SPEZIA: Rubini,
Dall'Igna, Di Muri, Mingazzini, Melucci, Ficagna, Buso (57' Pandev),
Agazzone, Pisano, Alessi (69' Caverzan), Stoijkov (80' Torino). In
panchina: Lorieri, Imburgia, Campi, Bartalay - All. Nicoletti
PRO
PATRIA: Di Sarno, Perfetti, Dato (27' Cresta), Zaffaroni, Salvalaggio,
Arioli, Colombo, Boscolo, Ruopolo, Manicone (84' Carbone), Romairone (60'
Trezzi) In panchina: Capelletti, Corti, Karasavvidis, Romano - All.
Muraro
ARBITRO: Sig. Tagliavento di Terni (Lazzeri e
Biondi)
Ammoniti: Dato (Pro), Buso e Dall'Igna
(S)
Angoli: 10 - 4
NOTE: Giornata primaverile e calda
- Terreno di gioco in discrete condizioni Spettatori: 4.000 circa
(1.691 abbonati) di cui 120 da Busto giunti con due pullman e macchine al
seguito Tifosi biancoblù che all'ingresso delle squadre in campo,
sfoderano uno striscione con la Coppa Italia per l'ormai prossima
finale. Curva spezzina che pratica lo sciopero del tifo per i primi 15
minuti di gara.
LA CRONACA DELLA
PARTITA:
A momenti ci scappa
pure la beffa, in una gara che ha regalato poche emozioni, con la Pro che
non ha mai corso pericoli, per un rigore concesso nei cinque minuti di
recupero assegnati dal Sig. Tagliavento di Terni, minuti in cui si sono
condensate tutte le emozioni della partita e, si è rispecchiata tutta la
stagione biancoblù, ma questa volta grazie al cielo c'è stato un epilogo
diverso.
Il penalty concesso
al 93' ha fatto decisamente storcer il naso e molto; assegnato in una di
quelle classiche mischie in area in cui succede di tutto, con il biancoblù
Perfetti volato a terra, su una carica dell'ariete Torino, mentre il
piccolo e molto furbo Pisano, trovava il contatto con Zaffaroni, al quale
concede buoni buoni almeno 35 centimetri d'altezza e forse altrettanti
chili.
Fortunatamente
esiste un briciolo di giustizia e Pisano ha calciato malamente a lato il
pallone dopo aver spiazzato Di Sarno; un rigore che valeva una stagione
sia per lo Spezia che per la Pro, ma per obbiettivi diversi.
Quella che era
considerata la trasferta più temuta della stagione, si è rivelata meno
ardua del previsto, sia perchè lo Spezia che doveva giocarsi il tutto per
tutto per acciuffare i play-off è scesa in campo forse troppo contratta,
ma anche senza quell'ardore agonistico che dovrebbe avere chi si gioca le
residue speranze di Serie B, non riuscendo mai ad alzare il ritmo di gara,
con i giocatori spezzini più volte beccati dal proprio pubblico; sia
perchè, bisogna dare onore al merito ai tigrotti che senza particolari
patemi d'animo hanno chiuso ogni varco ai bianconeri, non correndo
particolari pericoli scendendo in campo concentrati e motivati, con una
condotta di gara accorta ed intelligente, orchestrati con sagacia ancora
una volta dall'ottimo Manicone. Una partita equilibrata che li ha visti
anche andare vicino al goal in un paio di occasioni, pungendo con il gioco
di rimessa con ficcanti ripartenze, tenendo il ritmo di gara
blando.
Un punto ottimo,
arrivato con il brivido, che allunga la serie positiva degli uomini di
Muraro e che tiene le dirette concorrenti per la salvezza a debita
distanza.
Da segnalare lo
spavento per l'infortunio occorso a Melo Dato, in primo tempo si era
temuto qualcosa di molto serio, fortunatamente sembra risolversi tutto con
una forte contusione ed una distorsione alla caviglia.
Pro in
campo con la classica maglia biancoblù, Spezia con maglia bianco e
pantaloncini neri.
Subito Muraro
ripropone il giovane Colombo (82) dopo la squalifica, per il classico
modulo 4-4-2, con Dato e Perfetti sulle corsie esterne, al centro
Zaffaroni e Salvalaggio, un centrocampo con Manicone playmaker e gli
scudieri Boscolo ed Arioli a protezione, con Colombo sull'esterno, mentre
in avanti la coppia delle ultime settimane Ruopolo-Romairone.
