In panchina: 12 Redaelli, 13
Thomasen, 15 Franchini, 17 Quadri -All. E. Glearan
NOTE: Prima della partita premiato,
Carmelo “Melo” Dato dalla Soc. Pro Patria e dai tifosi del Pro
Patria Clubs per le sue 200 presenza in maglia biancoblù, ricordate
anche da uno striscione degli Ultras.
Nel settore degli Ultras esposto
un unico stricione rosso su fondo bianco, per ricordare il 20° della
scomparsa di Stefano Furlan, tifoso triestino ucciso dalla Polizia,
prima di una partita di Coppa Italia. A lui ora è dedicata la curva
dei sostenitori alabardati, gemellati da 27 anni con quelli della
Pro.Osservato un minuto di silenzio per la morte di
Sordillo ex presidente dellaF.I.G.C. negli anni ‘80 e del Milan alla fine degli anni ’70.
Espulso: Mariniello (Pd) al 65’
per doppia ammonizione
Calci d' angolo: 2 a 2
Spettatori: 2.000
circa Tribuna Esaurita, abb. 581. (sessanta da Padova) .
Presenti in tribuna diversi osservatori di squadre di A e B,
Sergio Brighenti, l'ex presidente della Pro On Tosolini, e l'ex
sindaco di Busto Tosi .
Note: Bellisima
giornata di sole, tempo primaverile. terreno ingiallito e
sabbioso.Presenti numerosi osservatori di squadre di
serie A e B. L’ex presidente della Pro, On Tosolini e l’ex sindaco
di Busto Arsizio Tosi.
Una grande ed autoritaria Pro,
annienta ed annichilisce il Padova di Glerean.
I biancoblù disputano un’ottima
partita, giocando a tratti con personalità, divertendo, con il
pubblico che li ha sostenuti a gran voce per gran parte
dell’incontro. Con la Tribuna esaurita, e particolarmente
“frizzante”, con molti spettatori rimasti in piedi.
Una partita, in cui i biancoblù,
non hanno quasi mai corso grossi pericoli, guastata da una direzione
di gara alquanto discutibile, il pessimo Damato di Barletta, trova
il modo di graziare diverse volte i padovani, per continui falli,
falletti e fallacci ai danni di Kalù, Elia e Boscolo, non
ammonendoli. Trova invece il modo di ammonire Boscolo per proteste e
Salvalaggio appena entrato, mentre si apprestava a battere un calcio
di punizione a centrocampo.
Dopo i mitici proposti da Aldo,
Giovanni e Giacomo, i tre sardi (che poi sono 4) recenti vincitori
di un’importante manifestazione comica, la terna arbitrale di oggi,
composta dal fantastico trio, un pugliese e due sardi, farebbe
meglio a dedicarsi al cabaret, cosa che gli riesce decisamente
meglio, visto il rigore che hanno letteralmente inventato a favore
del Padova al 93’, ed aver concesso ad un giocatore della panchina
padovana di aggredire un raccattapalle, che tra l’altro stava
correndo anche di lena per recuperare la sfera.
Una menzione, la merita in
particolare anche Lord Sergio Porrini, una vita nella Juventus, anni
sui campi inglesi, è anche in la con gli anni: qualcosa con
l’esperienza, la maturità, lo stile bianconero, il tanto decantato
fair-play anglosassone avrebbe dovuto pur impararlo, invece ci ha
riservato insulti, un dito medio alzato un paio di volte…ed altre frivolezze del
genere a fine gara. E con lui un dirigente biancorosso in tribuna.
Probabilmente sarà lo stile Padova, visto che la stessa cosa fece ne
più ne meno il Sig. Ciro Ginestra lo scorso anno.
LA CRONACA:
Una Pro Patria, che vive un buon
momento di forma (vittoria esterna a Prato e passaggio alle
semifinali di Coppa Italia), affronta un Padova che è in cordata per
un posto ai play off e trova ancora una volta la vittoria (terza
consecutiva in campionato) con una gran prova di carattere.
Rifilando ai veneti ben tre reti e soprattutto facendo vedere un
gioco eccellente.
Alla lettura delle formazioni la
prima sorpresa è Andrea Capelletti che prende il posto dell’esperto
Di Sarno che va quindi in panchina, dove si accomoda anche
Salvalaggio. Manca anche Trezzi che non si è ancora ripreso dalla
botta rimediata a Prato, che lo costrinse ad uscire dal campo.
