LA CRONACA DELLA PARTITA

Busto Arsizio  23 novembre 2003  Ore 14,30

0  PRO PATRIA - SPAL  2

           Campionato Italiano serie C1 - Tredicesima giornata 

PRO PATRIA: Di Sarno, Dato (78’ Mariotti), Annoni (64’ Imburgia), Boscolo, Salvalaggio, Zaffaroni, Corti, Arioli, Karasavvidis, Trezzi (64’ Porfido), Morante

In panchina: Capelletti, Carbone, Mariani, Vecchio – All. Patrizio Sala

SPAL: Pierobon, Corallo, Milana, Macchia, Di Sole, Marc’Aurellio, Temelin, Roselli Selva (86’ Scapini), Cerbone (79’ La Canna), Consonni (89’ Fedeli)

In panchina: Conti, Sifonetti, Ceravolo – All. GianCesare Discepoli 


Arbitro: Sig. Rubino di Salerno (Scolari di Bg - Galloni di Lo)

Marcatori: 17’ Corallo, 77’ Selva rig.


NOTE: Giornata uggiosa, all’inizio della ripresa sono state accese le luci per la visibilità.
Terreno pesante. Spettatori 1400 circa 581 abbonati (100 da Ferrara tra settore ospite e Tribuna). Ritorno di una parte del gruppo Ultras della Pro.
Porfido ha calcia fuori un rigore per la Pro al 73’.
Al termine della gara, dura e prolungata contestazione dei tifosi biancoblù, fuori dagli spogliatoi; in particolare una delegazione degli ultras, ha avuto un lungo e fitto colloquio con tutta la squadra, la Fam Vender, il Pres. Armiraglio ed il nuovo tecnico.
Angoli: 4-2
Ammoniti: Boscolo (P), Consonni (S)

 




LA CRONACA:

Cambia il direttore d’orchestra, da Carletto Muraro a Pat Sala, ma la musica è sempre la stessa, una marcia funebre che sta accompagnando mestamente la via Crucis di questa squadra in un campionato che definire disastroso e deludente è poco.

Una squadra che è letteralmente improponibile, impalpabile, inconsistente, nulla, squallida!!! Lo zero totale in attacco!! Il portiere ospite Pierobon, non ha effettuato una parata che una. Il presunto duo d’attacco biancoblù, la davanti è inguardabile ed indisponente al massimo, senza altri giri di parole. La Pro è riuscita anche nell’impresa di sbagliare l’impossibile, cioè il secondo rigore casalingo consecutivo, questa volta è toccato al redivivo Porfido, mandare fuori il pallone.

A tutto questo ci aggiungiamo un Salvalaggio fuori forma, un Dato assolutamente disastroso ed inguardabile, il rigore per il raddoppio spallino è un suo regalo, con errori pacchiani sia in disimpegno, la sua fascia è stata praticamente terra di conquista; sia sotto porta, dove è riuscito nell’impresa di sparacchiare in maniera oscena un pallone, da mandare solamente e semplicemente in fondo al sacco….in fallo laterale. Gli unici da salvare, l’orgoglio di capitan Zaffaroni e Daniele Corti, generoso, gran corridore a tratti perfino commovente in certi suoi recuperi in difesa e poi pronto a farsi trovare in avanti. 

Una Pro che è semplicemente imbarazzante al massimo, disarmata e disarmante, squallida, senza capo ne coda, arrendevole, spiazzante, sconclusionata, in preda allo sconforto generale, con giocatori che compiono errori da oratorio, clamoroso alla fine del primo tempo il pasticcio difensivo tra Di Sarno e Zaffaroni, con la palla che è rimasta in mezzo ferma in area senza che nessuno dei due la rinviasse. Nessuno che tira in porta e già centrarla sarebbe un’impresa: è una squadra da retrocessione certa in queste condizioni, senza altri preamboli: d’altra parte cosa pretendere da chi ha racimolato 8 punti sui 39 disponibili, perde da quattro partite di fila, ha segnato 5 reti in 13 partite, non segna da 319 minuti, ha vinto una sola volta ed in casa ha segnato una sola rete; sbaglia due rigori decisivi e subisce 8 reti nelle ultime quattro gare??

