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PRO PATRIA
VIRTUS VERONA
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- Classifica
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Padova 35 L.R. Vicenza 31 FeralpiSalò 25 Trento 25 Lumezzane 24 Atalanta U23 23 Alcione Milano 22 Novara 20 Renate 20 Lecco 19 Virtus Verona 19 AlbinoLeffe 17 Giana Erminio 15 Pro Vercelli 15 ArzignanoChiampo 14 Caldiero Terme 14 PRO PATRIA 14 Pergolettese 13 Union Clodiense 8 Triestina (-1) 6
Azzimonti Antonio
Busto Arsizio, 2 gennaio 1925 – 10 agosto 1997
Iniziò nell’Oratorio dei Frati come moltissimi altri ragazzi di Busto Arsizio, che poi diventarono giocatori biancoblù. Passò poi alla squadra “ragazzi” della Pro Patria nel ruolo di ala destra, ruolo in cui esordì in Serie C, a soli sedici anni nella stagione 40-41, andando anche a segno nella gara contro il Lecco; al termine dell'annata le reti saranno due in 12 incontri, con i tigrotti che vengono promossi in Serie B. Nel periodo bellico, viene promosso titolare dall’allenatore Rigotti, lo retrocede a centrocampo, nel ruolo di mediano sinistro, andando a comporre il reparto con Ivaldi, Visco e Crespi.
Sempre Rigotti, nell'immediato dopoguerra lo retrocede ancora, questa volta nel ruolo di terzino destro, posizione in cui divenne implacabile marcatore. Nella stagione 46-47 è tra i protagonisti del ritorno in Serie A della Pro Patria. Fa il suo esordio nel massimo campionato alla 6^ giornata il 19 Ottobre 1947, nella gara Pro Patria – Torino, marcando Ferraris II°.
Nelle annate seguenti nonostante la giovanissima età, si mette in luce a livello nazionale, diventando uno tra i migliori difensori del massimo campionato. Memorabili furono le sue le lotte con la maglia della Pro contro i mancini dell'epoca come Nyers, Ferraris II°, Praest e Carapellese.
Un lottatore, deciso che non mollava mai, fino all'ultima goccia di sudore, uno degno del titolo di “Tigrotto”- Per fare capire il tipo di persona e giocatore, basta citare un esempio: a Roma, in una partita contro la Lazio il 5 Dicembre 1948, una di quelle che entrerà nella leggenda biancoblù, la Pro è sotto di due reti, già al 18’ del primo tempo. Poi con la solita grinta e determinazione che caratterizzava i “Tigrotti”, prima vanno a rete con il difensore “Memo” Toros, poi il mancino terribile Enrico Candiani, porta al pareggio al 44’. Ma proprio nel finale della prima frazione di gioco, in uno scontro con il compagno di squadra il portiere Visco, si ruppe una spalla. Curato e fasciato in qualche maniera negli spogliatoi da Gasparino e Speroni, tornò in campo nel ruolo di ala destra e, seppur menomato, costrinse ad una brutta figura il suo marcatore, Piacentini. Al termine della gara la Pro vinse per 5-2 (le altri reti tigrotte: 60' Candiani, 71' Antoniotti, 86' Turconi). Azimonti pur menomato, fu il trascinatore della squadra alla vittoria, “vero cuor di tigrotto” uscendo tra gli applausi scroscianti dei tifosi laziali. Nel 1949, da bustocco purosangue diventò come era ovvio il capitano della Pro.
Dopo ben nove campionati disputati con la maglia biancoblù, per l'annata 51-52, viene acquistato dal Genoa, appena retrocesso in Serie B, dove conferma tutte le sue qualità, giocando tutte gli incontri e segnando tre reti. Per la stagione seguente, viene chiamato da Sacerdoti alla Roma, tornata nella massima serie. In giallorosso rimane per due annate avendo Gipo Viani come Direttore Tecnio e come allenatori John Carver e poi l'ex tigrotto Mario Varglien; come compagni di squadra tra gli altri Ghiggia e Pandolfini. Anche qui si fa apprezzare per le sue caratteristiche di marcatore, lottatore e rendimento sempre elevato segnando anche una rete.
Dopo un campionato da titolare inamovibile nella seconda annata incontra qualche problema fisico e chiude con quindici presenze. La Roma decide poi di cederlo all'Udinese, dove disputò 22 incontri e con i friulani contese lo scudetto al Milan, chiudendo poi al secondo posto. Al termine della stagione però si ritrova in Serie B, retrocessa a causa di un illecito consumato nell'annate precedenti, in una gara proprio contro la Pro Patria.
Contribuisce all'immediato ritorno nella massima serie dei friulani, scendendo in campo 29 volte ed andando a bersaglio una volta. Viene confermato anche per la Serie A, chiudendo la stagione con 21 presenze.
Per il campionato 1957-58 tornò alla sua Pro, nel frattempo scesa rovinosamente in Serie C, nel breve volgere di due stagioni, disputando undici partite segnando un gol; al termine della stagione smise di calcare i campi da gioco all'età di trentatrè anni. Con la Pro gioca complessivamente undici stagioni, di cui quattro in Serie A, per un totale di 260 presenze, di cui 121 nella massima divisione.
LA CARRIERA
Esordio in Serie A: 19 Ott. 1947 Pro Patria – Torino 0-2
In totale 211 presenze in Serie A (121 con la Pro), 1 rete
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STAGIONE
SQUADRA
Serie
P
R
1940-41
Pro Patria
C
12
2
1941-42
Pro Patria
B
nd
nd
1942-43
Pro Patria
B
nd
nd
1944
Pro Patria
Alta It.
15
3
1945-46
Pro Patria
B/C
34
2
1946-47
Pro Patria
B
34
2
1947-48
Pro Patria
A
31
-
1948-49
Pro Patria
A
26
-
1949-50
Pro Patria
A
37
-
1950-51
Pro Patria
A
27
-
1951-52
Genoa
B
38
3
1952-53
Roma
A
32
1
1953-54
Roma
A
15
-
1954-55
Udinese
A
22
-
1955-56
Udinese
B
29
1
1956-57
Udinese
A
21
-
1957-58
Pro Patria
C
7
1
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- Video
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- foto