LA PROSSIMA AVVERSARIA

 

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P A D O V A

A.C. 1910

 

 

 

PADOVA Calcio spa (1910)
 
Colori: maglia bianca con bordi rossi e con scudo biancorosso, pantaloncini e calzettoni bianchi, bordati di rosso
Sede viale Nereo Rocco, 60 - 35135 Padova
Stadio "Euganeo"- viale Nereo Rocco - 35135 Padova. Dimensioni (105 x 67) - Capienza 33.000 spettatori

Padova città 211.000 - tot. provincia 815.000



Abbonamenti:
 
2002-03 1.030
2003-04 1.452
2004-05 1.697
2005-06 2.095
2006-07 2.411
2007-08 2.713
2008-09 2.930

 

ORGANIGRAMMA SOCIETARIO


Presidente: Marcello Cestaro
Vice presidenti: Barbara Carron - Enzo De Gasperi
Direttore sportivo: Mauro Meluso
Amministrazione: Benedetto Facchinato
Direttore organizzativo: Gianluca Sottovia
Comunicazione: Gianni Potti
Segreteria: Antonella Segala
Ufficio Stampa e web: Massimo Candotti
Marketing: Matteo Salvadego
Team manager: Ivone De Franceschi
Allenatore: Carlo Sabatini
All. in 2^: Emanuele Pellizzaro
Prep. atletico: Andrea Bellini
Prep. portieri: Massimo Mattiazzo
Responsabile sanitario: Gino Nassuato
Medico sociale: Maurizio Varnier
Fisioterapisti: Sandro Barbiero - Felice Zuin - Mario Nicolè



IL CALCIOMERCATO


 
Arrivi: Falsini (d75-Siena), Giovannini (d83-Foligno), Lewandoski (Fra. c89-Montichiari), Gasparello (a79-Pro Patria), Bianchi (d87-Prato), Petrassi (d86-Vigor Lamezia), Carbone (d80-Avellino), Facchin (p87-Olbia via Milan), Pederzoli (c84-Crotone), Filippini (c87-Manfredonia)
 
Partenze: Zeoli (d73-Olbia), Music (B.E. d73-Pro Patria), Croce (a86-Carpenedolo via Cologna), Russo (c73-Perugia), Amenta (c79) e Rosellini (p86-Lanciano), Gotti (d86-Portogruaro via Udinese), Mastronicola (d74-Barletta), Mondini (p70-Benevento), Puglia (c87-svin)


LA ROSA


 
Portieri: Cano (76), Facchin (87)
 
Difensori: Bianchi (87), Carbone (80), Cotroneo (84), Di Venanzio (74), Donadoni (79), Faisca (Por. 80), Falsini (75), Giovannini (83), Lazzarini (88), Petrassi (86)
 
Centrocampisti: Baccolo (90), Bovo (86), Camanholi (Bra. 90), Crovari (75), Gentile (80), Lewandoski (Fra. 89), Mazzocco (80), Pederzoli (84)
 
Attaccanti: Baù (82), Di Nardo (79), Filippini (87), Gasparello (79), Rabito (80), Raimondi (90), Varricchio (76)

 

GLI ULTIMI OTTO CAMPIONATI



2000-01 Serie C2/a 1° posto, PROMOSSO in C1 - All. Varrella
2001-02 Serie C1/a 9° posto - All. Varrella / Frosio
2002-03 Serie C1/a 5° posto - Eliminato in semifinale play-off dall'Albinoleffe - All. Frosio
2003-04 Serie C1/a 7° posto - All. Glerean / Ulivieri
2004-05 Serie C1/b 6° posto - All. Ulivieri
2005-06 Serie C1/a 9° posto - All. M. Pellegrino
2006-07 Serie C1/a 7° posto - All. M. Pellegrino / Mandorlini
2007-08 Serie C1/a 6° posto – All. Ezio Rossi dalla 28^ Carlo Sabatini

 

 

PRO PATRIA – PADOVA: Arbitro Sig. Gennaro Palazzino di Ciampino (Rm)


