IL CAMPIONATO 2000 - 01
I Il campionato 2000/2001, in pratica è la prima vera stagione gestita direttamente dalla famiglia Fam. Vender, che ha fissato come obbiettivo la promozione in C1 da raggiungere entro tre anni, iniziando proprio da questa stagione, anche se le avversarie sono tante: Padova, Triestina, Pro Vercelli, Cremonese e Mestre in primis. Dopo vari tentativi con diversi allenatori dalle più disparate concezioni calcistiche, la squadra è affidata a Gianfranco Motta (che aveva fatto le fortune della Pro Sesto, ma veniva da periodi difficili ad Alessandria e Vercelli), un tecnico che schiera la squadra con un classico 4-4-2, con molta attenzione alla fase difensiva. La società ha già in mano diversi ottimi giocatori del recente passato e molto cari alla tifoseria come Righi, Brizzi, Tubaldo e Bandirali; i primi tre però risultano stranamente di non gradimento del nuovo trainer, mentre per il ritorno del forte difensore centrale nascono delle incomprensioni in fase di trattativa, così finisce un po’ a sorpresa per accasarsi al Varese in C1, dove ritrova Mario Beretta. La rosa viene rinforzata in ogni reparto con l’arrivo di giocatori esperti come il portiere Caniato (con un passato in serie A con Udinese e Inter) ma inattivo da diverso tempo, di un blocco rilevato dal fallimento del F.B.C. Saronno, comprendente, l’aitante ed esperto Zaffaroni per il ruolo di libero, il centrocampista Arioli, il tornante Ferraresso ed il centravanti Giulietti, inoltre su esplicita richiesta del trainer, la punta Porfido dal Montevarchi. La squadra parte per il ritiro di Avelengo (Bz) con la seguente rosa:
PORTIERI: Caniato Massimiliano (67- nuovo), Capelletti Andrea (79-conf), Sgroni Luca (82 - dalla Berretti) DIFENSORI: Cresta Lorenzo (80-conf.), Dato Carmelo (74-conf), Laieta Domenico (82 – Potenza), Lugheri Emiliano (77-conf),Salvalaggio Luca (73-conf), Santeramo Vito (74- conf) Toniolo Silvio (74-conf), Zaffaroni Marco (69-Saronno) CENTROCAMPISTI: Agazzone
Patrick (78-conf), Arienti Giorgio (75-conf), Arioli Giovanni (76-Saronno),
Colombo Riccardo (82 - dalla Berretti), Ferraresso Piero (71-Saronno),
Fiorentini David (67-conf), Ferrari Matteo (82-conf.), Colombo Jacopo
(78-Pro Sesto), ATTACCANTI: Antonelli Filippo (78-conf), Bugiolacchi Giuseppe (79-Pontedera), Giulietti (71- Saronno), Porfido Tommaso (70-Montevarchi).
La Coppa Italia ad Agosto ci riserva il derby a Busto con il Legnano, un match che mancava dal 95-96, per la retrocessione dei legnanesi; il match sotto un sole torrido termina 0-0, aperitivo di quello che arriverà poi in campionato, ma il turno non viene superato. Il calendario mette subito di fronte alla 1a giornata a Busto, la Pro Patria ed il Padova, due delle candidate alla promozione finale. La stagione sembra iniziare nel migliore dei modi, con i “tigrotti” in vantaggio per due a zero (doppietta di Porfido), ma proprio un’altra doppietta nel finale dell’esperto Centofanti, (ex interista ed Ancona) con un rigore molto contestato, regala il pareggio al Padova. Da Busto inizierà la marcia schiacciante dei patavini, che li vedrà praticamente primi in classifica fino alla fine della stagione. Viene reintegrato in squadra Salvalaggio dopo la partita di Moncalieri; le reti di Porfido, portano alla vittoria con il Meda la prima in campionato e tengono in alto la squadra. Arriva il momento del tanto atteso derby con il Legnano che ormai mancava dalla stagione 95/96. L’andata si disputa allo stadio “Mari”, i tifosi biancoblù sentono la partita, ma la società “novizia” del mondo del calcio e delle sue sfumature non coglie in pieno l’importanza dell’evento, l’ambiente appare sin troppo soft e rilassato, si rilasciano dichiarazioni che lasciano al quanto perplessi i tifosi, sul tenore “I derbies non contano niente” oppure “sono partite come tutte le altre”; mentre dall’altra sponda i legnanesi preparano con puntiglio la sfida al meglio vivendola come vera e propria partita dell’anno, meditando la rivincita delle ultime gare. Infatti sul terreno del “Mari” va una Pro molle e disunita, mentre gli uomini di Bacchin sono più decisi ed aiutati da due clamorose papere di Caniato, gesticono con tranquillità la partita. I due “interventi” del portiere biancoblù pesano sull’economia della gara, in particolare la prima sul