra belga, che nel periodo andava per la maggiore.
L'impianto venne intitolato a Enzo Blasone, storico calciatore
ed allenatore del Foligno, tra i primi calciatori italiani morti
di sclerosi laterale amiotrofica.

Foligno stagione 83-84
I
biancazzurri, ballano solo una stagione in categoria,
retrocedendo con l'ultimo posto finale con 21 punti a pari
merito con il Rende. Nel campionato seguente, 84-85, nella
formazione folignate, troviamo il bomber Massimo Palanca, che
dopo i fasti di Catanzaro e Napoli, chiude in pratica la sua
carriera vicino alla sua Camerino; in venti presenze realizza
nove reti, che valgono il quinto posto finale, che per un solo
punto non porta agli spareggi promozione, con un arrivo in
volata con il Brindisi, primo in classifica a 45, Fano (poi
promosso), Civitanovese e Teramo a 42, Foligno 41.

Massimo Palanca
Inizia
una rapida discesa, che nell'85-86, vede il Foligno, retrocedere
in Interregionale, quindi due anni dopo, stagione 87-88, in
Promozione, dove con l'ottavo posto, viene ripescato in
Interregionale. Nel campionato 90-91 arriva l'undicesimo posto
in categoria. L'annata seguente è un settimo posto con 36 punti,
con il singolare record di 20 pareggi; in attacco la coppia
Antonini e Guidotti realizza 14 reti sulle 29 totali. In
panchina Angelo Castronaro, ex centrocampista di Sanbenedettese
e Genoa. Quinto posto nel 92-93 sempre con 36 punti totalizzati,
grazie alle 13 reti di Terzaroli. Il campionato seguente, vede
lo scivolone in Eccellenza, con il terzultimo posto, 20 punti
all'attivo, nel girone F del Campionato Dilettanti. Risale
subito, nel giro di due stagioni e nel 96-97, i "falchetti",
sono al nastro di partenza del CND, presentando Riommi in porta,
piazzandosi all'undicesimo posto nel girone F. Nella stagione
97-98, i 38 punti finali valgono una retrocessione evitata solo
all'ultima giornata. Tra i pali ancora Riommi, in difesa fa il
suo esordio Coresi, in attacco Antonio Gespi, primo ex tra Pro
Patria e Foligno. Campionato segnato dalle molte partite
casalinghe disputate in campo neutro a causa del sisma che colpì
l'Umbria il 27 Settembre 97. Nel campionato seguente in prima
squadra si affaccia anche Petterini che con Coresi e Silveri
farà poi tutta la scalata fino alla C1. La società ha un altro
crollo pochi anni dopo, toccando il fondo nella stagione 2000-01
con l'amara retrocessione nel campionato di Eccellenza,
nonostante le reti del bomber Mercuri.
Il
campionato 2002-2003 segna la rinascita del Foligno Calcio, con
la netta affermazione nel campionato di Eccellenza, con
diciassette punti di vantaggio sulla seconda, rimanendo sempre
primi in classifica per tutto l'arco della stagione con Luciano
Marini in panchina ed il cannoniere Falanga che realizza 21
reti. Inizia così, nel migliore dei modi la presidenza di
Maurizio Zampetti. Nel 2003-04, gli umbri vengono inseriti nel
solito girone F, di Serie D, concludendo la stagione con il 4°
posto finale, a tre lunghezze dal Morro d'Oro poi promosso, dopo
aver chiuso il girone di andata in testa. Piazzamento che porta
alla partecipazione ai play-off promozione. Nel 2004-05 i
folignati, vengono promossi in serie C2, vincendo con ben undici
punti di vantaggio sulla seconda in classifica, il Cattolica.
2005-06, 10° posto finale in C2, con tre cambi di allenatore
passando dallo storico Luciano Marini, a Pizzimenti, chiudendo
con Walter Bianchi.