Ultima partita dell'anno solare 2008 che conclude anche il girone di andata, un turno che potrebbe dare per la prima volta nella sua storia il platonico titolo di campione d'inverno ai tigrotti in categoria.
Avversario tosto alla ricerca di punti con un organico di assoluto valore, costruito senza mezze misure per il salto di categoria; questo è il Padova che il presidente Cestaro ha affidato a Carlo Sabatini che con 26 punti occupa il quarto posto in classifica e che scenderà a Busto con la voglia di accorciare le distanze dalla Pro capolista a quota 30.
Patavini che per la gara dello “Speroni”, mancheranno dell'ex Gasparello (1 rete in campionato), alle prese con la pubalgia, così come Varricchio (4 reti); ai box anche il forte centrocampista Crovari e Giovannini, operato in questi giorni ai legamenti.
Sabatini schiera la propria squadra generalmente con un 4-3-3 di base che durante l'incontro diventa un 4-4-2-1 con i due attaccanti molto larghi, posizionati qualche metro dietro la punta centrale. In porta Cano che a Busto giocherà con una maschera protettiva per via della frattura al setto nasale, rimediata nel posticipo di lunedì sera contro la Reggiana, concluso a reti inviolate.
La difesa vede comunque la linea a quattro, con Carbone (tantissima serie cadetta alle spalle) a destra a sinistra l'esperto capitano Falsini (ex di Siena, Monza, Treviso), pronto a portarsi in avanti e diventare centrocampista aggiunto. Entrambi comunque spingono molto sugli esterni, al punto che lasciano sguarnita la difesa in fase d'impostazione e lasciano spazio ai contropiede. Centrale difensivo di destra Cotroneo e di sinistra il portoghese Faisca. Principali cambi per il reparto Bianchi e Petrassi.
Centrocampo che dovrebbe ricalcare quello visto all'opera contro i granata, Pederzoli, ex Lucchese, Crotone e più volte accostato alla Pro, in fase di calciomercato, esterno destro di centrocampo; giocatore che non ha mai vestito per due anni di fila la stessa maglia.Batte i corner dalla sinistra con palla lunga ed alta sul secondo palo. Bovo ad agire al centro per recupera palloni, tentare anche la conclusione quando possibile,, spesso si porta sulla destra e taglia per favorire l'inserimento dei compagni. E' il giocatore di fatica dei biancorossi che spesso termina le gare stremato.
A sinistra ci dovrebbe essere un cambio con l'esperto Gentile che dovrebbe andare a rilevare il giovanissimo francese Levandoski (89), che ha tecnica e qualità, ma che si dimostra a tratti ancora a acerbo per la categoria, dopo la buona stagione a Montichiari. Giocatori che nello schema tattico di Sabatini, devono sempre ripiegare in fase difensiva e posizionarsi davanti alla difesa.
In avanti sugli esterni Rabito e Baù, due giocatori molto tecnici che amano l'uno contro uno e lo scambio di prima. Giocano molto larghi ed alcuni metri dietro la punta centrale che è il mobile e tecnico Di Nardo.
Rabito è un mancino che esce spesso a cercare la palla a centrocampo con lo scambio con il difensore Cotroneo, per poi partire in velocità palla al piede con tagli dal centro verso sinistra, cercando di portare a spasso più difensori possibili per arrivare al tiro o al cross, quando si porta sul fondo, con Di Nardo che si va a portare sul secondo palo, cercando di smarcarsi e sparire alla vista dei propri marcatori. Usa anche il destro con il quale cerca anche la conclusione, calcia anche le punizioni. Con sette reti è uno dei migliori cannonieri del girone, ed è il rigorista della squadra con due centri. Batte i corner dalla destra.
Baù è giocatore molto simile come caratteristiche ma discontinuo, se in giornata però è capace di vincere la partite da solo.
Di Nardo giocatore non dotato fisicamente ma abile a sgusciare tra i difensori centrali, mobile che non da punti di riferimento e abile, nonostante la statura non lo aiuti, a farsi sentire sui calci d'angolo e sui traversoni. Una delle principali varianti è l'ala Filippini, giocatore rapido che ama partire da lontano, risultato già decisivo in alcune occasioni come nella vittoriosa trasferta di Lecco. Interessante anche il giovane attaccante Baccolo, in rete all'89' nella gara contro la Cremonese terminata 3-2 per i patavini.
Padova che rimane sempre molto compatto, praticando un gioco compassato, basato sul possesso palla, per cercare poi improvvise fiondate per innescare la velocità delle punte, in particolare degli esterni. Provano spesso azioni in verticale con tagli degli attaccanti in area.
Sulla destra scambi Carbone-Rabito, con tocco del secondo sul difensore che poi lo lancia in profondità con un tocco in rasoterra, cercando la sovrapposizione. La manovra prevede sempre due uomini molto vicini sulla fascia, per cercare questo tipo di azione con continuità.
In fase di attacco c'è un fraseggio veloce al limite dell'area per cercare di portare più uomini possibile dentro i sedici metri o quanto meno nel perimetro di tiro, per sfruttare le capacità balistiche di Rabito e Baù.
Difesa che sugli esterni soffre decisamente la velocità degli attaccanti avversari, anche quelli non molto dotati, ma che oltre allo scatto nei primi metri garantiscono l'allungo. Il reparto ha senso della posizione ma è generalmente lento, soprattutto sul settore difensivo sinistro. Di Nardo, piccolo ma salta di testa anche sui calci d'angolo, goal di due anni fa a Busto.
Padova, che in trasferta ha vinto tre gare, Verona, Ravenna alla 11^ con rete di Gasparello nel finale, Lecco per 2-1 alla quindicesima. Pareggiata una e perse quattro; Novara alla terza per 3-0, Samb 1-0, Spal ancora di misura alla 10^ giornata, Monza alla 13^ per 1-0. Lontano dall'Euganeo i patavini hanno realizzato nove reti e subendone dodici, su un corrispettivo di 21 e 17. Rispettivamente il secondo miglior attacco del girone a pari di Cesena, Spal e Novara, con la Pro prima a 27. Con 17 palloni raccolti dal sacco, la difesa si posizione nella media del girone. A livello statistico la Pro, non batte il Padova dalla stagione 2003-04, sempre in categoria, quando il alla 21^ giornata, l'otto Febbraio del 2004, i bustocchi sconfissero i padovani per 3-1 con reti di Zaffaroni ed Elia alla fine del primo tempo; Belluomini, mise il sigillo all'83' e per i biancorossi Cecchini andò a referto a tempo scaduto.

 