In difesa ci sono Dato, Imburgia,
sulle corsie esterne, Perfetti e Zaffaroni al centro: a metàcampo il
trio Boscolo, Tramezzani e Carbone (che sostituisce l’infortunato
Trezzi) e la coppia di attacco è formata da Elia e
Kalu.
Carbone
Per i “ tigrotti “ manca quindi
Trezzi, oltre alla sorpresa di Capelletti; ritroviamoZaffaroni che gioca in
coppia con Perfetti in zona centrale in quella che è per lui la
posizione a lui più congeniale.
I biancorossi di Glerean, oggi in
completa divisa nera, con intarsi laterali bianchi, rispondono con
Colombo tra i pali, una difesa a quattro con Zanon, Mariniello
Antonioli e Porrini, il centrocampo a tre con la Romondini
affiancato da Bedin e Segarelli; il reparto avanzato con il tridente
di formato da Cecchini, l’ex palermitano La Grotteria ed il serbo
Muslimovic.
La prima azione della partita è di
Segarelli che ben servito da La Grotteria, tenta con un tiro da
fuori facile presa di Capelletti.
Al ‘7 il nigeriano Kalu taglia
tutto il campo in una di quelle discese sulla fascia a cui ci ha
tanto abituati, si libera facilmente di due avversari ma il suo tiro
è da dimenticare. Sul successivo rinvio di Colombo, Tramezzani
intercetta e ci prova ma Zanon anticipa tutti, liberando
l’area.
Kalu
Al 12’ il Padova spreca una
punizione da posizione favorevole: scambio tra Segarelli e
Muslimovic ma il tiro del croato termina malamente sul fondo.
Per gran parte del primo quarto di
gioco le squadre rimangono in costante fase di studio, con un bel
gioco da ambo le parti ed azioni veloci, che però s’infrangono sulle
rispettive difese.
Si arriva al minuto 16’, su azione
che parte da Carbone a Kalu che si libera bene, Elia potrebbe
trovare la via della rete ma viene fermato dal fischio dell’arbitro
che su segnalazione del guardalinee sotto la Tribuna ravvisa un
fuorigioco quanto meno sospetto dello stesso Elia.
Cross dalla sinistra di Imburgia,
Colombo cincischia con la presa, palla che rimbalza a terra, i
difensori veneti in qualche maniera respingono, Corti dal limite
spara un rasoterra che sembra infilarsi nell’angolino basso, ma
Colombo riesce allungandosi tutto a mandare in angolo.
Il solito Elia, è protagonista
pochi minuti dopo, in azione di contropiede, ma Colombo esce fino a
trequarti campo e chiude bene ogni varco.
Pro che si porta decisamente in
avanti, con la palla che viaggia bene tra i reparti, guidati da
Tramezzani e Carbone, con Imburgia e Corti a macinare chilometri
sulle corsie esterne, mentre Kalu ed Elia non danno riferimenti ai
difensori padovani, che prendono prima a seguirli, per ogni settore
del campo, poi ad in-seguirli, con continui falli.
Corti
Minuto 22: Pro in avanti in azione
di disimpegno, errore difensivo che consente ai veneti di partire in
contropiede, La Grotteria mista sulla destra,Romondini dentro l’area come
vede arrivare Imburgia, crolla a terra ed il Padova reclama un
calcio di rigore, l’arbitro decide di fare proseguire, ma non
ammonisce per simulazione il giocatore ospite.
Pro sempre vivace ed
intraprendente che crea diversi problemi, alla difesa di Glerean,
con Porrini dirottata sulla fascia, che rimedia diverse figuracce
con Kalù, il quale lo salta ogni volta con disarmante facilità.
26’ Ottimo aggancio di Cecchini in
area, tra due biancoblù, ma poi viene chiuso egregiamente, sventando
il pericolo.
Al 31’ Buon' azione della Pro, a
seguito di una combinazione Tramezzani, Carbone, Corti, ma il tiro
di Elia, si perde sul fondo.
Il vantaggio dei Tigrotti è
comunque nell’aria; al 32’ grande lancio della retrovie per Elia,
che pescato in area, stoppa di petto e cerca subito un diagonale al
volo, ma la palla sbatte su Antonioli, terminando in angolo.
Corner dalla destra, lungo e teso,
Colombo sbaglia l’uscita, e da qui in avanti per un minuto buono la
palla circola tra dentro e fuori l’area patavina, rimanendo però
sempre in possesso dei giocatori della Pro, fino a quando giunge a
Boscolo che scarica sulla destra, per Corti dentro l’area, cross
rasoterra dalla linea di fondo di quest’ultimo, Zaffaroni di testa
in tuffo a meno di trenta centimetri da terra, trova l’attimo
fuggente per inserirsi bene ed insaccare la palla alle spalle di
Colombo: 1 a 0.