Non è che Sala sia il salvatore della patria ed in solo 48ore non poteva fare certo miracoli, questa è la solita inguardabile Pro Patria nell’edizione di quest’anno, qualche elemento di buona volontà e tantissimi limiti. Davanti non la buttiamo dentro neppure con i rigori. Il gioco? Questo sconosciuto!! La gioia di una rete?? Vecchissimo retaggio. La vittoria?? Uno sbiadito ricordo giurassico!!! 

C’è anche da dire che la Spal, vista all’opera oggi allo “Speroni”, è stata certo la migliore formazione vista in questo primo scorcio di stagione, decisamente meglio dell’imprendibile Arezzo, che non aveva certo fatto una gran bella figura. La squadra di Discepoli, è ben organizzata e con due/tre tocchi, spesso di prima, trovava facilmente la verticalizzazione verso la porta della Pro e, nel secondo tempo quando per quasi 25 minuti è stata costretta nella propria metàcampo ha sofferto e stretto i denti, pronta poi a sferrare il colpo letale al momento giusto, con il più classico dei contropiedi.

Alla lettura delle formazioni, per la Pro due sorprese; la prima quella di ritrovare dopo circa un anno in panchina Porfido, dato ormai per disperso, la seconda quella di Imburgia suo compagno di panca anzichè vederlo in campo. Sala schiera in pratica gli stessi elementi di Muraro, avendo fuori causa, Perfetti, Kalu e Piovanelli e Tramezzani. Anche l’allenatore della Spal Discepoli, deve fare a meno di diversi uomini, Aurellio, Magri, Pirri e Tatti, oltre allo squalificato mediano Papa, con Sifonetti influenzato in panchina ad onor di firma.

Pro Patria in campo con la maglia classica versione 2003-04, mentre per la Spal completo nero. All’ingresso delle squadre sul terreno di gioco, i tifosi ospiti fanno partire una breve fumogenata bianco azzurra con lancio di carta e coriandoli. 

Subito per la Pro, si nota un cambio di modulo un 4-3-1-2, con Trezzi in posizione centrale dietro Karasavvidis e Morante. Mentre Discepoli che sostituisce lo squalificato mediano Papa con Macchia, un modulo speculare con Cerbone a fare da centravanti arretrato-regista alla Hideguti; Consonni a fare da pendolo esterno, con Andy Selva vera e propria spina nel fianco della difesa della Pro. Un giocatore pescato in D, dove la scorsa stagione nelle file del Bellaria in 30 presenze aveva segnato 22 reti.

Subito dai primi minuti si vede in campo la Spal, che prende possesso del centrocampo, con una buona fluidità di manovra e dopo due-tre tocchi, pronte verticalizzazioni per le mobili punte, che galoppano indisturbate nelle disabitate fasce biancoblù.

Ma al 6’ è la Pro che si fa vedere fallo da dietro su Morante al limite dell’area, punizione calciata da Annoni palla sopra la traversa. Poi diventa un monologo ferrarese, con centrocampisti ed attaccanti a prendere a spallate la fragile, insicura, titubante e timida difesa bustocca.

Al 10' primo numero di Selva, su un rilancio da centrocampo, spalle alle porta, vede Temelin, salire sulla fascia opposta e di tacco al volo lo libera in area, il numero 7 estense, carica un diagonale angolato ma non troppo su cui Di Sarno ci mette la manona, deviando in angolo. Passano solo due minuti, Dato lascia completamente libero il suo settore, Cerbone crossa dalla sinistra per Selva che di testa anticipa Salvalaggio mandando alto di poco.

12’ Dato perde malamente palla, cross pronto di Cerbone dalla trequarti, palla che sorvola tutta l’area piccola, con Di Sarno immobile tra i pali, mentre due spallini lasciati liberissimi sul secondo palo, si ostacolano a vicenda nel tentativo di battere a rete a colpo sicuro. 

16' ancora Selva salta Annoni e Salvalaggio e di destro prova ancora ad incrociare, ma sempre Di Sarno rimedia in corner. La rete è comunque nell’aria. Sul calcio d'angolo si accende una mischia proprio a centroarea, con diversi batti e ribatti davanti a Di Sarno, fino a quando Zaffaroni nel tentativo di spazzare via mette proprio sui piedi di Corallo, che di sinistro trova il pertugio giusto per il goal del vantaggio. La reazione della Pro Patria è solo emotiva, poco il gioco, nulli ed invisibili i due pseudo attaccanti e gli unici tentativi sono solo dei tiri dalla distanza che non centrano mai lo specchio della porta.

