Campionato Italiano serie C1 -
Tredicesima giornata
PRO PATRIA:
Di Sarno, Dato (78’ Mariotti), Annoni (64’ Imburgia), Boscolo,
Salvalaggio, Zaffaroni, Corti, Arioli, Karasavvidis, Trezzi (64’
Porfido), Morante
In panchina: Capelletti, Carbone, Mariani,
Vecchio – All. Patrizio Sala
SPAL:Pierobon,
Corallo, Milana, Macchia, Di Sole, Marc’Aurellio, Temelin, Roselli
Selva (86’ Scapini), Cerbone (79’ La Canna), Consonni (89’
Fedeli)
In panchina: Conti, Sifonetti, Ceravolo – All.
GianCesare Discepoli
Arbitro: Sig. Rubino di
Salerno (Scolari di Bg - Galloni di Lo)
Marcatori: 17’
Corallo, 77’ Selva rig.
NOTE: Giornata uggiosa,
all’inizio della ripresa sono state accese le luci per la
visibilità. Terreno pesante. Spettatori 1400 circa 581 abbonati
(100 da Ferrara tra settore ospite e Tribuna). Ritorno di una parte
del gruppo Ultras della Pro. Porfido ha calcia fuori un rigore
per la Pro al 73’. Al termine della gara, dura e prolungata
contestazione dei tifosi biancoblù, fuori dagli spogliatoi; in
particolare una delegazione degli ultras, ha avuto un lungo e fitto
colloquio con tutta la squadra, la Fam Vender, il Pres. Armiraglio
ed il nuovo tecnico. Angoli: 4-2 Ammoniti: Boscolo (P),
Consonni (S)
LA
CRONACA:
Cambia il direttore d’orchestra, da Carletto Muraro
a Pat Sala, ma la musica è sempre la stessa, una marcia funebre che
sta accompagnando mestamente la via Crucis di questa squadra in un
campionato che definire disastroso e deludente è poco.
Una
squadra che è letteralmente improponibile, impalpabile,
inconsistente, nulla, squallida!!! Lo zero totale in attacco!! Il
portiere ospite Pierobon, non ha effettuato una parata che una. Il
presunto duo d’attacco biancoblù, la davanti è inguardabile ed
indisponente al massimo, senza altri giri di parole. La Pro è
riuscita anche nell’impresa di sbagliare l’impossibile, cioè il
secondo rigore casalingo consecutivo, questa volta è toccato al
redivivo Porfido, mandare fuori il pallone.
A tutto questo ci
aggiungiamo un Salvalaggio fuori forma, un Dato assolutamente
disastroso ed inguardabile, il rigore per il raddoppio spallino è un
suo regalo, con errori pacchiani sia in disimpegno, la sua fascia è
stata praticamente terra di conquista; sia sotto porta, dove è
riuscito nell’impresa di sparacchiare in maniera oscena un pallone,
da mandare solamente e semplicemente in fondo al sacco….in fallo
laterale. Gli unici da salvare, l’orgoglio di capitan Zaffaroni e
Daniele Corti, generoso, gran corridore a tratti perfino commovente
in certi suoi recuperi in difesa e poi pronto a farsi trovare in
avanti.
Una Pro che è semplicemente imbarazzante al
massimo, disarmata e disarmante, squallida, senza capo ne coda,
arrendevole, spiazzante, sconclusionata, in preda allo sconforto
generale, con giocatori che compiono errori da oratorio, clamoroso
alla fine del primo tempo il pasticcio difensivo tra Di Sarno e
Zaffaroni, con la palla che è rimasta in mezzo ferma in area senza
che nessuno dei due la rinviasse. Nessuno che tira in porta e già
centrarla sarebbe un’impresa: è una squadra da retrocessione certa
in queste condizioni, senza altri preamboli: d’altra parte cosa
pretendere da chi ha racimolato 8 punti sui 39 disponibili, perde da
quattro partite di fila, ha segnato 5 reti in 13 partite, non segna
da 319 minuti, ha vinto una sola volta ed in casa ha segnato una
sola rete; sbaglia due rigori decisivi e subisce 8 reti nelle ultime
quattro gare??
Non è che Sala sia il salvatore della patria
ed in solo 48ore non poteva fare certo miracoli, questa è la solita
inguardabile Pro Patria nell’edizione di quest’anno, qualche
elemento di buona volontà e tantissimi limiti. Davanti non la
buttiamo dentro neppure con i rigori. Il gioco? Questo sconosciuto!!
