Campionato serie C1 - Ventunesima giornata: Pro Patria-Padova 3-0

Busto Arsizio 26 gennaio 2003 stadio "Speroni"

PRO PATRIA: Di Sarno, Dato, Annoni, Zaffaroni, Salvalaggio, Cresta, Colombo, Boscolo, Romano (75' Mariani), Arioli (89'Asara), Matteini (32' Ruopolo). In panchina: Capelletti, Perfetti, Romairone, Vecchio - All. Muraro

PADOVA: Bandieri, Porrini, Orlando (77' Centofanti), Bergamo, Antonioli, Circati (46' Marcuz), Sotgia, Tasso, Ginestra, Ferronato, Cerbone (46' Cerbone). In panchina: Colombo, Florindo, Rossetti, Fantin - All. Frosio

ARBITRO: Giannocaro di Lecce (Varriale - Caddia)

NOTE: Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni ma dal fondo duro 
Spettatori 2.200 (906 abbonati) circa 60 da Padova

Ammoniti: Salvalaggio (Pro) 

MARCATORI: 26' Romano, 42' Salvalaggio, 94' Asara




LA CRONACA DELLA PARTITA:

Rotondo e prestigioso successo della Pro, in una gara corretta contro il Padova, tre punti importanti, che li lanciano verso una salvezza che potrebbe essere raggiunta prima del termine del campionato, vero obbiettivo della stagione, che riportano i tigrotti alla vittoria casalinga dopo due mesi e battono i padovani dopo 30anni, l'ultima volta fu nel campionato di Serie C 1971-72.

Il punteggio è ampio e penalizza oltre i propri demeriti i padovani, che hanno fatto gioco fino alle trequarti offensiva ma non si sono mai realmente resi pericolosi ed in difesa sono stati veramente inguardabili ed hanno sofferto specialmente nella prima frazione di gioco l'agilità e la velocità dei biancoblù, supportate da una concentrazione in tutti gli uomini per tutto l'arco dell'incontro.

Muraro, facendo leva sul suo gioco difensivo, ha saputo leggere bene lo schieramento dei biancoscudati ed il loro rendimento nel corso della stagione, soppesando virtù (attacco) e vizi (difesa) dei padovani; il tecnico biancoblù ha mandato in campo una formazione che ai più ha fatto storcere il naso al fischio d'avvio, una squadra prettamente difensiva con tre centrali di ruolo e due difensori esterni ed un attacco giovanissimo formato da due ventenni come Romano e Matteini, pronti a cercare la profondità e lo scambio che hanno più volte messo in difficoltà la statica e lenta difesa veneta, in particolare nel primo tempo quando Frosio ha schierato un improponibile Porrini nel ruolo di terzino destro.

Lo schieramento adottato e la tattica di Muraro sono state mosse intelligenti ed esperte, perché anziché andare a togliere i rifornimenti a centrocampo alle pericolose punte biancorosse, lasciando loro spazi di manovra dove infilarsi, le ha aspettate al limite della trequarti difensiva, bloccandoli poi con la munita difesa, molti sono stati infatti i palloni che venivano rimandati indietro dal "muro" biancoblù. C'è da dire comunque che in tutto l'arco dell'incontro Di Sarno ha effettuato una sola parata e che l'unico vero brivido per la difesa della Pro è arrivato da un mezzo pasticcio difensivo nel secondo tempo.

Una Pro, concentrata in difesa, raccolta ma pronta a cercare nel primo tempo la velocità sulle fasce per colpire l'avversario, con Cresta (80) autore di un'altra pregevole ed autoritaria prestazione e con tre 82 in campo Matteini, Colombo e Romano; una Pro che oggi in più occasioni ha avuto anche il sostegno continuo del suo pubblico sia dai popolari che dalla tribuna.

Colombo

L'undici schierato da, Frosio che solo all'ultimo momento ha deciso chi mandare in campo è una squadra solida, compatta, che gioca raccolta, abile nel possesso palla ed a farla girare per il campo, che non ha mai buttato via un pallone, forte in attacco con il pericoloso e mobile Ginestra, ma una difesa statica ed inguardabile che ogni volta che veniva presa per corsie esterne ed in velocità mostrava tutti i suoi limiti.

