LA CRONACA DELLA PARTITA
Genova 16 ottobre 2005 ore 15:00 |
Stadio "L. Ferraris" - Genova |
8^ GIORNATA SERIE C1 GIR. A |
GENOA
2 PRO PATRIA 0 |
GENOA:
Gazzoli, Ambrogioni, Stellini, Baldini, Bacis, Tedesco, De Vezze, Rimoldi
(91’ Lamacchi, Sinigaglia (80’ Morga), Grabbi (63’ Rossi), Coppola In
panchina: Barasso, Grando, Minetti, Greco – All. Valvassori
PRO PATRIA:
Arcari, Perfetti, Imburgia, Boscolo, Citterio, Franchini, Valtolina (68’
Romano), Vecchio, Artico, Davanzante, Temelin In
panchina: Capelletti, Salvalaggio, Ambrosetti, Bianco, Gibbs, Trezzi –
All. Discepoli
Arbitro: Zanzi di
Lugo di Romagna
NOTE: Giornata
splendida, terreno in perfette condizioni. Spettatori 18.000 circa (15.355
abbonati), oltre 350 da Busto tra settore ospiti-distinti e tribuna. Al
fischio finale, diversi giocatori biancoblù, hanno cercato il contatto con
la terna arbitrale, nel tunnel che porta agli spogliatoi.
Ammoniti: Tedesco
e De Vezze (G), Boscolo e Romano (Pro)
Espulso: Vecchio
(Pro) al 72’ per doppia ammonizione.
Angoli: 5-3
Recupero: 6’
(1’+5’)
L’ineffabile arbitro Zanzi di Lugo di Romagna, affonda la Pro in quel di
Genova, omaggiando i padroni di casa, che non riuscivano a tirare verso la
porta di Arcari, di ben tre rigori tre, di cui nessuno riesce a trovarne
traccia. I primi due rigori fischiati a due minuti di distanza uno
dall’altro. Espellendo Vecchio, per doppia ammonizione, per chissà quali
colpe. Non vedendo però l’unico rigore netto della giornata, che era
quello in favore della Pro Patria nel primo tempo, con Citterio, cinturato
da dietro e spostato di peso mentre stava per calciare il pallone in rete.
E sempre nella prima frazione di gioco ogni volta che i biancoblù
passavano la metà campo, venivano fermati con fischi a sorpresa del Sig.
Zanzi. Sudditanza psicologica ed altro, manifesta incapacità e codardia,
tutto questo ha prodotto il Sig. Cristian Zanzi da Lugo di Romagna. Un
fischietto che già in passato, con le sue cervellotiche decisioni e la sua
inettitudine, ha provocato parecchi guasti alla Pro. Un signore che deve
smetterla una volta per tutte di andare in giro a fischiettare
allegramente negli stadi di calcio, dove da anni combina solo danni. Un
vero scempio calcistico quello commesso da questo arbitruncolo romagnolo,
che comunque fa il paio con il D.S. del Genoa, il Sig. Mariano Fabiani (ex
Messina), che a fine gara si è prodotto in un vero e proprio delirio di
onnipotenza, vedendo netti i tre rigori e reclamandone altrettanti per la
sua squadra, farneticando poi sulla Pro Patria, la sua storia, società e
maglia. Come se non ne avesse abbastanza in casa sua. Per i
tanti tifosi biancoblù al seguito, oltre 350, è stata una catarsi, una
specie di Pro-Triestina dei play-off del 97-98, uno scandalo uguale,
rimarcato da tutti i giornali nazionali e non, a cui nemmeno la Gazzetta
dello Sport si è sottratta, rimarcando lo scempio commesso al “Ferraris”
di Genova. Ed a fare da filo conduttore tra i due fatti, c’è un sottile
linea. Indovinate un po’ chi è il designatore degli arbitri per la Serie
C?? Ma si lui, Pieri C. di Genova, papà dell’indimenticato Tizianuccio
nostro, che ora però cinguetta per la sez. di Lucca. Un bellissimo
quadretto sportivo.
Una
partita in cui la Pro in emergenza con 6 uomini fuori causa, aveva
addomesticato senza particolari problemi un avversario con 18.000 persone
a spingerlo, praticamente in campo in uno stadio affascinante. Un Genoa
ricco di nomi, ma povero di contenuti, che non ha mai impensierito Arcari,
se non sul 2-0, con la Pro in 10 uomini a 5’ minuti dalla fine con un tiro
dalla distanza. Gli uomini di Discepoli, hanno tenuto egregiamente il
campo, considerate le assenze, alcune delle quali pesanti, vedi la
rinuncia dell’ultima ora di Ambrosetti e Trezzi, che sarebbero andati a
nozze, con la lenta e macchinosa difesa rossoblu, ed hanno impostato una
partita di contenimento, senza comunque rinunciare a colpire con
ripartenze e contropiedi, che quando non sono stati interrotti dai trilli
“ad minchiam”, per usare un termine caro a Scoglio, del Sig. Zanzi hanno
creato problemi al Genoa. Morale della favola, nella parte della gara in
cui si è giocato a calcio la Pro, non ha assolutamente demeritato, anzi.
