LA CRONACA DELLA PARTITA

 

4 ottobre 2009 - ore 15,00
Stadio "C. Speroni" di Busto A.
Campionato Prima divisione/Gir. A.  - Settima giornata 
PRO PATRIA  0

NOVARA  1

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PRO PATRIA: Caglioni, Aquilanti (19’ st Pivotto), Rinaldi, Chiecchi, Barbagli, Cristiano (29’ st Passiglia), Lombardi, Melara, Serafini (16’ st Paponetti), Ripa, Pacilli.

In panchina: Fortunato, Masiero, Som, Sarno – All. Di Fusco-Manari

NOVARA: Ujkani, Gheller, Lisuzzo, Ludi, Tombesi (36’ st Coubronne), Juliano (9’ st Gonzalez), Porcari, Shala, Rigoni, Bertani, Motta (23’ st Rubino).

In panchina: Fontana, Cossentino, Evola, Ledesma - All. Attilio Tesser

Arbitro: Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto (Me)

Assistenti: Pastro - Bergamo

Marcatore: 33' st Gonzalez

NOTE: splendida e calda giornata autunnale, terreno in perfette condizioni. Spettatori 2.200 circa (1043 abbonati) con 300 ospiti. Presenti diversi osservatori e tecnici. Prima dell'inizio gara è stato osservato un minuto di silenzio per la scomparsa della custode dello stadio "Speroni".

Ammoniti: Ripa e Paponetti (Pro); Porcari (N)

Angoli: 5-3

Recupero: 5' (2+3)

 

 

Doveva essere la partita del riscatto invece si è aperta ufficialmente la crisi. Perchè purtroppo è proprio crisi con la terza sconfitta interna, seconda di fila, con un solo punto conquistato in tre gare ed un'astinenza da rete che è salita a 339' minuti stante l'ultimo goal segnato su azione a Benevento alla 4^ giornata, da Serafini al 21' del primo tempo. Una Pro impalpabile in avanti con giocatori che s'interstardiscono a cercare il dribbling negli ultimi sedici metri, altri che girano al largo dall'area di rigore, altri che appaiono svogliati, altri che non sembrano proprio valere la categoria; il tutto per una squadra che dà l'idea di essere sulle gambe, imballata, pesante ed alla settima giornata non dovrebbe essere più così.

Tigrotti tra l'altro puniti dall'ennesima ingenuità difensiva di questo inizio stagione, facendosi bucare centralmente da un contropiede per vie centrali con un lancio lungo dalle retrovie su Gonzalez, con il Novara che esperto e cinico ha così potuto capitalizzare al meglio l'unica azione pericolosa di tutta la partita, per un "Derby del Ticino" veramente privo di emozioni e di gioco, nonostante le attese. Pro Patria a tratti volonterosa, ma che non ha mai mostrato un gioco di squadra convincente con Cristiano e Lombardi tra i più propositivi, ma che non ha mai impensierito seriamente la porta avversaria. Biancoblù ora alle prese con il penultimo posto in classifica, con solo due punti di vantaggio sulla Paganese, con solo cinque reti segnate, di cui tre su azione, e che forse vedono giungere anche al termine l'esperienza di Beppe Manari sulla panchina bustocca, ma non tutte le colpe sono sue, dovendo fare conto con un materiale che soprattutto dalla cintola in su che sembra sopravvalutato.

Manari per scelta tecnica manda in panchina Pivotto e l'atteso attaccante argentino Urbano in tribuna per lo stesso motivo, mentre deve fare sempre a meno di Morello, Polverini e Bruccini. Ridisegna così la squadra che in difesa vede Aquilanti e Barbagli esterni, al centro Chiecchi e Rinaldi, centrocampo con Cristiano e Lombardi mediani, Melara e Pacilli sulle fasce, Serafini dietro a Ripa, per un modulo molto flessibile, che in fase di possesso palla diventa un 4-2-4, con tre punte quasi fisse con Serafini sempre in linea con Ripa. Mentre in fase difensiva è un 4-5-1.

