LA CRONACA DELLA PARTITA

11 novembre 2007
Stadio "Speroni" di Busto A.
Campionato Italiano serie C1/A - Tredicesima giornata
PRO PATRIA 1

PADOVA 1

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PRO PATRIA: Anania, Candrina, Imburgia, Pessotto, Giani, Citterio, Negrini (77' Marino), Dalla Bona, Gasparello (87' Ardemagni), Trezzi (66' Cigardi).

In panchina: Capelletti, Nossa, Francioso, Bruni - All. De Giorgi (Marco Rossi squalificato).

PADOVA: Cano, Music, Faisca, Mazzocco (62' Crovari), Cotroneo, Di Venanzio, Russo (82' Gentile), Bovo, Di Nardo, Baù, Muzzi (67' Zeoli).

In panchina: Mondini, Donadoni, Baccolo, Turchi - All. Ezio Rossi.



Marcatori:  31' Trezzi (Pro); 58' Di Nardo (Pd)

Ammoniti: Gasparello, Citterio, Imburgia, Anania (Pro); Di Venanzio, Zeoli (Pd)

Espulsi: 66' Vecchio (Pro), 67' Faisca (Pd)

Angoli: 5-4

Recupero: 5' (1+4)

NOTE: giornata serena, terreno in perfette condizioni. Spettatori 1.700 circa (470 abbonati + 85 mini-abbonamenti), 120 ospiti. Presenti in tribuna l'ex nazionale biancoblù Angelo Turconi e Sergio Brighenti ex giocatore del Padova ed allenatore dell'Under21. Rappresentanza biancoscudata entrata nel settore dopo 10' minuto dal fischio d’inizio. Al 60' di gioco il settore degli ultas di casa e quello di padovani si sono stati abbandonati in segno di protesta, per la morte del tifoso laziale. Esordio in maglia biancoblù per Matteo Ardemagni. Al fischio finale minuti di tensione in tribuna, dove i tifosi rispondono al commentatore della tv, padovana, che più volte si era espresso in termini non proprio oxfordiani nei confronti dei giocatori della Pro Patria.


Vuoto? No, pieno di vergogna!!

Lui e chi lo manda in giro ad arbitrare, purtroppo da anni. Si perchè questo squallido signore sono anni ed anni che vaneggia sui campi di calcio, inventandosi fischi "ad minchiam", come avrebbe detto Franco Scoglio. Tutti i timori negativi della vigilia, su questo signore purtroppo si sono ancora una volta avverati. Ce lo ricordiamo ancora tutti benissimo l'anno scorso in casa contro il Pavia, quando espulse due tigrotti, per motivi ancora misteriosi, oppure quando a Teramo, fece giocare una partita su un campo ghiacciato e sotto la bufera.

Una sconcezza d'arbitro, un misero, un incapace, un ladro, che probabilmente con questa sua ultima impresa allo "Speroni", ha messo finalmente fine alla sua indecente ed indecorosa carriera, perchè il commissario arbitrale a bordo campo, questa volta non può aver fatto finta di nulla come nelle precedenti occasioni. Speriamo fermamente che sia sul sul serio ultima gara, per questo vergognoso fischietto livornese.

Solo un vuoto di testa, è riuscito a mettere i bastoni tra le ruote ad una Pro Patria tignosa e combattiva, piacevole che ha infiammato il pubblico biancoblù, che avrebbe meritato ampiamente i tre punti, senza questo impresentabile signore da Livorno. Ci ha messo del suo anche il portiere dei padovani Cano, con un paio d'interventi, battezzati da Sant'Antonio, altrimenti non si riuscirebbe proprio a capire come abbia fatto a salvare la propria porta.

Girano le scatole, perchè quella che dovrebbe essere una delle corazzate del campionato, lascia lo "Speroni", con un punto immeritato al di là di ogni partigianeria di sorta. Una squadra che ha semplicemente tracheggiato a metà campo, senza mai trovare uno spunto degno di nota, con Anania quasi mai impegnato, mentre del portiere biancoscudato abbiamo appena detto. 

Fa rabbia questo punto, perchè i tigrotti si sono espressi a tratti ad alto livello, cercando con coraggio, ardore e tigna immensa la vittoria sino all'ultimo secondo di gara, chiudendo gli ospiti nella loro tre quarti da dove, in difficoltà, sparavano via i palloni a casaccio. Un pareggio, che non rende merito alla partita ed all'impegno profuso dai tigrotti, ma premia in maniera sproposita oltremisura gli ospiti, che dall'arbitro Vuoto hanno avuto un gran bell'aiuto, non solo in occasione dei rigori non concessi, ma per l'arbitraggio vergognosamente a senso unico.

