LA PROSSIMA AVVERSARIA

 

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CESENA

A.C. 1940 

 



ASSOCIAZIONE CALCIO CESENA s.p.a (1940) 

Stadio "Dino Manuzzi" - via dello Stadio - Cesena (105 x 65) Capienza 24.000 spettatori 

Colori: maglia bianca con bordi neri, calzoncini neri, calzettoni bianchi con bordi neri

Cesena città tot. 91.000 abitanti – Tot. Prov. Forlì-Cesena 359.000


Abbonamenti

2008-09 – 4.712



STAFF DIRIGENZIALE E TECNICO

 

Presidente On. Comm. Edmeo Lugaresi 
Presidente Igor Campedelli 
Amm. Del. Luca Della Vedova 
Resp. relazioni interne Fabio Cola 
Resp.e comunicazione Andrea Agostini 
Direttore Area Tecnica Lorenzo Minotti 
Consulente di mercato Gabriele Valentini 
Segretario Generale Marco Semprini 
Team Manager Fiorenzo Treossi 
Addetto stampa Marco Valentini 
Resp. Marketing Nicoletta Tozzi 
Servizi Generali Gianluca Campana 
Logistica e servizi Luca Matteo 
Allenatore Pierpaolo Bisoli 
Collaboratore tecnico Giuseppe Angelini 
All. portieri Stefano Dadina 
Prep. Atletico Riccardo Ragnacci – Mattia Vincenzi 
Medici sociali Dante Boscherini – Daniele Cucchi – Marcello Morini
Massaggiatori Stefano Valentini – Simone Plazzi 
Segretario Sett. Giovanile Antonio Genzano




GLI ULTIMI CINQUE CAMPIONATI


2003-04 Serie C1/a 2° posto, vince i play-off contro il Lumezzane - PROMOSSA in Serie B – Vince la Coppa Italia di Serie C - All. F. Castori 

2004-05 Serie B 16° posto - All. F. Castori / M. Gadda

2005-06 Serie B 6° posto eliminato ai play-off dal Torino - All. F. Castori / M. Gadda

2006-07 Serie B 16° posto - All. F. Castori

2007-08 Serie B 22° posto – Retrocede in Prima Divisione – All. F. Castori dalla 14^ G. Vavassori, dalla 27^ F. Castori



IL CALCIOMERCATO

ARRIVI: Mondini (c87 Mantova), Veronese (a76 Venezia), Segarelli (c. 78), Zebi (c80) e Bonura (c79 Foligno), Tardioli (p70 Sansovino), Ceccarelli (c.83-Legnano), Motta (a77- Pistoiese), Sacilotto (Bra. 83-Perugia), Chiavarini (Arg. 80-Bellaria Igea Marina)

PARTENZE: Moscardelli (a80-Piacenza), C. Jidayi, (c87-Mantova), Salvetti (c74-Sassuolo), Valdifiori (c86-Empoli via Legnano), P. Rossini (p90- Ivrea), Valentini (c. Sangiovannese), Caidi (d88) e Ambrogetti (c89 Valenzana), Turati (d82-Ancona), Cardone (d74-Modena)



LA ROSA

Portieri: Ravaglia (88), Tardioli (70), Teodorani (91)

Difensori: Biasi (79), Biserni (79), Cusaro (84), Lauro (81), Molino (87), Regini (90), Ricci (89), Rossi (89), Tonucci (88), Vignati (84)

Centrocampisti: Bonura (79), Campedelli (79), Ceccarelli (83), De Feudis (83), Mondini (87), Palumbo (89), Sacilotto (Bra. 83), Segarelli (78), Zebi (80)

Attaccanti: Chiavarini (Arg. 80), Djuric (Bos. 90), Ferretti (86), Giaccherini (85), Motta (77), Veronese (76)