finire del primo tempo veramente incredibile regala letteralmente il 2-0 che taglia le gambe alla squadra che dal canto suo non sembrava già in giornata; al termine il Legnano s’impone per 3 a 1; una vera dèbacle, un risultato pesante da digerire per giocatori e società, ma soprattutto per i tifosi, che già allo stadio legnanese contestano la dirigenza, replicando poi allo “Speroni” pesantemente. Si sfiora la rottura con la Fam. Vender che sembra sul punto di mollare, sia per la contestazione diretta, sia perché la squadra è partita abbondantemente al di sotto delle aspettative ed un derby perso così poteva essere l’inizio della fine. Seguono due partite casalinghe consecutive, la prima è con il Novara degli ex Righi, Brizzi e di Mr. Garavaglia, il clima intorno alla squadra ed alla società è, per usare un eufemismo “freddino”, la partita si mette anche male, ma alla fine si acciuffa il pareggio 1-1, che vale come un brodino caldo. Una settimana dopo sempre
in casa si batte a fatica un mal messo Fiorenzuola, la società capisce
che le critiche non sono immotivate ed interviene, arriva l’esperto Manicone
(ex Inter, Genoa, Udinese) svincolato da un Lecco sull’orlo del baratro
finanziario, il quale assiste dalla tribuna alla netta sconfitta contro
la capolista Mestre, che al “Baracca” ci rifila un secco 3-0.
Ci si aspetta un sussulto la domenica seguente in casa, ma uno sbarazzino “Sud Tirol” ci mette sotto per 1-2;la situazione si fa sempre più critica nel rapporto tra società e tifoseria, con quest’ultima che ha paura di vedere ancora una volta svanire promesse e proclami. Lasciano intanto la Pro, Santeramo ed Arienti con i giovani Laieta e Matera, sembra che tutto sul punto di rompersi, la Fam. Vender interviene ancora ed arriva Simone Erba, svincolato con un buon passato tra Monza, Cremonese tra C1 e B. Si riprende da Vercelli, con la squadra che risfodera per l’occasione il completo giallo “portafortuna”; è una gara intensa con il primo tempo chiuso 2 a 1 a favore dei bustoccchi, che reduci da due pesanti sconfitte consecutive, reagiscono bene impostando una gara di gran vigore, con un centrocampo aggressivo a far pressing poi un rigore in apertura di ripresa permette a Mirabelli di riportare i bianchi al pareggio, ma si hanno occasioni limpide di andare ancora a rete, ottenendo un punto che muove la deficitaria classifica e che fa soprattutto morale, infatti, da qui in avanti la Pro inizia a vincere. Toniolo e Porfido stendono in casa il Montichiari, poi arriva la netta vittoria a con cui si sbanca il “Martelli” di Mantova per 3-1, mandando in crisi una delle pretendenti alla vittoria finale, con una squadra che con gli inserimenti di Manicone ed Erba trova i suoi equilibri e prende anche a giocare bene. Sassuolo e Pro Sesto vengono saltate facilmente, poi a Biella al 90’ una grande azione di Giulietti in contropiede, porta a 5 le vittorie consecutive. Si supera anche il San Donà per 2-1, subendo una rete dopo 558’ minuti mettendo fine ad un lungo periodo d’imbattibilità di Caniato. Si va a Cremona, disputando un gran primo tempo; con la Pro in vantaggio di due reti cala la nebbia, poi tra la sorpresa generale l’arbitro all’83’ con gli uomini di Motta che conducevano per 2-1, fischia la sospensione della gara, innescando numerose polemiche. Arriva un colpo a sorpresa dal mercato straniero, dal West Ham, s’ingaggia l’italianissimo esterno Vanni Chiarotto (nato a Padova e cresciuto nei biancorossi che da alcuni mesi viveva l’esperienza d’Oltemanica). La prima gara dell’anno 2001 vede arrivare allo “Speroni” la Triestina, le due squadre si trovavano di fronte dopo due anni e mezzo dal playoff che terminò con l'invasione di campo a seguito dello scandaloso arbitraggio dell’arbitro Pieri e di tutte le polemiche che ne seguirono. Con un gol per tempo di “Melo” Dato, il primo al 4' in mischia dopo una punizione di Lugheri, il secondo di testa, dopo punizione di Ferraresso all’86’, la Pro conquista la settima vittoria consecutiva e s’insedia al terzo posto scavalcando proprio la Triestina. Sette (quasi otto visto come si erano messe le cose a Cremona) sono le vittorie consecutive messe a segno dalla squadra di Motta, che permettono alle Tigri di risalire la classifica. Il girone di ritorno inizia con la trasferta a Padova, in