Ammoniti:
Tramezzani, Boscolo e Trezzi (P), Monza e Serao (N)
Espulsi:
53’ Polenghi (N), 62’ Carbone (Pro)
NOTE:
1700 circa (581 abbonati), 230 da Novara tra settore ospite e
Tribuna. Giornata
primaverile, soleggiata con accenni di primo caldo; terreno in buone
condizioni.
RECUPERO:
7 minuti (3 + 4)
L’importante era vincere, per alimentare le speranze
di salvezza diretta, e la Pro c’è riuscita, grazie alla solita
invenzione di Firmino “Profeta” Elia, che allo scadere del primo
tempo, con grinta, decisione ed esperienza, s’inventa e va a cercare
il primo goal, sbloccando una partita destinata probabilmente allo
0-0. Per il suo settimo sigillo in dodici gare con la maglia
biancoblù.
La seconda rete, invece è la solita magia-danzante in
mezzo alle maglie avversarie, nel cuore dell’area di rigore da parte
di “black-magic”, che in pratica ha chiuso la partita a dieci minuti
dal termine.
La Pro, come d’abitudine ormai da inizio stagione deve
fare il conto delle pesanti assenze, in pratica manca tutta la
difesa titolare per gli infortuni di Zaffaroni ed Imburgia, cui si
aggiunge Perfetti, che non supera come a Ferrara e Cesena il provino
pre-gara; alla lista si aggiungono anche i centrocampisti Piovanelli
(squalificato), Vecchio e Carnaghi. Così con la solita formazione
rimediata all’ultimo istante, con giocatori in campo a ruoli
invertiti, come Corti, Annoni, Tramezzani e più clamoroso ancora
Morante (attaccante), al posto di Dato sul finire della prima
frazione di gioco, butta in campo quello che può permettersi in
questo momento cioè agonismo, cuore nei più vecchi di milizia
biancoblù e voglia di non soccombere. Squadra presa per mano da
Tramezzani ed Elia, che hanno fatto valere la propria personalità,
esperienza e tecnica nei momenti topici della gara, con chi
impiegando in un ruolo agli antipodi per le sue caratteristiche,
come Morante, ha buttato in campo quanto aveva, per chiudere i
varchi nel “suo” settore, oltre ad un Trezzi, una volta tanto
caparbio e deciso anche nei ripiegamenti e nell’inseguire gli
avversari.
Anche i novaresi, lamentano alcune assenze; sono privi
del centravanti Palombo, dell’esperto Dal Moro, di Lorenzini ed
all’ultimo momento anche del difensore centrale Ciuffetelli per un
attacco febbrile.
Nonostante tutti i problemi, d'organico e di morale,
non certo altissimo dopo una settimana, piena di scoppole, la Pro ha
avuto la meglio di un Novara, che per gli addetti ai lavori è stato
tra le sorprese in positivo della stagione, ma che a Busto ha fatto
vedere poco o niente delle sue qualità e che pure in alcuni momenti
della stagione, lo avevano portato a ridosso della zona play-off.
Un Novara, assolutamente mai pericoloso, che ha
praticamente ignorato le fasce laterali, dove tra l’altro la Pro,
aveva tutti uomini fuori ruolo, con Capelletti praticamente
inoperoso per tutto l’incontro. Basando il proprio gioco, più
sull’aggressività dei centrocampisti, a tratti molto fallosi, (Monza
graziato dal secondo giallo più volte) che di una manovra corale
vera e propria, con una difesa apparsa più volte lenta ed
impacciata, con Serao e Cioffi, fallosi all’eccesso.
Il tutto a confermare per l’ennesima volta, come gli
azzurri, lontano da casa abbiano un ruolino di marcia deludente, con
soli 10 punti esterni conquistati fino ad ora in stagione.
