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- PRO PATRIA ET LIBERTATE
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NEL PASSATO, NEL PRESENTE, NEL FUTURO ERI SEI E SARAI PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI: FORZA PRO PATRIA... PRIMO GRANDE AMORE!
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PRO PATRIA
VIRTUS VERONA
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1940 - 1959
Il 22 Giugno 1941 la squadra affronta un viaggio di tre giorni per raggiungere Siracusa su un treno di terza classe con sedili di legno: in palio c’è la promozione in serie B, conquistata grazie al 2-3 in Sicilia e all’1-0 a Busto Arsizio.
L’anno successivo si punta già alla Serie A, ma l’obiettivo viene solo sfiorato, e il 25 Luglio 1943 il CONI sospende ufficialmente ogni attività agonistica a causa della Guerra.
Il 1° Gennaio 1944 il calcio riparte. La Pro Patria è senza dirigenza, ma Reguzzoni, dimostrando tutto il proprio amore per i colori biancoblu, torna a Busto Arsizio gratis, e crea una cooperativa di giocatori, donando gli utili di gestione al Commissario Straordinario Carlo Azzimonti.
Il 1° Gennaio 1944 il calcio riparte. La Pro Patria è senza dirigenza, ma Reguzzoni, dimostrando tutto il proprio amore per i colori biancoblu, torna a Busto Arsizio gratis, e crea una cooperativa di giocatori, donando gli utili di gestione al Commissario Straordinario Carlo Azzimonti.
Nel 1946-47 la Pro Patria torna in serie A sotto la presidenza di Antonio Formenti, e il 4 Luglio 1948, grazie alla doppietta di Turconi e ai gol di Pozzi e Antoniotti, rifila uno storico 0-4 alla Juventus.
Il nuovo presidente, Peppino Cerana, ha l’ambizione di costruire una grande squadra, che possa competere con le migliori: mantiene i nomi di spicco della rosa biancoblu e ingaggia l’asso ungherese Laslo Kubala, che, pur allenandosi a Busto, per motivi burocratici non può venire tesserato, e negli anni seguenti vola a fare le fortune del Barcellona
Sono anni gloriosi anche per Turconi e Cavigioli, che vengono convocati per le Olimpiadi di Londra 1948.
Altri due campioni fanno la storia di questo decennio: la coppia di bomber Antoniotti e Candiani.
Nel 1953, vicende extracalcistiche condizionano il cammino della compagine biancoblu; retrocessa in serie B. Ma è una parentesi di una sola stagione, perché il 6 Giugno 1954 una doppietta di Mannucci nello spareggio promozione a Roma contro il Cagliari, riporta subito la Pro Patria nell’Olimpo della Serie A.
Dopo le montagne russe, di una nuova retrocessione con immediata risalita grazie a un fortunato ripescaggio legato allo scandalo scommesse che coinvolge Udinese e Catania, l’ultimo campionato di serie A risale alla stagione 1955-56, con la Pro Patria ultima in classifica e ancora in B; poi il doppio salto indietro, addirittura in Serie C, dove si soffre peruscire dalle sabbie mobili.
La fine degli Anni 50 porta l’avvento alla presidenza di Enrico Candiani, ovvero la bustocchità prima di tutto; il Settore Giovanile diventa palestra per giocatori creati in casa a regola d’arte, come Taglioretti, Amadeo, Calloni, Colombo e Borsani. Primo posto e una promozione da favola, con 1000 tifosi biancoblù in spedizione a Bolzano per la partita più importante che riporta la Pro Patria in serie B.
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