casa della capolista che ormai dista solo quattro punti; in una giornata gelida e con un buon seguito di tifosi, i tigrotti vengono sconfitti per 1-0 dopo un velocissimo contropiede che colse impreparati i biancoblù, che poco prima avevano mancato una clamorosa occasione con Giulietti a tu per tu con il portiere patavino. La sconfitta, unita a qualche problema in rosa, lascia qualche strascico; come nel caso del livornese Lugheri, che dopo la pausa natalizia accusa diversi problemi caratteriali e viene messo in pratica fuori rosa, mentre il portiere Capelletti s’infortuna malamente in allenamento, rompendosi un legamento del ginocchio. Si pareggia prima in casa con il modesto Moncalieri, si perde il recupero con la Cremonese, in una gara segnata da un’altra indecisione di Caniato (quasi la fotocopia del derby del “Mari”) che interventriene in ritardo su retro-passaggio di Cresta, affronta Zalla fuori dall’area per evitare di commettere un fallo da rigore, ma viene superato e poi entrambi cadono in area, rigore ed espulsione: in porta va il preparatore di portieri De Giorgi, che viene battuto proprio da Zalla dal dischetto. Al termine della gara Galderisi, allenatore dei grigiorossi rilasciò dichiarazioni non piacevoli nei confronti della squadra bustocca, scatenando le ire dei tifosi biancoblù, che al ritorno se ne ricordarono. Si pareggia a reti bianche a Meda, ma arriva ghiotta l’occasione per rilanciarsi con il derby. In porta al posto dell’infortunato Caniato va il neoarrivato Beretta, ma questa volta memori dell’esperienza della partita di andata, si affronta la sfida con il Legnano in maniera diversa e con tutt’altro spirito. Un derby caratterizzato dai rigori ben 3 (due per i legnanesi) nella prima frazione di gioco; la vittoria finale sarà della Pro per 3-2, con rete di Ferraresso negli ultimi minuti della partita. A Novara, con gli azzurri mal messi sul fondo della classifica, non si va in la di uno 0-0, con il brivido di un gran tiro di Brizzi che va oltre la linea bianca non visto dall’arbitro. Poi arriva il momento del Mestre, altra rivale per i play off che viene sconfitta allo Speroni da una Pro Patria incontenibile che si prende la rivincita dello 0-3 dell'andata, con lo stesso punteggio; supportati da una prova da applausi di Pippo Antonelli, i biancoblù mantengono sempre l'iniziativa, mentre i lagunari che adottavano una tattica attendistica non riescono mai a far scattare il contropiede. I Tigrotti erano chiamati ad una prova di carattere, alla rincorsa dell’ultimo treno per la promozione diretta in serie C1 e non se lo lasciano scappare, osano e decidono che è il momento per volare, ripagando i tifosi, giunti in massa allo stadio, nonostante il blocco del traffico che vedono una squadra che legge la partita alla perfezione, portando colpi micidiali senza scoprirsi troppo. Sul finire del primo tempo Antonelli, fa partire un cross dalla sinistra che trova la testa di Zaffaroni, torre per Salvalaggio il quale con un gesto atletico notevole arpiona il pallone in volo e lo manda in rete con una girata. In avvio di ripresa il raddoppio; Antonelli ruba un pallone a metà campo e si dirige come un treno dentro l’area avversaria, un difensore lo stende ed è Porfido a confermarsi specialista dal dischetto, palla da una parte e portiere dall’altra, scatenando un boato. Il suggello a fine gara, con Arioli che da 25 metri raccoglie un pallone ribattuto dalla difesa arancione e scaglia un bolide la cui traiettoria termina imprendibile all’incrocio dei pali. Lo “Speroni” esplode di gioia. La squadra di Motta con grinta, talento e determinazione dimostra di essere un meccanismo ben oliato, per i tifosi bustocchi è il momento di un rinnovato entusiasmo alla caccia della promozione diretta. L’incontro successivo è il posticipo serale trasmesso da Rai Sat giocato a Bolzano il 13 Marzo contro il Sud Tirol, terminato zero a zero; circa 700 persone si radunano al “Palaferrini” per seguire la partita su un maxischermo, mentre un centinaio di tifosi tra iscritti ai clubs ed Ultras raggiunge l’Alto Adige, facendosi ampiamente sentire. L’incontro tecnicamente non dirà molto, ma resterà famoso per l’improvvisa partenza dell’impianto d’irrigazione del campo, che fece fare una doccia anticipata a gran parte dei giocatori in campo.
