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LECCO: Pansera, Villagatti, Mateo, Bartolucci, Arrigoni,
Corrent, Marconi, Mancinelli (17' st Ciasca), Ciano (30' st
Parodi), Sau (39' st Galli), Guglieri.
In
panchina: Andreoletti, Mandorlini, Buda, Giannone - All. Nicola
Tarroni
PRO PATRIA: Caglioni, Polverini, Pivotto (12' st Sarno),
Aquilanti, Rinaldi, Chiecchi, Baù (19' st Urbano), Bruccini,
Ripa, Serafini, Pacilli (30' st Paponetti).
In
panchina: Giambruno, Masiero, Nocciola – All. Vincenzo Cosco
ARBITRO: sig. Francesco Borriello di Mantova
Assistenti: Cologna di Verbania e Alessio di Imperia
Marcatore: 21' pt e 42' st Marconi
NOTE: giornata soleggiata ma fredda con cielo sereno,
terreno in discrete condizioni ma con fondo duro. Spettatori
1.500 circa (1.192 abbonati), presenti 40 supporters biancoblù
(tra settore ospiti e tribuna), possessori di tessera del
tifoso.
Ammoniti: Marconi e Arrigoni (L), Baù (Pro)
Angoli: 4-4
Recupero: 6' (1+5)
Lecco,
altra tappa di questa via Crucis, per la Pro, vittima dei propri
e soliti mali, confermati anche contro un avversario modesto,
che ha evidenziato, ancora di più tutti i limiti strutturali di
questa Pro Patria, intesa come società e squadra bisognosa più
che mai non solo di urgenti e ponderate correzioni sul mercato,
ma anche di uomini validi, esperti e capaci all'interno della
stessa. In una partita valevole per il campionato di Prima
Divisione, ma di fatto per valori tecnici mostrati in campo da
Serie D, la Pro incontra la sua terza sconfitta consecutiva,
nona stagionale, quinta esterna; confermando l'allergia allo
stadio “Rigamonti-Ceppi” dove non vince dal 1941, al Lecco in
generale, superato solo quattro volte negli ultimi 35 anni,
mettendo anche fine anche ad una tradizione favorevole sotto il
Resegone, che vedeva i tigrotti tornare a casa con un punto
negli ultimi ventinove anni. Biancoblù che rivitalizzano i
lecchesi, a secco di vittorie da sei turni, con solo due punti
all'attivo e si mettono in condizione molto critica nei loro
confronti con due sconfitte, così come sono mal messi con il
Pergocrema, altra pericolante. Dopo aver snocciolato cifre, date
e statistiche, rimane da dire che la Pro targata Famiglia Tesoro
è sbandata e andata a sbattere pesantemente a Lecco, dove si
giocava gran parte della stagione e una bella fetta della
propria credibilità, dopo la serie di testacoda iniziati nei
minuti finali a Crema. La macchina, più che ammaccata è quasi
distrutta. Si potrebbe ancora mettere in sesto, in condizioni di
marcia ovviamente ridotta, ma seppur con passo da macinino
sbuffante e sobbalzante da film di Stanlio e Ollio, potrebbe
anche centrare la salvezza senza passare per i play-out e
sarebbe un'impresa storica; unico obiettivo possibile per questa
società e squadra. Sempre che non si creda di avere tra le mani
Herbie e di vedere un film con il lieto fine da Walt Disney. Pro
Patria che nelle ultime giornate ha perso anche quel minino di
compattezza, faticosamente trovata nelle ultime gare del 2009,
mostrando grandi e gravi problemi caratteriali e, una squadra
riflette sul campo il valore di chi la conduce. Una società alla
deriva, in balia di sé stessa, priva di personalità, serenità e
soprattutto lucidità oltre che di esperienza calcistica. Squadra
di conseguenza sfaldata, sbriciolata, con lo spirito incrinato,
anzi evaporato del tutto, con l'ambiente (leggesi giocatori e
mister) ulteriormente destabilizzato dal vortice delle voci del
calcio mercato. Una Pro Patria al di là dei primi dieci minuti
di gioco, inguardabile senza mezzi termini, smarrita con
giocatori evanescenti e impalpabili, Baù su tutti, che è