Il Padova è scioccato, ma cerca di
reagire ed a momenti pochi minuti dopo, al 36’ l’ex “golden boy
palermitano“ La Grotteria, fa sua una palla vagante nei limiti
dell’aria “buca” le retrovie bustocche, con un tiro a fil di palo,
chefa sospirare molti
biancoblù… Capelletti per primo con un fendente che fa la barba al
palo.
Il pubblico prende sempre di più a
sostenere la squadra, in particolare dalla Tribuna con il coro “Pro
Patria-Pro Patria”, che si alza più volte, ed uno anche
Ike-Ike.
Il primo tempo, sembra dunque
avviarsi verso la fine ma la Pro è in costante proiezione offensiva.
Al 43’ Carbone viene steso da dietro con un fallaccio tra la
bandierina del corner e l’area, si attende il cartellino giallo per
il difensore veneto, ma l’arbitro … sorvola. Sulla palla va
Tramezzani, pallone per Elia che si alza su tutti e d’ anticipo
ancora di testa ed infila il goal del raddoppio. Goal e minuto
fotocopia della rete di pochi giorni fa in Coppa con il Teramo. Per
Firmino 5° goal in 4 partite con la maglia
biancoblù.
Elia
Su questo risultato si va al
riposo, un punteggio positivo e decisamente meritato per la Pro
nonostante la diversa caratura, almeno sulla carta, delle due
squadre.
Al rientro in campo, le squadre si
presentano con gli stessi effettivi, mentre sugli spalti gli sparuti supporterts
biancorossi (sessanta circa in tutto), si sdraiano letteralmente sui
gradoni; la formazione patavina sembra piu' motivata ed aggressiva,
rendendosi pericolosa da subito con La Grotteria che ben
inseritosi in area biancoblù, viene fermato al momento giusto da
capitan Zaffaroni, con ottima scelta di tempo..
Al 51’ Segarelli, per il Padova ci
prova con un timido tiro da fuori sul quale Capelletti non ha
problemi a recuperare.
Passano i minuti ed il nervosismo
dei padovani èpalpabile: Porrini, un nome di grido del Padova, dopo aver
rimediato l’ennesima figuraccia da Kalu, polemizza con il pubblico
della tribuna per un fallo non concesso proprio ai danni del
nigeriano. I padovani, diventano ulteriormente fallosi, verso i
giocatori della Pro, conElia in particolare.
Al 54’ è protagonista Cecchini,
che spalle alla porta dai venti metri, arpiona un pallone e si gira
di scatto, facendo partire un pallone forte con parabola discendente
che si stampa sulla parte superiore della traversa, con Capelletti
sulla traiettoria.
Porrini blocca in maniera fallosa
Carbone a centrocampo, ricominciando così il suo personale show con
il pubblico. Il tecnico Glerean, visto la bambola presa dall’ex
juventino con Kalù ed il suo crescente nervosismo lo dirotta
dall’altra parte del campo.
Il Padova si porta in avanti, ma
senza idee chiare, con la retroguardie biancoblù che lascia
pochissimo spazio, nonostante giochi con la spada di Damocle delle
diffide su nove elementi, con Zaffaroni ed Imburgia che svolgono un
lavoro egregio.
Con il Padova tutto in avanti si
vengono però a creare delle “praterie“ nelle retrovie biancorosse ed
al 59’ Kalu va via sulla fascia, Zanon in maniera ignobile lo
stende, l’arbitro decreta il solo calcio di punizione, nonostante il
difensore abbia compiuto un fallo intenzionale con un giocatore che
lo aveva già saltato e si stava dirigendo verso la porta avversaria.
60’ Errato disimpegno veneto,
Colombo, viene anticipato da Carbone, che riesce a recuperare la
palla, ma l’arbitro fischia un gioco pericoloso, del biancoblù.
Passano pochi istanti ed Elia
viene fermato ancora fallosamente da Mariniello, anche qui niente
ammonizione nonostante vi fosse la concreta possibilità di
finalizzare positivamente l’azione. Finalmente l’arbitro si ricorda
di aver il cartellino giallo ed ammonisce per l’ennesimo fallo da
dietro Mariniello ai danni di Boscolo.