La gioia di una rete?? Vecchissimo retaggio. La vittoria?? Uno
sbiadito ricordo giurassico!!!
C’è anche da dire che la
Spal, vista all’opera oggi allo “Speroni”, è stata certo la migliore
formazione vista in questo primo scorcio di stagione, decisamente
meglio dell’imprendibile Arezzo, che non aveva certo fatto una gran
bella figura. La squadra di Discepoli, è ben organizzata e con
due/tre tocchi, spesso di prima, trovava facilmente la
verticalizzazione verso la porta della Pro e, nel secondo tempo
quando per quasi 25 minuti è stata costretta nella propria metàcampo
ha sofferto e stretto i denti, pronta poi a sferrare il colpo letale
al momento giusto, con il più classico dei contropiedi.
Alla
lettura delle formazioni, per la Pro due sorprese; la prima quella
di ritrovare dopo circa un anno in panchina Porfido, dato ormai per
disperso, la seconda quella di Imburgia suo compagno di panca
anzichè vederlo in campo. Sala schiera in pratica gli stessi
elementi di Muraro, avendo fuori causa, Perfetti, Kalu e Piovanelli
e Tramezzani. Anche l’allenatore della Spal Discepoli, deve fare a
meno di diversi uomini, Aurellio, Magri, Pirri e Tatti, oltre allo
squalificato mediano Papa, con Sifonetti influenzato in panchina ad
onor di firma.
Pro Patria in campo con la maglia classica
versione 2003-04, mentre per la Spal completo nero. All’ingresso
delle squadre sul terreno di gioco, i tifosi ospiti fanno partire
una breve fumogenata bianco azzurra con lancio di carta e
coriandoli.
Subito per la Pro, si nota un cambio di
modulo un 4-3-1-2, con Trezzi in posizione centrale dietro
Karasavvidis e Morante. Mentre Discepoli che sostituisce lo
squalificato mediano Papa con Macchia, un modulo speculare con
Cerbone a fare da centravanti arretrato-regista alla Hideguti;
Consonni a fare da pendolo esterno, con Andy Selva vera e propria
spina nel fianco della difesa della Pro. Un giocatore pescato in D,
dove la scorsa stagione nelle file del Bellaria in 30 presenze aveva
segnato 22 reti.
Subito dai primi minuti si vede in campo la
Spal, che prende possesso del centrocampo, con una buona fluidità di
manovra e dopo due-tre tocchi, pronte verticalizzazioni per le
mobili punte, che galoppano indisturbate nelle disabitate fasce
biancoblù.
Ma al 6’ è la Pro che si fa vedere fallo da dietro
su Morante al limite dell’area, punizione calciata da Annoni palla
sopra la traversa. Poi diventa un monologo ferrarese, con
centrocampisti ed attaccanti a prendere a spallate la fragile,
insicura, titubante e timida difesa bustocca.
Al 10' primo
numero di Selva, su un rilancio da centrocampo, spalle alle porta,
vede Temelin, salire sulla fascia opposta e di tacco al volo lo
libera in area, il numero 7 estense, carica un diagonale angolato ma
non troppo su cui Di Sarno ci mette la manona, deviando in angolo.
Passano solo due minuti, Dato lascia completamente libero il suo
settore, Cerbone crossa dalla sinistra per Selva che di testa
anticipa Salvalaggio mandando alto di poco.
12’ Dato perde
malamente palla, cross pronto di Cerbone dalla trequarti, palla che
sorvola tutta l’area piccola, con Di Sarno immobile tra i pali,
mentre due spallini lasciati liberissimi sul secondo palo, si
ostacolano a vicenda nel tentativo di battere a rete a colpo
sicuro.
16' ancora Selva salta Annoni e Salvalaggio e
di destro prova ancora ad incrociare, ma sempre Di Sarno rimedia in
corner. La rete è comunque nell’aria. Sul calcio d'angolo si accende
una mischia proprio a centroarea, con diversi batti e ribatti
davanti a Di Sarno, fino a quando Zaffaroni nel tentativo di
spazzare via mette proprio sui piedi di Corallo, che di sinistro
trova il pertugio giusto per il goal del vantaggio. La reazione
della Pro Patria è solo emotiva, poco il gioco, nulli ed invisibili
i due pseudo attaccanti e gli unici tentativi sono solo dei tiri
dalla distanza che non centrano mai lo specchio della porta.