Una
partita che si portava avanti quasi stancamente, ma ci ha pensato il
pessimo Fiori da Perugia, ad animarla e farla diventare nervosa; un
arbitraggio scarso, che non si può certo definire casalingo, con
decisioni al limite del paradosso conditi da abbagli clamorosi e da
una discussione con il suo assistente, per una punizione dal limite
a favore bustocco, che si era “scordato” di fischiare. Il tutto con
due espulsioni, rosso diretto in entrambi i casi, per il novarese
Polenghi
brutto fallo da dietro su Kalu in netto, in ritardo a metà campo, e
per Carbone, probabilmente una frase di troppo all’arbitro, più
altre cinque
ammonizioni.
LA
CRONACA
“Speroni”, praticamente senza striscioni da parte
della tifoseria bustocca, dopo la pessima settimana, coincisa con
tre sconfitte pesanti tra Finale di Coppa e Campionato; da parte
novarese, si arriva in buon numero, si alza il gran pavese, si fa
festa, ed i motivi sono tanti, si varca il Ticino, la salvezza quasi
in mano per la partita più sentita dell’anno. A confermare
l’eccitazione palpabile tra i tifosi azzurri, per questa trasferta,
sono i cori e gli insulti beceri che iniziano già ben prima del
fischio d’avvio e lancio di più petardi in campo, anche a gara già
cominciata.
Si parte con il primo caldo stagionale e Pro,
schierata con la classica maglia, con la strana coppia
Salvalaggio-Annoni al centro, esterni difensivi Dato e Corti.
Tramezzani, che prende in mano le redini del centrocampo ed anche la
fascia di capitano vista l’assenza di Zaffaroni, con al suo fianco
Boscolo (recuperato in extremis) e Carbone. In avanti Elia punta
centrale, con Kalu e Trezzi molto larghi.
I novaresi, in completo giallo canarino con intarsi
biancoazzurri sui lati, si schierano con un 4-4-2, presentando Bini
tra i pali, a destra Polenghi e Colombini a sinistra, al centro
Cioffi e Serao (al posto di Ciuffetelli). Il mobile Bigatti a destra
con l’ex Brizzi (ora capitano novarese) a sinistra, coppia centrale
formata da Monza e Braiati. In attacco Pinamonte, prima punta con
Omolade al suo fianco, ma che ritorna spesso a centrocampo per
cercare spazio per innescare la sua corsa.
I primi minuti sono ad appannaggio dei piemontesi, che
forti di un impianto di gioco più collaudato, fanno girare meglio la
palla, arrivando fino all’area di rigore bustocca quasi con
facilità, ma senza poi procurare problemi.
E’ la Pro, la prima a farsi vedere concretamente al
7’, con un colpo di testa di Carbone su imbeccata di Tramezzani, che
va di poco oltre alla traversa.
Biancoblù in avanti, ma in maniera nervosa, riescono
comunque a procurarsi una punizione che è in corner corto; palla che
arriva a Trezzi che manda di poco sopra alla traversa, mentre a
centro area Cioffi si disinteressa completamente del pallone e fa
letteralmente volare Elia, senza che Fiori intervenga.
La partita non offre un gran che come spettacolo, e
viene giocata a ritmi bassi da entrambe le squadre;il Novara la mette sul piano
fisico, più disciplinato tatticamente, cercando soprattutto di
chiudersi nella propria metacampo, per cercare d’innescare la corsa
di Omolade o la prestanza fisica di Pinamonte.
La Pro, guidata da Tramezzani e Carbone, cerca di
scovare varchi nel traballante reparto arretrato novarese, in cui i
difensori sono prestanti fisicamente, ma decisamente statici, con
Elia e Kalu che prendono a puntarli nell’uno contro uno.
Al 15’ è proprio “black-magic”, che porta lo
scompiglio nelle maglie piemontesi; ben imbeccato da Annoni dalle
retrovie, brucia letteralmente Serao, lasciandolo sul posto,
s’invola in area dove si presenta in posizione leggermente defilata
rispetto a Bini, lascia partire il diagonale, ma Cioffi con un
disperato intervento, riesce a contrastare il tiro appena scoccato e
devia in angolo.
Iltempo
scorre senza altreparticolari emozioni, che regala invece l’arbitro Fiori,
lasciando sempre impuniti gli stacchi di Cioffi con gomiti larghi e
trattenute su Elia, ed i falli di Serao su Kalu.