LA STORIA

Fondato il 29 gennaio 1910 presso il bar Borsa, come Associazione Calcio Padova, con i colori bianco rosso, da cinquanta soci che eleggono come presidente il barone Giorgio Treves de Bonfili; disputa la prima partita amichevole con il Verona il 20 Febbraio (0-0) e prende poi parte al campionato veneto di Seconda categoria. Gli inizi non sono semplici, anche perché contemporaneamente viene fondata un’altra squadra in città il Petrarca F.B.C., anch'esso affiliato alla Federcalcio; sono i molti che passano a questa seconda società. La società fondata presso lo storico “Bar Borsa”, viene subito sciolta per essere rifondata il 25 Novembre 1912, sempre come A.C. Padova partecipante al campionato veneto di Promozione 1912-13, con presidente Gastone Rossi, ma alla prima partita, un‘amichevole contro i cugini del Petrarca, in cui vengono sconfitti per 6-0, scoppia una seconda crisi. Nuove elezioni con il Cav. Giuseppe Valenzini eletto Presidente ed il Conte Corradi suo vice.
Vince il campionato veneto-emiliano di Promozione del 1913-14, e passa al campionato di Prima categoria, si mette in evidenza come realizzatore il 20enne Silvio Appiani (17r in 14p), che di li a poco morirà volontario sul Carso il 20 Ottobre del 1915. Alla ripresa dell'attività sportiva nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, vince il girone Veneto, qualificandosi per le semifinali interregionali dell'Italia Settentrionale, ma viene eliminato.
Nel 1921 è una delle società che aderisce alla Confederazione Calcistica Italiana, l'anno dopo la riforma dei campionati, arriva primo nel girone a pari punti con l'Alessandria e vince lo spareggio. Per alcuni anni è una delle formazioni di avanguardia del campionato arrivando a combattere con il Genoa e le squadre del quadrilatero piemontese. Il 19 Ottobre 1924 viene inaugurato il nuovo stadio, dedicato alla memoria di Silvio Appiani, ora abbandonato, situato nella zona centrale di Padova, proprio dietro la Basilica di Sant'Antonio.
Nel 1929-30 retrocede in B, due anni dopo torna nella massima categoria con in squadra Annibale Frossi, "il dottor sottile" che, in seguito vestirà la maglia dell'Ambrosiana-Inter e della Pro Patria ed Alfredo Foni uno dei più forti terzini del calcio italiano (campione olimpico 36 e del mondo nel 38). Nel 1931, alla carica di Presidente sale l'Ing. Ferruccio Hellman, il quale dà una svolta alla società, con l'arrivo di giocatori importanti. 1933-34, fa il suo esordio in porta un altro futuro campione del mondo, il portiere Aldo Olivieri, ma non basta al Padova che retrocede ancora in B e crolla subito dopo in C, da cui riesce a risalire nel 37; è il periodo di un altro giovane interessante l'attaccante Gino Cappello, che farà la fortuna del Bologna nel dopoguerra.
Nel campionato 1940-41 in Serie B, arriva una mezzala esperta di origine triestina, è Nereo Rocco al tempo 28 enne, che segnerà la storia del club. Stagione chiusa al quinto posto. Al termine del secondo conflitto mondiale il Padova gioca nel campionato misto B-C dell'alta Italia, vince il suo girone, ma nel raggruppamento finale si classifica all'ultimo posto. Nel 1946-47 è seconda in B, dietro la Pro che domina quella stagione, nelle sue fila un altro campione del mondo (38) Colaussi; i patavini si rifanno un anno dopo e nel campionato 1949-50 sulla panchina biancoscudata l'ungherese giramondo Bela Guttmann, che ha alle spalle esperienze in Olanda, Ungheria e Romania (vincerà poi lo scudetto nel 55 col Milan).
Al termine del campionato 1950-51, torna in B e poi rischia il tracollo in C, con una sfilza incredibile di cambi in panchina, tra cui Serantoni e Giovanni Ferrari per un paio di stagioni travagliate quindi nel Marzo del 54, arriva sulla panchina Nereo Rocco, che debutta con una sconfitta per 2-0 a Lodi, ma riuscirà poi a conquistare una soffertissima salvezza. Da qui in avanti il nome di Rocco e del Padova si legheranno indissolubilmente e segneranno la storia del calcio italiano.
Nel 1954-55 nei biancorossi troviamo l'interno Silvano Chiumento, proveniente dalla Pro, la squadra di Rocco non gode dei favori del pronostico ma proprio all'ultima giornata all'Appiani ha lo scontro di diretto con il Legnano (3-0) e torna in Serie A. Ma sulla partita indagherà a lungo l'ufficio indagine, e che vedrà poi squalificati per combine (due rigori sospetti per i patavini), il legnanese Zian, i veneti Zanon ed Azzini.
Il "Paron"Rocco, puntava su una solida e compatta difesa, "il catenaccio", piazzando davanti al portiere un difensore aggiunto, il libero; ruolo che nelle file patavine fu interpretato benissimo da Ivano Blason, ed i padovani tra l'iniziale scetticismo generale arrivarono ottavi. Nel 56, arriva l'interno argentino Humberto Rosa dalla Samp (sarà poi allenatore della Pro nel 76/77), sono anni di piazzamenti onorevoli e di grandi battaglie dialettico-calcistiche nel nome del "catenaccio".
La stagione 1957-58 non parte nei migliori dei modi, il processo per illecito per la partita con il Legnano, la cessione dei pezzi migliori e l'arrivo in campagna acquisti di due giocatori reduci da infortuni, come il bomber Brighenti e dalla Juventus, la piccola ala svedese Kurt Hamrin; ma a differenze dello generale scetticismo i due davanti si completano a vicenda a meraviglia ed arrivano goal a raffica, che uniti all'imperforabilità della difesa, portano il Padova al 3° posto finale in classifica, con giocatori che entreranno nella mitologia del calcio italiano come il portiere Pin, il terzino Scagnellato, Blason, Cervato, Rosa, Brighenti e Hamrin, oltre all'ex biancoblù Chiumento. Gli anni seguenti sono ancora ottimi piazzamenti nelle zone nobile della classifica; molti giocatori finiscono in nazionale e l'Appiani con il numeroso pubblico letteralmente a ridosso dei calciatori, con alcune tribune a strapiombo sul campo è un vero fortino inespugnabile.

Il Padova 1957-58

Il Padova 1961-62

 

61-62 Rocco è passato al Milan, diversi giocatori sono avanti con l'età, altri scelgono nuovi lidi; i sostituti non sono all'altezza ed i biancorossi rotolano in Serie B mettendo così la parola fine all'era Rocco. I biancoscudati nonostante la retrocessione vincono la Coppa italo-francese.
Altra soddisfazione l'anno seguente quando il Padova arriva in finale della Coppa Rapplan, una progenitrice dell'attuale Intertoto.