                                                                     PRO PATRIA – CESENA


Secondo turno interno consecutivo, con la Pro che se la vedrà contro il Cesena, una sfida nobilitata da 22 campionati complessivi di Serie A, tra le due contendenti: le due formazioni però nella loro storia si sono affrontate solo sei volte tra campionato e Finale di Coppa Italia di Serie C, nel 2004, con un pre ed un finale di gara piuttosto arroventato. I tigrotti sono chiamati a centrare la vittoria interna che manca ormai dal 27 Settembre scorso, quando i biancoblù nell'anticipo serale sconfissero per 3-0 il Pergocrema. Il Cesena nell'ultimo turno ha pareggiato in casa contro il Novara, in una gara in cui i romagnoli si erano portati per primi in vantaggio con la rete dell'esperto bomber Motta, uno dei pezzi pregiati della campagna acquisti cesenate. 

I bianconeri per dare la caccia alla serie cadetta si sono affidati alle cure di Pierpaolo Bisoli, che la scorsa stagione raggiunse i play-off con la sorpresa Foligno, proponendo un calcio interessante. Bisoli, stà cercando di proporre le stesse cose anche in Romagna, ma ha incontrato diverse difficoltà, nonostante dall'Umbria, si sia portato dietro alcune pedine importanti come i centrocampisti Zebi, Segarelli e Bonura.

Il tecnico bianconero ama fa giocare all'attacco le sue squadre sfruttando al massimo le caratteristiche dei giocatori. Mostrando un gioco a tratti piacevole e frizzante, impostato spesso su ritmi alti, con manovre corali e palla gestita a lungo, fatte di tagli in avanti e sovrapposizioni sulle corsie esterne, giocando senza tatticismi esagerati.

Il modulo base è il 4-3-1-2, che nel corso degli incontri si trasforma spesso in 4-3-3 o 3-5- a seconda delle situazioni tattiche, dove molta importanza ha il ruolo del rifinitore, che nella scorsa stagione a Foligno era il gallaratese Parolo, mentre a Cesena, stà provando con Giaccherini.

Tutti partecipano all'azione, tutti si danno da fare per rendere fluida la manovra che è basata sul collettivo, con meccanismi che in Umbria era stati mandati subito a memoria, mentre con i cesenati fatica ancora ad essere quella macchina perfetta apprezzata la scorsa stagione.

I bianconeri con ogni probabilità si presenteranno allo “Speroni”, con l'undici che ha pareggiato in casa contro il Novara, con l'eccezione del giovane portiere Ravaglia, classe 88', espulso domenica scorsa, per il fallo su Rubino, che poi ha portato al rigore dei novaresi. Al suo posto l'esperto trentottenne Tardioli, ex di Arezzo e Perugia, nell'ultima stagione al Sansovino in C2. 

Difesa che inizialmente verrà schierata a quattro con a destra l'ex legnanese Ceccarelli (autore del goal nel derby la scorsa stagione, reinventato da esterno alto nel ruolo di difensore di fascia con propensione all'attacco. A sinistra in ballottaggio il giovane Tonucci e Biserni. 

Pacchetto centrale formato da Biasi e Lauro, quest'ultimo a lungo in predicato di vestire la maglia della Pro, nel corso dell'ultimo calciomerato.

Centrocampo con Segarelli, Bonura e De Feudis, che mancherà probabilmente ancora di Zebi (80), giocatore di grande personalità e rendimento. Il primo Segarelli, anni fa era una promessa, poi un brutto incidente a Padova, lo fermò. Dopo diverse stagioni in Umbria, sembra aver ritrovato il passo dei giorni migliori. Gli altri due sono giocatori di grinta e sostanza, con De Feudis nel club da anni, rappresentando la continuità. 

Un reparto molto duttile, spesso in proiezione offensiva, lasciando qualche spazio di troppo, ma nella fase difensiva si schiaccia sulla linea dei difensori, formando una muraglia.

In avanti, ancora ko per diversi problemi fisici l'ex attaccante di Pavia e Venezia, Marco Veronese, come punta centrale troveremo l'ex pistoiese Motta, un giocatore esperto e capace di trovare con continuità la via della rete, elemento che ha bisogno di spazio per manovrare ma che è capace di tenere impegnati due marcatori. 