Pro in campo con la classica tenuta, Padova con un completo nero con inserti bianchi; Ultras di casa che accolgono la squadra con una fumogenata multicolore accompagnata da una sbandierata, con cori d'incitamento, mentre dal settore ospite il saluto è dato solo dalla voce.

Pro Patria, che deve fare a meno di Trezzi, squalificato e di Manicone, Carbone e Corti infortunati, oltre a Chiarotto, Pennacchioni e Porfido sul piede di partenza.

Alla lettura delle formazioni molti i mugugni sugli spalti, per lo schieramento scelto da Muraro, che per l'occasione cambia anche modulo con una 5-3-2, con tre difensori centrali di ruolo, che si posizionano nel cuore della difesa con Zaffaroni che si stacca di un paio di metri come libero classico pronto ad andare in aiuto del compagno in difficoltà, Cresta e Salvalaggio davanti e molto vicini, Dato largo sulla fascia destra ed Annoni come esterno di sinistra sulle traccie di Sotgia ma messo una decina di metri più avanti in un ruolo a lui più congeniale, rispetto a quando viene schierato da difensore puro; centrocampo di cacciatori di palloni con Boscolo al centro, Arioli largo a sinistra ed il giovane Colombo a destra, in attacco Romano un paio di metri dietro a Matteini.

Romano

Anche Frosio mischia le carte, dovendo fare a meno di Pellizzaro e Recchi squalificati e Thomassen con la nazionale danese di Under 21. Biancorossi con formazione raccolta che vede uno dei gemelli del goal padovani Succi dirottato a sorpresa in panchina, al suo posto Cerbone e squadra schierata con un 4-1-4-1; quattro dietro con Circati ed Antonioli centrali, Porrini nell'inusuale per lui, ruolo di terzino destro in marcatura ad uomo su Romano ed l'ex di Juve e Milan Alessandro Orlando, guarito a tempo di record dalla distorsione alla caviglia a sinistra, l'esperto Bergamo 38anni, nel ruolo di play-maker davanti alla difesa a ricevere e smistare palloni, Sotgia a sinistra, Tasso a destra e Ferronato in mezzo e Cerbone a ripiegare con solo il mobile Ginestra in avanti, mentre in panchina si è accomodato Felice Centofanti, al rientro dopo due mesi.

Sin dalle prime battute di gara s'intuisce che il Padova non è la tra le prime per caso, palloni che passano per i piedi di Bergamo e che non vengono mai buttati via, ma ben giocati per i tre schierati in linea davanti a lui, con i padovani che cercano di portarsi in avanti per prendere possesso del centrocampo della Pro con una fitta ragnatela di passaggi, che però s'infrangono puntualmente contro il "muro" dei biancoblù, che con il loro schieramento essenziale mettono subito a nudo i limiti dell'immobile difesa ospite già al 5' di gioco, scambio a metà campo Colombo-Arioli con "Giovannino" che s'invola sulla corsia di sinistra sotto la tribuna centrale, lasciando sul posto Porrini, si proietta verso l'area, viene affrontato al limite da Antonioli e Circati che lo costringono sul fondo, ma riesce lo stesso a mettere in mezzo una palla che taglia tutta l'area su cui Romano è il leggero ritardo e proprio sul "talentino" abruzzese va in marcatura Sergio Porrini, e ne ricava con il passare dei minuti una brutta figura.

Al 7' bella azione della Pro ancora in velocità con Matteini lungo la fascia destra, arriva al limite dell'area e tocca di piatto un pallone cercando un compagno che non c'è. Pro che rimane ben coperta, mentre i biancoscudati cercano con manovre lunghe palla a terra di guadagnare metri; ma sono ancora i biancoblù che si portano verso la porta avversaria, Romano si "beve" letteralmente uno statuario Porrini sulla trequarti, che una volta vistosi saltato tenta di cinturalo da dietro invano, scambio con Matteini e tiraccio di Boscolo che va altissimo. Padova in avanti con il primo tiro verso la porta bustocca al 12' con un colpo di testa di Ginestra su traversone di Ferronato che Di Sarno blocca senza problemi.