 

 

 Scagnellato

     Blason

Sono anni di Serie B, con alcuni buoni giocatori del vivaio come Alberto Bigon, ed una finale di Coppa Italia (66/67), persa a Roma con il Milan. Il club viene travolto ancora dai debiti e nel 68/69 retrocede in C, dove vivrà campionati anonimi per molte stagioni, si salva dal declassamento in C2, ma l'anno dopo retrocede malamente, nello stesso periodo passa nelle mani del gruppo Despar che provvede a rilanciare le ambizioni della società.
Perde un "drammatico" spareggio promozione a Verona contro il Trento, ma vince la Coppa Italia Semiprofessionisti e l'anno dopo in C1, nel 1981-82 conquista la serie B alle spalle della Triestina, categoria in cui nel 84/85 troviamo l'ex biancoblù Mariano Marchetti, nel 86 un altro illecito sportivo coinvolge i patavini questa volta con il Taranto, con cui si erano salvati all'ultima giornata e nel 1985-86 deve ripartire dalla C1 con conseguente cambio societario e risalita in B dopo due anni, con Buffoni in panchina, poi tocca a Enzo Ferrari con Benarrivo, Bistazzoni, Ottoni, Camolese e Pradella in avanti con Galderisi, ma tocca a Colautti salvarla dalla C1. Per il campionato 1986-87, il presidente diventa Marino Puggina che, comincia a programmare l'ascesa dei biancoscudati.
1990 il d.s Aggradi ingaggia un centrocampista diciannovenne dal Milan, Demetrio Albertini che, servirebbe per bloccare il giovane talento della primavera Alessandro Del Piero; dopo un inizio disastroso il Padova risale in classifica e perde clamorosamente la Serie A all'89' dell'ultima giornata sul campo di Lucca. L'anno successivo partono, Benarrivo ed Albertini, ma in prima squadra approdano Del Piero e Di Livio, la squadra non va benissimo ed a Marzo subentra Sandreani dalle giovanili.
Nel 1992-93 i lavori per il nuovo stadio "Euganeo" sono in stato avanzato e la società punta decisamente alla massima serie ma perde ancora la Serie A all'ultima giornata e Del Piero passa alla Juve.
La stagione 1993-94, vede anche Di Livio passare ai bianconeri, ma l'organico è confermato in linea di massima; altro finale thrilling con spareggio promozione a Cremona, contro il Cesena di Hubner, ma questa volta riesce a salire (2-1). E' il Padova di Bonaiuti tra i pali, Gabrieli, Cuicchi, Franceschetti, Ottoni, Pellizzaro, Longhi e Nunziata ed in attacco Maniero e Galderisi. Intanto viene terminato il nuovo impianto, lo stadio "Euganeo", e la squadra padovana vi si trasferisce a giocare, lasciando lo storico "Appiani".
Cambio societario arriva Giordani e con lui il primo giocatore americano della storia del calcio italiano Alexi Lalas.

Lo “yankee” Alexis Lalas, stagione 94


Quindi troviamo il croato Goran Vlaovic, Perrone, Zoratto e l’olandese Michel Kreek dall’Ajax, arriva una salvezza con lo spareggio a Firenze, vinto sul Genoa; l'anno successivo è retrocessione in B, con il disimpegno del presidente Giordani e l'arrivo dell'ex azionista dell'Inter Viganò, che porta Zenga come portiere. Il campionato 1997-98 segna il ritorno in C1.
Nel 1998-99, parte con i favori del pronostico in C1/A, ma non decolla anzi è sul fondo classifica ed in Padova-Varese, nelle ultime giornate, con i biancorossi praticamente salvi, l’allenatore Fedele toglie dal campo l’unico giocatore nato nel 1978 che, come da regolamento, avrebbe dovuto terminare la gara o essere sostituito da un pari età, inevitabile sconfitta a tavolino e salvezza del Varese, con il Padova costretto ai play out persi poi con il Lecco (1-1 e 0-1).