Stagione 2006-07, con Giovanni Pagliari come tecnico, raggiunge
la storica promozione in C1 ad oltre ventitre anni di distanza
dalla prima ed unica partecipazione, festeggiando domenica 6
maggio 2007, con una giornata d'anticipo sulla fine del
campionato. In squadra l'argentino Juan Martin Turchi che
diventa il capocannoniere del girone realizzando 18 reti con 2
centri dal dischetto. Per il campionato di Serie C1 2007-08,
viene inserito nel girone A, la società come tecnico sceglie
l'emergente Pierpaolo Bisoli, messosi in evidenza nelle due
annate precedenti a Prato in C2. Alla terza giornata, perdendo
dopo due anni l'imbattibilità interna dell'Enzo Blasone, ad
opera del Novara, ma i falchetti si dimostrano la vera sorpresa
del girone posizionandosi sempre tra le prime cinque/sei del
torneo e conquista l'accesso ai play-off, dove incontra il
Cittadella, poi promosso in B. A Foligno i falchetti s'impongono
per 1-0 con rete di Cacciatore mentre al ritorno sono i veneti
che vincono per 2-0. In squadra Petterini, Coresi, il portiere
Ripa, il gallaratese Parolo, Bonura, Zebi, Guastalvino, Volta e
Cacciatore con in evidenza il giovane Giacomelli, che verrà
opzionato dall'Inter. A fine stagione c'è l'addio con il tecnico
Bisoli, non senza polemiche, perchè passando a Cesena si porta
dietro alcuni fedelissimi come Bonura, Segarelli e Zebi.
2008-09 il Foligno viene inserito nel girone B, con la guida
tecnica che viene affidata inizialmente a Roberto Cevoli, il
quale viene esonerato però agli inizi di Novembre, venendo
sostituito da Paolo Indiani, a sua volta sostituito da Marcello
Pizzimenti. Il Foligno termina il campionato ai play-out,
nonostante le 14 reti del brasiliano De Paula, dove affronta la
Pistoiese: sconfitto all'andata in Toscana per 2-1, con
vantaggio folignate ad opera di Coresi, ottiene la salvezza
vincendo la gara di ritorno per 1-0, con rete dell'argentino
Turchi al 15' del primo tempo.
IL
PERSONAGGIO

Più
che un personaggio, l'attuale allenatore del Foligno, Luca
Fusi è l'anti-personaggio per eccellenza. Schivo riservato
ha fatto parlare sempre prima il lavoro, nel più puro spirito
brianzolo, per una carriera di altissimo livello sempre in punta
di piedi ed in silenzio. Lo hanno contraddistinto la serietà e
correttezza sia come giocatore che come persona, uno dei
calciatori tatticamente più intelligenti e disponibili del
periodo a cavallo degli anni 80 e 90, ma il suo carattere
schivo, gli ha fatto raccogliere molto meno di quanto meritasse
effettivamente.
Nasce
a Lecco il 7 giugno del 1963, ma cresce in quello che è il suo
paese d'origine Bulciago, cuore della Brianza, giusto a metà
strada tra il centro lecchese e Como. Muove i primi passi
nell'oratorio del paese, dove viene scoperto da uno dei tanti
talent-scout che la società comasca aveva sul territorio, vero e
proprio punto di forza storico per il sodalizio azzurro. Cresce
sotto le sapienti mani di Massola e Favini, con compagni di
squadra il portiere Simone Braglia, Butti, Galia, Invernizzi,
Maccoppi, Borgonovo ed un futuro tigrotto Sergio Casilli. Fa il
suo esordio in Serie A, poco prima di compiere i diciannove
anni, il 9 Maggio 1982, penultima giornata di campionato, in
Como–Cesena 2-1, entrando in campo al 76' in sostituzione di De
Gradi, mandato sul terreno di gioco da Gianni Seghedoni, con i
lariani già retrocessi. L'annata seguente è titolare in serie
cadetta e sempre da protagonista a ventun anni nel 83-84 è uno
dei pilastri del Como che ritorna nella massima serie con 37
presenze e tre reti, suo massimo bottino stagionale.
