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A V E N N A
CALCIO
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RAVENNA CALCIO srl (2001)
Sede: Via Salari 16, Ravenna
Stadio “Bruno Benelli” – Via Punta Stilo, 29 – Ravenna
Dimensioni (105 x 68) - Capienza 12.020 spettatori
Colori sociali: maglia rossa con colletto e bordi gialli, pantaloncini rossi, calzettoni rossi con bordo giallo.
Ravenna città 135.000 abitanti – Totale provincia 360.000 abitanti.
Abbonamenti: 1.059
Presidente: Gianni Fabbri
Vicepresidenti: Ido Casalboni – Marco Aminobono
Direttore sportivo: Giorgio Buffone
Team manager: Emilio Manzani
Segretario: Oscar Visani
Relazioni esterne: Enrico Marinò
Allenatore: Gianluca Atzori
Allenatore in 2^: Andrea Bergamo
Prep. portieri: Andrea Sardini
Prep. atletico: Carlo Simionato
Medico sociale: Franco Vandini
Massaggiatore: Primo Bonetti
Magazzinieri: Gianni Ravaglia – Emilio Dolcini
IL CALCIOMERCATO
Arrivi: Brignoli (p83 Ancona via Lumezzane), Ciuffetelli (d77-Novara), Zecchin (c83-Grosseto), Zizzari (a82-Spezia), Bettega (c87-Monza via Juventus), Ungaro (d87-Perugia), Sabato (d87-Pizzighettone), Calzi (c85-Perugia fp), Gerbino-Polo (a87-Giulianova), Pettinari (a86-Reggina).
Partenze: Fofana (Fra a85) e Toledo (Bra c 81-Pro Patria), Di Cuonzo (d85- Pro Patria via Juventus), Capeccchi (p74 - Spal), Centurioni (d74 - Novara), Cosenza (d86- Reggina), Aloe (c86-Ascoli)
LA ROSA
Portieri: Brignoli (83), Menegatti (92), Rossi (86)
Difensori: Anzalone (78), Fasano (76), Ceccarelli (83), Ciuffetelli (77), Ferrario (85), Graziani (90), Pivotto (74), Sabato (87), Ungaro (87)
Centrocampisti: Bettega (87), Calzi (85), Cavagna (85), Filipi (Alb. 89), Gallinucci (89), Sciaccaluga (71), Trotta (77), Zecchin (83).
Attaccanti: Gerbino-Polo (87), Pettinari (a86), Saponara (91), Zizzari (82)
GLI ULTIMI OTTO CAMPIONATI
2000-01 Serie B 19° posto, retrocessa in Serie C1 - Fallita riparte dall'Eccellenza - All. Santarini / Angeloni / Rumignani / S Di Chiara
2001-02 Eccellenza 1° posto, PROMOSSA in Serie D – All. Zarattoni
2002-03 Serie D/d 1° posto, PROMOSSA in Serie C2 - All. Gadda
2003-04 Serie C2/b 6 ° posto - All. Gadda / Jaconi / Gadda
2004-05 Serie C2/b 2° posto, vince la finale play-off contro la Cisco Lodigiani, PROMOSSA in C1 - All. Dal Fiume
2005-06 Serie C1/a 13° posto - All. Dal Fiume / Dino Pagliari
2006-07 Serie C1/b 1° posto, PROMOSSA in Serie B – All. Dino Pagliari
2007-08 Serie B 20° posto, Retrocede in Prima Divisione - All. D. Pagliari / F. Varrella / D. Pagliari / F. Varrella.
RAVENNA – PRO PATRIA: Arbitro Sig. Matteo Bergher di Rovigo.
Primo posticipo per la Pro, che spera finalmente di abbattere il tabù vittoria esterna davanti alle telecamere, impresa mai riuscita in tutta la storia biancoblù. Tigrotti di scena a Ravenna, contro una formazione che al termine della scorsa stagione è scivolata in categoria, dalla Serie B, che invece davanti alle telecamere di Rai Sat ha un ottimo score, otto volte vittorioso in undici gare. E nei quattro incontri disputati al “Benelli”, ne ha vinti tre e pareggiato uno.
Partita che vedrà diversi ex su sponda bustocca, come Fofana, Toledo Di Cuonzo e Morello, quest'ultimo però di passaggio in giallorosso, non avendo mai messo piede in campo, nella stagione 97-98, essendo rimasto solo un paio di mesi. Sulla sponda ravennate, ritroveremo diverse facce note, su tutte Sciaccaluga, prima uomo ovunque della Vogherese di Antonio Sala, poi simbolo del Pavia, di Torresani con cui sfiorò più volte la serie B. Fasano, altro ex pavese, così come la punta Zizzari, che in estate ha svolto la preparazione con la Pro, giocando anche l'amichevole di Solbiate Arno. Ciuffetelli, capitano delle ultime stagioni a Novara dove è stato per sette annate e Zecchin ex Padova. Da segnalare la presenza del difensore Ferrario, nativo di Rho, cresciuto nell'Inter e di Calzi, nativo di Varese, cresciuto nella Castellettese, dove giocò con Piovaccari. Altri giocatori del nostro territorio che non hanno mai vestito la maglia della Pro.