Al suo fianco l'interessante argentino Chiavarini, classe 80', autore di quattro reti in stagione, reduce da un'esperienza al Bellaria Igea Marina, dove è andato a segno 10 volte. Giocatore longilineo 186 centimetri per 75 chili, agile ed abile nel colpo di testa. 

Completa il reparto Giaccherini, giocatore brevilineo, per poco più di 60 chilogrammi di peso, dotato di tecnica e velocità, abile nell'uno contro uno, ed autore la scorsa stagione di nove reti in ventisette presenze, con la maglia del Pavia in C2. Elemento che agisce da rifinitore più che da punta vera e propria e cerca spesso di portare fuori zona i difensori e centrocampisti indicati alla sua marcatura. Bravo a giocare tra le linee e svariare per tutto il fronte d'attacco. 

In panchina come secondo portiere il giovanissimo Teodorani, Ricci, l'ex novarese Fabio Cusaro, come marcatore puro, quindi il centrocampista avanzato, Sacilotto dal passaporto brasiliano, con il diciottenne bosniaco Djuric, dal fisico notevole, che la scorsa stagione ha realizzato due reti e la punta Ferretti.

Il Cesena fuori casa ha conquistato solo due punti, frutto di due pareggi, entrambi a reti bianche. In trasferta ha realizzato un solo goal, subendone tre, complessivamente sono nove le reti all'attivo, contro le diciassette della Pro, e solo otto le reti subite, seconda miglior difesa del girone con altre cinque formazioni. In queste prime dieci giornate del campionato, i romagnoli hanno vinto tre volte, pareggiato quattro e perso tre. L'ultima trasferta, in quel di Padova, nono turno, ha visto i bianconeri soccombere per 1-0. A livello statistico la Pro, non batte il Cesena, dal 2002, all'epoca del primo storico incontro tra le due formazioni, quando furono il capitano Marco Zaffaroni e Stefano Romano, a firmare le reti della vittoria, quest'ultimo con una rete capolavoro in palleggio, significativa del suo talento, purtroppo rimasto inespresso.



LA STORIA DEL CESENA 

Il calcio a Cesena, si giocava a livelli amatoriali sin dall'immediato primo dopoguerra, con la prima società lo "Sport Club Cesena", fondata da Aldo Proli ed alcuni amici, diventata poi "Unione Sportiva Cesenate" ed infine "Renato Serra", che aveva come colori sociali il bianco e il nero, per una maglia divisa in quattro grandi scacchi alternati. 

La società calcistica Renato Serra, prese il nome da un giovane del luogo, morto sul Carso. 

Questo sodalizio vide la sua prima stagione ufficiale con l'iscrizione alla FIGC, nel 22, con l'iscrizione al campionato di Quarta divisione per l'annata 22-23, affrontando formazioni della Romagna. 

Nel 28 in seguito ad un piazzamento nei primi posti, viene ammessa alla Seconda Divisione e nel 34, compie il grande balzo venendo promossa in Prima. 

Campionato dove la formazione cesenate, si muoveva con discreto successo, fino allo scoppio della Guerra di Etiopia, quando molti giovani della zona, vennero chiamati alle armi, facendo di fatto mancare le forze alla compagine calcistica, che di lì a poco chiuderà i battenti.

Soltanto nel 1940, nacque l'"Associazione Calcio Cesena" per iniziativa di Arnaldo Pantani (poi allenatore della stessa squadra) uno dei giocatori della "Renato Serra", di Renato Piraccini (d.s.), ma soprattutto del conte Alberto Rognoni (Presidente), che si era avvicinato al foot-ball, grazie all'interessamento del fratello minore ai tempi studente universitario, ventenne che difendeva i pali della porta del Forlì. 