Invece in quella in cui si è materializzato il fenomeno Zanzi, gli
equilibri si sono spostati, per causa di forza maggiore verso la sponda
genoana. Con i tigrotti ed i loro tifosi, che tornano da Marassi, battuti non dal Genoa e dalla sua inconsistenza e fumosità, ma da un signore in maglia fosforescente, che ha diretto in maniera VERGOGNOSA, se non OSCENA.
Atmosfera da calcio vero, quella che si respira al “Ferraris” di Genova,
con l’interno dello stadio che supplisce ampiamente a tutti i disagi
sopportati per cercare un parcheggio, a vigili sgarbati all’eccesso ed una
caccia al biglietto, con passeggiate di chilometri, simili più ad una
caccia al tesoro, da una parte all’altra dell’impianto ligure. Con i
botteghini in mezzo a miasmi ed olezzi vari.
L’interno dello stadio è veramente fantastico e stuzzica non poco la
fantasia dei tifosi biancoblù, specie al confronto del vetusto ed
inadeguato “Carlo Speroni”. Impianto raccolto, che ti fa sentire partecipe
a quando avviene in campo, tutto addossato al terreno di gioco, che
permette una visuale perfetta da ogni posizione, con i giocatori che sono
veramente ad un passo. Un atmosfera da stadio inglese, con la muraglia
umana della Nord da una parte ed anche il bel colpo d’occhio offerto dalla
Sud. I tifosi della Pro occupano lo spicchio riservato agli ospiti, sotto
la tribuna centrale, a pochi passi dalla Sud genoana. Nutrita e chiassosa
la rappresentanza bustocca, che saluta l’ingresso della squadra con uno
sventolio di bandierine biancoblù. Discepoli all’ultimo momento, nel riscaldamento pre-gara, deve fare a meno di Trezzi (al suo posto Davanzante), il tigrotto più in forma, per un fastidio muscolare, mandandolo in panchina dove si accomoda con Ambrosetti, altra assenza pesante, che in settimana ha avuto problemi. Sono così 6 le assenze, oltre a quelle ormai datate di Tramezzani e Barison e quelle di Dato e Cioffi. Pro in campo con la divisa classica, con Arcari in porta, difesa con Perfetti a destra, Citterio e Franchini centrali e Davanzante a sinistra, Boscolo e Vecchio coppia centrale in mezzo al campo. Imburgia e Valtolina sugli esterni con Temelin-Artico tandem di attacco. Il
Genoa risponde anch’esso con la divisa classica, con pantaloncini bianchi,
con Valvassori che decide la squadra all’ultimo minuto, per il collaudato
4-4-2. Gazzoli è preferito in porta a Barasso, in difesa non trova posto
Lamacchi, con Ambrogioni a destra ed Bacis a sinistra. Coppa difensiva
centrale con il “bustocco” Stellini e Baldini. Centrocampo con De Vezze,
Tedesco, Coppola, ed il rientrante argentino Rimoldi sulla fascia. In
attacco il cassanese Sinigalia e Grabbi, che fa il suo esordio
stagionale. Pro che
attacca sotto la curva Nord e, non sembra soffrire molto l’impatto
scenico, nemmeno le assenze lontane o dell’ultimo momento; squadra
concentrata, ordinata e ben raccolta, pronta a sfruttare le occasioni. I
padroni di casa cercano d’imporsi subito anche fisicamente, trascinati
dalla curva Nord, ma trovano subito pane per i loro denti, con Citterio
(grande prova con la fascia da capitano), Franchini, Perfetti e Davanzante
che chiudono ogni varco senza soffrire. Nei primi quindici minuti, i
portieri non vengono mai impegnati, la Pro rimedia un corner mentre sono
tre consecutivi quelli per il Genoa, da cui nascono delle mischie e
qualche tiraccio da lontano, che spesso e volentieri finisce lontanissimo
dalla porta di Arcari. Pro pericolosa al 17’ ottimo spunto di Artico che
serve Temelin sulla destra, cross in mezzo con la difesa rossoblu che
libera in affanno. Ancora la Pro in evidenza al 24’, lancio profondo di
Boscolo per Temelin che ancora sulla destra sguscia via ad un macchinoso
Bacis e, da posizione defilata lascia partire un tiro che impegna
severamente Gazzoli. I liguri prendono in mano il pallino del gioco, ma
non impensieriscono mai la difesa bustocca, con l’attacco genoano, che si
dimostra molto fumoso ed inconsistente. In evidenza nella file della Pro,
Perfetti e Citterio, che imbavagliano senza problemi i temuti avanti
genoani. Alcuni fischi molto dubbi di Zanzi, che fermano due ripartenze
biancoblù, per fuori gioco, e concede alcune punizioni a centrocampo ai
padroni di casa. Boscolo al 26’ rimedia il giallo, sulla punizione dalla
distanza di Rimoldi Arcari respinge di pugno. 27’ di gioco e, Pro che
reclama il rigore. Artico lancia in profondità Citterio, che mentre sta
per colpire a botta sicura ad un metro dalla porta, viene prima cinturato
e poi spostato di peso da parte di Ambrogioni, con Zanzi che comincia a
dare il meglio di se, lasciando proseguire. Sempre Pro in evidenza,
Valtolina mette in mezzo al 30’, gira forte di testa Artico ma troppo
centrale e Gazzoli si ritrova praticamente la palla tra le mani. Due
conclusioni genoane poco oltre la mezzora, prima ci prova De Vezze
sparecchiando alto di destro poi al 35’ velleitario tiro dalla distanza di
Grabbi, che termina a lato. Si chiude la prima frazione di gioco in cui la
Pro si è difesa senza particolari affanni e quando si è portata in avanti
ha creato problemi, mentre il Genoa non è mai riuscito ad impensierire
Arcari. Al
ritorno delle squadre in campo, ci sono gli stessi effettivi dell’avvio
per entrambe le formazioni; Pro confortato dalla buona prestazione dei
primi 45’ di gioco, che crede fermamente di poter portare a casa almeno un
punto, che sarebbe più che meritato, ma non ha fatto i conti con il Sig.
