Manca

S
0
0
g
0
0
h
0
0
m
0
0
s
0
0

al prossimo turno

LUMEZZANE

PRO PATRIA

  • Classifica
  • Padova 42
    L.R. Vicenza 40
    FeralpiSalò 32
    Trento 30
    Alcione Milano 29
    Atalanta U23* 26
    Lumezzane 26
    Novara 25
    Renate 25
    AlbinoLeffe 22
    Lecco 20
    Virtus Verona 20
    Giana Erminio 19
    ArzignanoChiampo 18
    Pergolettese 17
    PRO PATRIA 16
    Pro Vercelli 16
    Caldiero Terme 15
    Union Clodiense* 9
    Triestina (-1) 7

NEWS

ALMANACCO BIANCOBLU'

 
Imre Janos Bekey (Budapest, 27 gennaio 1889 – ..)
 
Bekey, il record man di presenze sulla panchina biancoblù. Uomo fondamentale nella storia tecnica della Pro Patria. Arrivò trentasettenne alla Pro, quando era già un allenatore di nome e di fama internazionale, al pari dei suoi conterranei Sedlacek e Wilheim, oltre ad essere stato per oltre 13 anni, giocatore nel ruolo di centromediano dell'M.T.K Budapest, una delle più importanti squadre magiare del tempo e di tutta Europa; nello stesso ruolo giocava nella nazionale ungherese. Da un paio di stagioni si trovava a Vicenza II° Divisione (paragonabile all'attuale Serie C), per cercare di risollevare di categoria i biancorossi e, di lanciare definitivamente il calcio nel provincia veneta. Era il secondo ungherese alla guida della Pro Patria, dopo Andreas Kuttik, nel doppio ruolo di allenatore-giocatore, con cui i biancoblù conquistarono la prima storica promozione nella massima serie.
Bekey incarnava in pieno lo spirito austro-ungarico, che ancora aleggiava sull'Europa del tempo, era un allenatore scrupoloso, severo, rigido nell'appliccare la disciplina sia in campo che fuori; ma soprattutto era un vero appassionato al gioco del calcio, con alcune idee innovative, che guardava già con molto interesse alla preparazione atletica dei calciatori, trovando in questo una valida sponda alla Pro, con Carlo Speroni, campione del mondo di marcia ed olimpionico.
Il suo arrivo alla Pro, non passò certamente inosservato, sia per la valenza del nome, sia perchè fu fonte di un profondo dissidio societario, che provocò una scissione tra i membri del consiglio, lasciando in pratica il solo Pres. Marcora, con il Dott. Caimi sr. e pochi soci di minoranza a mandare avanti la società.
L'arrivo di Bekey fu veramente importante, era il tecnico giusto, così nelle rimanenti giornate la Pro dall'ultimo posto in classifica, ebbe un impennata notevole di rendimento, disputando un girone di ritorno di tutto rispetto e di assoluto valore nazionale.
Il suo esordio alla guida dei biancoblù, non fu però dei più teneri ed avvenne l'11 Dicembre 1927 1a giornata del girone di ritorno, contro il Bologna, vero e proprio squadrone del periodo. Fu una gara accesa, dura con molti colpi proibiti, che terminò 1-1, con due epsulsi, uno per parte, con una indomita Pro Patria che non ci stava assolutamente a perdere.
La seconda gara fu all'Arena di Milano contro l'Inter, arrivò una sconfitta per 5-2. La domenica successiva fu invece una scintillante vittoria casalinga contro La Dominante di Genova (l'attuale Sampdoria); la prima di un bellissimo filotto di ben cinque vittorie consecutive, che garantiranno non solo la salvezza nella massima categoria del calcio italiano, ma anche risalto sulla stampa nazionale sportiva del tempo.
L'anno successivo fu riconfermato ovviamente alla guida tecnica, la squadra da lui costruita pur perdendo la velocità e la classe di Mario Varglien, poteva sempre contare su Carletto Reguzzoni e sull'ossatura dell'anno precedente che fu ulteriormente amalgamata fino alla massima coesione del gruppo, sotto una rigida disciplina, esattamente come in un corpo dell'esercito austro-ungarico. Il suo rapporto con Busto e con la Pro fu sempre ottimo, tornando diverse volte, la prima volta rimase 3 anni, con la squadra nella massima serie; venne richiamato nel 36 quando i biancoblù malamente retrocessi in breve tempo in C, cercavano la risalita e con lui furono gettate le basi del florido vivaio, che riprese nel 39 dopo la breve parentesi di Vigevano.
Bekey era totalmente dedito al calcio ed al suo lavoro, al punto che si concedeva solo un giorno di riposo il lunedì, che passava generalmente a bere birra e gustare pepati peperoni rossi, conditi ovviamente dai primi rudimentali libri di tattica e schemi calcistici. Per il resto il suo tempo era completamente assorbito dalla Pro, passava dalla prima squadra alle giovanili, suo e vero e proprio pallino; non di rado alla domenica si recava con la sua moto a vedere le squadre giovanili prima di sedersi sulla panca della prima squadra.
Il suo occhio di riguardo per il vivaio, diede poi ottimi frutti in seguito, consegnando moltissimi ottimi giocatori, che getteranno le basi del gruppo, che riconquisterà la serie A, nel dopoguerra formato in maggioranza di giocatori di Busto e della Valle Olona. 
 
 
 
15 luglio 1928, la Pro Patria scesa in campo a Roma contro i giallorossi nel confronto di Coppa CONI. Bekey primo in alto a destra.  
 
 
 
 

← archivio news