Altre
due stagioni in Serie A, con la maglia comasca nel biennio
84-86, sempre presente, mettendosi in luce definitivamente,
lasciando i lariani per passare alla Sampdoria, dopo cinque
annate per un totale, 125 presenze, 5 gol, perdendo. Con i
blucerchiati rimane un paio di stagioni, sempre presente in
Campionato, vincendo nell'88, la Coppa Italia. Viene chiamato
dal Napoli con Albertino Bigon allenatore e Maradona in campo,
le sue prestazioni gli valgono la convocazione in Nazionale,
dove fa il suo esordio il 31 marzo 1988 a Spalato contro la
Jugoslavia, sostituendo al 74' Luigi De Agostini. Figura tra i
convocati di Azeglio Vicini per gli Europei del 1988 in
Germania, ma non viene mai schierato in campo, suscitando non
poche polemiche tra gli addetti ai lavori, un errore ripetuto
anche per il Mondiali del 90, dove non venne nemmeno convocato.
Si rifa con la maglia partenopea, vincendo la Coppa UEFA 1988-89
e lo scudetto del 1990-91, chiudendo la sua parentesi sotto al
Vesuvio con il passaggio al Torino, dove trova l’ambiente ideale
per mantenersi ad altissimi livelli. In maglia granata vince
prima una Mitropa Cup, quindi un'altra Coppa Italia nel 1993,
giocando in una delle migliori formazioni toriniste degli ultimi
decenni con in porta Marchegiani, difesa Bruno, Mussi, Annoni ed
il capitano Cravero, centrocampo con Fusi play-maker arretrato,
Venturin, Sordo, Cois, Scifo, Martin Vazquez, sulle corsie
esterne Lentini e Policano, centravanti il brasiliano Casagrande
che aveva come riserva Bobo Vieri. E come 12esimo Raffaele Di
Fusco, attuale allenatore dei portieri della Pro. Fusi è di
fatto quello che consegna la storica doppia finale contro l'Ajax
di Van Gaal, con una rete al 76' appoggiando in rete un pallone,
dopo una travolgente azione personale di Lentini sulla fascia
sinistra. Poi contro i lancieri olandesi, ci sarà la sedia di
Mondonico. Dopo quattro anni in maglia granata, per il
campionato 94-95 passa alla Juventus senza polemiche e clamori
come nel suo stile, voluto fortemente da Marcello Lippi.
Nonostante la grande fiducia del tecnico, le cose non vanno
bene; dopo una rovinosa sconfitta a Foggia, il mister bianconero
decide di passare alla difesa a zona e per Fusi non c’è più
spazio. Terminerà la sua unica
stagione in bianconero con appena dieci presenze, fregiandosi
però del titolo di campione d’Italia e conquistando anche
l'ennesima Coppa Italia della sua carriera da calciatore. Dopo
aver fatto la preparazione estiva con i bianconeri e vincendo
anche la Supercoppa Italiana, senza però scendere in campo, passa
al Lugano, per la stagione 96-97, dove al termine dell'annata
appenderà la scarpe bullonate al classico chiodo, per un bottino
di 2 scudetti, Napoli e Juventus, 3 Coppa Italia, Sampdoria,
Juventus e Torino ed una Supercoppa italiana con gli juventini.
Incomincia subito la sua trafila come tecnico, ricoprendo per
sei stagioni l'incarico di allenatore nelle giovanili
dell'Atalanta, dal suo mentore Favini, iniziando dai
Giovanissimi. Per il biennio 2005-07 è alla guida della
Primavera del Cesena e per la stagione 2007-08, per la prima
volta è alla guida di una prima squadra, il Bellaria Igea Marina
in C2, portando i romagnoli al settimo posto finale, punto più
alto della loro storia. Per il campionato 2008-09 firma per il
Real Marcianise, squadra campana neo-promossa in Lega Pro Prima
Divisione disputando un'ottima stagione pur con una rosa
limitata, arrivando al settimo posto, con 10 vittorie, 13
pareggi e 11 sconfitte. Il 7 luglio 2009 firma per il Foligno,
sempre in Lega Pro Prima Divisione, e nel mese di Ottobre viene
confermato anche per la prossima stagione.