Zanzi, il quale diventa subito protagonista in negativo. 48’ di gioco, il
Genoa, batte un corner, palla in mezzo, Grabbi vistosi superato dalla
sfera non trova niente di meglio che scontrarsi frontalmente con Perfetti
e cade in area di rigore, Zanzi fischia il rigore, visto solo da lui in
tutto lo stadio e si che c’erano 18.000 persone. Lunghe le proteste dei
tigrotti, ma non valgono a nulla. Sul dischetto và lo stesso Grabbi che
realizza spiazzando Arcari. Il primo tiro in porta del Genoa, Pro che si porta in avanti con decisione, alla ricerca del pareggio, ma si scopre Grabbi và via sulla fascia e poi serve in mezzo Coppola, che inciampa sulla sfera, mentre Citterio devia il pallone in angolo. Comica di Zanzi che ancora e solo, lui in tutto lo stadio vede il fallo e decreta il secondo rigore a distanza di poco più di 120 secondi dal primo. Da notare che nessun genoano reclama il fallo. Sul dischetto si presenta questa volta Rimoldi, che calcia di potenza e precisione sotto la traversa, con Arcari che azzecca la destinazione, ma nulla può. Duro il colpo per la Pro, che prova comunque a muoversi in avanti, con orgoglio e spirito combattivo, per cercare di rimettere in sesto una gara non certo compromessa per demeriti propri; Zanzi prende anche a fischiare qualche fallo in favore dei tigrotti, che si portano stabilmente nella metà campo genoana. Padroni di casa forti del doppio vantaggio che vanno sul velluto, ma la Pro cerca orgogliosamente di portasi in avanti e crea diverse occasioni. Al 60’ Artico si guadagna un fallo al limite dell’area: batte Valtolina, respinge la barriera rossoblù. Un minuto dopo i tigrotti sfiorano la rete, rapida ripartenza, con lancio in profondità per Valtolina che punta l’uomo ed entra in area, lascia sul posto un altro genoano e dal fondo mette in mezzo un rasoterra che taglia fuori Gazzoli, Temelin arriva con un attimo di ritardo all’appuntamento sul secondo palo. Arrivano poi un paio di punizioni dal limite, per falli su Artico e Temelin, ma la Pro non riesce a sfruttarle a dovere. Sulla seconda ci prova Valtolina, ma manda alto. 69’ esce Valtolina, per crampi, ed entra Romano. Lo show di Zanzi continua, con l’espulsione di Vecchio, che rimedia il secondo giallo, perchè reo di essersi coperto il volto con le mani su un tiro ravvicinato. Il Sig. Zanzi mostra anche particolare arroganza nel mostrare il rosso al giocatore della Pro, ammonito sull’azione del primo rigore per il Genoa.76’ altra punizione dal limite per i biancoblu: Artico, tira una bomba, che Gazzoli respinge in qualche maniera con i pugni, la palla arriva a Temelin, che nel tentativo di ribattere in rete, stoppa il pallone con le mani. Primo vero e proprio tiro in porta del Genoa all’85’, con Rossi, che dalla distanza impegna Arcari con un diagonale teso, sul quale il portiere biancoblù si distende e manda in angolo. L’arbitro romagnolo, raggiunge l’apice del suo personale show all’86’, sullo sviluppo di un’azione sulla fascia Rossi si accentra e viene contrastato da Imburgia, nettamente fuori area, il rossoblu, si tuffa platealmente in avanti e l’imbarazzante Zanzi decreta il terzo rigore. Tra l’ilarità generale. S’incarica di batterlo Morga, appena subentrato a Sinigalia, il tiro è imbarazzante quanto Zanzi, ed Arcari blocca la sfera sulla propria sinistra. E’ l’ultimo sussulto di una partita decisa dalle allucinazioni dell’arbitro di Lugo di Romagna, con la curva di casa che canta “dacci un rigore”. A triplice fischio finale, momenti di tensione nel tunnel che porta agli spogliatoi, con i giocatori biancoblù che vanno a cercare la terna arbitrale. Con il solo Artico, che torna indietro per salutare i propri tifosi.
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