PRO PATRIA: Di Sarno, Citterio, Tramezzani, Boscolo, Annoni, Ceccarelli,
Valtolina, Trezzi (4’ Carbone), Elia, Barison (84’
Davanzante), Temelin
In panchina: Capelletti, Borgomaneri, Andriulo, Bellosta, Lombardi
- All. P. Sala
FIDELIS ANDRIA: Aprea, Cioffi, Giovannini, La Marca, Sgarra,
Langella, Scarpa, Musacco, Guazzo (81’ Stoijkov), Rizzi
(90’ Emiliano), Frezza (40’ Silvestri).
In panchina: Bucchi, Ragaztu, Camasta – All. Rumignani
Arbitro:
Sig. Andolfatto di Bassano del Grappa (Vi) (Rufolo –
Griffa)
NOTE: Giornata fredda, con folate di vento gelido nel primo tempo, nella
ripresa un pallido sole
Terreno in buone condizioni. Spettatori 1.800 circa (609 abbonati),
40 per l’Andria.
Corner: 5 - 2
Ammoniti: Annoni, Elia
(P); Giovannini, La Marca, Sgarra (F)
La
Pro, frena la sua corsa, pareggiando allo “Speroni”,
contro una squadra che si è in pratica rifiutata di giocare
per tutto l’arco della gara.
Rumignani,
ha eretto una vera e propria linea “Maginot”, davanti al
proprio portiere, con centrocampo e difesa, a stretto
contatto, rinunciando alla ben che minima sortita in avanti
nei 90’ minuti. Nella ripresa, la squadra pugliese è
praticamente rimasta sulle sue posizioni di difesa, senza
minimamente accennare ad uscire dalla propria metà campo,
serrando se possibile ancora di più i reparti, arrivando a
triplicare le marcature, infoltendo il centrocampo ed
operando sistematicamente un gioco ostruzionistico al
massimo, al limite della provocazione, con continue perdite
di tempo e simulazioni.
Una
squadra, quella ospite che ha badato sodo, che è andata giù
piatta senza remore sulle caviglie, quando andava in
difficoltà.
La Pro nel primo tempo ha anche segnato un goal valido,
inspiegabilmente annullato (il terzo stagionale), dal sig.
Andolfatto, di Bassano del Grappa, ennesimo arbitro scarso
che capita in questa stagione allo “Speroni”. Oltre a
non convalidare la rete, ha permesso le interruzioni
continue degli ospiti e un gioco al limite del regolamento
fatto di ripetuti falli da dietro, specialmente a
centrocampo.
La Pro, con la solita emergenza uomini ha fatto quello che è nelle
sue corde in questo momento, ma sulla gestione della gara,
pesa anche il fatto di aver rischiato Trezzi, reduce da uno
stiramento, ed averlo poi dovuto sostituire dopo solo 5’
minuti con Carbone, non certo il cambio ideale per il ruolo.
I
biancoblù, hanno cercato di portare un vano assalto al bunker
eretto da Rumignani, che ha rinunciato anche alle punte di
ruolo a sua disposizione Stoijkov e Ragatzu, per riuscire
nel suo intento di portare a casa un punto. Le occasioni le
hanno anche create, in tre casi il portiere ospite Aprea, ha
compiuto dei miracoli, ma i tigrotti, non sono mai riusciti
ad alzare il ritmo della gara, lasciandosi irretire dalla
fitta rete di passaggi a centrocampo dei pugliesi e dei loro
falli, quando riuscivano a saltare l’uomo. Una delle
chiavi di volta della gara è stata questa, l’incapacità
della Pro, di saltare l’uomo nell’uno-contro-uno, e di
porsi così in posizione di vantaggio, è mancato il guizzo,
lo spunto vincente in velocità di Trezzi (o di un Romano,
accantonato senza motivo e ceduto inopinatamente al Prato),
ed anche di Valtolina, spesso ignorato dai compagni e
sacrificato troppo in fase di copertura, contro una squadra
che non-giocava, e che sarebbe stato utile con i sui guizzi
e la sua esperienza, 20 metri in avanti.
L’altra chiave di volta, si trova nella mancanza di forza fisica
nell’area avversaria. La Pro, davanti, ha gente brava
tecnicamente e tatticamente, ma quando si affrontano squadre
rognose e che si chiudono nella loro trincea, da cui non
escono nemmeno a bere un sorso d’acqua, bisogna avere
qualche “panzer”, per scardinare le difese. Poi una
volta aperte ed in vantaggio si può pensare ad altro,
l’incursione di Citterio in avanti ed il suo goal
annullato, sono sintomatiche di questa mancanza di forza
fisica della Pro, nel reparto avanzato.
Che la Fidelis Andria, sarebbe venuta a Busto, alla caccia solo del
punticino, per muovere la classifica si sapeva; che le
squadre condotte da Rumignani, si comportano in trasferta in
questo modo, lo sanno anche i sassi, dalla metà degli anni
70. Non sono state prese le adeguate contromisure, che pure
erano a disposizione. Gli esperti, Tramezzani, Elia e
Valtolina, ci hanno provato, con qualche spunto personale,
ma non è bastato, perché è mancato il cambio di ritmo
deciso di tutta la squadra, nella sua manovra corale.
