LA CRONACA DELLA PARTITA

     Busto Arsizio stadio "Carlo Speroni"

Venerdi' 1 aprile 2005  ore 20,30

0 PRO PATRIA -  CREMONESE 1

31^ GIORNATA SERIE C1 GIR. A

PRO PATRIA: Capelletti, Davanzante, Annoni, Boscolo (88’ Carbone), Citterio, Ceccarelli, Valtolina, Trezzi (60’ Vecchio), Elia, Morfeo (83’ Ambrosetti), Temelin

In panchina: Tassini, Andriulo, Lombardi, Corio - All. P. Sala.

CREMONESE: Mondini, Dall’Igna, Rossini, Tabbiani, Donadoni, Bertoni, Taddei (61’ Campolonghi), Smanio, Prisciandaro (91’ La Cagnina), Strada, Furiani

In panchina: Bianchi, Iorio, Coletto, Giannascoli, Benin - All: Roselli.

Arbitro: Herberg di Messina (Siragusa – Raspante)

Marcatore: 40’ Prisciandaro

NOTE: Partita iniziata con 10 minuti di ritardo rispetto all’orario stabilito. Ad inizio gara osservati 3 minuti di meditazione per il Papa.

Serata umida fresca, terreno in leggermente allentato. Spettatori 2.600 circa (609 abbonamenti e 300 mini) 400 per la Cremonese.

Gara interrotta per un paio di minuti ad inizio ripresa per lancio di rotoli di carta da parte dei tifosi ospiti.

Ammoniti: Taddei, Bertoni e Donadoni (C)

Corner: 5 – 8

Recupero: 5’ (2+3)

 

Nel gioco del calcio, vince chi manda più palloni nella rete avversaria, e la Pro, non tirando in porta non si vede proprio come possa fare a segnare e quanto meno tentare di vincere.

L’azione simbolo dell’attacco biancoblù: 78’ palla in area che arriva ad Elia tutto solo ed indeciso tra la botta al volo e lo stop, scivolando malamente avvitandosi su sé stesso, con la palla che termina sul fondo, così anche questa volta il portiere avversario è uscito dal campo con la maglia pressoché linda e fresca di bucato.

Pro sempre più in crisi, di risultati e d’identità, alla 2^ sconfitta interna stagionale, ed allunga a 9 gare l’astinenza dalla vittoria, che manca ormai dall’inizio di Febbraio.

Insomma una squadra che ha mollato ampiamente da diverse giornate, non avendo nessun obbiettivo, regalando in pratica tutto il girone di ritorno dove c’è stata una sola vittoria in 12 giornate giocate; una formazione che non dovendo combattere più per nessun obbiettivo si è lasciata andare completamente sul piano mentale e nervoso. Una Pro svuotata e scarica, decisamente appagata dal campionato, purtroppo a 6 giornate dal termine, al punto di non aver nemmeno la voglia di cercare una vittoria di prestigio al cospetto della capolista e davanti alle telecamere. In una gara che ha annoiato dall’inizio alla fine; c’è da pensare su cosa saranno le ulteriori gare da qui al termine della stagione. Ci saranno da rispettare i tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento ad inizio stagione e quelli (300) dei mini-abbonamenti, oltre che ovviamente da onorare la maglia. Ma questi sembrano discorsi retorici e privi di significato.

La partita è rimasta in dubbio sino all'ultimo minuto, infatti la Lega Calcio ha atteso le 20,25 prima di decidere di far scendere le due squadre in campo: se il Papa fosse mancato prima de fischio d’inizio stabilito, non si sarebbe giocato. Le formazioni vengono consegnate allo speaker solo all’ultimo istante, per la rituale lettura allo stadio. Suscita molta perplessità nei tifosi bustocchi il nome di uno degli assistenti dell’arbitro, si tratta del sig. Siragusa di Acireale, nome che riporta alla stagione 2002-03, quando a Reggio Emilia, uno pseudo-direttore di gara, dallo stesso nome e provenienza ne combinò di cotte e di crude, assegnando come ciliegina finale 2 rigori in 70 secondi, a tempo scaduto ai padroni di casa che poterono così pareggiare.