Il Padova riparte così dalla C2 e, nel 2000-01 torna in C1, guidato da Franco Varrella, conquistando il primo posto, con in squadra Centofanti, Tasso e Bergamo, avanzando la Pro di sei punti che, poi perderà anche la semifinale play-off, contro la Triestina.
2001-02, dopo la partenza incerta con Varella, vede l'arrivo di Frosio, con gli innesti successivi di Sotgia e Ginestra, centra un buon girone di ritorno che permette ai padovani di tirarsi fuori dalle secche dei play-out e di piazzarsi a metà classifica.
2002-03, i padovani, sono ancora affidati alle cure di Frosio, a cui viene messa a disposizione, una rosa per centrare la promozione, con elementi come Succi, Antonioli, Circati, Rossetti, Sotgia, Porrini, Cerbone, Bandieri, Centofanti e Bergamo. Con fatica, i biancorossi centrano il 5° posto che consegna i play-off, dove in semifinale incrociano la sorpresa Albinoleffe. La squadra di Gustinetti, supera i patavini all'Euganeo, per 2-1 davanti a circa 10.000 spettatori. A nulla vale la vittoria nel ritorno per 1-0 a Bergamo con rete di Ginestra.
2003-04, la dirigenza biancoscudata, riprova la scalata decisa alla serie cadetta, mettendo sul piatto circa 5 milioni di Euro, (10 miliardi di vecchie lire), affidando la squadra al d.s. Vignoni e la panchina a Ezio Glerean, uno degli artefici del miracolo Cittadella. Proprio su indicazione di Glerean, vennero avviato un radicale cambiamento negli uomini che si dovevano adattare al modulo di gioco imposto dal nuovo mister e per non correre il rischio di dover attendere più di un anno per ritentare il salto nella serie cadetta, la società si cautelò, mettendo a disposizione dell'allenatore alcuni degli elementi più fidati del suo vecchio Cittadella come, gli stagionati ultra trentenni Giacomin e Zanon, suoi scudieri dai tempi di Bassano e San Donà oltre all’esperto portiere Redaelli, tutti prelevati direttamente dai granata. Oltre all'arrivo botto di La Grotteria, talentuoso attaccante argentino dal Palermo, a cui si aggiunsero Romondini, l’esterno offensivo Zecchin, riscattato alle buste dal Sud Tirol, ma cresciuto nelle giovanili biancoscudate. In attacco il gigante bosniaco Zlatan Muslimovic e Max Guidetti (ora alla Cremonese), a cui si aggiunsero poi Statuto (ex Roma) ed il bomber Cecchini. Nonostante tutte queste premesse e gli investimenti pesanti, la stagione fu un flop, con Gleran che abbandonò la squadra per problemi di famiglia a metà stagione, sostituito poi da Renzo Ulivieri con un piazzamento finale a metà classifica.
2004-05, turbolenze societarie accompagnano l'intera stagione con Marcello Cestaro che diventa presidente; la squadra che viene inserita nel raggruppamento B, Ulivieri non lega con la piazza; al termine del campionato i biancorossi rimangono fuori di un soffio dai play-off con il sesto posto. Al termine della stagione il tecnico toscano si dimette e la squadra passa csosì sotto la direzione di Maurizio Pellegrino.
Stagione 2006-2007 i patavini non partono benissimo per poi riprendersi nel girone di ritorno con l'arrivo alla guida di Andrea Mandorlini, subentrato a Maurizio Pellegrino. La squadra, però, conclude la stagione al settimo posto, fuori dalla zona Play-off.
2007-08 in panchina arriva Ezio Rossi (Ex tecnico di Triestina, Treviso e Torino), campagna acquisti importanti con spesa complessiva di circa 5 milioni di Euro, a vestire il biancorosso arrivano Crovari, Baù, Rabito, Varricchio e Muzzi. La squadra stenta ed in Primavera Rossi, viene esonerato, con la promozione dalla Berretti di Carlo Sabatini che porterà ancora il Padova a sfiorare i play-off, con il sesto posto finale.


IL PRIMO MATCH A BUSTO ARSIZIO:


Il primo incontro a Busto, nella storia delle due squadre, avviene nel Campionato di Serie A, 1928-29, ed esattamente il 21 Aprile 1929 ottava di ritorno e vide i tigrotti imporsi per 3-0.


PRO PATRIA: Montrasio, Agosteo, Fizzotti, Borsani, Bocchi, Giani, Colombo I°, Cregar I°, Bonivento, Reguzzoni, V. Crosta

PADOVA: Latella, Danieli, Zanninovich, Favaron, Bedendo, Scanferla, Prendato, Monti II°, Vecchina, Begamini, Okley III°.


Arbitro: Sig. Tubiani di Ferrara.

Marcatori: doppietta di Reguzzoni, Crosta


S’incontrano a Busto, due squadre tra le più informa del campionato, la Pro nel girone di ritorno non ha ancora subito sconfitte, mentre i veneti vengono da due vittorie consecutive su Triestina e Roma. In campo nelle file biancoblù il forte attaccante Andrea Kregar, giocatore istriano nelle vesti di ex. La difesa biancoblù formata dai “rude-boys made in Busto”, cominciò subito ad erigere una barriera invalicabile davanti a Montrasio; in attacco Cregar, Bonivento, Crosta andavano a sostenere il talento purissimo del ventenne Carletto Reguzzoni che disegnava con i suoi guizzi arabeschi di calcio, infilando anche per due volte il portiere ospite Latella (che passerà alla Pro nella stagione successiva) uno dei più forti del tempo, dotato di ottimi mezzi fisici e di una notevole presa. Valentino Crosta, fisserà il punteggio finale sul 3-0, con reti tutte "made in Busto".


I PRECEDENTI


PALMARES:

Pro Patria 12 Campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi

Padova 16 Campionati di Serie A / 1 Coppa Italia Serie C 1979-80 / 1 Coppa Italo-Francese


Div. Naz. Gir. A 1928-29
8^ 25 Nov 28 Padova - Pro Patria 4-3: 3 Vecchina (Pd), 2 Cregar (Pro), Reguzzoni (Pro), Chiecchi (Pd)
23^, 21 Apr. 29 Pro Patria - Padova 3-0: 2 Reguzzoni, Crosta

SERIE A 1929-30
5^, 3 Nov. 29: Pro Patria - Padova 0 - 0
21^, 23 Mar. 30: Padova- Pro Patria 7- 0: 1', 2', 29', 34' e 85’ Vecchina, 65' Prendato, 74' Lamon

SERIE A 1932-33
7^, 6 Nov 32 : Pro Patria - Padova 1- 0
24^, 9 Apr. 33: Padova - Pro Patria 4-1: 13' Bettini, 39' Baldo, 70' Loetti (Pro), 75' Busini I°, 85' Perazzolo

SERIE B 1941-42
1 Feb. 42 Pro Patria - Padova 0-1: Arezzi
28 Giu. 42 Padova - Pro Patria 3-1: Rocco, Turconi II° (Pro), Cassani, Polo

SERIE B 1942-43
17 Gen 43 Padova - Pro Patria 2-1: Formentin, Colombo (Pro), Bortoletti
30 Mag. 43 Pro Patria - Padova 1-0: Villa

1945-46 Girone Finale Campionato misto B-C
12 Mag. 46 Pro Patria - Padova 3-1: 2 Fasoli (Pro), Alghisi (Pd), Molina (Pro)
Giocata a Brescia 23 Giu. 46 Padova- Pro Patria 1-4: Molina (Pro), 2 Colombi (Pro), Polo (P), Turconi (Pro)