Sala, come sempre rinuncia a diversi uomini, con Imburgia e
Salvalaggio, che hanno già detto addio al campionato,
Guidetti, indisponibile fino a Marzo, Dato tenuto a riposo
precauzionale dopo la botta alla testa rimediata a Como;
questo per quanto riguarda la difesa. A centro campo manca
Vecchio ed in avanti si rinuncia a Romano, destinato al
Prato, ma si rischia Trezzi, ancora alle prese con uno
stiramento.
Biancoblù, in campo con la classica maglia e pantaloncini bianchi,
con Di Sarno tra i pali, Citterio ed Annoni laterali,
Ceccarelli in mezzo. Tramezzani largo a sinistra, Valtolina
a destra, Boscolo davanti alla difesa, Barison vertice alto
e la coppia Elia-Temelin in avanti.
Fidelis Andria in campo con maglia e calzettoni rossi, con
pantaloncini azzurri, Rumignani deve fare a meno del
difensore Pisani e del centrocampista La Rosa, per
squalifica, ma a sorpresa rinuncia anche agli attaccanti
Stoijkov e Ragatzu, che in settimana aveva avuto noie
muscolari, dirottandoli in panchina.
Il tecnico friulano, manda sul terreno di gioco una squadra a
trazione posteriore inserendo in avanti Guazzo, rilevato di
recente dal Palazzolo (C2/A).
Il avvio i pugliesi presentano un 4-4-1-1, con Aprea tra i pali, a
destra Cioffi ed a sinistra l’ex legnanese Giovannini, al
centro del reparto i ruvidi ed esperti Langella e Sgarra.
Centrocampo con il biondo La Marca davanti alla difesa, Musacco e
Rizzi poco più avanti, Frezza largo a sinistra. In avanti
Guazzo isolato e Scarpa dieci metri più indietro.
Si parte con la tifoseria biancoblù, presente in discreto numero
nonostante il blocco del traffico e la giornata rigida, che
accoglie la squadra con una fumogenata biancoblù, sventolio
di bandiere e vessilli e cori d’incitamento. I poco meno
di40 tifosi dell’Andria, per lo più giunti dalle zone del
Nord, si propongono sullo stesso copione.
Pronti via ed al primo scatto, Trezzi, rischiato da Sala dopo lo
stiramento di delle scorse settimane, accusa una fitta alla
gamba e chiede il cambio: al suo posto entra Angelo Carbone.
L’ex milanista si mette in evidenza subito, lasciando
partire un tiro dal limite, che si perde di poco alto sulla
traversa.
La Pro, comando il gioco e la Fidelis, ricorre subito al raddoppio
di marcatura sugli Elia-Temelin-Valtolina ed al fallo
tattico sistematico. Gli uomini di Sala, provano ad alzare
il ritmo ed al 6’ manda al tiro Temelin, conclusione che và
però alta. Il match è a senso unico, bustocchi in avanti e
pugliesi che sotto gli ordini di Rumignani arretrano sempre
di più, formando una doppia linea difensiva con il
centrocampo che si allinea quasi sul pacchetto arretrato a
formare un vero e proprio muro umano, con il solo Guazzo
lontanissimo ed isolato in avanti. Bloccando inizialmente
con le buone e poi sempre più spesso le manovre biancoblù.
9’ di gioco e primo miracolo del portiere ospite Aprea, bell’azione
sul fronte destro d’attacco bustocco, Elia scambia con
Carbone che si porta sul fondo e mette in mezzo, Temelin
colpisce di testa a botta sicura, tutto lo stadio grida al
goal, ma il numero uno ospite preso in controtempo, riesce
con un riflesso istintivo a smanacciare la palla, che rimane
a danzare sulla linea di porta, con la difesa andriese che
poi libera.
11’ Insiste la Pro, bell’azione di Temelin, sul fondo palla in
mezzo ma questa volta Aprea blocca in uscita.
La fitta rete dei pugliesi a centrocampo, riesce a bloccare la
manovra biancoblù, che non trova sbocchi; gli andriesi
raddoppiano sistematicamente sull’uomo con la palla e non
li lasciano letteralmente girare. Il biondo La Marca e
Frezza, non disdegnano entrate decise e ruvide, venendo
graziati dal indeciso Andolfatto.
18’ Bella combinazione Elia-Temelin, che viene bloccata da Sgarra
in recupero.
Pubblico bustocco che sostiene la squadra da tutti i settori e prede
di mira l’arbitro, perché lascia correre il gioco duro,
al limite dell’intimidazione dei pugliesi.
20’ Gli ospiti, mettono il naso fuori dalla loro metàcampo con un
lancio dalle retrovie, Valtolina controlla, ma sulla
trequarti ha un’indecisione, che permette a Musacco, di
rubargli palla e di tentare un velleitario tiro da 25 metri,
facile preda Di Sarno, che viene finalmente fatto partecipe
del gioco.