Novara che in partenza si presenta con il 4-3-1-2, con Tombesi e Gheller esterni, al centro Lisuzzo e Ludi, davanti alla difesa il brasiliano Juliano (ex Pisa) con ai fianchi Porcari e Shala, Rigoni a svariare dietro Motta e Bertani con Rubino dirottato in panchina. Pro in campo con la classica tenuta biancoblù, mentre gli ospiti con una divisa rossa, passa il primo quarto di gioco e niente da segnalare con due squadre molto accorte tatticamente, con gli ospiti che cercano qualche ripartenza con Rigoni che cerca spazio sugli esterni, ma non succede nulla di concreto, con i tigrotti che a tratti si propongono in avanti con quattro uomini contemporaneamente in linea ma non pungono, mentre il pacchetto arretrato sembra apparire più solido rispetto alle precedenti uscite. Gara che scorre senza emozioni particolari, solo un tiro in diagonale di Serafini con la sensazione che possa terminare sul nulla di fatto o sbloccarsi solo su calcio piazzato. Novara che rimane molto coperto, attento in difesa e prova più volte uno schema che poi si rivelerà letale, come il portiere prende palla lancia lungo sulle punte. Qualche sprazzo di un volonteroso a tratti, Pacilli, alcune conclusioni velleitarie da ambo le parti come due diagonali di Melara per la Pro ed una dalla distanza di Juliano per i novaresi che portano alla fine del primo tempo quando al 43' ancora Melara resiste ad una carica sulla fascia destra per poi involarsi, servire al limite un ottimo pallone per Serafini che potrebbe controllare tranquillamente, invece preferisce calciare di prima intenzione di piatto in corsa dal limite ed Ujkani non ha problemi a bloccare a terra.

       

Barbagli

Lombardi

Serafini

Pacilli

La ripresa si apre mostrando ancora lo stesso canovaccio della prima frazione di gioco, con le due squadre che si annullano a vicenda sulla trequarti campo, senza conclusioni da segnalare. All'ottavo minuto il primo cambio, con Tesser che inserisce una punta Gonzalez, per un centrocampista Juliano ed il Novara che passa al 4-2-3-1, portandosi qualche volta di più in avanti, con dei tagli sul fronte opposto d'attacco che creano qualche grattacapo alla difesa bustocca in alcune occasioni, per una gara che rimane sempre in equilibrio. Scatta l'ora di gioco e Manari toglie Serafini, inserendo Paponetti per dare più peso all'attacco e tre minuti dopo, ritocca la difesa mandando in campo Pivotto per Aquilanti. Risposta novarese al minuto 23' con Rubino che sostituisce Motta, ben controllato per tutto l'incontro. 

Scossone sulla gara al 26', quando su un traversone dalla trequarti Ujkani esce malissimo al limite dell'area, Ripa trova finalmente un guizzo, rubandogli il tempo di testa, la palla sembra destinata a rotolare in fondo al sacco, ma Ludi in scivolata disperata riesce a salvare. Terzo ed ultimo cambio per la Pro al 29' quando Manari un po' a sorpresa toglie Cristiano inserendo Passiglia, nello stesso ruolo. E nella più classica legge non scritta del calcio, gol mancato gol subito, passano cinque minuti e Ujkani recupera palla, si porta subito al limite e rilancia l'azione, Rubino allunga di testa innescando Gonzalez che si libera sullo scatto di di un difensore biancoblù ed infila di sinistro l'incolpevole Caglioni con una botta centrale. La formazione di Manari si affloscia definitivamente e non ha nemmeno nelle proprie corde la reazione d'orgoglio. Nel finale, si fa male Paponetti, che rimedia una botta in un contrasto al limite dell'area avversaria. La gara si chiude con un accenno di rissa nell'area bustocca, dopo uno scontro Rubino-Caglioni.

 

 

 

 

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