Al 23’ bell’azione manovrata Tramezzani-Carbone,
sull’out di sinistra, l’ex milanista si destreggia bene e pennella
in mezzo all’area un buon cross per Trezzi, che dal dischetto del
rigore angola bene la palla ma non riesce ad imprimerle la forza
necessaria, permettendo a Bini la parata a terra.
Pro che ci prova con altre due conclusioni prima
conKalu e poi Carbone,
ma senza provocare particolari problemi. Con il pubblico bustocco
che dalla Tribuna prende ad incitare la squadra.
Il Novara si fa vedere per la prima volta al 32’, con
una punizione da oltre 30 mt.; batte il “lungo”
Cioffi, palla tesa con traiettoria molto alta, ma che
un’improvvisa folata di vento, fa abbassare all’ultimo momento,ma passa un metro oltre alla
traversa con Capelletti sulla traiettoria.
35’ altro show di Fiori, che ormai aveva innervosito
la gara, invertendo i falli e regalando un’ammonizione per proteste
a Tramezzani. Ennesimo fallo, netto ed evidente dei difensori
novaresi su Carbone al limite dell’area, “il perugino”, fa cenno di
proseguire, mentre il suo assistente si blocca ed alza la bandiera
ad indicare il fallo. Discussione tra i due, alla fine l’incerto
Fiori assegna la punizione a favore della Pro.
Al 38’ altra tegola sui “Tigrotti”, Dato s’infortuna e
dopo alcuni minuti deve lasciare il campo; al suo posto Morante
(attaccante di ruolo), con Corti che passa a sinistra. Proprio
durante la fase di assestamento tattica, Brizzi sfugge sull’out
sinistro, mette in mezzo all’area, dove accorre Bigatti, che viene
chiuso in corner da Corti.
Al 43’, la risposta della Pro è immediata e sfiora il
vantaggio; corner di Tramezzani dalla sinistra, Morante stacca bene
a centro area e gira di testa verso il palo più lontano, Bini è
battuto ma Braiati appostato sulla riga bianca, evita che la palla
finisca in fondo al sacco.
Il goal è comunque nell’aria per la Pro; un minuto
dopoal 44’ “Il
Profeta”, “battezza” bene un appoggio all’indietro dell’ex Brizzi,
vola come un’aquila a ghermire la palla, punta dritto Bini, e lo
“benedice”, con una finta di corpo, mandandolo a terra, poi si
allarga va sulla linea di fondo, rientra e di esterno destro mette
dentro, sul ritorno dei difensori azzurri. Pro in vantaggio.
Esplode lo “Speroni” e si ammutolisce la tifoseria
novarese. Grande la gioia dei biancoblù, con Elia, che corre sotto
la Tribuna e Morante prova la scalata della
recinzione.
Al ritorno delle squadre in campo stesse effettive ed
in campo tanta grinta da entrambe le parti, ma anche tanto
nervosismo; l’arbitro ci mette ancora del suo con delle scelte
incomprensibili che accendono ancora di più gli animi. Il Novara
cerca di portarsi in avanti alla ricerca delpareggio, mentre la Pro
agisce di rimessa sfruttando la vigoria fisica di Tramezzani e
Boscolo, e soprattutto la velocità di Kalu ed Elia che con due buone
discese in avvio scompaginano l’immobile difesa ospite.
Al 52’ la prima espulsione; Polenghi, a metàcampo,
entra durissimo da dietro in scivolata sulle caviglie di Kalu. Rosso
diretto, con il novarese trova anche da recriminare qualcosa.
La Pro, sembra avere saldamente in mano la partita,
visto che i piemontesi, in pratica macinano gioco solo a metàcampo,
ma non arrivano mai nei pressi dell’area bustocca.
Nervi tesi e ne fa le spese prima Trezzi, uno che è
abituato a subirne di falli, che entra duro su Brizzi, nella
trequarti avversaria.
Al 58’ Foschi prova a rivitalizzare i suoi, inserendo
l’ariete Carlet per dare una mano in avanti e Morganti a centrocampo
al posto di Brizzi e dello spento Bigatti.