Prima del fischio di avvio, vengono osservati tre minuti di silenzio e raccoglimento per il pontefice, con le squadre al completo (dirigenti e panchinari), che si dispongono lungo il cerchio di centrocampo. Il match vede così l’inizio alle 20,40, con i supporters bustocchi, che salutano la squadra con una coreografia fatta da bandierine biancoblù e una fumogena che prende tutto il settore a loro assegnato.

Dal settore ospite dove sono assiepati circa 400 tifosi grigiorossi, cori, con molte bandiere ed fumogeni. Il vento che spira da Sud verso Nord, crea per alcuni minuti un effetto nebbia sul terreno di gioco, e rende poco visibili le prime azioni di gioco che in realtà non dicono gran chè. S’intuiscono gli schieramenti tattici, con la Pro, priva di 7 elementi tra cui Tramezzani e Dato, schierata con il solito 4-4-2, con Cappelletti (ottima prova), in porta, esterni Annoni e Davanzante, con Citterio e Ceccarelli centrali, poi il rombo con Boscolo davanti alla difesa, Trezzi e Valtolina esterni, Morfeojr, dietro le due punte Elia e Temelin. In panchina a sorpresa si siede Ambrosetti, con Vecchio che in settimana aveva accusato problemi muscolari.

Per la Cremonese, rosa pressoché al gran completo con i soli Mannucci e Trapella assenti, ma Roselli recupera in pieno il bomber Prisciandaro, mandandolo in campo sin dall’avvio.

Cremonesi schierati con un modulo molto flessibile che vede una difesa di base a 4 ma pronta a diventare a 5 in fase di offensiva avversaria e pronta a diventare a 3 quando deve giocare la palla.

In porta  Mondini (ex Inter, Napoli, Vicenza e Reggiana), Dall’Igna e Stefano Rossini esterni, con quest’ultimo che in fase di spinta diventa un centrocampista aggiunto, al centro Donadoni-Bertoni.

Centrocampo affidato a Pietro Strada, che fluttua a secondo dei momenti del gioco tra la difesa grigiorossa e la coppia d’attacco. Al suo fianco Tabbiani e Smanio con Furiani. In avanti la coppia Prisciandaro-Taddei (27 goal in totale).

Il primo tiro in porta è degli ospiti al 5’ con Gabbiani, poi venti minuti di gioco da noia mortale, nessuna azione, nessuna emozione; lo spettacolo viene dalle due tifoserie che sostengono con cori continui e sventolii di vessilli le proprie squadre.

La Pro, cerca di creare qualche problema alla Cremonese sulla fascia sinistra, con Tabbiani che si trova spesso a giocare sulla propria linea difensiva, dovendo rintuzzare le discese di Trezzi e soprattutto di Annoni, con l’ex comasco, che sembra aver l’intenzione di non far rimpiangere il capitano Tramezzani fuori per squalifica con la fascia che finisce sul braccio di Elia.

Tra gli sbadigli generali si arriva così al 19’, quando a seguito di una discesa Rossini mette in mezzo, la difesa della Pro sbroglia con un intervento in scivolata di Citterio..
Rispondono i tigrotti due minuti dopo discesa di Annoni e cross in mezzo all’area, Elia in controtempo riesce comunque a staccare bene di testa, ma la palla finisce alta sopra la traversa.

Insiste la Pro, che sembra aver preso un buon ritmo ed iniziativa. Il centrocampo recupera un buon pallone, servito subito a Temelin, il quale, avanza ed invece di servire Valtolina portandosi ottimamente al suo fianco,  tenta un improponibile conclusione dalla distanza che termina abbondantemente fuori tra il disappunto generale.

Tenta la Cremonese, combinazione sulla sinistra Rossini-Strada, cross in mezzo, elevazione di Prisciandaro che toglie in pratica il pallone dalla testa di Furiani.

Provano ancora qualcosa i biancoblù, sotto la spinta di Annoni-MorfeoJr-Trezzi, ma la coppia avanzata Temelin-Elia, e troppo isolata, non riceve palloni giocabili e Valtolina che cerca di mettersi in evidenza, viene costantemente ignorato. Il “buon” momento, anzi lampo, bustocco si esaurisce nel breve volgere di 5 minuti, e le due formazioni si affrontano più sul possesso palla che in altra maniera, mancando completamente di verticalizzare le azioni.

38’ Bell’azione del solito Valtolina, che và via sulla fascia di sua competenza si porta sul fondo, e mette in mezzo un traversone basso, su cui Mondini esce in presa a terra, anticipando anche un compagno.