Sarà una partita particolare per Fofana e Toledo, attesi con “i fucili spianati”, dalla tifoseria locale che a loro imputa le maggiori colpe della retrocessione della scorsa stagione, con accuse di dolce vita sulla costa romagnola e scarso impegno in campo. Particolare il caso di Toledo, che in ritiro ha avuto uno scontro fisico con alcuni esponenti del tifo giallorosso, venendo poi messo fuori rosa dalla società ravennate, arrivando poi a Busto dopo pochi giorni. Clima caldo per loro, ma in campo si preannuncia una serata da “lupi”, per il maltempo che imperversa in questi giorni, con la solita domanda che ci assale, cioè se fosse necessario fare giocare un partita in notturna del girone settentrionale della Prima Divisione ad inizio Dicembre? A chi di dovere la risposta.
Ravenna, che viaggia nelle zone medio basse della classifica, nonostante abbia un organico che dovrebbe valere le posizioni più alte, quanto meno a ridosso delle prime e dopo la sconfitta maturata contro il Portogruaro, il presidente Fabbri ha portato tutti in ritiro e bloccato gli stipendi, e nel turno successivo, quello di domenica scorsa,
hanno sconfitto in casa la Cremonese con un netto 3-1, per un squadra giallorossa, da prendere quindi con le molle. In settimana ha affrontato il turno di Coppa Italia, venendo superata in casa . La formazione ravennate è affidata al tecnico Atzori, classe 71' da giocatore con le maglie di Torino, Ternana, Perugia, Ravenna, Empoli e Palermo. Da allenatore ha fatto il secondo di Baldini, a Empoli, Lecce e Catania dove la scorsa stagione ha collaborato anche con Walter Zenga, prima di accettare la panchina del Ravenna, per quella che è la sua prima esperienza da tecnico in capo. Atzori, come modulo base ha il 4-3-3, anche se talvolta passa al 4-4-2, ma cerca sempre di non rinunciare alle tre punte. Tra i pali, Rossi, che è anche il capitano della squadra, ma potrebbe andare in ballottaggio con Brignoli, ex estremo difensore del Lumezzane. Difesa che deve fare a meno di Ungaro, che vedrà sulla corsia di destra l'esperto Matteo Pivotto classe 74' con centinaia di presenze tra A e B, con le maglie di Chievo, Roma, Modena e Triestina. Al centro la coppia formata da un altro esperto e forte fisicamente come Ciuffetelli (ravennate doc) ed il rhodense Ferrario. A sinistra Fasano, portato a spingere fino alla zona cross. Centrocampo che lamenterà con ogni probabilità, l'assenza del varesino Calzi, ma presenterà Sciaccaluga (71), come perno del gioco. Elemento che ormai con l'età ha perso molto della sua mobilità, ma mantiene sempre una notevole forza fisica e riesce ad essere sempre pericoloso sul tiro dalla distanza e sui calci piazzati. A sui fianchi Rossetti, Sabato con compiti più di copertura, dotato di un buon tiro dalla distanza e Trotta, quest'ultimo altro elemento di sostanza e qualità che è stat o uno dei motori del centrocampo del Rimini che ha fatto la scalata dalla C2 alla B e poi ha vestito le maglie di Napoli e Treviso, sempre in serie cadetta. Altra variante, Cavagna scuola Juve, con doti di centrocampista avanzato/mezzapunta, con un discreto tiro dalla distanza. A disposizione il giovane Erik Fabbri (91), titolare nell'ultimo turno contro la Cremonese e BettegaJr, figlio di Roberto Bettega, alla sua seconda esperienza fuori dalla casa madre Juve, dopo il campionato a Monza. In avanti troviamo lo sgusciante Zecchin, per anni idolo della tifoseria del Padova, ma che fino ad ora, non ha mai espresso in pieno le sue potenzialità. Giocatore che agisce sull'esterno per accentrarsi, tagliando il campo in velocità e dribbling, agendo da ala vecchio stampo oppure anche da rifinitore dietro le due punte. Punte più avanzate Zizzari, che ha avuto il suo massimo come bomber nella stagione 2004-05, in C1 con la maglia del Pavia, con 11 reti in 36 presenze e principale bomber dei giallorossi, con sei centri in stagione, di cui due su rigore. In rete dal dischetto, nell'ultimo turno contro la Cremonese. Suo partner, Gerbino-Polo, classe 87, giocatore che cerca di aprire i varchi, portando fuori zona i propri marcatori, per gli inserimenti di Zizzari, per lui tre reti in stagione.
Come alternative il giovane albanese Filipi, già nel girone della nazionale, con due reti nell'ultima gara di Coppa Italia, contro il Foggia, calciatore brevilineo che parte da lontano e preferisce inserirsi da dietro. Altro elemento a disposizione di Atzori, è Pettinari (86), una rete in quest'annata. In casa il Ravenna ha conquistato otto punti, dei quattordici totali. Al “Benelli”, ha vinto due gare Cremonese e Cesena alla seconda giornata, pareggiate due e perse due, con la Spal per 3-1, alla quarta giornata e contro il Padova all'undicesima, per 2-1, con rete risolutiva dell'ex tigrotto Gasparello a pochi minuti dal termine. In casa ha segnato nove reti subendone lo stesso numero, per un totale di 16 realizzate e venti subite. Per quelli che sono rispettivamente il sesto miglior attacco del girone a pari merito della Reggiana, e la peggior difesa con altre due formazioni. Pro Patria, che oltre a non aver mai vinto in trasferta davanti alle telecamere di Rai Sat, fuori casa non vince dalla sesta giornata, quando espugnò il “Penzo” di Venezia con reti di Toledo e Fofana, i due ex più attesi dell'incontro.