62’
purtroppo
il nervosismo, tradisce anche un esperto come Carbone, che viene
anche esso espulsoed
equilibrio ristabilito in campo probabilmente per un frase
irriguardosa verso l’arbitro, per di più a molta distanza. I nervi
testi tradsicono doppiamente l’ex milanista, che viene beccato da
una parte della Tribuna, per aver lasciato la squadra in 10, a cui
rivolge un gesto plateale.
La gara non si tranquillizza, anzi, diventa più tesa,
con la Pro che perde quel briciolo di filo logico che aveva; le
duesquadre si
allungano molto sul terreno di gioco, mapericoli veri non ce ne
sono.
Fiori, evita al Novara di rimanere in nove, graziando
Monza, già ammonito, dopo tre falli consecutivi a metàcampo, proprio
sotto i suoi occhi.
Pubblico di casa che prende a sostenere a gran voce la
Proe biancoblù che
ritornano a farsi vedere dalle parti di Bini; prima con una
bell’azione di Tramezzani al 70’, dal limite, con un tiro rasoterra
in diagonale, che Bini blocca. Poi un’azione combinata Elia-Kalu,
con il nigeriano, che ritarda il tiro a botta sicura da dentro
l’area.
Ma si rifà ampiamente al 79’; presentando la4^ edizione stagionale
dell’”Ike Kalu-show”. “Il profeta”, difende palla al limite
dell’area, smista a sinistra per l’accorrente “black-magic”, il
quale entra in area in piena velocità, si beve con facilità
irrisoria due novaresi, va sul fondo e prima che un terzo azzurro
possa eventualmente intervenire, lascia partire un diagonale da
posizione defilata, che termina la sua corsa in fondo al sacco,
lasciando secco Bini.
Corsa e scalata della recinzione sotto il settore
degli Ultras, mentre si alza il coro “Pro Patria- Pro Patria”, che
passa subito ad un meritato “Novara, Novara-vaffanculo”, visto la
quantità di insulti piovuti fino all’1-0, dal settore ospite.
2-0 meritato e partita che sembra chiusa.
Alla
ripresa del gioco, gli ospiti accennano ad un forcing, più
velleitario che di sostanza, ma trovano il modo di rendersi
pericolosi, perché i biancoblù denunciano oltre ai limiti di uomini,
anche una condizione atletica non certo al top.
Salvalaggio; Morante ed Annoni, stringono i denti si
producono in un paio d’interventi in tempismo, anticipo e prestanza
fisica tempismo, per chiudere i varchi, dettati più dal carattere
dei singoli che dalla condizione fisica vera e propria.
Nel frattempo, il “solito” Bini, per non smentirsi
mai, prova i suoi numeri da clown verso i tifosi della Pro, dai
quali viene più volte sonoramente beccato.
All’83’ i novaresi sfiorano il goal, con Morganti, che
arriva in ritardo, su una palla allungato di testa da Serao, sul
secondo palo dopo un corner.
86’ cambio per entrambe le squadre e momento che farà
la gioa degli statistici. Entrano in campo con maglie diverse i
gemelli Belluomini, Riccardo attaccante per la Pro, Massimo
centrocampista per il Novara.
Sembra fatta ma proprio all’89’ Omolade trova il modo
diemulare il suo
connazionale Kalu, realizzando il goal novarese. L’attaccante
nigeriano, parte dalla tre quarti, scambia con Belluomini, trovatosi
tutto solo per il mancato posizionamento di un esterno bustocco,
tocco al centro, dove il numero 10 ospite dall’altezza del dischetto
del rigore, insacca anticipando tutti con un tocco di punta, che
manda la palla nell’angolino, alla sinistra di Capelletti.
Altro dato per gli amanti delle curiosità; quelli di
Kalu ed Omolade, sono i primi due goals africani nella storia del
“derby del Ticino”.
La partita sembra riaprirsi, ma nei quattro minuti di
recupero concessi dal direttore di gara non succede più
nulla.
Al fischio finale, discussione accesa nei pressi degli
spogliatoi tra Elia, Boscolo, Tramezzani con Borgo e Braiati
dall’altra.