Pro, in campo con la classica maglia biancoblù e con il 4-3-3, con Mr. Rossi ancora squalificato e sistematosi in tribuna stampa con il d.s. Carbone, priva del capitano e di Rosso infortunati, oltre di Castellazzi squalificato, ma che per la prima volta presenta in panchina la punta Ardemagni al rientro dopo l'infortunio occorso in pre-campionato.

Il Padova, risponde presentandosi in una inconsueta tenuta blu notte, con banda laterale biancorossa e pantaloncini bianchi, dovendo fare a meno di Rabito e Mastronicola squalificato oltre che di Varricchio, Gotti infortunati, schierato dal proprio tecnico Ezio Rossi, con il 4-4-2, con Music (ex Torino e Como), a destra in difesa al posto di Mastronicola. A centrocampo Mazzocco, Russo, Baù e Bovo. In avanti Muzzi e Di Nardo.

Si parte sotto una cappa di tristezza, dovuta alla tragedia che ha visto l'uccisione di un tifoso laziale da parte di un agente di polizia stradale ad Arezzo. Il clima è irreale, con il settore degli ultras biancoblù semivuoto in segno di protesta, mentre il grosso dei tifosi del Padova rimane fuori dai cancelli entrando solo verso il 10' di gioco. Forse era una gara da rimandare come tutte le altre della giornata, ma qualcuno invece ha deciso che si doveva continuare, comunque.

In campo le due squadre partono con un buon ritmo rimanendo però ben attente a non scoprirsi troppo. La tigna biancoblù, prende il sopravvento ed i tigrotti dopo una prima fase di studio cominciano a farsi vedere al 7' con una bell'azione sulla destra, dove Trezzi smista per Negrini che s'invola, arriva in zona cross e lascia partire un traversone sul quale si avventa Gasparello, pronto ad anticipare il proprio marcatore ma manda alto di poco.
Passano cinque minuti ed ancora Pro pericolosa, con una bell'azione manovrata ed improvvisa verticalizzazione al centro, dove Vecchio ritrovatosi tutto solo, invece di tentare la conclusione cerca il cross per un compagno sul fronte opposto.

Minuto 16' il numero tre ospite, Faisca, riesce a trovare il tempo per togliere a Negrini la palla buona per il tiro, dopo una buona azione corale dei tigrotti.

Ospiti che si portano per la prima volta dalle parti di Anania, al 17' con Muzzi il quale sparacchia a lato un velleitario rasoterra dalla lunga distanza; poco prima del ventesimo, altra bell'azione della Pro con Gasparello chiuso al momento del tiro dai difensori padovani.

22' ci riprova, ma senza molta convinzione il Padova, sempre con Muzzi, che colpisce di testa un traversone di Russo. Anania blocca senza problema alcuno.

Pro Patria, che tiene ottimamente in campo con gli ospiti che cercano con insistenza Muzzi e Baù sul fronte sinistro, per un Padova schierato con un 4-4-2, con gli esterni Russo ed appunto Baù, che giocano molto alti, fungendo in pratica da attaccanti aggiunti.

24' entra in scena Carlo Trezzi, presentandosi da par suo, sulla fascia destra lasciando sul posto tre avversari ed andandosene palla al piede, servendo un gran pallone per Negrini che però perde il momento buono per la battuta a rete. Pro sempre più positiva e concreta, con Vuoto che non fischia un solo fallo a favore dei biancoblù, nemmeno davanti all'evidenza, abboccando invece in pieno nelle sceneggiate di Di Nardo che ogni volta che i patavini perdono palla si lascia andare a terra, come colpito da una cannonata, facendo buttare fuori il pallone ai centrocampisti tigrotti, interrompendo ogni azione.

Trezzi

Una faccenda che si ripeterà più volte durante l'incontro, con l'indecoroso fischietto livornese che non ammonirà la punta padovana.

Al 29' da registrare una conclusione sballata di Baù, andato via su una ripartenza.

Gli uomini di Rossi-De Giorgi, provano lo sfondamento centrale con Dalla Bona, Vecchio e Pessotto, presenti ed attenti su ogni pallone, pronti a rilanciare sugli esterni in giornata buona, con Candrina ed Imburgia pronti a dare una mano con inserimenti sulle fasce. Padova che subisce la manovra biancoblù e non riesce ad imbastire un'azione decente ed arriva il meritatissimo vantaggio della Pro al 31'.