Il 21 Aprile del 40, un'assemblea presieduta dall'Avv. Giuseppe Ambrosiani, in seguito direttore della Gazzetta dello Sport, vide di fatto nascere l'A.C. Cesena, affiliato al campionato di Prima Divisione. 

I colori sociali rimasero il bianco e il nero, la squadra alla prima stagione si dimostrò subito competitiva, ma nel 43 dovette chiudere di nuovo i battenti, per la Seconda Guerra Mondiale. 

Riprese l'attività con l'iscrizione al campionato di Serie B nel 46-47, stagione decisamente poco fortunata in quanto vide l'immediata retrocessione con l'ultimo posto finale. 

Da segnalare che nella stagione 50-51, alla guida dei cesenati si alternarono senza fortune il magiaro Andreas Kutik, primo straniero della storia della Pro Patria e Giacinto Ellena, poi allenatore dei tigrotti in B nel 53-54. 

I romagnoli rimasero per anni a cavallo delle serie minori, tra IVa Serie e Promozione (attuale Eccellenza), le cose cambiarono con l'arrivo del nuovo stadio (ai tempi i bianconeri dividevano il terreno con l'ippodromo), inaugurato nel 1957 in località "La Fiorita". Annata in cui i cesenati vedono anche la promozione in IV^ Serie.

Nel 1960, guidata dall'ex giocatore-fondatore Arnaldo Pantani, riconquista la Serie C, ma il conte Rognoni, diventato dirigente calcistico a livello nazionale preferisce defilarsi e nel 1964, passa il testimone all'uomo che segnerà la storia del Cesena, Dino Manuzzi. Manuzzi era uno dei più importanti commercianti di frutta, dotato di buon fiuto che basò la sua gestione, su un'accorta politica di valorizzazione dei giovani, specialmente se locali e di rigorosa attenzione al bilancio, via perseguita poi sempre dai bianconeri, ed in breve tempo riuscì a fare del Cesena una società modello. Nel 1968 la storica promozione in serie B con in panchina Cesare Meucci, conquistata sul campo degli storici rivali del Rimini

Nel campionato 71-72, viene data fiducia ad un giovane di nome Gigi Radice, che in due stagioni realizzò il sogno, infatti nel giugno 1973 il Cesena varcava la soglia della Serie A, per la prima volta nella sua storia. 

Nascono qua i pilastri della recente storia bianconera, come Cera (in seguito ottimo libero e poi d.s.), Lucchi, Ceccarelli ed Ammoniaci. 

Sono anni felici per i bianconeri con giovani allenatori in panchina, Manuzzi si diverte a scoprire nuovi talenti, dopo Radice, scova Eugenio Bersellini (ex giocatore della Pro in Serie B) e soprattutto Pippo Marchioro che al termine della stagione 75-76 porta la squadra al sesto posto ed allo storico approdo in Coppa Uefa. I bianconeri incontrano al primo turno gli allora tedeschi dell'est del Magdeburgo, (in pratica la nazionale della Germania Est del tempo, che schierava, Dorendorf in porta, Raugust terzino, ma soprattutto degli avanti Pommerenke e Sparwasser) all'andata i romagnoli furono sconfitti per 3-0, ed al ritorno sfiorarono la grande impresa, vincendo 3-1 (Mariani, Pepe, Sparwasser, Macchi); era il Cesena di Boranga tra i pali, Ceccarelli, Battistoni e Cera in difesa, Bittolo e Rognoni a centrocampo e Giorgio Mariani come punta. 

Al termine della stagione 76-77, la retrocessione in B e grave malattia che colpisce il Presidente Manuzzi; sono anni di medio-bassa serie cadetta,

Una formazione del Cesena 1976-77

 

Nell'80-81 ritrova la Serie A, con un altro ottimo tecnico, Osvaldo Bagnoli.