SERIE A 1948-49
9^ 7 Nov. 48, Padova - Pro Patria 1-1: 26' Antoniotti (Pro), 56' Adcock
28^ 13 Mar. 49, Pro Patria - Padova 3-0: 21' Bertoloni, 46' e 62' Oldani

SERIE A 1949 -50
9^ 30 Ott. 49, Padova - Pro Patria 1-1: 53' Vitali (Pd), 75' aut. Zanon
28^ 12 Mar 50, Pro Patria – Padova 2-1: 15' Martini, 56' Curti (Pd), 89' Viney

SERIE A 1950-51
5^ 8 Ott. 50, Padova - Pro Patria 3-1: 2' Pierobon, 3' Antoniotti (Pro), 68' Curti, 81' Martegani
24^ 18 Feb 51, Pro Patria - Padova 1-0: 64' Antoniotti

SERIE A 1951-52
1^ 9 Set 51, Pro Patria - Padova 2-2: 46' Martegani, 52' Sperott o, 68' Turbeky (Pro), 72' Hoefling (Pro)
20^ 3 Feb 52, Padova - Pro Patria 1-0: 9' Camporese

SERIE B 1953-54
17^ 17 Gen 54, Pro Patria - Padova 3-0: 2 Hofling, Pin
34^ 30 Mag 54 Padova - Pro Patria 2-2: Mannucci (P), Chiumento (P)

SERIE A 1955-56
6^ 23 Ott. 55, Padova - Pro Patria 2-0: 39' e 67' rig. Novello, 85' rig. Orzan
23^ 18 Mar. 56 Pro Patria - Padova 0-2: 63' Chiumento, 73' Stivanello

SERIE B 1962-63
18^ 20 Gen. 63 Pro Patria - Padova 1-1: aut Grevi (Pro), Mazzanti (Pd)
37^ 9 Giu. 63 Padova - Pro Patria 1-1: Muzzio (Pro), Koebl (Pd)

SERIE B 1963-64
11^, 1 Dic. 63 Padova - Pro Patria 1-0: Mazzanti
30^, 26 Apr. 64 Pro Patria - Padova 1-1: Beretta (Pd), Rovatti (Pro)

SERIE B 1964-65
18^, 24 Gen 65 Pro Patria - Padova 1-0: Ciannameno
37^, 13 Giu. 65 Padova - Pro Patria 2-0: aut. Taglioretti, Carminati

SERIE B 1965-66
15^, 19 Dic. 65 Padova - Pro Patria 0-2: aut. Frezza, Duvina
34^, 22 Mag. 66 Pro Patria - Padova 2-1: Vivian (Pro), Duvina (Pro), Novelli (Pd)

SERIE C/a 1969-70
14 Dic. 69 Padova - Pro Patria 1-1: Modonese (Pd), Verdelli (Pro)
10 Mag. 70 Pro Patria - Padova 2-0: Panucci Turini

SERIE C/a 1970-71
15^ 20 Dic. 70 Padova - Pro Patria 1-0: Modonese
34^ 16 Mag. 71 Pro Patria - Padova 1-1: aut. Marin (Pro), Panisi (Pd)

SERIE C/a 1971-72
4^ 3 Ott. 71 Padova – Pro Patria 1-0: Marin
23^ 27 Feb. 72 Pro Patria – Padova 1-0: Cortesi

SERIE C/a 1975-76
12^ 30 Nov. 75, Padova - Pro Patria 1-1: Ballarin (Pd), aut. Freddi (Pro)
31^ 25 Apr. 76, Pro Patria - Padova 1-1: Ballarin (Pd), Foglia (Pro)

SERIE C/a 1976-77
7^ 24 Ott 76, Padova - Pro Patria 0-0
26^ 5 Mar. 77, Pro Patria - Padova 1-1: Skoglund II° (Pro), Nicoletto (Pd)

SERIE C/a 1977-78
5^ 9 Ott. 77, Padova - Pro Patria 2-2: 2 Foglia (Pro), Rossi (Pd), Bastianello (Pd)
24^ 25 Feb. 78, Pro Patria - Padova 0-0

SERIE C2/b 1979-80
7^ 11 Nov. 79, Pro Patria - Padova 0-0
24^ 16 Mar. 80, Padova - Pro Patria 3-0: Berlin, Pillon, Pezzato

SERIE C1/a 1981-82
6^ 24 Ott. 82, Padova - Pro Patria 2-1: 12' e 57' Pezzato, 52' Bardelli (Pro)
23^ 6 Mar 83, Pro Patria - Padova 1-1: 33' Frara (Pro), 45' Cavestro

SERIE C2/a 2000-01
1^ 3 Set. 00, Pro Patria - Padova 2-2: 24' e 74' rig. Porfido (Pro), 78' rig. e 85' Centofanti
18^ 14 Gen 01, Padova - Pro Patria 1-0: 55' Gasparetto

SERIE C1/a 2002-03
4^ 22 Set. 02, Padova - Pro Patria 3-0: 38' Rossetti, 53' e 81' Succi CLICCA QUI
21^ 26 Gen. 03, Pro Patria- Padova 3-0: 26' Romano, 42' Salvalaggio, 94' Asara CLICCA QUI
Coppa Italia Serie C - Semifinale
19 Marzo 03, Padova – Pro Patria 1-0: 76’ Pietranera CLICCA QUI 
2 Aprile 03, Pro Patria – Padova 1-0: 8’ Corti (d.t.s e 4-0 ai rig) Qual. Pro Patria

SERIE C1/a 2003-04
4^ 21 Set. 03, Padova - Pro Patria 2-1: 33' e 52' Guidetti, 85' rig. Piovanelli (Pro) CLICCA QUI
21^ 8 Feb. 04 , Pro Patria – Padova 3-1: 39’ Zaffaroni, 44’ Elia, 83’ Belluomini, 91’ Cecchini (Pd) CLICCA QUI