25’ Azione in avanti della Pro, colpo di testa di Barison che
Aprea alza sulla traversa.
Il goal annullato alla Pro, arriva al 26’ minuto: corner dalla
sinistra, palla lunga che supera nettamente Aprea, Citterio
irrompe dalle retrovie ed insacca. L’arbitro, annulla per
un presunto fallo su un giocatore pugliese.
Spaventati, gli andriesi provano una temeraria sortita dalla
trincea: scambiano Guazzo e Scarpa, il numero nove, riceve
in area quasi sul fondo e… svirgola clamorosamente.
Ancora la Pro al tiro, al 29’: conclusione di Valtolina dal limite
che si perde poco sopra l’incrocio.
Subissato dalle grida e dai cori dello “Speroni”, la giacchetta
nera, al 31’ decide all’ennesimo fallo, di estrarre il
cartellino, ammonendo il numero 3 ospite Giovannini.
32’ corner, batte Tramezzani, palla ribattuta che arriva a Boscolo
al limite, tiro secco rasoterra, che “la muraglia umana”
andriese, tutti e 11 nei 16 metri, ribatte.
Il sig. Andolfatto, probabilmente non soddisfatto dei cori nei suoi
confronti, decide di ammonire il primo bustocco, che gli
capita, così ne fa le spese Annoni, per un normale fallo di
gioco a centrocampo. Così il fischietto veneto si prende
una dose doppia e meritata.
Secondo, miracolo di Aprea al 33’, scambio nello stretto
Elia-Valtolina, palla nell’area piccola a Carbone, che si
presenta davanti al portiere ospite, il quale riesce in
qualche maniera a smorzare il tiro con il corpo, sulla
ribattuta Elia, viene anticipato.
Al 36’ Tramezzani và via di forza e prepotenza sulla fascia sotto
la tribuna, La Marca non trova niente di meglio che
falciarlo. Cartellino giallo ineccepibile, con il biondo
numero 4 andriese, che ha trova anche da ridire.
41’ cambio anche nelle file ospite, il falloso Frezza, lascia il
terreno di gioco per Silvestri.
Al fischio che indica l’intervallo, Annoni e la panchina ospite,
vengono a stretto contatto, diverse volte, con Di Sarno che
và a prendere il compagno
Per la seconda frazione, le due squadre si presentano con i medesimi
effettivi, ma la Pro sempre più convinta e decisa e và
subito alla ricerca della rete. Al 1’ Elia, ben lanciato
da Annoni, viene fermato per un fuorigioco inesistente.
48’ Azione decisa di Tramezzani, che và sul fondo, palla tesa,
Aprea esce e toglie la sfera dalla testa di Elia.
50’ Elia, viene steso da Sgarra al limite, dell’area, rimediando
un cartellino giallo. Punizione di Tramezzani, che la
barriera ribatte. Valtolina riprende e viene steso senza
pietà. Altra punizione per la Pro, ribatte Tramezzani, tiro
teso che il portiere manda in corner.
Andria, tutta chiusa nella propria trequarti, e che chiude ogni
minimo varco, abbassando i già bassi ritmi di gioco ed alla
minima occasione, la squadra di Rumignani perde tempo.
Cross dalla sinistra di Temelin al 55’, elevazione di Ceccarelli
che colpisce ma manda direttamente tra le braccia di Aprea,
che si ritrova tra le mani il pallone.
Altro fuorigioco, molto dubbio fischiato, questa volta ai danni di
Temelin.
64’ altro fallo su Elia al limite, punizione che batte Tramezzani,
con un tiro teso sul secondo palo e terzo miracolo di Aprea,
che si allunga tutto e riesce a smanacciare in angolo.
La netta e schiacciante supremazia biancoblù, non riesce a trovare
concretezza, non riuscendo a finalizzare in rete. Manca la
forza fisica per lottare nel cuore dell’area ospite ed un
po’ di velocità e fantasia, per scardinare il
“bunker”, creato ad arte da Rumignani.
71’ Elia, spalle alla porta, riceve palla nei 16 metri, perde
l’attimo e poi non riesce a trovare un compagno libero. I
tentativi di perdere tempo degli ospiti si sprecano.
73’ provano sulla destra in tandem Valtolina e Temelin, ma il
cross a tagliare l’area trova in controtempo Barison.
74’, Passeggiata nella metàcampo bustocca, da parte
dell’Andria, con Musacco che prova ancora la conclusione
dalla distanza. Un tiro che fa tenerezza.
78’ Stesso settore, Temelin và al tiro, con Aprea che blocca.
Ogni varco verso la porta ospite è chiuso, con tutta la squadra
pugliese, stabilmente nei propri ultimi 16 metri.
Sala, prova la carta Davanzante all’84’, forse con ritardo,
inserendolo al posto di Barison.
Nei 3’ minuti di recupero il risultato non si sblocca.
Al triplice fischio finale, il tecnico dell’Andria, Rumignani, non
pago del “non-calcio”, offerto dalla sua squadra, si
rende anche autore di ripetuti provocazioni con gesti, verso
la tribuna bustocca.