LA STORIA
Come per la Pro Patria, anche il Ravenna, vede la sua nascita da una società sportiva che si occupava di diversi sport. Per i romagnoli sono due, l’Unione Sportiva Ravennate (1875) e la Ginnastica Forti per essere Liberi (1881).
La nascita ufficiale di un sodalizio calcistico a Ravenna, risale però al 1913, con la fondazione della sezione Calcio dell’U.S. Ravennate, che prende i colori giallorossi. Al termine della prima guerra mondiale, viene fondato una seconda società calcistica l’Audace Football Club.
Un anno dopo, esattamente il 25 gennaio 1920 le due società si fondono, dando vita all’Unione Sportiva Ravvenate.
Esattamente un anno dopo, nel febbraio 1921, avviene una seconda fusione, che vede coinvolte la U.S. Ravennate e S.G. Forti per essere Liberi. La nuova società, assume la denominazione di Unione Sportiva Ravennate Forti per essere Liberi. Con questo nominativo partecipa al suo primo campionato ufficiale, in Promozione Emilia-Romagna, piazzandosi al secondo posto.
Nella stagione 1922-23, viene esclusa dal campionato per aver rinunciato a partecipare ad
alcune partite e viene poi riammessa in Terza Divisione. Rimane in categoria fino alla stagione 1926-27, quando vince il proprio girone, venendo promossa in 2^ Div.
Prima dell’inizio della stagione 28-29 la U.S. Ravennate Forti per essere Liberi si scioglie e le varie sezioni sportive si costituiscono in diverse società. Con questo atto nasce l’Associazione Calcio Ravenna.
La stagione 1929-30, è quella del salto in 1^ Divisione. Rimane nella Terza Serie del Calcio italiano, fino alla stagione 34-35, collezionando piazzamenti medio bassi. Al termine di quel campionato, retrocede nel campionato regionale.
L’anno seguente, il piazzamento al 6° posto vale il ripescaggio in Serie C. In Serie C, insegue per alcune stagioni il salto nella serie cadetta, piazzandosi sempre tra il 2° e 3° posto.
Nel 40-41, vince il proprio girone, ma poi perde il diritto di disputare le finali, per peggior differenza reti contro il Pescara.
Nel 1944, partecipata al Torneo Misto Alta Italia, conquistando il 3° posto nel girone emiliano-romagnolo.
Al termine della 2^ guerra mondiale, con la ripresa delle attività sportive, la squadra ravennate, viene iscritta alla Serie, nel raggruppamento Nord, ottenendo il 3° posto nel proprio girone.
Nel 1946 3^ fusione, tra l’A.C. Ravenna e la S.S. Edera, con la nuova società che prende il nome di Società Sportiva Edera Ravenna.
Nella prima vera stagione del dopo guerra retrocede dalla Serie C, ma viene poi ripescata per allargamento dei quadri.
Non si salva invece la stagione successiva e così piomba nel campionato di Promozione regionale.
Nel 1949, cambia ancora denominazione e diventa Unione Sportiva Ravenna.
Dalla Promozione, sale al termine del campionato 50-51, ma balla una sola stagione, infatti insorgono problemi economici nella gestione della società e accumula due retrocessioni di fila, passando prima in IV^ Serie e poi in Promozione.
Nel 1954 ennesimo cambio di denominazione, con il passaggio a Sarom Ravenna. Il 54-55, vince il campionato di Promozione e passa in IV^ Serie.
Al termine della campionato 56-57, torna in Serie C, vincendo anche lo scudetto della IV^ Serie e la stagione successiva sfiora l’approdo in B, piazzandosi al 3° posto. Buona anche la stagione successiva con il 6° posto, in C. Nella stagione 57-58, c’è il primo confronto diretto tra ravennati e biscotti, in un campionato di Serie C, che non prevede retrocessioni.
Gare che arridono decisamente ai romagnoli, con un secco 4-0 all’andata ed un perentorio 5-2, inflitto alla Pro a Busto. Và un po’ meglio la stagione successiva, con li tigrotti che pareggiano a Ravenna, ma vengono ancora sconfitti in casa per 0-1. In questo periodo nelle file dei giallorossi, troviamo l'uruguaiano Washington Cacciavillani (già al River Plate e portato in Italia dall'Inter dove però raccoglierà una sola presenza), in maglia tigrotta per due anni con sei presenze ed una rete nella stagione 55-56 in A e 25 con due goals in quella successiva in serie cadetta. A Ravenna, rimane solo un campionato quello 58-59 con 17 gare ed una sola rete.
