In panchina:
Nuzzo,Okoroji, Foschini, Romano - All. Antonio Sala
Arbitro:
Guerriero di Catanzaro (Rufolo di Pz-Cabboi di Nu)
Marcatore: 38’
Carbone
NOTE: Giornata
soleggiata, con temperatura primaverile, terreno leggermente
allentato ma con molte asperità. Spettatori 1300 circa (581
abbonati): 170 da Reggio E. tra settore ospiti e tribuna
Ammoniti:
Boscolo, Carbone (P), Bono,
Cangini, Morello e Goretti (R).
Espulso: 73’
Sadotti (R)
LA
CRONACA:
Regalo di Natale anticipato per i tifosi
bustocchi, con la Pro che finalmente torna alla vittoria dopo 13
partite; realizzato il secondo goal interno della stagione, rompendo
così un digiuno dalla rete che durava da 447 minuti. Realizzatore
della rete è Angelo Carbone, che deve aver sentito nell’area il
profumo della Coppa Intercontinentale, che lo aveva visto
protagonista e vincitore con la maglia del Milan, guidato da Sacchi,
l’ormai lontano 9.12.90 (Milan-Olimpia Asuncion 3-0). Per Carbone il
classico goal dell’ex, e il momentaneo titolo di capocannoniere
biancoblù con due reti, l’ultima segnata a Pavia, portava ancora la
sua firma.
Prima
vittoria, anche per Patrizio Sala, che dopo tre partite incamera i
suoi primi punti alla guida della Pro; tre punti che fanno morale
senza ombra dubbio, oltre che finalmente muovere la classifica,
inchiodata li, da troppo tempo a quota otto, con il grafico piatto
ormai da cinque giornate. I tigrotti non hanno certo brillato sul
piano del gioco e della manovra, anzi sono sembrati sfilacciati ed
hanno mostrato una difesa alquanto incerta, che ha regalato alla non
certo irresistibile Reggiana, le uniche vere occasioni per tirare in
porta, che è comunque sembrata poca cosa; sfilacciati sul terreno,
forse anche peggio dei biancoblù, evanescenti in attacco, ed al
cospetto della Pro di quest’anno non è certo un buon viatico per la
squadra di Antonio Sala, che ha anche mostrato una difesa incerta
che ha sofferto oltre il lecito le accelerazioni dei “vecchietti”
Porfido e Karasavvidis, ricorrendo spesso al fallo pesante, con
alcuni emiliani che sembravano giocatori di rugby e talvolta cattivo
ed intimidatorio specialmente con i due centrali, Morello e Sadotti,
più volte graziati dall’incerto e scarso arbitro Guerriero di
Catanzaro, che al 73’ non ha potuto esimersi però dal cacciare dal
campo proprio Sadotti, per una gomitata su Porfido e successiva
reazione.
La
differenza tra le due squadre, sono state le motivazioni, grinta, la
disperazione dell’ultimo posto in classifica, da troppe settimane ed
un briciolo in più di carattere da parte dei bustocchi, che
necessitavano come l’aria dei tre punti, contro una Reggiana,
apparsa poca cosa, un solo tiro nello specchio della porta in 90
minuti; ricca di giocatori di nome, ma poco votati al sacrificio,
più pronta a specchiarsi nella propria manovra, per altro molto
involuta, che a cercare la porta dell’avversario, mostrando poche
idee e tutte confuse, aiutata in questo da Antonio Sala, il quale ci
ha messo molto del suo continuando a cambiare modulo agli emiliani.
Nella Pro, buona la prestazione ancora di Daniele Corti, con diversi
recuperi difensivi e pronte ripartenze in dribbling, Boscolo dopo
una pausa di appannamento è sembrato tornare sui suoi soliti livelli
“il gladiatore”, ha rubato spesso e volentieri palla agli avversari,
riproponendosi per la manovra, anche se il ruolo di play-maker non è
il suo, fargli impostare la manovra non è decisamente nelle sue
corde. Trezzi è in decisa crescita psico-fisica ed a tratti ha preso
in mano la squadra, il ritrovato Tommy Porfido, schierato da
titolare con la maglia della Pro, dopo oltre un anno, ha sfoderato
una prestazione vogliosa e grintosa, difendendo più volte palla,
permettendo così ai compagni di salire ad accompagnare la manovra,
andando anche vicino al goal con un colpo di testa; uscendo poi tra
gli applausi del pubblico. Tutto bene insomma, no! L’attacco,
decisamente latita ancora, in difesa si è concesso troppo con
clamorosi errori, in fase di disimpegno che potevano costare come la
solito tantissimo.
Porfido
Le squadre
scendono in campo con le classiche tenute, ma con molti assenti da
ambo le parti: Perfetti, Arioli, Mariani, Piovanelli e Tramezzani
per la Pro, Gissi, Bonomi e Paramatti per la “Regia”.
Il tecnico
biancoblu, schiera la squadra secondo il modulo che prevede una
difesa a quattro, centrocampo a rombo, Boscolo davanti alla linea
difensiva, Carbone e Corti laterali e Trezzi trequartista pronto a
innescare più Porfido che Karasavvidis.
L'inizio
gara è frenetico e confuso, nessuna delle formazioni riesce a
imporsi; due occasioni da ambo le parti fermate dalla bandierina del
guardialinee.