Nel maggio dell'82 scompare Dino Manuzzi che aveva passato il testimone al nipote Edmeo Lugaresi, anche lui nell'ambito lavorativo dell'export di frutta, che segue il solco tracciato, giovani del luogo ed occhio al bilancio. Nel 1983 lo stadio verrà dedicato al Pres. Dino Manuzzi, artefice delle più belle pagine del Cesena. Nel campionato 82-83 scivola in B, viene riportato nella massima serie da Bruno Bolchi (che solo a Busto non riuscì ad esprimersi pienamente come allenatore) nel 1987 dopo spareggi a fine stagione con Cremonese e Lecce. 

Nel 87-88 un ottimo posto posto in Serie A con Alberto Bigon in panchina, in campo Sebastiano Rossi, Domini, Jozic, il pirata Piraccini, Alessandro Bianchi, condor Agostini, Rizzitelli, Calcaterra e Limido: nella stagione 88-89 in panchina troviamo Marcello Lippi (tredicesimo posto), poi l'ultima annata nell'Olimpo della Serie A è il 90-91, quando l'attuale trainer della Nazionale venne esonerato a metà stagione. 

Il Cesena 1990-91

Il vivaio bianconero però non smette di dare frutti, il portiere Fontana, Teodorani, Leoni, Medri, Filippo Masolini e la scoperta a livelli importanti del bisonte Hubner. 1992-93 in Serie B, sulla panchina del cavalluccio viene chiamato Azeglio Vicini, romagnolo doc, che solo tre anni prima aveva guidato la Nazionale italiana al Mondiale del 90'.

Nel 94 perde il ritorno in A con lo spareggio con il Padova, ancora con Bolchi in panchina. 

Nella stagione 96-97 retrocede in C1, da cui risale prontamente con Corrado Benedetti a guidare una squadra che sul campo vedeva “il condor” Agostini in attacco, Alessandro Bianchi, Gadda, Comandini, Longhi e Masitto. 

Nel 98-99 un buon campionato in serie cadetta con Alberto Cavasin alla guida tecnica, subentrato a Benedetti.

L'annata seguente retrocede in C1 dopo aver perso il doppio spareggio con la Pistoiese (sconfitta per 3-1 a Pistoia e vittoria per 1-0 in casa). In panchina Walter Nicoletti e poi la bandiera Ammoniaci.

2000-01, sesto posto in C1 dopo un valzer di allenatori, Tazzioli, “ciapina” Ferrario e De Vecchi, in campo alcuni volti noti, come Alessandro Bianchi, Rizzitelli, il giovanissimo talento Graffiedi, purtroppo mai esploso per via di diversi incidenti, gli ex saronnesi Bravo, Marziano e Taldo, oltre a Beppe Scienza, poi alla Pro, dove chiuse di fatto la carriera 
2001-02, settimo posto, nel mese di Maggio formalizzato il passaggio della maggioranza delle azioni del Cesena da Edmeo Lugaresi, al figlio Giorgio.

2002-03, i bianconeri, guidati da Beppe Iachini, con Vasari, Cesari e l’albanese Myrtay in campo raggiungono i play-off, dove in semifinale incrociano il Pisa, all’andata termina 1-0 (66’ rig. Ambrosi), ma sul terreno di gioco scoppia una rissa, proprio nell’attimo della concessione del rigore, per l’invasione solitaria di un tifoso romagnolo. Gli stessi giocatori bianconeri, su tutti Confalone, avevano attorniato l’invasore, per evitargli problemi con le forze dell’ordine. Ne nacque invece una rissa, con la forza pubblica, che vedrà in seguito lo stesso giocatore e Myrtaj, querelati da parte di un sovraintendente. Nella gara di ritorno davanti a circa 15.000 spettatori il pareggio non consente ai cesenati di approdare alla finale, dove lo stesso Pisa verrà poi sconfitto dall’Albinoleffe. 

2003-04, la formazione bianconera con Fabrizio Castori in panchina, in campo Confalone, Peccarisi, Teoldi, Groppi, Bernacci, Pestrin, Chiaretti centra il ritorno in Serie B, attraverso i play-off, dove in semifinale supera il Rimini 1-1 all'andata e 2-0 al “Manuzzi”, ed in finale il Lumezzane 1-1 in Romagna e 2-1, nel bresciano. 