Per i ravennati, seguono campionati nella stessa categoria con piazzamenti medio-bassi, e nel 1964 riassume la denominazione di Unione Sportiva Ravenna.
Nel 1966-67, si salva dalla retrocessione, vincendo lo spareggio salvezza con lo Jesi.
Retrocessione che arriva al termine del campionato 1970-71, chiuso all’ultimo posto concludendo così, un ciclo di 13 stagioni nelle Terza Serie nazionale. Immediata è però la risalita e l’anno successivo i giallorossi sono di nuovo in Serie C.
Arriva una crisi societaria, che porta prima ad una salvezza sofferta per un punto nel 74-75, poi ad una nuova caduta in Serie D, al termine del campionato 75-76, con l’ultimo posto. E nella stagione successiva, il Ravenna rimedia un altro scivolone che lo porta in Promozione.
Si cerca di risalire almeno un gradino, nella scala calcistica, ma la il salto di categoria è sfiorato per 3 stagioni consecutive con un 4° e due secondi posti. Ma sono gettate le buone basi tecniche così nel 1980-81 la squadra romagnola affidata, in panchina al Prof. Landi, e come D.S. può contare su Rino Foschi (ex di Palermo, Cesena e Verona), centra il doppio passaggio, prima in Interregionale e poi in C2, vincendo entrambi i campionati.
Il primo campionato di C2, viene concluso al 12^ posto, con Landi che viene sostituito da Paolone Ferrario, in campo troviamo il giovane Dadina tra i pali, poi al Cesena in B e A, il fantasista Balacich (poi a Legnano, Casale e Novara), ed il libero e capitano Farabegoli.
Nella stagione successiva la squadra del Presidente Saturno Bucci, si affida alle cure dell’esperto trainer Vasco Tagliavini, potendo contare anche sull’apporto del veterano libero Francesco Scorsa, bandiera dell’Ascoli di Rozzi in Serie A, ma le cose non funzionano e i giallorossi retrocedono nuovamente in Interregionale.
In Interregionale rimane una sola stagione, ed trova un giovanissimo giocatore biondo che fa ammattire i tifosi, il funambolico Marco Nappi, che poco più che 17enne, segna 13 reti, contribuendo notevolmente alla vittoria finale dei ravvenati, allo sprint sulla Sant’Arcangiolese, per un punto. La stagione successiva, pur cambiando ben 37 giocatori e due tecnici, centra un ottimo 4° posto, a pari merito con Matera e Jesi, nel girone C della C2. Con Nappi che segna 4 reti in 24 presenze. Ai nastri di partenza del campionato 1986-87 la squadra è ancora affidata ad Eugenio Fantini, in panchina, arriva il 10° posto, con Giancarlo Magrini, che subentra al tecnico. Nell’87-88, 11° posto sempre in C2, con in campo Massimo Mezzini (poi alla Pro nel 98-99), che segna 11 reti.

Una
delle prime storiche formazioni del Ravenna in B, stagione
1993-94
La stagione 1989-90 vede i ravvenati per la prima inseriti nel girone Nord della Serie C2, con in panchina Marino Perani, ex bandiera del Bologna, per una parte del cammino. In squadra,. In squadra il portiere Cesidio Oddi, la giovane e tecnica punta Sgherri, oltre all’ex tigrotto Ivan Pazzini che in quel campionato accumula 21 presenze.
Con il campionato 1990-91, arriva una decisa svolta per la formazione di Ravenna, con l’approdo alla presidenza della Famiglia Corvetta, armatori locali, che prepara un programma ambizioso per il sodalizio giallorosso. Chiama due ex bandiere del Verona, dell’era Garonzi, come D.T. Giancarlo Cadè, una vecchia volpe dei campi di gioco ed in panchina Pier Luigi Busatta, con alle spalle una buona esperienza nel settore giovanile dei gialloblù. Arrivano il portiere De Grandi, il centrocampista Antonioli (ex Legnano e Virescit), dalla Solbiatese, l’esterno Dal Balcon e, per la linea mediana Pavanel, Melotti e Pederzoli. In attacco Corrado Baglieri e l’ex bomber del Cesena, Oliviero Garlini. Il Ravenna inserito ancora nel girone Nord, và vicino alla promozione, rimanendo a lungo a lottare con le prime, ma alla fine ha la meglio il Palazzolo con 3 punti di vantaggio e per 2, la coppia Spal-Solbiatese, che si giocherà poi lo spareggio promozione.
1992-93, Corvetta non vuole lasciarsi sfuggire il salto di categoria, affidandosi all’ora quasi esordiente Gigi Del Neri. Nella rosa diversi giocatori importanti, in difesa Sotgia, Marrocco e Stefano Torrisi (Bologna, Parma, Milan, Reggina), centrocampo con sempre Antonioli in regia, con Giorgetti, in attacco il fantasista Buonocore (idolo della tifoseria), Cosimo Francioso, Pisasale e Sambo. I ravennati, centrano la storica promozione in C1, senza particolari problemi, davanti al Leffe e staccando le altre concorrenti Mantova e Varese su tutte.
