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PRO PATRIA

CALDIERO TERME

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28 FEBBRAIO 1919 - 28 FEBBRAIO 2025

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l'appassionante gioco del "Foot-ball", che già attirava una moltitudine di appassionati, per anni passò in secondo piano, sovrastato dal dramma della guerra. Tantissimi di quei ragazzi che inseguivano un pallone di cuoio mal cucito, con il budello che spesso fuoriusciva o scoppiava, tenuto insieme con la pece, furono spediti a difendere i confini della giovane e fragilissima unità italiana; molti purtroppo troveranno la morte sul Montello, in riva al Piave oppure sul Carso, altri tornarono orrendamente mutilati.
 
Alla fine delle ostilità, l'ex capitano dell'Aurora, Piero Guidali, era tornato dalla guerra mutilato; reduce dal conflitto anche Remigio Bossi, presidente della Victoria F.C. 
I due furono i promotori dei primi incontri, con Roberto Della Torre primo presidente e capitano dell'Aurora.
Società in crisi economica e che aveva perso diversi uomini al fronte, tra cui i due pilastri i fratelli Trerè, Attilio e Alessandro, tornati dal conflitto in condizioni che non permettevano più di scendere in campo. Attillio Trerè, il "Kaiser", per via dei suoi baffi e del modo di giocare, era uno dei giocatori di spicco del calcio italiano del tempo. Scudettato con il Milan, in campo nella prima partita della Nazionale, e capitano nella prima storica trasferta, venne gravemente ferito nel 1915, nella "Trincea delle frasche", sul Carso.
Lo scopo era quello di cercare di riunire tutti i dirigenti ed i giocatori delle diverse società calcistiche di Busto Arsizio, che erano reduci dal conflitto, con lo scopo di riunire in un unica società i differenti sodalizi.
 
Il 28 Dicembre 1918, presso l'albergo Tre Re, nella centrale via Milano di Busto Arsizio, già sede della storica Aurora si riunirono i dirigenti delle principali società sportive bustocche Aurora, Unione Sport, Victoria Busto, Juventus sport Busto e Società Ginnastica Bustese Sportiva. Una riunione non facile, con molti distinguo, personalismi e contrarietà vari.
Il presidente dell'Aurora, Della Torre, a fine serata lanciò la proposta: 
"In futuro lo sport avrà una grande missione, quella di preparare e di educare le energie fisiche in nome della Patria. Noi infatti dobbiamo allo sport la preparazione dei reparti d'assalto. I migliori risultati si otterranno riunendo tutte le energie, ora sparse in piccole società, in un'unica, grande associazione".
 
La proposta trovò consenso, nelle successive due riunioni i toni si fanno più pacati e si trova il modo di unire le società Aurora, Victoria, Unione Sport e Juventus nella Pro Patria et Libertate, ad eccezione degli esponenti  della Società Ginnastica Bustese Sportiva, discordi sulla ragione sociale da assegnare al nuovo sodalizio.
Venne così gettato il seme per la nascita della: "Unione degli Sport Bustesi, Pro Patria et Libertate 1881 sez. calcio".
Una commissione si mise subito al lavoro per raccogliere le adesioni e ottenere l'appoggio del Comune, delle banche e degli industriali.
 
Mercoledì 26 Febbraio 1919, presso il Caffè Brugioli, venne convocata un'assemblea straordinaria, per tirare definitivamente le fila tra tutte le società calcistiche di Busto Arsizio, Guidali pronunciò pressappoco questo discorso:
"Nonostante fossimo tutti ragazzi di valore e coraggio, già prima della guerra, sparsi in tante, troppe formazioni o società, non fummo in grado di costituire una grande squadra, che potesse rappresentare con onore il nome di Busto. Adesso che siamo reduci dalla guerra, il cercare di rimettere in piedi preesistenti società sarebbe un'autentica follia. Perciò, visto che si deve ricominciare daccapo, io dico di unirci tutti quanti in una sola grande società, capace di difendere degnamente il nome e il prestigio di Busto Arsizio".
 
Prevalse definitivamente la voglia di unirsi, dando il nome alla nuova società di "Unione degli Sport Bustesi, Pro Patria et Libertate 1881 sez. calcio", che metteva insieme le diverse componenti, ma riconosceva il primato della Società madre. 
La società venne ufficialmente fondata con atto notarile due giorni dopo, il 28 febbraio 1919. Sostenuta dai patrimoni conferiti dai sodalizi costituenti, oltre dalla somma delle quote mensili di Lire 10, confluite dagli oltre 500 soci acquisiti.
La presidenza della neonata società calcistica, venne affidata al noto industriale tessile bustocco il Cav. Carlo Marcora.
La maglia scelta fu quella a strisce biancoblù, seguendo la gloriosa storia che era incominciata nel 1881, con la ginnastica, proseguita poi nel foot-ball con l'Aurora. Da quel momento il calcio a Busto Arsizio, si chiamerà solo e sempre Pro Patria, per i più affezionati solo "la Pro".

La neonata “Pro Patria et Libertate sez. calcio”, giocherà sul terreno posto in via Valle Olona, già campo dell'Aurora, che verrà poi inaugurato in pompa magna, dopo i nuovi lavori, nell'ottobre dello stesso anno.

 

La prima formazione: Fasoli, Bottigelli, Gramegna, Perego, Bevilacqua, Fizzotti, Marcora, De Francesco, Valentini, Bossi, Cardani.