Campionato
Prima divisione/Gir. A. - Settima giornata
PRO
PATRIA 0
NOVARA 1
.
. PRO
PATRIA:
Caglioni, Aquilanti (19’ st Pivotto), Rinaldi,
Chiecchi, Barbagli, Cristiano (29’ st Passiglia),
Lombardi, Melara, Serafini (16’ st Paponetti), Ripa,
Pacilli.
In
panchina: Fortunato, Masiero, Som, Sarno – All. Di
Fusco-Manari
NOVARA:
Ujkani,
Gheller, Lisuzzo, Ludi, Tombesi (36’ st Coubronne),
Juliano (9’ st Gonzalez), Porcari, Shala, Rigoni,
Bertani, Motta (23’ st Rubino).
In
panchina: Fontana, Cossentino, Evola, Ledesma - All.
Attilio Tesser
Arbitro:
Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto (Me)
Assistenti:
Pastro - Bergamo
Marcatore:
33' st Gonzalez
NOTE:
splendida
e calda giornata autunnale, terreno in perfette
condizioni. Spettatori 2.200 circa (1043 abbonati) con
300 ospiti. Presenti diversi osservatori e tecnici.
Prima dell'inizio gara è stato osservato un minuto di
silenzio per la scomparsa della custode dello stadio
"Speroni".
Ammoniti:
Ripa e Paponetti (Pro); Porcari (N)
Angoli:
5-3
Recupero:
5' (2+3)
Doveva
essere la partita del riscatto invece si è aperta
ufficialmente la crisi. Perchè purtroppo è proprio
crisi con la terza sconfitta interna, seconda di fila,
con un solo punto conquistato in tre gare ed
un'astinenza da rete che è salita a 339' minuti
stante l'ultimo goal segnato su azione a Benevento
alla 4^ giornata, da Serafini al 21' del primo tempo.
Una Pro impalpabile in avanti con giocatori che s'interstardiscono
a cercare il dribbling negli ultimi sedici metri,
altri che girano al largo dall'area di rigore, altri
che appaiono svogliati, altri che non sembrano proprio
valere la categoria; il tutto per una squadra che dà
l'idea di essere sulle gambe, imballata, pesante ed
alla settima giornata non dovrebbe essere più così.
Tigrotti
tra l'altro puniti dall'ennesima ingenuità difensiva
di questo inizio stagione, facendosi bucare
centralmente da un contropiede per vie centrali con un
lancio lungo dalle retrovie su Gonzalez, con il Novara
che esperto e cinico ha così potuto capitalizzare al
meglio l'unica azione pericolosa di tutta la partita,
per un "Derby del Ticino" veramente privo di
emozioni e di gioco, nonostante le attese. Pro Patria
a tratti volonterosa, ma che non ha mai mostrato un
gioco di squadra convincente con Cristiano e Lombardi
tra i più propositivi, ma che non ha mai impensierito
seriamente la porta avversaria. Biancoblù ora alle
prese con il penultimo posto in classifica, con solo
due punti di vantaggio sulla Paganese, con solo cinque
reti segnate, di cui tre su azione, e che forse vedono
giungere anche al termine l'esperienza di Beppe Manari
sulla panchina bustocca, ma non tutte le colpe sono
sue, dovendo fare conto con un materiale che
soprattutto dalla cintola in su che sembra
sopravvalutato.
Manari
per scelta tecnica manda in panchina Pivotto e
l'atteso attaccante argentino Urbano in tribuna per lo
stesso motivo, mentre deve fare sempre a meno di
Morello, Polverini e Bruccini. Ridisegna così la
squadra che in difesa vede Aquilanti e Barbagli
esterni, al centro Chiecchi e Rinaldi, centrocampo con
Cristiano e Lombardi mediani, Melara e Pacilli sulle
fasce, Serafini dietro a Ripa, per un modulo molto
flessibile, che in fase di possesso palla diventa un
4-2-4, con tre punte quasi fisse con Serafini sempre
in linea con Ripa. Mentre in fase difensiva è un
4-5-1.
