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BRINDISI:
Adami, Binchi, Paratici, Iennaco, Di Meo, Trinchera, Pinciarelli
(12' Terrevoli), Menolascina, Sardelli (77' Francioso), Puccinelli,
Corona (82' Orlandini) In panchina: Cilumbriello, Commitante,
Sabatini, Iunco, D'Amblè - All. Giorgini
PRO PATRIA:
Capelletti, Gilardengo (73' Vecchio), Cresta, Zaffaroni, Salvalaggio, Chiarotto, Turazza (59'
Ruopolo), Colombo, Karasavvidis, Carbone, Romano (73' Erba) In panchina: Di
Sarno,
Perfetti, Trezzi, Romairone - All. Muraro
ARBITRO: Sig.
Zambon di Padova (Di Liberatore -
Pagani)
MARCATORI: 14' Corona, 47' Romano
(Pro)
AMMONITI: Gilardengo, Colombo e Turazza (Pro),
Paratici, Di Meo e Iennaco (B)
NOTE: Giornata estiva con
temperatura sui 25°, alleviata da una leggera brezza
marina. Spettatori: oltre 7.000 (stadio esaurito), 130 per la
Pro, che hanno raggiunto il capoluogo pugliese in aereo e pullman
per un viaggio di oltre 2.000 km in giornata. Presenti oltre
alle massime cariche cittadine e provinciali, il presidente di
Lega Serie C, Mario Macalli, l'ex arbitro Tullio Lanese. Prima
dell'inzio della partita si è osservato un minuto di
silenzio.
E' il
Brindisi che iscrive il proprio nome nell'Albo d'oro della Coppa
Italia di Serie C, e che si aggiudica il trofeo giunto alla sua
trentesima edizione. Nella gara finale, per la Pro ha decisamente
pesato il goal subito nella partita di andata ed il fatto di dover
centrare una salvezza che si è fatta improvvisamente più difficile
da raggiungere con una rosa ridotta sempre di più a minimi termini,
con Muraro che per la trasferta di Brindisi all'ultimo momento ha
dovuto rinunciare anche a Manicone ed Asara, così per la Puglia sono
partiti solo 19 giocatori; tra cui tre ragazzi aggregati dalla
formazione Berretti, Gilardengo (83 dif), Petracco (84 dif.),
Vecchio (83 cent.). Mentre sono rimasti a Busto tutti gli
indisponibili cioè, la lunga lista che comprende Annoni, Asara,
Boscolo, Corti, Dato, Lupi, Manicone, Mariani, fino ad Arioli fuori
sia per squalifica che per infortunio.
Carbone
Il pareggio
finale per 1 a 1, maturato nella Finale di ritorno è il risultato
più giusto, con una Pro, che con la testa al campionato e mutilata
dalle numerose e pesanti assenze ha cercato di fare il possibile,
non partendo battuta in partenza, andando a Brindisi per giocarsela,
facendo soffrire i padroni di casa fino al triplice fischio finale.
Con alcuni giocatori alla prima vera presenza da titolare in
stagione, onorando con impegno, la maglia della Pro, mostrando
grinta e capacità di reazione, onorando i 130 irriducibili tifosi
biancoblù che si sono sobbarcati oltre duemila km di viaggio in
giornata tra andata e ritorno, chi in pullman e chi in
aereo.
E' stata tutto sommato una buona gara, corretta
(anche sugli spalti), ben giocata nonostante la tensione di una
finale ed il clima estivo con una temperatura sui 25 gradi,
alleviata da una leggera brezza marina, che non ha certo aiutato le
due squadre.
La Pro ha fatto quello che è nelle sue
possibilità in questo momento per cercare di portare a casa il
trofeo, i biancoblù sono stati molto bravi a non mollare dopo il
vantaggio dei pugliesi, una mazzata che poteva tagliare le gambe e
far chiudere la partita dopo solo 13 minuti di gioco, hanno tirato
fuori tutte le loro forze nervose e piano piano hanno riannodato le
fila, e dopo il pareggio di Romano in apertura di ripresa, hanno
decisamente messo in difficoltà i brindisini, che nel secondo tempo
hanno prima sbandato poi badato a non scoprirsi, ma rendendosi
pericolosi con alcuni contropiedi in cui hanno centrato anche una
traversa; mentre proprio nel minuti finali Vecchio per la Pro ha
sfiorato la rete del raddoppio, che poteva dire la vittoria del
Trofeo, con un gran tiro dalla distanza diretto nell'angolino basso,
costringendo Adami ad una difficile deviazione in angolo.