Anche questa finale contro i rossoblù valgobbini, passerà alle cronache nazionali. Il 20 Giungo 2004, si gioca la gara di ritorno, i cesenati devono assolutamente vincere se vogliono la promozione, i tempi regolamentari terminano sullo 0-0, si passa così ai supplementari ed al 100' minuto di gioco segna per i romagnoli Biserni e quattro minuti dopo pareggia Nello Russo. Qui scoppia una gigantesca rissa che vede coinvolti i giocatori in campo e le due panchine. Il tecnico dei romagnoli Castori, abbatte il lumezzanese Strada con un colpo da kung-fu, stessa cosa fanno Rea e Pestrin con altri giocatori di casa. 

L'arbitro Stefanini di Prato, fa poi continuare la gara, dopo diverse espulsioni da ambo le parti Piovani, Strada, Sella e D'Astoli per il Lume, Pestrin e Castori per il Cesena. Al 112' arriva la rete promozione di Ambrogioni che riporta i bianconeri nella serie cadetta. L'allenatore Castori, si vedrà poi infliggere una squalifica di ben tre anni, poi ridotti a due. Nella stessa annata vince anche la Coppa Italia di Serie C, superando in finale la Pro Patria con secco 4-1 in Romagna e vittoria esterna di misura per 1-0, con rete di Bernacci. Gare non tanto accese sul campo, quanto fuori, con un primo vivace battibecco tra Castori, giocatori del Cesena Rea e Pestrin su tutti ed alcuni tifosi biancoblù ed a fine partita anche con diversi giocatori tigrotti. Al ritorno a Busto, l'accoglienza si fa subito calda, Elia, Tramezzani ed altri aspettano il pullman cesenate e volano subito sberle a Pestrin. La partita ha inizio ugualmente sotto una pioggia battente, alla rete di Bernacci ci scappa anche un gestaccio alla curva bustocca del centravanti bianconero ed a fine gara sarà assedio agli spogliatoi dei romagnoli, con vicendevole lancio di oggetti ed altro da ambo le parti, dal cortile interno alla strada adiacente e caccia a Pestrin che venne poi portato via scortato dai Carabinieri.

2004-05 con Castori in castigo, ma che di fatto dirige la squadra, rifugiandosi durante le partite interne nella stanza dello speaker dello stadio, il Cesena viene affidato alle cure di Massimo Gadda, centra la salvezza. 

2005-06, sempre il duo Castori-Gadda, in squadra oltre a Bernacci e Pestrin, troviamo Turci e Salvetti, i bianconeri arrivano fino ai play-off promozione, dove vengono eliminati dal Torino.

2006-07 piazzamento nelle zone medio basse della classifica, con Castori tornato allenatore unico.

2007-08, l'inizio stagione vede subito la squadra in difficoltà, che porta anche all'esonero dopo anni alla guida dei bianconeri di Castori, diventato nel frattempo bandiera della tifoseria. Al suo posto viene chiamato Vavassori. Si arriva anche alla cessione della società, con l'ingresso della Famiglia Campedelli, al cui vertice c'è Igor ex giocatore bianconero che dopo ben 27 anni rileva la guida dalla Famiglia Lugaresi. Alla 17^ giornata, batte per 3-0 il Frosinone, vincendo per la prima volta in stagione, rompendo così un digiuno che durava da ben venticinque gare in campionato e oltre quaranta con quelle di Coppa. A Febbraio viene richiamato Castori, nel tentativo di salvare la squadra ma non riesce nelle impresa ed il Cesena scivola nuovamente nella Terza Serie.




                                                      
CURIOSITA' NELLA STORIA DELLA SOCIETA'


Si affrontano due così dette provinciali, che in tempi diversi si sono fatte valere nella massima serie nazionale, mettendo sotto spesso e volentieri gli “squadroni” di turno e fornendo fior di giocatori al calcio italiano.