Improvviso arriva il vantaggio degli ospiti al 40’: Prisciandaro entra nettamente a gamba tesa su Citterio, l’arbitro non rileva il fallo, così come il suo assistente proprio a pochi metri dall’azione, con la palla che termina poi in corner. Dalla bandierina batte Strada, pallone alto a cercare la testa di Prisciandaro, che in mezzo all’area sfugge alla marcatura di Citterio e Ceccarelli, così può mandare comodamente nell’angolino lontano alle spalle di Capelletti.

La rete subita, affloscia ulteriormente la Pro, che prima cerca timidamente la reazione con un tiro dalla distanza di Annoni, e poi rischia di capitolare nuovamente.

Azione personale di Prisciandaro sulla sinistra, che semina il panico tra le maglie bustocche, e palla che termina ancora in corner, lo stesso attaccante cremonese di piede da sottomisura cerca il tap-in vincente, ma Capelletti, con grande riflesso allunga le gambe e devia.

Tocca poi a Strada andare in slalom nella difesa biancoblù, con la palla sempre deviata sul fondo.

Ad inizio ripresa i biancoblù cercano di fare qualcosa di più, ma in avanti sono letteralmente spuntati e poi a centro campo finiscono sempre nella ragnatela ospite diretta da Strada. La squadra di Roselli arretra, il baricentro pronta a colpire in contropiede come nel classico costume del tecnico genovese, ma la Pro non riesce a trovare sbocchi in avanti. Così su azione di rimessa sono ancora i grigiorossi a rendersi pericolosi, al 7’ con Taddei  ben servito da solito Strada, su cui Annoni, compie un ottimo recupero in extremis

Un minuto dopo è ancora Taddei che dal limite dell’area, cerca una conclusione a girare alla Del Piero, ma Capelletti risponde ottimamente mandando in angolo. Dalla bandierina poi arriva un tiro di Rossini che termina di poco a lato. 

60’ prova la soluzione personale Elia, in uno dei suoi rari momenti di vivacità, ma Donadoni gli recupera benissimo il tempo, prima del suo ingresso in area, con Temelin ignorato al centro.

Un solo giro di lancette e primo cambio della Pro, fuori Trezzi, alla sua prima partita da titolare dopo oltre due mesi di stop e dentro Vecchio, con Morfeo che và a sinistra. Cambio anche per la Cremonese, con Roselli che richiama Taddei inserendo Campolonghi, dando più forza fisica al proprio attacco.

66’ L’arbitro grazia il difensore ospite Bertoni, già ammonito in precedenza per un brutto fallo volontario su Valtolina lanciato in dribbling. Punizione senza esito di Ceccarelli.

La Cremonese gioca a ritmi bassi, e sempre sul possesso palla, rendendosi pericolosa come al 70’ quando con una bell’azione palla a terra riesce a portarsi in superiorità rispetto alla difesa della Pro, schierata, mandando in profondità Tabbiani, che trovandosi a tu per tu con Capelletti, preferisce appoggiare in mezzo dove non trova nessun compagno invece di tentare la conclusione a botta sicura, che avrebbe chiuso con largo anticipo la contesa.

Gli unici a crederci nella Pro, sono Boscolo (altra partita da incorniciare) ed il solito Valtolina che al 77’ in dribbling stretto salta un paio di avversari e da dentro l’area lascia partire un tiro a cercare il primo palo, che esce di poco a lato.

Un minuto dopo l’azione descritta in avvio di cronaca, con Elia, che sbuccia il pallone e poi cade da solo.

Nei minuti  finali i grigiorossi, controllano la partita, senza particolari problemi, al 90’ provano la conclusione con Tabbiani, su cui Capelletti ci mette i pugni. Poi rimane solo da annotare che  Prisciandaro và più volte a perdere tempo vicino alla bandierina, con i tifosi ospiti che sostengono sempre con maggiore intensità la propria squadra, per una vittoria che per loro sa molto di Serie B che si avvicina, per un magico doppio salto di categoria, mentre i tifosi biancoblù si leccano ancora una volta le ferite, e vedono confermato il tabù negativo davanti alle telecamere. Su 10 incontri disputati tra campionato e doppie Finali di Coppa Italia, mai una vittoria, un magro bottino di 5 pareggi 5 sconfitte, 5 reti realizzate e 13 subite.