ANNO 3, NUMERO 3 PRO PATRIA - PIZZIGHETTONE 02/10/2005 |
Serie
B?!? Meglio Cos1! La
stagione “vera” ha finalmente preso il via, le prime partite di
campionato ci permettono una valutazione oggettiva della situazione
generale. Al termine della campagna acquisti, la squadra era stata
presentata, fra grandi strombazzamenti, come attrezzata al raggiungimento
dei play off. Pur essendo gli unici a seguire con passione e calore la
compagine biancoblu, non ci siamo fatti accecare dal fumo negli occhi
prodotto dalle dichiarazioni di qualche dirigente fin troppo ottimista, e
abbiamo espresso qualche perplessità sulla mancanza di investimenti
consistenti volti a rafforzare l’organico da mettere a disposizione del
nuovo tecnico. Si è partiti dall’ingaggio di un buon portiere, ma lì
ci si è fermati. La spina dorsale di una squadra che mirava a puntare
veramente in alto, presupponeva come condizione minima, l’acquisto di un
difensore, un centrocampista e un’attaccante di levatura che avrebbero
permesso un deciso salto di qualità. Le prime partite di campionato hanno
purtroppo confermato la nostra sensazione, al buon primo tempo con lo
Spezia è seguita una ripresa in affanno dove si è avuta la chiara
impressione che, non appena i liguri hanno premuto sull’acceleratore, la
differenza fra le due squadre fosse marcata. La vittoria di Fermo è stata
difficile, al cospetto di un manipolo di ragazzini, e la successiva gara
interna con il Ravenna ci ha consegnato un punticino strappato con i
denti. A seguire due sconfitte esterne con Giulianova e Pro Sesto, due
compagini non certo trascendentali, tutt’altro.... A prescindere da
infortuni e situazioni sfavorevoli, pensiamo che i punti che ha la Pro
Patria ha in carniere siano lo specchio della forza reale della squadra.
Per carità, l’impegno non manca, ma non basta, il vero salto di qualità
lo potremmo avere solo con un organico più completo, in modo che, qualora
dovessero di nuovo mancare un Tramezzani o un Temelin, non ci troveremmo
con le carenze che tutti hanno sotto gli occhi. Le carenze riguardano
anche l’Amministrazione Comunale, e le promesse di vari personaggi che
sbandierano la fede viscerale biancoblù e promettono l’interessamento
per adeguare le strutture solo a ridosso delle elezioni, salvo poi
“dimenticarsi” quanto detto una volta sistemati sui “cadreghini”
di competenza. Riteniamo semplicemente surreale che la Pro Patria, simbolo
della Busto sportiva sin dal 1919, nel 2005 sia costretta a svolgere gli
allenamenti a Casorate Sempione o dove capita! Preferiamo quindi vivere
giornata dopo giornata, senza illusioni, come avrebbero dovuto fare i
nostri dirigenti invece di parlare di serie superiori o di cavalcate
vincenti. Evidentemente la nostra sensazione è stata condivisa da tanti
altri tifosi, il termometro è stata la campagna abbonamenti che non ha
registrato clamorose impennate rispetto agli anni precedenti, nonostante
il nostro impegno diretto, che ha portato allo stacco di 175 tessere
curva, il resto della città non ha risposto entusiasticamente. Certo,
esiste anche un problema di comunicazione, che riguarda anche le partite
casalinghe, dove non c’è un cartellone pubblicitario, un volantino che
richiamino all’evento, cosa che accadeva regolarmente fino a vent’anni
fa, cosa che accade invece in tantissimi altri posti che abbiamo avuto
modo di visitare. Anche da parte nostra, con gli abbonamenti a 50€
riservati al nostro settore, ci saremmo aspettati una risposta più
massiccia, in particolare dalla parte giovane della nostra città. Ci
siamo impegnati tantissimo, ma evidentemente non è bastato, abbiamo
analizzato la situazione e abbiamo fatto la nostra sana autocritica. Le
presenze in trasferta non sono certo aumentate, ma, nonostante le
difficoltà siamo sempre presenti al fianco della squadra, al contrario di
chi vanta 1000 tesserati e non riesce ad allestire pullman che vadano più
in là dei 30 km di Sesto San Giovanni. Ci permettiamo di consigliare una
sana autocritica anche a loro, ai Clubs, che, invece di inviperirsi contro
i giocatori fin dal primo pallone toccato, dovrebbero domandarsi che fine
hanno fatto gli autobus che seguivano la squadra che lottava in serie C2,
dovrebbero pensare che, senza la nostra costante presenza, i ragazzi non
avrebbero il minimo conforto di tifosi in trasferte ambientalmente
difficili. E’ inutile continuare a parlare di Serie B, in queste
condizioni rimarrà solo un’utopia nella testa di qualcuno che vuol fare
apparire una realtà virtuale come reale, e rimarrà un sogno per noi
Ultras, che continuiamo a seguire la nostra squadra con la consueta
passione anche da soli, anche contro mille difficoltà, a testa alta, come
nostra tradizione, consapevoli dei nostri limiti, ma pronti a difendere
quella maglia con orgoglio, senza illusioni e senza restrizioni. FORZA VECCHIO CUORE BIANCOBLU’
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