Le due società, hanno basato la loro forza sempre sui vivai e sui ragazzi provenienti dalle zone circostanti, nella loro storia, si sono praticamente passate il testimone alla fine degli anni sessanta ed gli inizi dei 70', ma incontrandosi per la prima volta nel loro cammino solo nella stagione di C1 datata 2002-03. Sono le uniche due squadre rappresentanti città non capoluogo di provincia ad avere disputato un numero così alto di campionati nella massima categoria, anche se poi agli inizi degli anni 90, Cesena è diventata a tutti gli effetti capoluogo seppur in coabitazione con Forlì. 

La Pro Patria, che detiene questo record, ha vissuto i fasti della serie A, la prima volta negli anni 30, con precedenti esperienze nel massimo campionato ancora però su due gironi. Poi una seconda fase nell’immediato dopoguerra quasi ininterrottamente fino alla stagione 55-56, avendo poi abbandonato la anche la Serie B dieci anni dopo, per scivolare poi definitivamente in C e nelle Serie minori. Pressappoco nello stesso periodo (1967-68), il Cesena apriva il suo storico ciclo, approdando per la prima volta nella sua storia in B, con Cesare Meucci in panchina. Aprendo un periodo d’oro per il Cavalluccio, che ha visto in panchina anche Eugenio Bersellini, ex giocatore tigrotto in serie cadetta, arrivando come punto massimo con la storica partecipazione alla Coppa U.E.F.A., nel 1976-77, con i cesenati guidati da Pippo Marchioro, che affrontarono il Magdeburgo, squadra dell’allora Germania dell’Est ed in pratica a tutti gli effetti la nazionale di quella nazione ormai scomparsa.

Per il Cesena l’ultimo anno in Serie A è decisamente più recente, risale infatti alla stagione 1990-91. Entrambe hanno avuto come allenatore un Campione del Mondo, per la Pro, Peppino Meazza negli anni cinquanta, per i cesenati Marcello Lippi 88-90, entrambi accomunati dello stesso destino, cioè quello di venire sollevati dall'incarico nel corso della seconda stagione.





                                                                         
I PRECEDENTI

 

Palmares
Pro Patria 12 campionati di Serie A / 1 Coppa delle Alpi
Cesena 10 campionati di Serie A / 1 partecipazione alla Coppa Uefa / 1 Coppa Italia di Serie C ed. 2003-04 

Serie C1 2002-03 
7^, 13 Ott. 02; Pro Patria – Cesena 2-0: 36' Zaffaroni, 90’ Romano
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24^, 16 Feb. 03; Cesena - Pro Patria 3-0: 34’ e 42’ Cesari, 91’ Terlizzi 

Serie C1 2003-04 
1^, 31 Ago 03; Pro Patria – Cesena 0-0  
18^, 11 Gen. 04; Cesena – Pro Patria 4-1: 17’ e 34’ rig. Cavalli, 20’ Kalu (Pro), 23’ Pestrin, 39’brig. Bernacci
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Finale Coppa Italia Serie C 2003-04 
15 Apr. 04, Cesena – Pro Patria 4-1: 5’ e 52’ Bernacci, 9’ Piccoli, 24’ Tramezzani (Pro), 88’ Ranalli
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29 Apr. 04, Pro Patria – Cesena 0-1: 24’ Bernacci.
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Prima Divisione 2008/09

11^, 9 nov. 08; Pro Patria – Cesena 3-1: 40' pt Toledo (Pro), 53' Correa (Pro), 63' Motta, (C), 70' Fofanà (Pro) CLICCA QUI 




                                                      
                           LA TIFOSERIA



Un tifo sanguigno, passionale ed a tratti un po’ lunatico; questa le caratteristiche della tifoseria cesenate, che a dispetto delle dimensioni della città si è sempre saputa ritagliare una buona posizione nel panorama del tifo italiano, rimanendo per anni il centro di riferimento per l'intera tifoseria romagnola. 