In C1, Corvetta si affida in panchina ad un altro tecnico di belle speranze Francesco Guidolin, che basandosi sul blocco della stagione precedenze, schiera tra i pali schiera il 22enne Francesco Toldo, in attacco l’ariete Loris Pradella, ideale terminale per il gioco di Buonocore e Francioso, supportati a loro volta dall’esterno, Cristiano Scapolo, cresciuto nelle giovanili della Pro. Un cammino importante si dall’avvio di stagione, con un ottimo gioco, portano i giallorossi in testa, e per alcune giornate possono contare anche sulla classe di Lamberto Zauli. Alla fine il Ravenna centra l’ennesimo doppio salto della sua storia passando, per la prima volta in Serie B con il Vicenza.
Per la serie cadetta, la società si affida inizialmente per la panchina all’ex D.S. della Pro e del Genoa Claudio Onofri, ma dopo solo sette giornate passa all’esperto Pierluigi Frosio, con dietro alle scrivanie a Beppe Marotta, mantenendo gran parte della rosa della stagione precedente, a cui si aggiungono lo sfortunato Enrico Cucchi, in porta Davide Miccillo ed in avanti una coppia formata da Tacchi (III°) e “Bobo” Vieri. I 12 goal di Vieri, però non bastano alla salvezza ed arrivano il 18° posto che riporta in C1.

Pregnolato,
bandiera giallorosa
Dalla C1, riparte sempre con Marotta in panchina, Rino Foschi, che torna ad occupare la carica di D.S. ed in panchina un altro emergente Alberto Cavasin. La squadra perde i goal di Vieri, ma trova quelli di Fabris e di Insanguine. In porta Doardo ed in difesa William Viali, oltre alla solita verve di Buonocore a metà campo, dove in cabina di regia troviamo il legnanese Massimo Gadda, che và a supportare la manovra di Lamberto Zauli (ex Vicenza, Palermo e Cremonese), tornato dal Crevalcore. Cavasin viene esonerato ed al suo posto arriva Adriano Buffoni. La squadra centra i play-off, con il 5° posto, ma viene superata in semifinale dalla Pistoiese (0-0 e 0-1).
La squadra viene affidata ad un vero esperto della categoria come Giorgio Rumignani, che mantiene l’ossatura della squadra, inserendo in difesa Vittorio Mero, prelevato dal Crevalcore, oltre ad un vero totem della categoria come Pregnolato. In attacco arriva Stefan Schwoch, dal Livorno.
E’ il ritorno in Serie B, per il Ravenna, con la promozione conquistata con largo anticipo, trascinata dai 21 goals di Schwoch e dalle giocate di Zauli, che sigla anche 6 reti.
In B, la Famiglia Corvetta, affida la squadra ad un altro “emergente”, di sicuro valore, come Walter Novellino (Sampdoria), inserendo in rosa, che rimane la stessa giocatori di esperienza, come Inchini e Luppi, centrando così la miglior stagione in serie cadetta, con l’8° posto, nonostante i 3 punti di penalizzazione.
Nel 1997-98, in panchina troviamo Sandreani, gli innesti più importanti sono in difesa Sean Sogliano e per il centrocampo, il capelluto ex Inter ed Ancona, Felice Centofanti, Ciccio Dell’Anno, e Bergamo (ex Padova, Modena). La squadra naviga in brutte acque, e viene affidata a Santarini, che la conduce in salvo. In rosa per pochi mesi l'attuale difensore centrale della Pro, Enrico Morello, ma che non scende mai in campo.
98-99 Santarini è confermato in panchina, per una squadra che può contare sull’estro di Polesel, ma che presto finisce per sentire il richiamo della sua laguna veneta, oltre che del bomber Silenzi in avanti, di ritorno dalla sua esperienza in Inghilterra. Campionato concluso al 10° posto.
1999-00 tocca ad Attilio Perotti, la guida tecnica; tra i giocatori in porta Cervone, in avanti la coppia Murgita e Grabbi, con il Ravenna che si conferma ancora a metà classifica.
2000-01, la squadra presenta oltre ai soliti Dell’Anno, Pregnolato, Sotgia, anche Gelsi, Dal Moro, Colacone, Scarlato, oltre al ritorno di Scapolo dal Napoli e la meteora bulgara Chomakov. In panchina si alternano in molti, da Angeloni a Santarini, Rumignani fino all’estremo tentativo di Stefano Di Chiara, ma la formazione romagnola non si solleva dal fondo, concludendo al penultimo posto scivolando in C1.

Una
formazione in Serie B, stagione 2000-01
Una retrocessione che porta con sé, anche il fallimento societario e la conseguente fine dell’era-Corvetta, la migliore per i colori giallorossi. Si deve ripartire dall’Eccellenza, con una nuova società chiamata Ravenna Calcio 2001, presieduta da Gregori, che prende il posto dell’Unione Sportiva Ravenna 1913.
La squadra conserva la bandiera Pregnolato, a cui si affiancano un bomber esperto per le categorie come Ristic, e si mette in luce Mingozzi (84, poi al Perugia, Samp e Treviso, scomparso in un incidente d'auto). In panchina Zarattoni. I giallorossi al termine della stagione centrano subito la promozione in Serie D.