SERIE C1/a 2004-05
7^ 9 Ott. 05, Pro Patria - Padova 2-2: 20’ Turchi (Pd), 30’ rig Artico (Pro), 40’ Trezzi (Pro), 91' Lolli (Pd) CLICCA QUI
26^ 26 Feb. 06, Padova - Pro Patria 1-1: 34' De Franceschi (Pd), 45' aut. Calà-Campana (Pro) CLICCA QUI

SERIE C1/a 2005-06
7^ 9 Ott. 05, Pro Patria - Padova 2-2: 20’ Turchi (Pd), 30’ rig Artico (Pro), 40’ Trezzi (Pro), 91' Lolli (Pd) CLICCA QUI
26^ 26 Feb. 06, Padova - Pro Patria 1-1: 34' De Franceschi (Pd), 45' aut. Calà-Campana (Pro) CLICCA QUI

SERIE C1/a 2007-08
13^ 11 Nov. 07, Pro Patria - Padova 1-1: 32' Trezzi (Pro), 52' Di Nardo (Pd) CLICCA QUI

30^ 6 Apr. 08, Padova – Pro Patria 2-1: 14'Varricchio (Pd), 39' Gasparello (Pro), 60' rig. Rabito (Pd)  CLICCA QUI

 


LA TIFOSERIA

Lo stadio Comunale Appiani, inaugurato nel 1924, costituì il tempio del tifo padovano per settant’anni: un campo all’inglese, con gli spalti a ridosso del terreno di gioco, con potere di indurre soggezione ai giocatori avversari. Già nel 1926 arrivò la prima multa per le intemperanze dei tifosi, autotassatisi poi per pagarne le spese.
Il pubblico di Padova e soprattutto del circondario, si fece sempre più numeroso, nonostante gli altalenanti campionati tra la prima e la seconda serie e l’onta della caduta in terza serie del 1935. Da segnalare in quell’anno il primo sciopero dei tifosi, refrattari ad accettare la nuova dimensione tecnica dei biancoscudati.
L’era Rocco negli anni ‘50 fece salire il pubblico padovano alla ribalta: l’Appiani era un campo rispettato da tutte le grandi, i padovani gremivano le gradinate e si muovevano in massa per le trasferte.
Gli anni ‘70 videro la costituzione dei primi club di tifo organizzato: il gruppo pioniere si chiamava Magico Padova. Il movimento ultras a Padova, come nella maggior parte delle città italiane, prese forma intorno alla metà degli anni '70, quando nelle gradinate dello stadio Appiani cominciano ad intravedersi i primi pionieristici striscioni: Magico Padova e Ultras, anno di grazia il 1974. Verso la fine del decennio nacquero i Leoni della Nord, primo vero gruppo ultras organizzato nella storia del tifo patavino, che riuscirono in breve tempo a farsi conoscere e rispettare per gli stadi d'Italia.
Nel 1982 si ebbe un ulteriore cambio di rotta, con lo scioglimento dei Leoni della Nord e la nascita di un gruppo che negli anni a seguire legherà indissolubilmente il proprio nome alle gesta della tifoseria biancoscudata: gli Hell's Angels Ghetto, nome scelto in omaggio alle famose bande motociclistiche americane, con l'aggiunta del nome del quartiere da cui proveniva la maggior parte dei militanti del gruppo dell'epoca.
Per tutti gli anni '80 gli H.A.G. riuscirono a coinvolgere nel sostegno gran parte della tifoseria, a volte anche l'intero pubblico dell'Appiani, grazie anche al buon andamento della squadra ed alla struttura dello stesso impianto. Il gruppo cominciò nel frattempo a confrontarsi con le altre tifoserie e nacquero le prime storiche rivalità con vicentini e triestini, mentre sull'altro fronte si instaurarono i gemellaggi con gli ultras di Bologna, rotto poi definitivamente alcuni anni più tardi e, con quelli di Palermo, tuttora esistente e ben solido. Verso la fine degli anni '80 ci fu un primo ricambio generazionale, con l'ingresso nel gruppo di molte nuove leve. I giovani portarono nuova mentalità, nuova linfa ed energia; gli ultras euganei iniziarono a presenziare anche nei caldi campi del Sud, mete fino ad allora sconosciute per molti gruppi del Nord. I primi anni '90, con il Padova che iniziò a puntare decisamente alla massima serie, raggiunta poi nel 1994, sono ricordati come i migliori a livello ultras nella città veneta: molti ragazzi si avvicinarono alla curva e nacquero compagnie e formazioni provenienti da tutti i quartieri della città e dalla provincia intera.
Tra questi si ricordano i Bulldogs, i Boys Alta Padovana, i Rebels, il Gruppo Deciso Vanzo-Tribano, i North Side ed i Ball's Breackers (letteralmente i Rompi palle). La curva era sempre stracolma ed anche le trasferte molto spesso si rivelavano vere e proprie invasioni; l'Appiani anche grazie alla sua particolare conformazione, con le tribune a picco sul terreno di gioco divenne un catino ribollente ed un autentico campo minato per qualsiasi tifoseria e squadra avversaria. Nel 1994 il crack: in seguito ai disordini scoppiati in occasione del derby col Vicenza venne operata un'ampia retata verso il gruppo; si contarono in quel periodo oltre un centinaio di diffidati. Anche a seguito di molti e gravi incidenti scoppiati nelle partite precedenti che ebbero risonanza nazionale, come gli scontri con i modenesi, sulla scia anche di una profonda diversità politica, e poi nella piazza di Prato della Valle con gli inglesi dello Stoke City, in occasione della partita valida per il torneo anglo-italiano. Nello stesso periodo gli H.A.G. si sciolsero per intraprendere una nuova forma di tifo all'inglese, con bandiere e stendardi al posto degli striscioni. Con la promozione in Serie A, venne abbandonato definitivamente anche il vecchio e caldo stadio Appiani per trasferirsi nel più moderno ma gelido Euganeo, con il posizionamento dell'ala calda del tifo, prima nel secondo anello del rettilineo, poi negli anni a seguire nella nuova curva, ma odiata da tutti per la sua scarsa visibilità. Tutto ciò portò al lento ma costante declino della curva patavina. Unica nota positiva di quel periodo fu la nascita, sempre nel 1994, della Juventude Crociata, gruppo di spiccata tendenza di destra e con forti ideali nazionalisti, che alcuni anni più tardi andrà a comporre il primo nucleo di ultras al seguito della nazionale italiana.