Iil gol di Trezzi

Ripartenza sulla sinistra, Trezzi imposta e tocca a Vecchio, che gli restituisce il pallone lanciandolo sulla corsia, cross in mezzo dove Gasparello viene scaraventato a terra, con Vuoto che se ne infischia, Faisca e Negrini si contendono la sfera che carambola poi sui piedi di "Carlito", controllo e tiro di destro di precisione chirurgica che s'infila nell'angolino più lontano con Cano proteso vanamente in tuffo. Goal fotocopia di quello realizzato contro il Genoa.

Tifosi bustocchi in estasi e Trezzi finalmente sbloccato. Pubblico che sostiene a gran voce la squadra, portandola a cercare il meritato raddoppio. Nonostante Vuoto, cominci a rendersi protagonista con diverse decisioni a dir poche deliranti, andando scientificamente a prendere di mira i giocatori biancoblù diffidati.

Il Padova accusa nettamente il colpo e, sembra sul punto di capitolare ancora da un momento all'altro sotto le ripartenze dei tigrotti con Negrini e Trezzi che fanno impazzire la retroguardia veneta. Al 35' Cano blocca a terra una conclusione di Negrini, poi la difesa sbroglia azione al limite dell'area, con Dalla Bona che non riesce a servire Gasparello smarcato.

Gasparello

 

La risposta veneta arriva al 37', con Muzzi che colpisce di testa su cross di Baù, ma è una palla loffia. Pro che nonostante Vuoto, non fischi un fallo che uno a favore, sfiora ancora il raddoppio al 44' con Trezzi che fa velo per l'inserimento di Gasparello, che sullo scatto lascia sul posto la difesa avversaria, arriva solo davanti al portiere avversario, ma quest'ultimo in uscita disperata riesce a chiuderli non si sà come il varco vincente. Prima del fischio del riposo Muzzi, colpisce di testa, Anania blocca sicuro a terra quella che poteva essere una palla pericolosa, la prima vera del Padova.

       

Vecchio

     

Imburgia

 

La ripresa si apre senza variazioni sugli schieramenti. Il Padova cerca di prendere campo, con maggiore profondità, invertendo i due esterni, con la Pro che chiude ogni varco, riproponendosi in avanti, con pericolosità prima con Gasparello, che con un pallonetto di poco non supera Cano, quindi con Imburgia, fermato su un fuorigioco di pura invenzione, mentre Trezzi, confortato dalla rete mostra il suo repertorio, con i padovani, che ricorrono al fallo sistematico per fermarlo, con Vuoto che lascia fare, guardando impassibile. Come se stesse facendo altro, ma purtroppo non sarà così.

Infatti oltre a lasciar correre ogni fallo su Trezzi e Negrini, cade in ogni tuffo e sceneggiata di Di Nardo, che come nella prima frazione di gioco, non perde occasione per rompere il ritmo ad ogni ripartenza dei biancoblù.

Al 57' Vuoto ammonisce Anania per presunta perdita di tempo, proprio mentre era già in rincorsa per la battuta: contestazioni veementi dal pubblico bustocco, perchè il portiere aspettava il ritorno in campo di Di Nardo.

Passa un minuto e gli ospiti trovano il pareggio sull'unica disattenzione di tigrotti. Baù sulla destra non trova nessuno a contrastarlo, pennella al centro dove Di Nardo, morto stecchito, fino a dieci secondi prima, si fa trovare invece prontissimo a girare di testa, sull'angolo più lontano, la palla tocca il palo e si insacca alle spalle dell'incolpevole Anania.

La Pro, reagisce prontamente e si riversa nell'area patavina, con Cano che accende il primo cero a Sant'Antonio, il quale concede il primo miracolo al portiere, consentendogli di deviare non si sà come una palla colpita di testa in mischia.

Sul capovolgimento di fronte, ci prova Muzzi, ma viene chiuso dalla difesa biancoblù.

Muzzi contrastato da Giani

 

Allo scoccare dell'ora di gioco gli ultras della Pro Patria e quelli del Padova abbandonano i loro settori, lasciandoli vuoti, ma è un altro Vuoto, che diventa protagonista, infatti al regala il primo scempio.

Tigrotti all'assalto ormai da diversi minuti, Padova che barcolla e sembra sul punto di crollare e sfiorano nuovamente il vantaggio con Gasparello, pronto a deviare di testa un cross dalla destra, Cano devia con difficoltà.

Il protagonismo di Vuoto al 65' raggiunge l'apice. Trezzi s'invola sulla sinistra, entra in area salta nettamente un avversario in dribbling, ma viene steso di netto ed impietosamente: il fischietto livornese, dopo un breve cenno d'intesa con l'assistente, fa finta di niente senza neppure ammonire il tigrotto per simulazione, perchè delle due l'una e, nemmeno concedere l'angolo.