2002-03, affronta il campionato con la chiara intenzione di vincerlo, riuscendo nell'impresa, per un solo punto (68 a 67), sul Real Montecchio. In squadra come punto di forza, sempre lo sfortunato Mingozzi, che raccolse 30 presenze, Pregnolato, Conficconi, Lodi-Rizzini, l'attaccante Semprini, il monumentale centrocampista William Jidaji, nativo proprio di Ravenna ed ora da alcune stagioni, fulcro del centrocampo del Sassuolo.

Il Ravenna
2002-03
2003-04,il Ravenna affronta la C2, nel girone B, con un cambio societario, Gregori lascia alla Famiglia Ferlaino, che aveva guidato il Napoli di Maradona, alla conquista degli scudetti.
Il tecnico è ancora Massimo Gadda, che deve assemblare una squadra tutta nuova per la categoria, con Ottofaro e Migliorini (ex Cittadella), Affatigato, Ferronato (ex Varese e Padova), gli attaccanti Moscelli (ex Treviso e Catanzaro) e Morgan Egbedi (ex Novara e Pro Vercelli, attualmente al Monza) oltre all'ennesimo ritorno di Buonocore. Gadda dura solo 4 giornate ed arriva Osvaldo Jaconi, i giallorossi viaggiano in posizioni di bassa classifica, ed nel mercato invernale ci sono diversi arrivi importanti come il portiere Capecchi, l'esperto Luppi ed il bomber Di Nicola dal Rimini. Jaconi non regge, così si registra anche il ritorno di Gadda in panchina, ma non basta ad evitare l'ultimo posto. Al termine della stagione arriva un 6° posto con rimonta nel finale di stagione, grazie alle reti di Moscelli.
2004-05, la presidenza passa a Gianni Fabbri che opererà in coppia con il d.s. Giorgio Buffone, affidando la panchina a Paolo Dal Fiume, con la rosa leggermente ritoccata rispetto alla stagione precedente, rinforzata da 4 arrivi dal Rimini, come Bordacconi, Bianchi, Ballanti e Mussoni e dell'ex CasteldiSangro, Galuppi. Campionato sempre tra le primissime, anche se la Massese, prende il volo subito. Arriva ai play-off, grazie anche alle reti di Moscelli, dove in finale supera la Lodigiani (ora Cisco-Roma) e torna in C1.
La stagione seguente i giallorossi, si presentano ai nastri di partenza con Paolo Dal Fiume in panchina ed una rosa che vedeva tra gli altri Capecchi in porta, i difensori Anzalone e Mussoni a centrocampo Pizzolla, Affatigato, Galuppi e Semprini in avanti Succi, in cerca di rilancio dopo
la buona stagione alla Poggese e tappe poi in chiaroscuro. Arriva poi il cambio di tecnico con Dino Pagliari che subentra. I ravennati chiuderanno la stagione al tredicesimo posto con 43 punti con Succi che segna 7 reti in 33 presenze.
2006-07 in panchina confermato Dino Pagliari per una formazione che punta senza mezzi termini alla serie cadetta, prendendo a piene mani uomini dal Pavia, che nelle stagioni precedenti l'aveva sfiorata. Dai pavesi arrivano l'esperto Sciaccaluga, Calzi, l'attaccante Chianese, i difensori Gorini e Fasano, oltre al varesino Aloe ed in rosa troviamo anche l'attuale tigrotto DiCuonzo. I giallorossi a sorpresa vengono inseriti nel girone meridionale, dove vanno in testa fin dalle prime giornate, ingaggiando un lungo duello con l'Avellino, che a fine del girone di andata si trova avanti di sette lunghezze. Al termine della stagione i ravennati vinceranno il campionato con tre punti di vantaggio, perdendo però la supercoppa di Lega con il Grosseto (1-1 in Romagna e sconfitta per 1-0 in Maremma). L'attacco della squadra è veramente stratosferico con gran mattatore della stagione Succi, con 18 centri in 34 gare, ma fa ancora meglio l'esperto Chianese con 19 reti in 32 presenze.
In serie cadetta, la squadra è ancora affidata a Dino Pagliari, che si avvale del gruppo della cavalcata vincente della stagione precedente. Gli innesti sono Robson-Machado Toledo e Fofana, oltre all'esperto Olive (ex Perugia e Bologna), e l'ex juventino Mark Juliano che a fine stagione incorrerà in problemi di droga con la conseguente radiazione. L'inizio è promettente ma a durante il cammino la squadra scivola sempre più sul fondo, chiudendo l'annata al ventesimo posto con solo otto vittorie stagionale, nonostante le 17 reti di Succi ed i continui cambi di tecnico tra Pagliari e Varrella. Un bottino che riporta i giallorossi nella serie inferiore. Per Fofana 22 presenze ed una rete, oltre a qualche problema con la tifoseria locale, per Toledo 34 gare e quattro reti.
LO STADIO

Prima dello stadio “Bruno Benelli” il Ravenna non aveva mai potuto beneficiare di un impianto di gioco concepito unicamente per il calcio; fino al 1931 infatti i giallorossi si esibivano al campo polisportivo della Loggetta, ufficialmente inaugurato nel 1924, dopodiché si spostarono in un’altra struttura polivalente, la Dorsena.