Alla 27 a giornata si espugna Montichiari, giocando praticamente in casa; tre punti fondamentali e meritatissimi, ottenuti al termine di una partita con la Pro determinata e piena di voglia di portare a casa l’intera posta in palio. La rete vittoria è di Chiarotto all’89’ in maniera rocambolesca, ma dopo un continuo assalto alla porta avversaria con conclusioni deviate in extremis o terminate fuori di un soffio. La prova di maturità è in casa con il Mantova che sta rinvenendo forte con cinque vittorie consecutive e che spera di agganciare i primi posti, accompagnato per l’occasione da un buon numero di tifosi al seguito. Test superato a pieni voti in una partita ricca di emozioni, con un’altra prova di carattere e giocando anche un buon calcio davanti ad una bella cornice di pubblico; Manicone, nel ruolo di play-maker davanti alla difesa, il mantovano Arioli immenso che sentiva odore di derby, il bel duello sulle fasce Chiarotto - Sacchini infiamma la gara, mentre Dato ha fatto il resto, recuperando palloni e volando via spesso inseguito dagli avversari, queste sono state alcune chiavi di lettura di una partita basilare al fine dell’alta classifica della Pro.. Il goal vittoria arriva alla fine del primo tempo con Erba bravo a rubare palla e filare via in contropiede, al limite dell’area scambia con Porfido il quale restituisce palla al compagno e prima di entrare in area, con un rasoterra secco e angolato gonfia la rete, facendo scoppiare di gioia lo Speroni. Trasferta di Sassuolo ed altra vittoria, la squadra conscia finalmente dei propri mezzi, va subito in vantaggio con Porfido, poi Caniato finalmente decisivo in positivo, abbassa la saracinesca compiendo interventi decisivi. Segue la sciagurata partita casalinga con la Pro Sesto, con i sestesi che praticamente già salvi e lontani dalla zona play-off, giocano duro oltre ogni limite di decenza senza motivo, in particolare con Terzi e Vismara che con due entrate assassine fratturano i legamenti della caviglia a Simone Erba e picchiano malamente Porfido costringendolo ad abbandonare il campo tra le proteste del pubblico. Questa partita risulterà poi importante in chiave play-off, perché Erba in ottime condizioni di forma salterà le gare con la Triestina, mentre Porfido sarà poi a mezzo servizio, al punto che la società interviene sul mercato, prendendo l’attaccante Panesi dall’Atletico Catania e Guarino esterno dal Foggia. La squadra in questa fase del campionato si dimostra solida, la difesa sembra impenetrabile, viene stabilito il record di imbattibilità della porta bustocca: 996 minuti in coabitazione tra Caniato (737) ed il giovane Berretta (259), fatalità del caso: in entrambe le circostanze l’imbattibilità fu fermata dal San Donà, peggior attacco del campionato. L’ultima giornata di campionato si disputa di sabato al “Nereo Rocco” di Trieste; si vince, arrivando al secondo posto finale, posizione che potrebbe permetterci di conseguire la promozione in C1 con soli quattro pareggi. Un vantaggio, all’apparenza irrilevante, ma ugualmente importante, anche confortato dal fatto di essere la miglior difesa del girone. Il campionato si conclude con la vittoria del Padova e con la Pro al secondo posto, davanti a Mestre, Pro Vercelli e Triestina. Queste ultime quattro si squadre si disputano i Play Off. L’ottimismo a Busto è tanto, la squadra è all’altezza del grande salto. La sorte ci mette di fronte ancora alla Triestina ed i ricordi che affiorano non sono dei più buoni, anche se entrambe le gare del campionato sono state vinte (due a zero a busto, uno a zero a Trieste proprio all’ultima giornata di campionato). All’andata a Trieste la Pro perde per uno a zero, ma ciò nonostante al ritorno le tribune dello Speroni sono gremite. Busto crede alla promozione e non potrebbe fare altrimenti visti i risultati ottenuti in quel campionato. Ma per la quarta volta la ruota dei play off gira contro la Pro Patria. La Triestina si impone per 3 a 2 e va in finale contro il Mestre, finale che i giuliani vinceranno ottenendo la promozione in C1. Per la Pro e i suoi tifosi è l’ennesima delusione. La tanto agognata promozione è rimandata all’anno seguente.
CLASSIFICA FINALE
Padova e Triestina promosse in C1, Moncalieri, Fiorenzuola e Sandona retrocesse in serie D
RISULTATI DELLA STAGIONE
PRESENZE E GOL PRO PATRIA
CLASSIFICA MARCATORI FINALE
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