ATTILIO TRE RE

 

 
               Milano,  1887

 

       Milano,  1953

 

 

 

Figura mitica e leggendaria per il calcio nazionale, ma soprattutto per quello bustocco.

Attilio Tre Re, fu dei più forti giocatori del periodo antecedente la 1a guerra mondiale, giostrando inizialmente nel ruolo di portiere e poi come mediano-mezz'ala, prima dell'Ausonia Milano e poi fu bandiera del Milan che condusse agli scudetti del 1906 e del 1907; il primo, con il fratello a centrocampo (in seguito anche lui a Busto nelle file dell’Aurora), giocando tra i pali alternandosi con l’inglese Kilpin uno dei fondatori dell’A.C. Milan, famoso anche per nascondere le bottiglie di whiskey dietro il palo durante la gara. Il secondo trascinando letteralmente i rossoneri alla vittoria giocando come mezz’ala-fantasista, formando con il fratello una solida coppia di centrocampisti.Fece parte della prima nazionale italiana, scesa in campo il 15 Maggio 1910 a Milano contro la Francia, collezionando in totale 5 presenze, 2 con l’Ausonia e 3 con il Milan.

Per il calcio bustocco ed i colori biancoblù, è una della principali figure storiche di riferimento; in città era il proprietario dai primi anni del 900, di un albergo-ristorante in via Milano, che portava il suo nome e che era diventato il punto di riferimento degli sportivi del tempo. A Busto Arsizio il “foot-ball” era già uno sport conosciuto, praticato ed apprezzato, grazie agli stretti legami lavorativi e di studio con l’Inghilterra e la Svizzera oltre che con Milano, dove era già una realtà.

Mancava però una vera squadra bustocca organizzata, perché all’interno della storica e blasonata "Ginnastica Pro Patria et Libertate 1881" una delle più importanti del panorama nazionale del tempo, se non la più importante, sotto la pressione della potente “Federazione Ginnastica Nazionale”, si erano bloccate l'introduzione di nuove discipline che si andavano affermando come il calcio ed il ciclismo, cercando di mantenere una certa purezza delle origini, con la sola ginnastica.

La prima organizzazione di una squadra calcio vera e propria, tarda ad arrivare, così molti bustocchi nei primissimi anni del 900’, conoscendo Tre Re vanno a giocare con lui a Milano nelle file dell’Ausonia, squadra storica milanese.

Quando verso il 1906 a Busto Arsizio nasce la prima vera società di calcio organizzata, l'Aurora, sotto la spinta di Guido Albinola e di Roberto Della Torre, la sede ufficiale fu proprio in una della sale dell'albergo “Trere” in via Milano, il cui proprietario diede la sua “benedizione” sportiva.

Attilio Trere, con i bustocchi che giocavano con lui nell’Ausonia di Milano, ha un ruolo fondamentale, nella prima partita di carattere ufficiale che si svolge a Busto Arsizio il 1° Maggio 1907 sul terreno di via XX Settembre di proprietà dell'Aurora, in una partita organizzata dalla stessa Aurora, ma che vide sul capo però l’incontro tra due squadre della stessa società milanese dell’Ausonia, con i bustocchi Ballarati, Brugioli, Ferrario e Guidali, più Trere tutti da una parte. 

Dal 1911, gioca stabilmente con il fratello anche con l’Aurora di Busto Arsizio, nel doppio ruolo di giocatore ed allenatore; giocando anche negli anni prima nell’Ausonia di Milano e con il Milan poi (al tempo non c’era il vincolo del tesseramento per una sola squadra), dove fu convocato anche per la Nazionale Italiana.

Nel 1912 è nella squadra che sfiora la promozione nella massima serie nazionale.

Il 6 Aprile 1913 vestendo la maglia biancoblù a strisce orizzontali dell’Aurora con il fratello, vince lo spareggio a Milano contro la Trevigliese 2 a 1, portando i bustocchi al campionato di Promozione, con loro in anche Moretti, Soldavini, Crespi e Fasoli.

Nel campionato 1913/14 con l'Aurora passata nel campionato “Promozione” Tre Re svolge sempre il suo doppio ruolo di giocatore-allenatore, coadiuvato dal fratello come giocatore, facendo esordire in prima squadra il quattordicenne Fizzotti che poi diventerà una della bandiere della Pro in Serie A negli anni 20 e 30.

La sua opera, nello sviluppo definitivo del calcio bustocco, fu fondamentale sia come giocatore che come allenatore-organizzatore della squadra biancoblù, che al termine della 1a Guerra Mondiale diventerà poi la Pro Patria, conflitto da cui purtroppo, come tantissimi altri, tornerà non in grado di continuare la sua attività di calciatore ed allenatore.

Vittorio Pozzo, il c.t., che vinse due mondiali (34-38) ed un’Olimpiade, non che uno dei padri fondatori del calcio italiano, al termine della “Grande Guerra”, rammaricandosi di non vederlo più in campo, lo aveva definito “quel gran giuocatore che era Attilio Trerè”.

Un episodio curioso, lo vede protagonista diretto nella prima trasferta della Nazionale Italiana, partita col treno per un viaggio infinito ed interminabile, lungo giorni verso Budapest, dove doveva giocare la seconda partita della sua storia. Mancando di organizzazione e con una gran fame in corpo, Attilio Trerè, allora mediano dell'Ausonia Milano, durante una sosta in terra magiara, fece rifornimento di salame ungherese, insaccati vari, formaggi e pane, sia per l’andata che per il ritorno. I nazionali, mangiarono con voracità, facendo indigestione e ne presero poi sei dai magiari, che a dire il vero, erano ai tempi anche i più organizzati come calcio con gli austriaci.  

 

 

 Attilio Tre Re in baffoni e maglia della Nazionale

 

Presenze in Nazionale

 

1) Milano 15 Maggio 1910; Italia-Francia   6-2

2) Budapest 26 maggio 1910; Ungheria - Italia 6-1

3) Parigi 12 Gennaio 1913; Francia –Italia   1-0

4) Vienna 15 Giugno 1913; Austria – Italia   2-0

5) Milano 11 Gennaio 1914; Italia – Austria  0-0

 

 

 

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