Negli anni a seguire la squadra cominciò la sua parabola discendente, fino ad arrivare in pochi anni alla serie C2; stessa sorte ebbe la curva che, visse un periodo di forte declino. Nel 1997 ci fu ricomposizione degli H.A.G., anche se per una durata piuttosto breve. Poi la curva, che con il termine dei lavori nel nuovo Euganeo, si posizionò, nella curva Sud, andò completamente allo sbando e le partite in casa ed in trasferta seguite ormai da pochi intimi.
La svolta avvenne con la squadra in serie C2, nel 2001, con un campionato di vertice, concluso poi con la promozione, quando videro la luce il gruppo dell'A.C. Padova 1910, diventato da subito il gruppo portante e nel quale si riconoscono quasi tutti i piccoli gruppi presenti in curva, ed il Fronte Opposto. Quest'ultimo è un gruppo molto politicizzato e tendenzialmente autonomo, il quale, partito con l'idea di restare separato dal resto della curva, ha in seguito a molte diffide deciso di muoversi assieme alla Juventude e all'ACP., che invece da 4 anni viaggiano fondamentalmente di comune accordo anche se su binari paralleli. In questi ultimi anni il gruppo portante, supportato dagli altri minori, sta decisamente riportando il tifo di Padova a buoni livelli.
Tra le attività dell'ACP, la pubblicazione di una fanzine "Stile Appiani", e la creazione nel 2006 di "Appiani in Festa", una festa-mostra dedicata interamente alla storia della curva biancorossa, a cui hanno collaborato tutte le "anime" della Curva del Padova. All'interno della curva esistono altri, gruppetti più o meno numerosi, che rappresentano un pò la provincia padovana, ma non sono propriamente da identificare come ultras. I loro nomi sono "i ragazzi del muet", "Brigata Biancon" e "l'Alta".
A livello di clubs, se ne contano circa una ventina, quelli che tutt'ora sono più o meno attivi e, che coprono gran parte della provincia padovana. La tifoseria sia Ultras che a livello di club, vorrebbe tornare al vecchio ed amato "Appiani", per ritrovare il calore dei tifosi, che nel nuovo impianto non si riesce ad avere. Rotto da oltre 15 anni quello con il Bologna, l'unico gemellaggio ufficiale ed accettato da tutta la curva è quello ventennale con gli ultras palermitani. Altre amicizie nate in passato, quali Civitanovese e Campobasso si sono progressivamente perse nel tempo. Rivalità storiche nel Triveneto, rimangono quelle con le vicine Vicenza, Venezia e Triestina; abbastanza forte, anche se cresciuta di recente, quella verso i trevigiani. Negli anni sentita anche quella con il Cittadella. Con il Verona, scemata un pò nel tempo per le differenze di categorie, così come contro l'Udinese molto forte negli anni della prima serie A. Al di fuori del nord-est storiche le rivalità con modenesi e genoani. Da menzionare l'acredine, poi svanita per la troppa differenza di livello con i legnanesi, nata per gli incidenti al "Mari" nel campionato di C2, 2001-02, con i padroni di casa alla ricerca di "prestigio" nel panorama del tifo ultras; riportati anche dalle maggiori Tv nazionali e non, con fermi da ambo le parti. Di rilievo anche le rivalità quelle con gran parte delle tifoserie toscane come livornesi, pisani, pistoiesi e carraresi, anche per motivi politici, inoltre con napoletani, cavesi e foggiani.
Nella stagione 2005-06 grazie ad alcune agevolazioni gli abbonamenti staccati furono 2.095 e le presenze medie all'Euganeo, si erano attestate attorno alle 3.100 unità. Nella gara giocata contro la Pro e terminata 1-1, furono distribuiti 1.200 ingressi gratuiti.
Campionato 2006-07, le tessere erano salite a 2.411, con 4.200 presenze di media, frutto anche di diverse agevolazioni.
Nella scorsa stagione le tessere furono 2.713 gli abbonamenti, con una media di 5.400 presenze, con punta massima nel derby contro il Venezia con circa 7.500 persone, con molti biglietti venduti a 5 Euro. Alla prima giornata di campionato, giocata contro il Monza, venne effettuata una specie di promozione Padova calcio, con biglietti a 1, 2 e 5 euro, per invogliare la tifoseria a tornare all'Appiani Da registrare che per diverse domeniche la curva biancorossa, ha ricordato un gruppo di loro esponenti, finiti tra le maglie della giustizia, per l'accoltellamento di un tifoso della Cremonese, presso un autogrill. Nel primo turno interno, dopo l'accaduto, c'è fu l'esposizione di dieci maglie con i nomi dei ragazzi e poi via via altre manifestazioni. Nella scorsa stagione, alla tifoseria patavina è stata interdetta la trasferta di Foggia. In questa stagione le tessere staccate sono 2.930.
La tifoseria padovana conta a livello di organizzazione conta su circa una trentina di clubs che coprono tutta la provincia oltre ad un certo coordinamento di tifosi a livello internazionale.

 

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