Ai tigrotti,
rimane comunque la consolazione di disputare la prossima Coppa
Italia con le squadre di A e B, che li riporta nel calcio che conta
veramente dopo 35 anni, con il dovere morale di riprovare, per
cercare di vincere questo Coppa Italia di Serie C, già nel prossimo
torneo, in attesa di centrare stabilizzare società ed ambiente per
gli obbiettivi che riguardano i campionati futuri
.
L'ultima volta che la Pro, scese in Puglia fu nella
stagione in Serie B 1965-66, (28a giornata, Trani - Pro Patria 2 -
2) ed allo stadio "Fanuzzi" si respira l'aria tra il grande evento e
la festa di paese, con la città brindisina tappezzata di bandiere
biancoazzurre. Lo tribune dello stadio sono gremite in ordine di
posto e sono stimati ben oltre 7.000 persone presenti, contro una
capienza di 6.600 spettatori.
All'ingresso delle squadre in
campo, dalla curva "Stasi" dove sono assiepati i tifosi di casa,
parte un fitto lancio di carta e coriandoli, con bandiere a
sventolare, con le urla di incitamento che si alzano.
Nel
loro settore i tifosi della Pro, gran parte con la maglia
d'ordinanza, rispondono con alcuni fumogeni, battimani ed i classici
cori d'incitamento per i bustocchi, a cui idealmente si uniscono
quelli che sono rimasti a casa ed assistono alla partita davanti al
maxi-schermo in Piazza San Giovanni e quelli che si sono ritrovati
da amici o parenti che hanno il l'impianto
satellitare.
Il Brindisi si schiera con il suo classico
modulo 4-4-2, ma in versione più prudente con Corona unica vera
punta; Adami in porta, mancando dei difensori Taurino e Calabro per
squalifica, giocano Binchi, Di Meo con Trinchera e Paratici sulla
linea difensiva, Puccinelli e Pinciarelli esterni di centrocampo,
Iennaco e Menolascina coppia centrale, in attacco Corona come
terminale avanzato, mentre Sardelli agisce un pò più arretrato.
Mentre i due pezzi da novanta della squadra Francioso ed Orlandini
si accomodano in panchina.
Muraro che ha gli uomini contati e
scelte obbligate manda tra i pali Capelletti, al posto Di Sarno,
difesa a quattro, "Zaffa" e Salvalaggio centrali, con il
giovanissimo Gilardengo (l'ultimo terzino disponibile) a destra e
Cresta a sinistra, centrocampo tutto nuovo con l'ex milanista
Angelo Carbone al centro, con Colombo (82) a recuperare palloni,
sulla corsia di sinistra Chiarotto ed a destra Turazza, in attacco
la coppia molto mobile, ma non di peso e con il fiuto del goal
Karasavvidis e Romano.
Karasavvidis
Parte
subito forte il Brindisi, che sospinto dal suo pubblico vuole
chiudere subito la pratica ed al 2' con un azione sulla fascia
destra Puccinelli sorprende Gilardengo e mette in mezzo un gran
pallone che arriva sui piedi di Corona che spara alto.
La
palla passa sempre tra i piedi dei brindisini con Iennaco che va su
tutti i palloni, per poi toccare a Menolascina, mentre i biancoblù
si affidano alla solida coppia centrale ed alla corsa di Chiarotto e
Colombo, mentre lentamente prende a carburare anche Carbone, che al
10' riesce a trovare un varco e dalla distanza fa partire un tiro
centrale che Adani blocca senza problemi.
Chiarotto
Giorgini è
costretto subito dopo al primo cambio, Pinciarelli lascia il campo
probabilmente per un risentimento muscolare al suo posto entra
Terrevoli.
Il Brindisi riprende a spingere e Puccinelli al
12' va via sulla trequarti a Turazza che lo stende, rimediando il
cartellino giallo, dalla punizione palla lunga di Terrevoli a
cercare la testa di Trinchera che manda indirizza la palla verso
l'angolo più lontano, grande risposta di Capelletti con parata
plastica e palla in angolo.
Al 14' arriva il goal del
vantaggio dei salentini, sempre Pinciarelli scende sulla destra,
smista a Sardelli sulla trequarti, il quale tocca rasoterra al
limite dell'area dove è appostato Corona, con i difensori biancoblù
che nell'occasione concedono qualche metro di troppo in fase di
marcatura, dribbling a rientrare di destro e grande botta ad
incrociare di sinistro, dal basso verso l'alto con Capelletti
incolpevole.