I PRECEDENTI
PALMARES:
Pro
Patria 12 Campionati in Serie A - 1 Coppa delle Alpi
Foligno 4 campionati di Serie C1
2007-08 Serie C1/a
17^ 9
Dic. 07, Pro Patria - Foligno 0-0 CLICCA
QUI
34^ 4
Mag. 08 Foligno – Pro Patria 1-1: 27' Giacomelli (F), 65'
Gasparello (Pro)
CLICCA QUI
LA TIFOSERIA
Nel
suo primo campionato dato 1928-29, il Foligno ebbe già l'apporto
della propria tifoseria, per la gara spareggio-promozione sul
neutro di Arezzo, con i rivali del Perugia, con al seguito
praticamente tutti i folignati, con i tifosi che occuparono le
94 delle 96 automobili presenti in città al tempo. Il tifo
organizzato, fa la sua comparsa a Foligno sul finire degli anni
'70, nel vecchio campo sportivo dove il Foligno disputava il suo
campionato di serie D e nel quale oggi si corre la famosa
"Giostra della quintana". Un torneo cavalleresco con relativa
manifestazione storica in costume medievale, che si svolge a
Foligno, in doppia sfida il terzo sabato di giugno (in notturna)
e la rivincita la seconda domenica di settembre che per le prime
gare della stagione, porta via energie e tifosi alla squadra
biancoazzurra nei giorni in cui si svolge.
Negli
ultimi anni degli anni 70' un gruppo di ragazzi, prese a darsi
appuntamento per sostenere con bandiere e tamburi artigianali la
squadra di casa. Logicamente in quegli anni dove il movimento
ultras si stava espandendo, era tutto basato sulla
improvvisazione e l'entusiasmo: non erano moltissimi ma già
dentro di loro l'amore per la squadra era grande, in
contrapposizione poi alla vicina Perugia, dove la prima serie A
era arrivata da poco, e riscuoteva logicamente l'interesse di
molti appassionati. Sul finire degli anni 70 e nei primi anni
del decennio seguente, la squadra umbra prende a scalare le
categorie partendo dal campionato di Promozione, accendendo
l'entusiasmo della tifoseria locale, che prende ad organizzarsi
in maniera più completa. Nella stagione 1980-81, le cronache
nazionali danno risalto ai tumulti seguiti dalla mancata
promozione in Serie C, del Foligno, ma non tanto per la gara in
se stessa, quanto per una rocambolesca invasione di campo nel
vecchio stadio ("Nazario Sauro"); ma è nella stagione
successiva, la vera data di partenza del tifo organizzato
folignate, in quell'anno, la fine del 1981, nasce a Foligno il
movimento ultras, con il nome di "Hawks Supporters",
letteralmente, i tifosi dei falchi, con la denominazione
inglese, molto in voga in quegli anni, ed "Ultrà Foligno", che
furono per l'appunto i primi due striscioni che apparvero sulle
gradinate. Nell'anno seguente il Foligno conquistò sul campo
l'agognata promozione in serie C2, ai danni della Cinthya
Genzano in uno spareggio che resta memorabile per tutti i tifosi
biancoazzurri, sul neutro di Siena presentandosi in buon numero,
per un salto di categoria che poi arrivò a tavolino, in una gara
che comunque vedeva in vantaggio per 2-1, la squadra umbra.
Sull'onda dell'entusiasmo dunque nascono altri club come il XVI
Maggio. Comincia l'ora delle trasferte organizzate con al
seguito tamburi e fumogeni, con la società a promuovere
interessanti campagne abbonamenti mirate ad incentivare
ulteriormente il tifo per i "falchetti", grazie anche ad una
squadra che va bene, trascinata dal bomber Mariotti, ma
soprattutto ha in Lamberto Boranga, folignate doc il suo
simbolo. Per gli ultras, nasce anche un direttivo vero e proprio
e viene scelto il nome definitivo: si decide dapprima per "Hooligans"
e poi si da un un rafforzativo al nome che diviene "Hooligans
Warriors" con uno striscione che reca al centro un teschio
vecchia maniera, simbolo che nei primi '80 era consuetudine
sugli striscioni di molti gruppi ultras.