Lo stesso giocatore ospite pochi
minuti, viene nuovamente ammonito, con conseguente espulsione, per
un ingenuo ma netto allo di mano a centrocampo. Il Padova resta così
in dieci uomini al 65’, con il nervosismo che monta. A fare le spese
è purtroppo un raccattapalle della Pro, che stava andando di corsa a
recuperare un pallone terminato in fallo laterale, quasi giunto
sulla palla, viene letteralmente aggredito da dietro da un giocatore
padovano, che lo sposta di peso e gli toglie il pallone. Vibranti
proteste dagli spalti e dagli stessi giocatori biancoblù ….l’arbitro
non vede e non sente.
Il clima sugli spalti, già mosso
prima, diventa ancora più elettrico, grazie anche un dirigente
padovano in tribuna che prende ad inveire per un fallo. Ne nasce una
discussione accesa.
Tramezzani, che ha giocato in non
perfetta forma fisica causa un attacco influenzale occorso in
settimana, esce tra gli applausi dello “Speroni”, anzi una vera e
propria standing-ovation, con molti che si alzano in piedi, ed al
suo posto entra Salvalaggio, il quale viene ammonito dall’arbitro al
suo secondo pallone toccato, per un presunto ritardo nel battere un
calcio di punizione.
73’ Pro vicina alla terza rete,
con un’incursione solitaria di Carbone, che da dentro l’area spara
un diagonale di sinistro, che si perde di un metro a lato dalla
porta di Colombo.
79’ Velleitario tentativo da fuori
del Padova con Segarelli, Capelletti manda in corner. Dall’angolo
nasce una mischia in area, con diversi uomini che vanno a terra, al
termine dell’azione Cecchini protesta con l’arbitro lamentando una
trattenuta di Dato (si spingevano e trattenevano entrambi),
reclamando il rigore l’arbitro lo ammonisce.
E si arriva all’ 82’: entra
Belluomini per Firmino Elia, che viene accolto da scroscianti
applausi.
Passa solo un minuto e l’altro neo
acquisto del mercato invernale, va in rete. Azione sulla fascia
destra della Pro, Carbone serve un pallone d’oro a Dato, sul vertice
opposto, azione da manuale in area biancoscudata, tocco in mezzo al
volo per Belluominied
è nuovamente goal per la Pro Patria: e sono tre… con l’ entusiasmo
alle stelle che esplode allo “Speroni”.
La partita sembra avviata oramai
alla fine e molti spettatori già defluiscono dallo “Speroni” che,
nonostante il blocco del traffico, era sufficientemente pieno, ma
c’è spazio ancora per le emozioni.
Entra Romano, al suo ritorno
ufficiale con la maglia della Pro, ed esce Ike Kalù, anche lui
accolto con affetto, dai tifosi che gli tributano un lungo, caloroso
ed intenso applauso.
Al ’91 Cecchini, centravanti del
Padova sigla il goal della bandiera nel primo dei cinque (!!!!)
minuti di recupero concessi dall’arbitro D’ Amato di Barletta; gran
tiro a giraretiro su
punizione dal limite, che s’insacca sotto la traversa sul quale
Cappelletti nulla può.
Ultimo brivido per i tifosi
biancoblù: è il 94’ ed arriva il capolavoro del trio comico
pugliese-sardo.
Salvalaggio, va in anticipo netto
su Cecchini, fuori la linea dell’area di rigore, la palla termina in
fallo laterale, con tutti i giocatori che vanno per battere la
rimessa, ma tra la sorpresa generale e soprattutto degli stessi
padovani, il sig. Damato decreta, ciò che non c’è. Un rigore
inesistente.
Sulla dischetto si presenta
l’esperto Cecchini, che cerca di piazzare il pallone alla destra di
Capelletti (rigore fotocopia di sette giorni prima con il Rimini),
che ha un ottimo riflesso, e respinge il tiro, poi si supera nello a
sventare il nuovo tentativo del centravanti
patavino.
Il rigore parato da Capelletti
Nel frattempo in tribuna, il
solito dirigente padovano, nel momento in cui l’arbitro, decretava
il rigore si esibiva in un paio di gesti dell’ombrello…inutile dire che a
fine partita, lo stesso ha trovato con difficoltà la via degli
spogliatoi.
E’ l’ ultima emozione di una
partita davvero bella epiacevole che ha confermato, i notevoli passi avanti fatti
dalla Pro Patria che, grazie al ritorno in campo di alcuni uomini ed
agli acquisti del mercato invernale, può ora guardare con più
fiducia verso il futuro… ma occhio a non allentare la presa!!!