L’impianto attuale, vene costruito a partire dalla fine del 1965 ed inaugurato il 26 Settembre del 1966, con un'amichevole disputata contro la Juventus, terminata 3 a 0 per i bianconeri, con una capienza iniziale di 6.000 unità. Quattro anni più tardi, nel 1970, venne intitolato ad uno storico sindaco della città, Bruno Benelli (scomparso nel ’68), sostituendo proprio la precedente struttura "Dorsena, e segnerà una data importante nella storia del calcio cittadino.
Lo stadio ravennate ha una capienza pari a 12.020 posti ed è interamente scoperto, tribuna compresa, il settore adibito agli ultras locali è la curva Nord, intitolata all’ex giocatore e capitano del Ravenna, Vittorio Mero (al momento della sua scomparsa, in seguito ad un tragico incidente stradale nel gennaio del 2002, militava con la maglia del Brescia); un settore omologato per 2.502 spettatori. Agli ospiti è riservato il settore opposto, la Curva Sud, capace di 2.470 persone. Ambedue le curve sono capienti per circa 2.500 unità e si presentano in maniera poco armonica, in virtù dei lavori di ristrutturazione effettuati nel ’93, in occasione della prima storica promozione dei giallorossi in serie B. In seguito a tale opera di ingrandimento si è passati dai precedenti 8.528 posti, arrivati con lavori di ampliamento fatti nel corso degli anni, ai sopraccitati 12.020. Sotto l’aspetto estetico però, come detto, il Benelli ha fo rse fatto un passo all’indietro: la Nord è stata divisa in cinque settori uguali, ma non molto alti, mentre la Sud è stata ampliata solo per metà; infine, se la gradinata è stata ampliata e adesso si chiama Distinti per 4.582 posti, la tribuna è rimasta inalterata con capienza di 2.460 Il risultato è un mix disarmonico che se pure non presenta più il preesistente fossato, vede attualmente convivere strutture in cemento ed altre in metallo. Nella stagione 2005-06, si è registrata la prima esibizione della Pro, che ha subito espugnato il "Benelli", con una rete di Artico al 66' di gioco.
Lo stadio è situato in via Punta Stilo è distante 4 chilometri dal centro della città e dalla stazione 7 sono invece quelli che li separa dall’autostrada, per chi sceglie il mezzo privato, dopo aver imboccato l’A14 ed essere usciti al casello di Cesena Nord, bisogna puoi proseguire girando a destra sull’E55-SS16.
HOUSTON, ABBIAMO UN PROBLEMA !!
Sarà il satellite, saranno le telecamere, sarà che..... Tutto quello che si vuole, ma noi con le partite in tv, abbiamo un problema. Un grosso problema!! In particolare con RaiSat, proprio non andiamo d'accordo. Abbiamo vinto una partita, sulle 15 gare disputate, con lo scarso bottino di otto perse e sei pareggiate; unica vittoria quella in casa contro la Pro Sesto dello scorso campionato. Ci abbiamo perso due finali di Coppa Italia di Serie C, con Brindisi e Cesena, venendo sconfitti entrambe le volte in casa. Nella stagione 2006-07, siamo andati in Tv, due volte. Nella prima uscita in casa contro l'Ivrea, tutto sembrava pronto per rompere il tabù, ma il destino ci giocò uno dei suoi scherzi. Le telecamere ripresero il goal valido di Artico, su colpo di testa con Di Sarno che rinviava la palla che aveva oltrepassato la linea bianca di almeno un metro, ma l'arbitro non lo concesse. Nell'uscita seguente davanti al palcoscenico di Rai Sat, perdemmo di misura a Pisa, con Rossi che venne esonerato. Tre stagioni fa il 23 Settembre 2005, disputammo l'anticipo a Sesto San Giovanni, contro i sestesi anche loro a secco di vittorie davanti i riflettori; vinsero loro.
E si che eravamo partiti benissimo, quando la Rai per la prima ripresa in assoluto di una partita del Campionato di Serie B, scelse Pro Patria-Lazio, era la stagione 61-62, con netta affermazione biancoblù per 4-1. Un pò meglio è andata con le altre emittenti, con Sky, contro il Genoa, a Marassi, una sconfitta, con mille polemiche ed un arbitro vergognoso che concesse tre rigori inesistenti ai padroni di casa. Al ritorno ci fu la fantastica affermazione dei tigrotti di GianCesare Discepoli, sul grifone, per 4-3. Nel 2007-08, la Pro andò in diretta una volta, davant i alle telecamere di CarpeDiem, stazione satellitare che trasmette dalla piattaforma Sky, le partite esterne del Foggia, con la gara che terminò in pareggio. Non abbiamo mai vinto fuori casa, con le telecamere di RaiSat, questo problema dobbiamo proprio risolverlo, una volta per tutte.