Folignati anni '80
Arriva
così immediato il doppio salto in C1, con ulteriore passione che
si accende nel centro umbro e nelle sue frazioni. I primi anni
'80, furono senz'altro entusiasmanti per i risultati sportivi,
sicuramente fantastici per i "guerrieri" che, oltre ad aumentare
in modo direttamente proporzionale al pubblico che gremiva lo
stadio, cominciavano a confrontarsi con squadre e tifoserie
decisamente più numerose quali Ancona, Bari, Salernitana,
Foggia, Messina, Taranto, Sambenedettese ma soprattutto la
vicina di casa Ternana. Nonostante l'immediata retrocessione che
seguì nell'annata seguente (83-84), i gruppi folignati non fanno
mancare il loro sostegno, di quegli anni è la stampa di un
famoso striscione, con la scritta "Una magica armata per una
leggenda che continua" e che prendeva tutta la gradinata
dell'impianto di Santo Pietro in cui si sistemavano gli H.V.F:
anzi, si racconta che si decise di farlo, per battere in
lunghezza i ternani che nella Est in quel periodo esponevano lo
striscione "Frek Brothers lo sballo continua" che appunto veniva
superato per pochi metri. Fu anche in quegli anni, che ci furono
gli incidenti con le tifoserie di Ancona e Civitanovese. Nel
periodo da ricordare la nascita del gemellaggio, con Brindisi,
risalente alla stagione 1984-1985, e che vede tuttora frequenti
scambi di visite anche se Foligno e Brindisi militano ed hanno
militato, in differenti categorie. Nella stagione 1986-87,
arriva la retrocessione in Interregionale, che come accade
sempre, smorza di molto gli entusiasmi nella città umbra, anche
perchè il sodalizio dei "falchetti", incontra una grave crisi
societaria che fa scivolare il club in Promozione. Il tifo si
riaccende con il ripescaggio in Interregionale, così sul finire
degli anni 80' ed i primi anni 90', davvero intensi per la
tifoseria biancazzurra, nascono altri gruppi e sottogruppi degli
H.W.F. come "Scapocciati", "G.A.P. (Gruppo Anti Perugia"),
"Nucleo Agitato" e "Gruppo Erotico"; le trasferte sono quasi
tutte nei paesi interni in Umbria e Marche (Morrovalle, Spoleto,
Cave, Sant'Angelo in Vado. Vi è poi da dire che in in questo
decennio in Italia le curve evidenziarono una tendenza a
politicizzarsi e specie in Umbria la "tendenza a sinistra" ed
anche la tifoseria folignate non fu esente da un tentativo di
omologazione: si ricorda ad esempio una inusuale celtica, su uno
striscione del G.A.P ma ben presto si decise per la totale
apoliticità del gruppo che prosegue ancora oggi. Nel 1992 viene
fondato il "Vecchio Nucleo", derivazione HWF, con denominazione
originale "Nucleo agitati" con relativo striscione. Alla fine
degli anni '90 il tifo biancazzurro si mette in grande spolvero
e riesce in più occasioni a toccare numeri di partecipazione
considerevoli, riuscendo appunto a coinvolgere i giovani
folignati in gran numero, come ad esempio i circa 2.500 presenti
al "Curi" per la finale di Coppa Italia Dilettanti. Scalda i
cuori della tifoseria umbra, il salto compiuto negli ultimi anni
dai "falchetti", con il ritorno dopo ventitre anni in C1, con
una scalata repentina partita dall'Eccellenza nel campionato.
La
curva del Foligno è dedicata a Marco Bucciarelli, ultras
folignate tragicamente scomparso anni fa e rimasto nel cuore
della tifoseria locale: ora in "Curva Buciarelli" gli H.W.F.
presenziano con un solo striscione con la scritta "Folignati" ma
assieme a loro tifano: quelli del "gruppo Mexico" fondato nel
2000 in Serie D, "Vecchio Nucleo" datato 1992 e "N.O.C.", sigla
di Nucleo Operativo Campetto, che negli ultimi tempi ha cercato
di portare più sostenitori a seguire le gesta dei falchetti, con
l'opera di "quartierizzazione", cioè spingere il più possibile
la passione per il Foligno, nel proprio quartiere, con ogni
mezzo, anche con i classici manifestini fotocopiati, appesi agli
alberi, pali e semafori.