Annoni 



23’ Azione di Corti sulla fascia destra, salta un avversario ed arriva quasi sul fondo, palla toccata indietro per Trezzi che da dentro l’area spara sicuro, Milana allunga una gamba deviando, la sfera che arriva nei piedi di uno spallino, il quale innesca subito il veloce e tecnico Selva che parte in contropiede, trovando poi l’opposizione di Boscolo.

Al 26’ bella percussione di Annoni sul settore sinistro, vince due contrasti e va sul fondo, cross in mezzo all’area, con Pierobon tagliato fuori, Morante è fuori posizione (non sul primo palo, non in mezzo all’area), Karasavvidis, si fa invece trovare tutto solo, ma in controtempo. 

Karasavvidis



La Spal riprende per alcuni minuti le redini del gioco e si riporta in avanti, trovando spazi enormi nelle ospitali corsie esterne biancoblù.

Prima della chiusura del tempo, imbarazzante siparietto tra Di Sarno e Zaffaroni, con il portiere che raccoglie un retropassaggio con i piedi, poi lo appoggia improvvisamente al compagno mentre questo girato sta per portarsi in avanti, la palla rimane per alcuni secondi li immobile in area, dando la perfetta immagine del caos di questa squadra. 

Nella ripresa la Pro, butta almeno in campo un briciolo di carattere e comincia a stringere la Spal nella propria metàcampo. Ma le occasioni sono sempre con il contagocce, al 52' Corti va in pressing su Milana, gli ruba il tempo riuscendo ad entrare in velocità in area dalla destra, ma conclude malamente con un tiraccio abbondantemente sopra la traversa da buona posizione.

Prima mischia in area emiliana, palla che arriva su piedi di Zaffaroni, tiro secco nello specchio della porta, che viene ribattuto da Corallo con il copro. 

Al 64’ doppio cambio effettuato da Sala, fuori Annoni e Trezzi per Imburgia e Porfido, che torna a vestire la maglia biancoblù in una partita ufficiale, dopo quasi un anno. Pro a tre punte in linea con la Spal che si chiude ulteriormente. 

Passano solo due minuti mischia in area ferrarese, la palla arriva sui piedi di Dato, smarcato e tutto solo dentro l’area, il terzino bustocco, potrebbe stoppare e prendere la mira, colpisce invece in maniera inguardabile, una palla solo da buttare in rete, mandandola in fallo laterale dalla parte opposta.Poi tocca a Morante (sempre assolutamente nullo), provare il tiro in porta ma la sfera termina a lato. 

Ma la svolta per la Pro arriva al 72’: Arioli sulla destra innesca Karasavvidis che ha un lampo di vitalità, va sul fondo salta Milana sullo scatto ed entrato in area viene poi sgambettato vistosamente dallo stesso biancazzurrro; l'arbitro è a due passi e decreta il rigore. Sul dischetto, non va il solito Zaffaroni, dopo il rigore sbagliato solo 15gg prima con il Varese, ma il neo entrato Porfido, uno che dal dischetto aveva una certa freddezza.

Arioli 



Rincorsa lenta spiazza il portiere che si butta alla destra, ma poi manda incredibilmente a lato con la palla che fa la barba alla base del palo dalla parte opposta. La Pro Patria accusa vistosamente il colpo e si disunisce ulteriormente. La Spal, trova il coraggio di uscire, dopo aver badato solamente a difendersi ed a non scoprirsi, ne approfitta e colpisce in contropiede alla prima e vera propria sortita dell’intera ripresa. 

Al 76' Selva, approfitta dello stato confusionale della difesa biancoblù, salta Dato sulla trequarti sotto la tribuna centrale ed entra in area, al momento di caricare il tiro il difensore bustocco gli frana letteralmente addosso, con l’arbitro che decreta il rigore. Lo stesso attaccante spallino va sul dischetto e non fallisce il rigore realizzando il 2-0 che in pratica chiude il match.

La Pro si porta in avanti ed all’88’ avrebbe almeno l’occasione per segnare la seconda rete casalinga della stagione; sui piedi di Porfido arriva una palla da girare a rete a non più di 5 mt dalla porta, ma s’incarta malamente e scivola al momento di colpire. 

Pro Patria malinconicamente e tristemente sconfitta per la terza volta in casa, la seconda consecutiva e 0 punti nelle ultime 4 partite, mentre per la Spal continua il magic moment, 5 vittorie nelle ultime 5 partite. 

 

Morante

Salvalaggio



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