Il primo gruppo ultras nacque nel 1973 quando il Cesena, grazie all’indimenticato presidente Dino Manuzzi, approdò prima in Serie a ed anche in Coppa Uefa.Fu in quel momento che i giovani tifosi, quelli più volonterosi, decisero di convogliare le forze in vista di qualcosa di importante per la curva, per la squadra e per la città, che meritava di avere un tifo consono al livello espresso dalle maglie bianconere. Questi ragazzi si prodigarono per dare vita ai primi “Ultras Cesena” 

L’Europa scappò via subito, l’anno successivo ci fu addirittura un mesto ritorno nella serie cadetta, ma la costruzione di qualcosa di concreto era già un dato di fatto e la tifoseria cesenate proseguì con orgoglio e determinazione. Lentamente da un tifo più scanzonato e spontaneo si passò ad una maggiore organizzazione con la nascita, nel 1975, delle “Brigate Bianconere”, che affiancarono il primo gruppo ultras ancora attivo; questi ultimi diventarono con gli anni il gruppo cardine della
curva. 

Cesena - Bari 1980/81


Nei primi anni ’80, a seguito del ritorno nella massima serie dopo alcuni anni in ombra, il nome del gruppo portante fu trasformato in “Weissschwarz Brigaden”. La causa di questa trasformazione linguistica fu l’acquisto del primo calciatore straniero della storia bianconera: il centravanti austriaco Walter Schachner.

Walter Schachner

Punto di forza della curva è sempre stata la coesione e l’omogeneità; esistono e sono esistiti gruppi e piccoli gruppi al fianco delle Brigaden, ma il timone è sempre rimasto in mano al gruppo portante.

Altri gruppi che vede la nascita alla fine degli '80 sono gli Sconvolts, composto dalla allora parte giovane della curva bianconera e che negli anni a seguire seppe farsi apprezzare, e i Mad Men. 

La presidenza Lugaresi portò altre soddisfazioni e altre partecipazioni alla serie A, fino alla caduta nella terza serie di questi ultimi anni. Nonostante la delusione per l’aver temporaneamente lasciato il calcio che conta, ed a seguito di una ovvia diminuzione della partecipazione e di una ridimensionata del tifo, i cesenati non sembrano avere perso lo smalto e rimangono una delle migliori realtà nell’ambito della terza serie, capace di picchi che lo portano ancora ad esprimersi ai livelli del decennio scorso. 

In questa stagione ha raccolto 4.712 tessere, issandosi al secondo posto in questa speciale graduatoria, alle spalle del Verona con oltre 7.000 abbonamenti staccate. Una cifra notevole quella degli abbonati del Cavalluccio, che è una delle migliori performance per una squadra di terza serie o Lega Pro. 

Le presenze medie dopo sei gare interne sono state circa 5.800 con la punta massima di 6.700 unità, per la prima gara della stagione contro la Reggiana.

Gemellaggi storici e consolidati sono quelli con i bresciani ed i mantovani e quello un po' sbiadito con i pratesi. Ormai sciolto da parecchi anni quello che legava cesenati e parmigiani. Un legame molto saldo, da qualche tempo ufficiale nonostante la disparità di blasone calcistico, lega i tifosi bianconeri ai vicini forlivesi, recentemente uniti anche dalla nuova denominazione della provincia (Forlì-Cesena). Esiste un'amicizia con i sostenitori del Palermo e due anche fuori dai confini italiani, la prima con i francesi del Saint-Etienne, l'altra con i baschi dell'Osasuna. 

Le rivalità principali e più sentite sono quelle con i riminesi e i ravennati con i quali c'è in ballo anche il prima in Romagna. Con buona parte delle tifoserie emiliane: bolognesi e modenesi in testa. Altre rivalità con triestini, veronesi, sambenedettesi e pisani.


Clicca sulle foto per ingrandirla

     

Pro Patria - Cesena 02/03

     

Pro Patria - Cesena 03/04

Pro Patria - Cesena c.i. 03/04

La curva mare in azione