Biancorossi che prendono metri e terreno, con i lori scambi molto fitti e ravvicinati. La Pro prende a giocare con ripartenze basate con tagli palla a terra in velocità da destra a sinistra, sempre a cercare Romano, che tagliano in mezzo la retroguardia ed il centrocampo ospite, con la difesa padovana che non riesce mai ad accorciare.

La Pro va vicino al goal al 18', su un corner battuto da Romano dalla destra, Cresta in tuffo incorna imperiosamente una palla verso il palo più lontano, Bandieri è immobile ma la sfera esce a lato.

Romano: ottima la sua prova

La risposta del Padova è immediata, azione manovrata da sinistra verso il centro con Tasso e Ferronato protagonisti, palla al limite per Ginestra che manda altissimo.

Zaffaroni ha ben controllato il bomber Ginestra


"Gladiatore" Boscolo e "Giovannino" Arioli, in mezzo al campo vanno alla caccia di tutti i palloni, mentre al "fioretto" ci pensa Romano che al 22' con un delizioso tocco al volo di prima, mette in movimento Colombo che tutto solo entra in area dalla sinistra, ma la palla gli rimane tra i piedi favorendo il recupero dei difensori veneti.

23' Matteini ben imbeccato sulla fascia destra a centrocampo s'invola salta un difensore, va sul fondo pallone rasoterra invitante in mezzo a tagliare la difesa padovana piazzata come "le belle statuine", ma nessun biancoblù è pronto a raccogliere.

Al 26' arriva il goal del vantaggio della Pro; azione insistita sulla fascia destra, con Porrini messo ancora in difficoltà questa volta da Annoni, cross in mezzo Circati tutto solo dal dischetto del rigore respinge di testa direttamente sui piedi di Romano che raccoglie, stoppa e fulmina con un tiro secco a fil di palo l'incolpevole Bandieri.

Romano raccoglie e infila l' 1 a 0

 

Palla al centro, nemmeno il tempo di finire i festeggiamenti e Pro vicinissima al raddoppio, ancora errore difensivo dei patavini, palla
intercettata da Romano che salta un primo biancorosso fermo come un paracarro e vola verso l'area, salta in agilità un secondo e va sul fondo, poi in palleggio entra in area bruciando ancora Porrini, portandosi nei pressi dell'area piccola, ma si allunga di quel poco pallone permettendo a Bandieri di anticiparlo di un soffio. Al 29' il Padova con un'azione sulla destra, manda al cross Ferronato, colpo
di testa di Cerbone, Di Sarno blocca con tuffo plastico ad uso e consumo della platea.

Con l'ennesimo taglio di campo da destra a sinistra, Matteini e Romano prendono ancora d'infilata la statica, anzi immobile difesa di Frosio, ma sull'azione "diavoletto" rimane a terra ed è costretto ad abbandonare il terreno di gioco in barella, al suo posto entra Ruopolo.

Il Padova manovra sempre bene, con tocchi di prima, con Ginestra che spazia per il fronte d'attacco mentre Cerbone si nasconde tra le maglie biancoblù, ma la loro manovra non trova sbocco andando sempre a sbattere contro la linea difensiva bustocca. 34' cross dal fondo e colpo di testa di Ginestra in elevazione e bello stile con la palla esce di un paio di metri.

Al 42' il raddoppio biancoblù: Arioli prende in velocità un sempre più imbarazzante Porrini, si accentra arriva nei pressi dell'area, ma si fa rimontare dallo stesso ex bianconero con Antonioli a supporto, tenta il dribbling ma scivola, la palla salta in mezzo ai due biancorossi con Porrini che allunga la mano e stoppa la palla. Punizione dal limite, sulla palla vanno Romano ed Annoni, mentre lo specialista Zaffaroni si allontana.

Calcia Romano, la barriera, posizionata a non più di sette metri, rimpalla la conclusione, palla che arriva nei piedi di Salvalaggio un paio di metri entro l'area sulla destra, parte un siluro in corsa che incenerisce l'incrocio dei pali e scuote violentemente la rete.