riuscito anche a collezionare un cartellino giallo che mette la
squadra in ulteriore difficoltà per il prossimo incontro, per
l'inevitabile squalifica, considerato che era in diffida. Quindi
nell'elenco Ripa, Serafini oltre alla mezza papera di Caglioni
sul goal del vantaggio, contro un Lecco poco più che volenteroso
ma che è riuscito a mettere dentro due reti. E quando tutto gira
storto, gira male anche quel briciolo di fortuna, come
nell'episodio nel palo, colpito da Sarno che poteva rimettere in
sesto la gara e forse anche la stagione dei tigrotti. Pro senza
i plurisqualificati Lombardi, Melara e Barbagli, gli infortunati
Passiglia, Cristiano, Marci, e dell'influenzato e praticamente
mai utilizzato Rudi; oltre a Morello fuori rosa ed altri sul
piede di partenza. Cosco conferma il 4-4-1-1 con Caglioni in
porta, difesa da destra a sinistra con Pivotto, Chiecchi,
Rinaldi e Polverini, centrocampo con Aquilanti e Bruccini, sulle
fasce Pacilli con Baù, in avanti Serafini con Ripa. Lecco privo
del bomber Veronese e dei centrocampisti Calzi e Antonioni, che
ripresenta il capitano Villagatti con l'ex veronese Corrent,
fuori da tempo per infortunio con Cadregari e Tarroni che si
affidano al collaudato 3-4-3. Pansera in porta, difesa con Mateo,
Villagatti e Bartolucci, Arrigoni esterno a fare da elastico tra
centrocampo e difesa, con Corrent, Mancinelli e Guglieri. In
attacco il rapido Sau e Marconi con al centro Ciano. Pro in
campo con il completo da trasferta, rosso fuoco e padroni di
casa con la classica tenuta bluceleste. Discreto avvio dei
tigrotti, che tengono meglio il campo grazie al possesso palla,
andando vicino al goal prima con una girata di Ripa e quindi con
un diagonale di Pacilli, raccogliendo solo un paio di corner
senza successo. Dodicesimo, avanti i padroni di casa con un
lancio di Guglieri, Sau non ci arriva e Ciano, ostacolato dal
compagno, tocca male con Caglioni che blocca senza problemi.
Partita senza emozioni, tra due squadre che mettono in mostra
tutta la loro pochezza e che potrebbe tranquillamente valere per
un campionato inferiore, zero tiri in porta, passaggi sbagliati,
stop errati ed errori elementari. Improvvisamente al 21' arriva
il vantaggio del Lecco, al primo tiro in porta dei padroni di
casa. Marconi riceve palla al limite, si libera di Rinaldi e
lascia partire una conclusione che s'insacca tra Caglioni, in
ritardo perchè colto di sorpresa e la traversa. Passa un minuto
e la Pro potrebbe ancora capitolare; cross di Mancinelli, Ciano
di foga anticipa il proprio compagno Corrent meglio appostato
per la battuta a rete. Tigrotti che dopo il gol subito, si
sfaldano e evaporano sul terreno di gioco, Baù evanescente e
Serafini impalpabile con Ripa che non riceve un pallone, ma che
non fa nemmeno nulla per riceverlo. 28' cross di Sau dalla
destra, girata di Marconi tutto solo in area, parata di Caglioni.
Arriva anche la prima conclusione dei biancoblù, dopo lo
svantaggio, al 31' minuto di gioco con il solito generoso
Bruccini, tiro che termina molto alto. L'inerzia e la pochezza
dei padroni di casa portano al 37' al tiro ancora la Pro,
conclusione dalla distanza di Serafini, miracolo di Pansera
sulla deviazione fortuita di Ripa, ma azione vanificata dalla
bandierina alzata del guardalinee. 43' dalla distanza proiettile
improvviso di Ciano, che passa di poco sopra la traversa della
porta bustocca. Tiro di Baù da oltre i venticinque metri che non
crea assolutamente problemi. Punizione dalla trequarti dello
specialista Arrigoni che termina fuori, alla sinistra di
Caglioni. Primo tempo da dimenticare e ripresa che si apre con
gli stessi effettivi di partenza per entrambe le squadre e gioco
che ricalca la prima frazione.