Novara
che in partenza si presenta con il 4-3-1-2, con
Tombesi e Gheller esterni, al centro Lisuzzo e Ludi,
davanti alla difesa il brasiliano Juliano (ex Pisa)
con ai fianchi Porcari e Shala, Rigoni a svariare
dietro Motta e Bertani con Rubino dirottato in
panchina. Pro in campo con la classica tenuta
biancoblù, mentre gli ospiti con una divisa rossa,
passa il primo quarto di gioco e niente da segnalare
con due squadre molto accorte tatticamente, con gli
ospiti che cercano qualche ripartenza con Rigoni che
cerca spazio sugli esterni, ma non succede nulla di
concreto, con i tigrotti che a tratti si propongono in
avanti con quattro uomini contemporaneamente in linea
ma non pungono, mentre il pacchetto arretrato sembra
apparire più solido rispetto alle precedenti uscite.
Gara che scorre senza emozioni particolari, solo un
tiro in diagonale di Serafini con la sensazione che
possa terminare sul nulla di fatto o sbloccarsi solo
su calcio piazzato. Novara che rimane molto coperto,
attento in difesa e prova più volte uno schema che
poi si rivelerà letale, come il portiere prende palla
lancia lungo sulle punte. Qualche sprazzo di un
volonteroso a tratti, Pacilli, alcune conclusioni
velleitarie da ambo le parti come due diagonali di
Melara per la Pro ed una dalla distanza di Juliano per
i novaresi che portano alla fine del primo tempo
quando al 43' ancora Melara resiste ad una carica
sulla fascia destra per poi involarsi, servire al
limite un ottimo pallone per Serafini che potrebbe
controllare tranquillamente, invece preferisce
calciare di prima intenzione di piatto in corsa dal
limite ed Ujkani non ha problemi a bloccare a terra.
Barbagli
Lombardi
Serafini
Pacilli
La
ripresa si apre mostrando ancora lo stesso canovaccio
della prima frazione di gioco, con le due squadre che
si annullano a vicenda sulla trequarti campo, senza
conclusioni da segnalare. All'ottavo minuto il primo
cambio, con Tesser che inserisce una punta Gonzalez,
per un centrocampista Juliano ed il Novara che passa
al 4-2-3-1, portandosi qualche volta di più in
avanti, con dei tagli sul fronte opposto d'attacco che
creano qualche grattacapo alla difesa bustocca in
alcune occasioni, per una gara che rimane sempre in
equilibrio. Scatta l'ora di gioco e Manari toglie
Serafini, inserendo Paponetti per dare più peso
all'attacco e tre minuti dopo, ritocca la difesa
mandando in campo Pivotto per Aquilanti. Risposta
novarese al minuto 23' con Rubino che sostituisce
Motta, ben controllato per tutto l'incontro.
Scossone
sulla gara al 26', quando su un traversone dalla
trequarti Ujkani esce malissimo al limite dell'area,
Ripa trova finalmente un guizzo, rubandogli il tempo
di testa, la palla sembra destinata a rotolare in
fondo al sacco, ma Ludi in scivolata disperata riesce
a salvare. Terzo ed ultimo cambio per la Pro al 29'
quando Manari un po' a sorpresa toglie Cristiano
inserendo Passiglia, nello stesso ruolo. E nella più
classica legge non scritta del calcio, gol mancato gol
subito, passano cinque minuti e Ujkani recupera palla,
si porta subito al limite e rilancia l'azione, Rubino
allunga di testa innescando Gonzalez che si libera
sullo scatto di di un difensore biancoblù ed infila
di sinistro l'incolpevole Caglioni con una botta
centrale. La formazione di Manari si affloscia
definitivamente e non ha nemmeno nelle proprie corde
la reazione d'orgoglio. Nel finale, si fa male
Paponetti, che rimedia una botta in un contrasto al
limite dell'area avversaria. La gara si chiude con un
accenno di rissa nell'area bustocca, dopo uno scontro
Rubino-Caglioni.