La
tifoseria folignate è balzata alla ribalta delle cronache
nazionali il 2 Dicembre 2007, dopo il blocco delle trasferte per
effetto dell'omicidio Sandri, per aver dato ospitalità ai tifosi
del Venezia, colpiti, chissà poi perchè da un decreto
dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, che
aveva vietato la trasferta alla tifoseria organizzata del
capoluogo veneto per l'incontro tra le squadre delle due città,
che tra l'altro non si erano mai incontrate prima. I supporters
veneziani, accettarono di buon grado l'invito della tifoseria
biancoazzurra, ed arrivarono in una trentina all'ora di pranzo a
Foligno. A dare loro il benvenuto davanti allo stadio, trovarono
anche il presidente del Foligno calcio Maurizio Zampetti, il
quale si intrattenne a lungo con le due tifoserie, parlando dei
problemi del mondo del calcio. Con gli ultras folignati a
cucinare sui bracieri fagioli e cotiche e preparare bruschette
con l'olio.
Nell'annata 2006-07, quella della promozione in C1, ci fu una
media di 1.110 presenze al "Blasone". Per il campionato seguente
le presenze crebbero notevolmente, con 701 abbonamenti con 2.420
persone di media, con punta massima nell'incontro interno con la
Ternana con 3.400 spettatori, e nella gara di ritorno contro i
rossoverdi, erano più di 1.500 i tifosi dei Falchetti al
seguito. Da segnalare la trasferta di Verona, dove al "Bentegodi",
furono poco meno di 400 i sostenitori folignati presenti, dove
però due di loro vennero colpiti da Daspo. l'ultima a Venezia,
che ha portato in pratica all'approdo ai play-off, con circa 600
tifosi umbri in laguna. 2008-09 record di tessere con 774, con
una presenza di 1.950 spettatori a gara, con una media alzata
dai due derbies con Perugia e Ternana; con i “grifoni” ci furono
4.000 presenze, record per lo stadio folignate e circa 3.000,
per la gara con le “fere”. In questo campionato gli abbonamenti
sono scesi a 583 con una media posizionata su circa 1.580 unità.
Lo scorso 21 Ottobre c'è stato un pugno duro delle forze
dell’ordine nei confronti dei tifosi del Foligno dopo la
sassaiola al termine della partita a “Blasone” contro l’Arezzo
con ben 17 Daspo che hanno colpito alcuni ragazzi, ma anche
persone non più giovanissime. Proprio in quella domenica, allo
stadio folignate erano entrati in funzione i nuovi sistemi di
controllo previsti dalle nuove norme di sicurezza.
Come
gemellaggio, esiste da ventidue anni quello con il Brindisi,
nato nella stagione 1984-85 in C2, quando le due formazioni
diedero vita ad un lungo duello per il salto di categoria. Le
due tifoserie si trovarono a competere per un obbiettivo
importante, ed il destino volle, forse perchè uniti anche dagli
stessi colori sociali, che nacque un solido rapporto. Un gruppo
di tifosi del Foligno, era presente nelle finale di Coppa Italia
di Serie C, che i pugliesi vinsero proprio contro la Pro, nella
stagione 2003-04.
Altri
rapporti di amicizia sono che le tifoserie della Sambenedettese,
Sangiovannese, Vigor Senigallia e dei marchigiani della Vadese
di Sant'Angelo in Vado (Pu), quest'ultimo è un rapporto molto
dato.
Rivalità: su tutte il capoluogo di provincia Perugia, anche se
le due formazioni non si sono incontrate sul campo per quasi
cinquant'anni, ritrovandosi nello scorso campionato di Prima
Divisone. Quindi Ternana, Ancona, Civitanovese, oltre a quelle
con le corregionali Spoleto, Narnese e Bastia Umbra.

Foligno - Lecco 07/08

Pro Patria - Foligno 07/08