Il pubblico dello "Speroni", è infuriato con la macchietta di arbitro che continua imperterrito a fare danni, distribuendo cartellini solo a giocatori della Pro, solo a quelli già in diffida.
Il coro "buffoni-buffoni" ai padovani, che si buttano a terra per niente, si sprecano, come il "ladro-ladro" e "venduto-venduto" a Vuoto.

L'indegno arbitro livornese ha appena iniziato il suo show. Passato poco meno di un minuto dalla mancata concessione del rigore, non limpido, ma solare e palese, s'inventa di sana pianta l'espulsione diretta di Andrea Vecchio, reo di non si sà cosa dopo un normale contrasto di gioco con Baù a cavallo della linea di centrocampo sul rinvio del portiere padovano. Gli insulti ed i cori si sprecano e non vanno a Vuoto, perchè alla prima azione ed il fischietto toscano, resosi conto di aver fatto numerose cappelle butta fuori anche il numero tre del Padova, Faisca, per un fallo plateale su Negrini, andato via contropiede sulla trequarti. Rosso diretto e parità numerica ristabilita, almeno per gli espulsi.

Punizione battuta da Dalla Bona, e Sant'Antonio concede il secondo miracolo a Cano, bolide indirizzato nell'angolo, il portiere dei veneti non si capisce come, riesce a ribattere, poi già a terra con la gamba allontana la palla che stava per varcare la linea di porta.

Nel lasso di tempo che intercorre tra le due espulsioni per la Pro, Cigardi rileva Trezzi, mentre nel Padova, Muzzi lascia il terreno di gioco per l'esperto difensore Zeoli. Biancorossi, che al 62' avevano già sostituito Mazzocco con Crovari.

La partita sembra spegnersi, ma nel quarto d'ora finale i tigrotti provano il forcing, alla ricerca della meritata vittoria, ma ci pensa ancora lui Vuoto.

77' traversone basso dalla sinistra, Gasparello anticipa tutti, ma Music e Cotroneo prima lo abbracciano, poi lo spingono vistosamente a terra in piena area. Vuoto, ha l'ennesimo vuoto di memoria e di regolamento, facendo bellamente continuare. Gli insulti per lui, da ogni settore dello stadio, si sprecano.

Biancoblù orgogliosamente in avanti, chiudendo sulla trequarti difensiva i padovani, che si affidano solo a palloni sparacchiati alla viva il parroco.

Ci provano nell'ordine Negrini, Imburgia e Gasparello, ma il Padova si salva come può, evitando la seconda capitolazione della giornata. Veneti che inseriscono Gentile per Russo, chiudendo ogni pertugio. A tre dalla fine, Dalla Bona ci prova dalla distanza, conclusione di potenza che termina a lato con Cano, colto di sorpresa, in ritardo sulla traiettoria. Lascia il campo Gasparello, sotto gli applausi scroscianti dello "Speroni" con Ardemagni che lo rileva, facendo così il suo esordio con la maglia della Pro.

       

Negrini

       

Imburgia

88' il neo-entrato prende palla in area e libera di tacco Imburgia, con la terna arbitrale che regala l'ennesima pacchianata della giornata, fermando l'esterno biancoblù per un fuorigioco inesistente, in quanto un difensore padovano era sul palo e l'altro era davanti al giocatore tigrotto. Ardemagni prova un paio di percussioni che s'infrangono contro la foltissima linea difensiva del Padova, con il solo Di Nardo lasciato in avanti.

Nei quattro di recupero ci prova ancora Dalla Bona, con un tiro che attraversa tutto lo specchio della porta, ma poi arriva il fischio finale. E per Vuoto sono ancora insulti, tutti meritati, dal primo all'ultimo.

In sala stampa, il tecnico del Padova, Ezio Rossi, probabilmente assente durante tutto l'incontro, ha anche la bella trovata di accusare i biancoblù di gioco duro, nella prima parte della gara, ma di non aver visto i rigori perchè troppo lontano, suscitando le vibranti proteste delle persone presenti, in particolare dei giornalisti locali e, manca poco che la rissa scoppi anche lì.

Pullman del Padova che lascia lo "Speroni", ampiamente protetto dal cordone di polizia, con i giocatori biancorossi che da dietro i vetri, mostrano il dito alzato, fanno le linguacce e si esibiscono più volte nel gesto dell'ombrello. Simpaticissimi !!

 

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