La Pro è doppiamente sotto, per il subito
goal all'andata, potrebbe gettare la spugna e pensare solo
agl'impellenti impegni di campionato ed invece non molla con Carbone
che cerca di portare avanti la squadra con azioni personali e
lentamente ci riesce, anche se no avendo punte di riferimento e di
peso ci siano notevoli problemi nel verticalizzare l'azione.
Karasavvidis e Romano cercano quando ricevono palla di partire con
azioni personali venendo subito accerchiati dai difensori di casa,
con Di Meo e Trinchera che montano una guardia arcigna,
intercettando tutte i cross dalle retrovie.
Al 24' la Pro
torna a farsi vedere con un cross dalla sinistra di Carbone che va a
trovare dalla parte opposta Turazza salito a tutta velocità nei
pressi dell'area piccola, colpo di testa sul primo palo che
impensierisce Adani, mentre al centro c'è il centravanti greco tutto
solo.
I tigrotti
alzano il baricentro e col trascorrere del tempo, prendono il
controllo del centrocampo, nonostante Iennaco monti una guardia
serrata con qualche fallo di troppo e Puccinelli, sulla fascia, sia
sempre pronto ad impensierire la retroguardia bustocca.
Al
32' Menolascina dalla distanza impensierisce Capelletti a terra ed
un paio di minuti dopo il solito Puccinelli spara fuori il possibile
2-0 da dentro l'area.
Si arriva così alla fine del primo
tempo senza ulteriori sussulti, con le due compagini che accusano il
gran caldo.
Nell'intervallo si provvede ad cerimonie varie a
centrocampo con diverse premiazioni.
Al rientro sul terreno
di gioco, le due squadre si ripresentano con gli stessi effettivi, e
subito la Pro trova la rete del pareggio. Il Brindisi perde palla su
un pressing a centrocampo, Carbone lancia lungo in area, dove
Karassavidis ruba il tempo ed il passo a Trinchera, assist quasi da
fondo campo per Romano, che con un forte e secco destro batte Adani,
mandando in fondo al sacco. Gioia dei supporters bustocchi mentre in
casa brindisina si subisce il colpo e per la squadra di Giorgini la
luce sembra spegnersi.
e La
rete del pareggio di Romano
Muraro
cerca di dare più peso all'attacco togliendo Turazza ed inserendo
Ruopolo proprio nel ruolo di tornante, la Pro a questo punto, ci
crede seriamente e spinge in avanti con maggiore convinzione,
costringendo i brindisini sulla difensiva.
A venti minuti
dalla fine l'allenatore biancoblù, sapendo di dover tentare il tutto
per tutto.
provvede agli ultimi cambi dentro Simone Erba per
Romano, e Vecchio (83) per l'ottimo Gilardengo. Ma è il Brindisi a
rendersi pericoloso con un velenoso contropiede al 76' con Sardelli,
che finge il tocco per Corona e improvvisamente dal limite dell'area
vedendo Capelletti leggermente fuori dai pali, cerca di sorprenderlo
con un tiro ad effetto che centra in pieno la
traversa.
Cambio anche per i padroni di casa, dentro
Francioso per Sardelli, con la Pro che si rende pericolosa a sua
volta con Ruopolo che manda alto sopra la traversa, nel cuore
dell'area avversaria un lancio di Carbone.
All'83' entra
anche Orlandini per uno stanchissimo Corona. Il ritrova il supporto
del pubblico e riesce a controllare meglio gli ultimi istanti di
gara dopo gli sbandamenti.
Ma il tigrotto Vecchio all'88'
dalla distanza mette i brividi ai brindisini, con un tiro che è
indirizzato nell'angolino basso alla sinistra di Adami, che in tuffo
riesce a mandare in angolo, salvando letteralmente il
risultato.
Il quasi
goal di Vecchio
Finisce
così uno ad uno, con la Pro Patria ed i suoi 130 tifosi che escono a
testa alta dalla contesa, con il Brindisi che solleva la Coppa
Italia a fine gara, ma che deve l'onore delle armi ai tigrotti che
con una squadra priva di una lunga schiera di titolari li ha fatti
soffrire prima di mettere le mani sul trofeo.
Salvalaggio
IL
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