Si lotta
molto a centrocampo, su un terreno stranamente gibboso e con zolle
che volano via che è un piacere; brillano in fase di interdizione
Boscolo e Carbone mentre Trezzi si fa subito notare per alcune
giocate deliziose.
La prima
vera occasione è però per gli ospiti al 9' Dato, sbaglia un
disimpegno e Ranalli trova spazio sulla corsia di sinistra
involandosi tutto solo, fino al limite dell’area, crossa per
Campolonghi che indisturbato gira al volo di sinistro ma il tiro è
centrale, Di Sarno respinge con i pugni. Questo rimarrà l’unico tiro
nello specchio della porta, da parte della Reggiana in tutto
l’incontro.
I tigrotti
sono più motivati e cominciano a spingere mettendo spesso in
difficoltà la fragile difesa ospite, che subisce le accelerazioni e
gli scambi di Porfido (33 anni) e Karasavvidis
(32).
La
partita, presenta errori da ambo le parti, con la manovra che si
sviluppa principalmente a centrocampo. Al 25' punizione dalla
trequarti destra della Pro, Trezzi mette in mezzo un bel pallone,
Porfido sbucando alle spalle, prende il tempo al suo marcatore,
colpendo di testa mandando la palla di un soffio sopra la
traversa.
“I
tigrotti”, prendono possesso del centrocampo e continuano seppur a
sprazzi a portarsi verso la porta di Mondini. Ancora Porfido in
evidenza, al 32’, innescato da Trezzi, entra in area tutto solo,
finta il tiro e mette in mezzo, per Karasavvidis, che perde l’attimo
e si fa circondare dai difensori, tocco indietro per Corti, ma
l’azione sfuma. A furia d’insistere arriva il
goal.
38’ Trezzi
scambia con Corti, sulla trequarti di destra, palla in mezzo,
traiettoria che viene allungata, probabilmente da un difensore
emiliano, ed arriva nei piedi di Carbone tutto solo, sul lato
opposto; stop e violento sinistro che s’insacca sotto la
traversa.
Rotto il
digiuno dalla rete dopo 447’ minuti, ultima sempre dell’ex milanista
a Pavia e seconda rete in casa dopo quella di Vecchio contro lo
Spezia. Pro che insiste alla ricerca del raddoppio, Trezzi serve
ancora Porfido, che manovra sulla destra, palla ancora in mezzo
all’area, batti e ribatti, sfera che torna fuori, dov'è appostato
Carbone che da fa partire un tiro che va alto.
Carbone
La ripresa
si apre con un brivido per la Pro Patria: al 3' un tiro dalla
distanza senza troppe pretese di Cangini, viene deviato
involontariamente di tacco da Giandomenico con la palla
che si perde non molto distante dal palo. La partita diventa
tesa con gli ospiti che, non sapendo come fermare gli avanti
biancoblù, in più occasioni non fanno complimenti, fermando con
falli al limite del regolamento le incursioni soprattutto di Trezzi
e Porfido. Prima Morello, al limite dell’area con intervento a gamba
tesa, va a colpire ginocchio di Porfido e poi la palla, con
l’arbitro che lascia continuare.
Al 61’,
Trezzi, lancia bene Porfido che salta in dribbling un reggiano e si
accentra, arrivando al limite dell’area, Morello interviene
durissimo, mandandolo a terra, rimediando il cartellino giallo, che
calmerà i bollenti spiriti dell’irruento e falloso reggiano; sulla
punizione, va il solito “capitan” Zaffaroni, che dai 20 metri,
impegna a terra Mondini, che respinge con i pugni. Passano pochi
minuti e colpo di coda della Reggiana, che su una punizione in
diagonale, grazie ad uno schema, fa correre un brivido alla difesa
biancoblù, con la palla che poi si perde lontano dalla
porta.
Trezzi
Al 73’
Sadotti si fa espellere: a centrocampo tra le due panchine, si rende
autore di una gomitata alla tempia di Porfido e di un successivo
fallo di reazione, alla richiesta di spiegazioni del biancoblù. 77’
Porfido esce tra gli applausi ed entra Ike Kalu, che subito deve
subire un fallo di Giandomenico.
La Pro in
11 contro 10, decide di complicarsi la vita, come sempre regalando
alla Reggiana una palla d’oro.
79' Dato
perde malamente palla in fase di disimpegno, sulla trequarti, che
termina sui piedi di Ranalli che si trova a tu per tu con Di Sarno,
ma fortunatamente l'attaccante grazia i biancoblù
calciando violentemente da pochi passi, sopra la
traversa.
Dato
80’
Giandomenico, a centrocampo, probabilmente colto da raptus entra
duro a piedi uniti da dietro, su Trezzi, l’arbitro non lo ammonisce
con il biancoblù che rimane a bordo campo. Il granata si ripete
pochi minuti dopo quando entra durissimo a gamba tesa, su Kalù, dopo
essere stato saltato in dribbling. L’arbitro non lo
ammonisce.
Al 90’
errore di Salvalaggio, che regala un corner agli emiliani, in cui
esiti non vanno al di là di una confusione davanti a Di Sarno. Nei
minuti di recupero, azione in verticale della Pro, con Imburgia, che
serve Romairone al limite dell’area, ma viene anticipato un attimo
prima del tiro, da Mondini in uscita
disperata.
E'
l'ultima vera azione della partita, che dopo ben sei minuti di
recupero, lo scarso arbitro Guerriero di Catanzaro fischia la fine
per l'urlo liberatorio di tutto lo “Speroni”.