La "bomba" di Salvalaggio

 

Il Padova non ci sta e reagisce, buona azione con Ginestra che sull'ennesimo cross dal fondo calcia al volo, palla alta.

Ad inizio ripresa Frosio compie due cambi per cercare di cambiare l'inerzia della gara, toglie l'evanescente Cerbone ed immette Succi ed in difesa cambia Circati con Marcuz, che va a fare il terzino, mentre Porrini viene messo nella posizione a lui più congeniale di difensore centrale; subito biancoscudati con determinazione in avanti, con gran movimento di Ferronato e mobilità di Succi e Ginestra, ma non riescono a trovare varchi nelle maglie fitte maglie biancoblù, rimediando solo corner su corner, ma senza creare pericoli per la porta bustocca.

Al 55' azione solitaria di Ferronato dalla trequarti di destra salta con stile tre biancoblù per vie orizzontali, arriva al limite dell'area, ma da buona posizione spreca tutto calciando in diagonale fuori di un paio di metri. Pubblico di casa che si fa sentire in particolar modo dalle tribune, ad incitare la squadra.

Insiste il Padova in avanti alla ricerca della rete che potrebbe riaprire la gara con tutti i suoi effettivi, nella metà campo della Pro, manovrando bene ma non riesce ad arrivare in zona tiro, l'unica occasione è al 60' di gioco esatto, a seguito di un corner Di Sarno esce a vuoto, Antonioli manda sopra la traversa con la porta vuota.

Al 65' la Pro corre un grosso rischio, Annoni perde di vista un attimo Sotgia, che sfugge sul fondo palla rasoterra in mezzo all'area piccola, Salvalaggio nel tentativo di liberare in scivolata incespica sulla palla rischiando l'autorete ma Di Sarno con buon riflesso mette il piede prima che la palla entri nell'angolino basso, poi è lo stesso difensore centrale che spazza via decisamente.

Il pubblico capisce il momento e prende a sostenere i tigrotti a gran voce sia dalla tribuna che dai popolari.

Al 75' Muraro toglie un affaticato Romano, che prima di uscire aveva regalato un altro tocco smarcante per Arioli ed inserisce Mariani, a rendere ancora più spessa la cerniera difensiva, mentre "talentino" viene accolto da una salva di applausi.

Risponde Frosio, con un cambio della disperazione mandando in campo Centofanti fermo da tre mesi al posto di Alessandro Orlando, biancorossi che cercano di spendere le residue energie, ma sbattono sempre contro la nutrita schiera di difensori biancoblù.

Lentamente ma inesorabilmente i biancorossi affievoliscono la continuità di palleggio e di manovra allungandosi sul campo, con Centofanti in netta difficoltà fisica, e la Pro ne approfitta, prima con una percussione sulla sinistra con uno scambio che libera Arioli al limite, con tiro ribattuto.

86' bell'azione in velocità sul settore destro combinata da Mariani e Colombo, che serve Arioli al limite con tiro che sibila a lato, un paio di minuti ed altr'azione in velocità sul fronte sinistro, palla bassa a tagliare la difesa con Bandieri tagliato fuori, sfera che corre lungo la
linea bianca, Mariani arriva in scivolata con una frazione di secondo in ritardo.

Allo scadere del tempo regolamentare Muraro manda in campo Asara per Arioli, a cui viene tributata una standing-ovation con coro "Giovanni-Giovanni", che si trasforma poco dopo in "Pro Patria-Pro Patria" a sostenere i ragazzi negli ultimi minuti di gioco.

94' Colombo e Mariani combinano in velocità, tagliando fuori gli avversari sulla destra, Mariani dal fondo mette in mezzo a filo d'erba, Ruopolo non trova il tempo per battere a rete a porta sguarnita, alle sue spalle arriva Asara che insacca per il 3-0 finale, non c'è più il tempo per rimettere in gioco e l'arbitro Giannocaro fischia la fine.

Tigrotti che si abbracciano prima in mezzo al campo, poi prima vanno sotto gli Ultras a prendersi gli applausi e li salutano con un tuffo corale sotto il settore; tocca poi ai tifosi della tribuna.

Festeggiamenti a fine partita sotto la gradinata degli Ultras