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Bruccini |
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Chiecchi |
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Polverini |
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Serafini |
Al
sesto un cenno di vita biancoblù, su tiro dalla bandierina, Ripa
manda alto di testa. Baù capitalizza al meglio, la sua
prestazione “incolore” da fantasma dispettoso, riuscendo a
trovare un'ammonizione stupida, per un fallaccio inutile nel
cerchio di centrocampo ai danni di Guglieri. Giallo meritato che
lo mette fuori causa per il prossimo incontro, considerata la
diffida. 10' Pro in bambola, i due centrali lasciano andare Saù
verso l'area di rigore senza contrastarlo, salta Caglioni in
uscita disperata, tiro secco a botta sicura che viene ribattuto,
ma la difesa ne combina un'altra rischiando la clamorosa
autorete, con la palla che termina fortunatamente in angolo.
Dalla bandierina, palla in mezzo dove Marconi prova il colpo di
tacco, Caglioni riesce a mettere nuovamente in corner. Primo
cambio per la Pro, dentro Sarno a sorpresa per Pivotto che
uscendo parlotta fitto con mr. Cosco. Il nuovo entrato si mette
subito in evidenza conquistando una punizione che è un corner
corto. Battuta tagliata sul secondo palo che chiama alla parata
Pansera. 14' conclusione di Pacilli che esce di pochissimo.
L'innesto di Sarno, sembra dare almeno una minima scossa ai
biancoblù. Fase caratterizzata dai cambi, per il Lecco esce
Mancinelli per Ciasca, per la Pro esce l'impalpabile Baù per
l'inserimento di Urbano. Ennesimo errore della difesa bustocca
che lancia Ciano in solitario, ma l'arbitro ravvede un
fuorigioco molto dubbio. In evidenza ancora Sarno con una
conclusione che esce di poco. Al 14' punizione insidiosa di
Aquilanti, deviata in angolo da Pansera con i pugni. Un minuto
dopo è Pacilli, senza fortuna a chiamare nuovamente in causa
l'estremo difensore lecchese. Pro alla ricerca del pareggio con
un briciolo in più di convinzione e mette in difficoltà il Lecco
che fatica visibilmente a tenere, e dà l'idea di dover crollare
da un momento all'altro, ma i biancoblù, si perdono
inesorabilmente sulla trequarti campo, non riuscendo a trovare
sbocchi per la via della rete. Non succede in pratica nulla sino
alla mezz'ora, con gli uomini di Cosco che continuano senza
fortuna a cercare il pareggio ma senza andare alla conclusione,
mentre i padroni di casa soffrono visibilmente ma resistono, più
per la pochezza dei tigrotti che per meriti propri. Da segnalare
un sospetto tocco di mano in area lecchese. Il tecnico bustocco
prova la carta della disperazione, inserendo Paponetti, fuori da
mesi per Pacilli. 33' occasionissima per la Pro, per agguantare
il pareggio, ma sprecata in maniera pacchiana da Ripa. Urbano
scende viene scalciato da dietro, riesce a resistere alla carica
e serve in area il defilato Ripa che da ottima posizione però
calcia malissimo: Sarno, meglio piazzato al centro protesta con
il compagno. Sul rovesciamento di fronte, Aquilanti salva su
Marconi, con esperienza una situazione pericolosa. Al 36' è la
dea bendata dice no al pareggio bustocco. Punizione dalla
distanza, batte Sarno che mette la palla sull'interno del palo a
Pansera battuto, la palla rimbalza nell'area piccola, Urbano
batte a botta sicura di piatto ma il neo-entrato attaccante
Parodi, si trasforma in ottimo difensore e riesce a ribattere.
Lecco che continua a soffrire ma la Pro non trova varchi, unica
azione da segnalare Urbano che da solo s'incarta al limite
dell'area, venendo poi chiuso da due difensori, su cui poi
commette anche fallo. Per i padroni di casa ormai al limite
entra in campo anche il giovanissimo Galli al posto di Sau e
diventa l'uomo decisivo per il raddoppio dei padroni di casa.
Ripartenza lecchese Galli smista sulla sinistra per Marconi, che
entra in area, dalla linea corta tira una prima volta, Caglioni
ribatte la palla carambola su Chiecchi e ritorna sui piedi di
Marconi che mette in fondo al sacco. L'arbitro concede cinque
inutili minuti di recupero in cui i padroni di casa, rischiano
anche di dilagare con un colpo di testa del solito Marconi. Pro
come le polveri sottili, impalpabile non si vede, ma esiste.
Forse...