Nicoletti risponde
disponendo lo Spezia con il 3-4-1-2; Rubini tra i pali Dall'Igna e Di Muri
esterni, al centro del reparto Melucci, linea di centrocampo con
Mingazzini, Ficagna, Agazzone e Buso sull'esterno di sinistra, nel ruolo
di rifinitore Alessi ed in avanti Pisano con Stoijkov, sulle cui tracce si
porta subito Perfetti, i due sono stati per anni compagni di squadra
nell'Inter con cui nella primavera 2002, hanno vinto il Torneo di
Viareggio
A parte un'innocua girata di Buso al 2' di gioco, che Di
Sarno blocca con assoluta tranquillità, i primi 20 minuti della gara
passano senza particolari sussulti, con la Pro a chiudere ogni varco, ma
pronta far ripartire gli avanti, pur con un ritmo di gara decisamente
blando, con il primo vero caldo stagionale che forse condiziona i ventidue
in campo, ma in particolar modo gli aquilotti.
Al 21' Spezia in
avanti, sempre con Buso, che salta un avversario e dal limite fa partire
un sinistro potente che di Di Sarno para senza
problemi.
Passano un paio di minuti ed Alessi con una bella
verticalizzazione improvvisa innesca Stoijkov, che era andato a tagliare
il campo, Di Sarno esce e fa sua la palla.
26' Infortunio a
Melo Dato, che in uno scontro in tackle con Di Muri rimane a terra; subito
bianconeri e biancoblù si rendono conto che l'impatto è stato duro, con il
generoso tigrotto che purtroppo ha la peggio. I giocatori nella vicinanze
dei due comprendono subito la gravità dell'infortunio e si portano le mani
nei capelli, pronto l'intervento dei sanitari che portano subito negli
spogliatoi lo sfortunato "Melo". Al suo posto subentra Cresta.
Il
ritmo gara rimane sempre basso e la Pro, controlla senza nessun rischio e
si porta avanti.
35' Pro in avanti, tiro dalla distanza di Ruopolo,
che Rubini ribatte in qualche maniera, sulla palla si avventano Romairone
ed Arioli, pronti a ribattere in rete, ma Di Muri con la collaborazione di
Melucci sono pronti ad anticiparli.
Negli ultimi dieci minuti della
prima frazione di gioco i biancoblù si portano stabilmente nella metà
campo aquilotta ed al 42' Colombo nei pressi dell'area di rigore, va via
in bello stile tra le maglie bianconere, interviene Melucci che lo stende
impietosamente. Punizione da posizione interessante ma che non sortisce
effetti.
46' Pro che sfiora la rete, rimessa laterale Zaffaroni
spizzica il pallone di testa allungando la traiettoria, irrompe in area
Salvalaggio che in spaccata manda la palla a fare la barba al palo della
porta difesa da Rubini.
Nicoletti provvede al primo cambio per
lo Spezia al 57', con Pandev che rileva Buso, risponde poco dopo Muraro
mandando in campo Trezzi al posto di Romairone, puntando così sull'agilità
e la velocità
64' Manicone lancia Ruopolo in profondità, scattato
sul filo del fuorigioco, va verso la porta spezzina con Di Muri che in
scivolata lo anticipa poco prima di entrare in area.
La risposta
dei padroni di casa arriva al 68' con un cross di Stojkov dalla sinistra,
Mingazzini di testa manda la palla sulla parte superiore della traversa,
con Di Sarno sulla traiettoria.
75' Boscolo perde palla a centro
campo, pronto uno spezzino tocca per Pandev che dalla lunga distanza
sparacchia malamente, prendendosi i fischi del "Picco", ma la Pro non sta
a guardare e si fa sotto con una ripartenza insidiosa, azione manovrata
Trezzi-Ruopolo, con Dall'Igna che interviene in scivolata nei pressi
dell'area, anticipando Colombo lanciatissimo.
Cambio nelle
file aquilotte all' 80' entra l'ariete Torino al posto di uno spento
Stoijkov.
Muraro manda in campo Carbone per Manicone, con il chiaro
intento di far passare i secondi che separano dal fischio
finale.
86' tiro di Mingazzini che rimbalza tra le maglie biancoblù
in area, con gli spezzini che reclamano il rigore, per un tocco di
mano.
Al 90' l'arbitro concede 5 minuti di recupero ed
arrivano le emozioni, con portano sull'orlo dell'infarto i supporters
biancoblù.
91' fallo al limite dell'area di Carbone, proprio nella
lunetta dell'area, sulla palla vanno Agazzone e Caverzan; battuta a
sorpresa con sfera in area, sono diversi i giocatori che si strattonano
nei sedici metri, in diversi volano sull'erba, lo spezzino Torino con la
sua mole affossa Perfetti, mentre con esperienza poco più in la Pisano si
fa "mettere" a terra da Zaffaroni, l'arbitro concede il
rigore.
Forte e vibrate
le contestazioni dei biancoblù, ma il Sig. Tagliavento di Terni, è
irremovibile.
Sul dischetto va l'esperto Pisano, rigorista principe
del girone per lui 10 reti con ben 6 centri dagli 11 metri, per un pallone
che vale una stagione per entrambe le compagini.
Rincorsa
lenta e spezzata, tocco a spiazzare Di Sarno che si butta a destra, con la
palla che esce lambendo il palo alla sua sinistra.