Annoni
23’
Azione di Corti sulla fascia destra, salta un avversario ed arriva
quasi sul fondo, palla toccata indietro per Trezzi che da dentro
l’area spara sicuro, Milana allunga una gamba deviando, la sfera che
arriva nei piedi di uno spallino, il quale innesca subito il veloce
e tecnico Selva che parte in contropiede, trovando poi l’opposizione
di Boscolo.
Al 26’ bella percussione di Annoni sul settore
sinistro, vince due contrasti e va sul fondo, cross in mezzo
all’area, con Pierobon tagliato fuori, Morante è fuori posizione
(non sul primo palo, non in mezzo all’area), Karasavvidis, si fa
invece trovare tutto solo, ma in controtempo.
Karasavvidis
La
Spal riprende per alcuni minuti le redini del gioco e si riporta in
avanti, trovando spazi enormi nelle ospitali corsie esterne
biancoblù.
Prima della chiusura del tempo, imbarazzante
siparietto tra Di Sarno e Zaffaroni, con il portiere che raccoglie
un retropassaggio con i piedi, poi lo appoggia improvvisamente al
compagno mentre questo girato sta per portarsi in avanti, la palla
rimane per alcuni secondi li immobile in area, dando la perfetta
immagine del caos di questa squadra.
Nella ripresa la
Pro, butta almeno in campo un briciolo di carattere e comincia a
stringere la Spal nella propria metàcampo. Ma le occasioni sono
sempre con il contagocce, al 52' Corti va in pressing su Milana, gli
ruba il tempo riuscendo ad entrare in velocità in area dalla destra,
ma conclude malamente con un tiraccio abbondantemente sopra la
traversa da buona posizione.
Prima mischia in area emiliana,
palla che arriva su piedi di Zaffaroni, tiro secco nello specchio
della porta, che viene ribattuto da Corallo con il
copro.
Al 64’ doppio cambio effettuato da Sala, fuori
Annoni e Trezzi per Imburgia e Porfido, che torna a vestire la
maglia biancoblù in una partita ufficiale, dopo quasi un anno. Pro a
tre punte in linea con la Spal che si chiude
ulteriormente.
Passano solo due minuti mischia in area
ferrarese, la palla arriva sui piedi di Dato, smarcato e tutto solo
dentro l’area, il terzino bustocco, potrebbe stoppare e prendere la
mira, colpisce invece in maniera inguardabile, una palla solo da
buttare in rete, mandandola in fallo laterale dalla parte
opposta.Poi tocca a Morante (sempre assolutamente nullo), provare il
tiro in porta ma la sfera termina a lato.
Ma la svolta
per la Pro arriva al 72’: Arioli sulla destra innesca Karasavvidis
che ha un lampo di vitalità, va sul fondo salta Milana sullo scatto
ed entrato in area viene poi sgambettato vistosamente dallo stesso
biancazzurrro; l'arbitro è a due passi e decreta il rigore. Sul
dischetto, non va il solito Zaffaroni, dopo il rigore sbagliato solo
15gg prima con il Varese, ma il neo entrato Porfido, uno che dal
dischetto aveva una certa freddezza.
Arioli
Rincorsa lenta spiazza il portiere che si butta alla
destra, ma poi manda incredibilmente a lato con la palla che fa la
barba alla base del palo dalla parte opposta. La Pro Patria accusa
vistosamente il colpo e si disunisce ulteriormente. La Spal, trova
il coraggio di uscire, dopo aver badato solamente a difendersi ed a
non scoprirsi, ne approfitta e colpisce in contropiede alla prima e
vera propria sortita dell’intera ripresa.
Al 76' Selva,
approfitta dello stato confusionale della difesa biancoblù, salta
Dato sulla trequarti sotto la tribuna centrale ed entra in area, al
momento di caricare il tiro il difensore bustocco gli frana
letteralmente addosso, con l’arbitro che decreta il rigore. Lo
stesso attaccante spallino va sul dischetto e non fallisce il rigore
realizzando il 2-0 che in pratica chiude il match.
La Pro si
porta in avanti ed all’88’ avrebbe almeno l’occasione per segnare la
seconda rete casalinga della stagione; sui piedi di Porfido arriva
una palla da girare a rete a non più di 5 mt dalla porta, ma
s’incarta malamente e scivola al momento di
colpire.
Pro Patria malinconicamente e tristemente
sconfitta per la terza volta in casa, la seconda consecutiva e 0
punti nelle ultime 4 partite, mentre per la Spal continua il magic
moment, 5 vittorie nelle ultime 5 partite.