PRO PATRIA IN TV
1961-62 Serie B
Rai 2° Canale diff. Pro Patria - Lazio 4-1
1998-99 Serie C2/a
Rai Sat Sport dir post. ore 20.45 26^, 15 Mar. 99, Pisa - Pro Patria 2-1: 41’ Ricci (Pi), 65’ rig. Andreotti (Pi), 68’ Centi (Pro)
2000-01 Serie C2/a
Rai Sat Sport dir post. ore 20.45 25^ 12 Mar. 01, Alto Adige - Pro Patria 0-0
2002-03 Finale Coppa Italia Serie C
RaiSat Sport 22 Aprile 03 dir. ore 18.00 Pro Patria - Brindisi 0-1: 45' Puccinelli
Rai Sat Sport 1 Maggio 03 dir. ore 16.00 Brindisi - Pro Patria 1-1: 14' Corona (B), 46' Romano (P)
2003-04 Finale Coppa Italia Serie C
RaiSat Sport 15 Aprile 04 dir. ore 20.30 Cesena - Pro Patria 4-1: 5' e 53' Bernacci (C), 9' Piccoli (C), 24' Tramezzani (P), 88' Ranalli (C)
RaiSat Sport 29 Aprile 04 dir. ore 20.30 Pro Patria - Cesena 0-1: 24' Bernacci
2004-05 Serie C1/a
RaiSat Sport dir. post. ore 20.45 12^, 29 Nov. 04, Cremonese – Pro Patria 2-2: 29’ aut. Tabbiani (C), 66’ rig. Elia (Pro), 74’ rig. Prisciandaro, 81’ Taddei
RaiSat Sport dir. post. ore 20.45 24^ 21 Feb. 05 Grosseto - Pro Patria: 1-1: 45' Bellè (G), 68' Temelin (P)
RaiSat Sport dir. post. ore 20.45 29^ 21 Mar. 05 Pro Patria - Mantova 0-0
RaiSat Sport dir. ant. ore 20.45 30^ 1 Apr. 05 Pro Patria - Cremonese 0-1: 31' Prisciandaro
2005-06 Serie C1/a
RaiSat Sport dir. ant. ore 20.45 5^ 23 Set. 05, Pro Sesto - Pro Patria 1-0: 8' Ruffini
Sky Calcio c210 dir. ore 14.30 8^ 16 Ott. 05, Genoa – Pro Patria 2-0: 48’ rig. Grabbi, 51’ rig. Rimoldi
Sky Calcio c210 dir. ore 14.30 24^ 5 Mar. 06, Pro Patria - Genoa 4-3: 5' rig. Grabbi (G), 16' Citterio (Pro), 22' Trezzi (Pro), 26' aut. Perfetti (G), 31' Tramezzani (Pro), 62' Temelin (Pro), 87' aut. Citterio (G)
RaiSat Sport dir. ore 15.00 32^ 23 Apr. 06 Salernitana - Pro Patria 3-0: 2' aut. Franchini, 40' Vastola, 52' Di Vicino
2006-07 Serie C1/a
Rai Sat Sport dir. ore 20.45, 5^ 23 Set. 05 Pro Patria - Ivrea 0-0
RaiSat Sport dir. ore 20.45, 15^ 11 Dic. 06 Pisa - Pro Patria 1-0: 73' Ciotola
2007-08 Serie C1/a
Carpe diem canale sat. 932 SKY dir. ore 15.00, 5^ 29 Set. 07, Pro Patria - Foggia 0-0
RaiSat sport, dir. ore 20.45, 11^ 1 Nov. 07, Pro Patria - Pro Sesto 2-1: 17' Negrini (PP), 26' Facchinetti (PS), 32' Gasparello (PP)
I PRECEDENTI
Palmares
Pro Patria: 12 campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi
Ravenna: 6 Campionati di Serie B
1957-58 Serie C
Sarom Ravenna – Pro Patria 4-0: Pratesi, Biagi, 2 Magheri
Pro Patria – Sarom Ravenna 2-5: Pratesi (R), Rossi (R), Biagi (R), 2 Magheri (R), Mungai (P), Bernasconi (P)
1958-59 Serie C
Sarom Ravenna - Pro Patria 1-1: Cocciuti (R), Canavesi (P)
Pro Patria - Sarom Ravenna 0-1: Rizzo
2005-06 Serie C1/A
3^ 11 Set. 05; Pro Patria – Ravenna 1-1: 16’ Pizzolla (R), 52’ Valtolina (P)
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20^ 22 Gen. 06; Ravenna - Pro Patria 0-1: 66' Artico
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LA TIFOSERIA
Ravenna, storica città della riviera adriatica, storicamente non è mai stata il fulcro della tradizione calcistica romagnola, appannaggio da sempre, di altri centri poco lontani.
La seconda metà degli anni ’70, periodo di maggior fioritura delle realtà ultras italiane e dei clubs organizzati, vedeva la formazione giallorossa giostrare nei campi di Serie D e minori, senza un grosso seguito con un tifo per lo più spontaneo e discontinuo sugli spalti del Benelli.
A Ravenna, il tifo organizzato nacque ufficialmente nel 1982, con l’avvento dei “Supporters Ravenna”, primo gruppo a fare capolino nella città dei mosaici. Nel 1985 nacque il Porky’s Group, che andò saldamente ad affiancarsi al gruppo pioniere.
Durante la seconda metà gli anni ’80, si formarono altri gruppi minori che ebbero vita relativamente breve; tra questi meritano una menzione i Devils Supporters e gli Sconvolts.
I primi anni ’90 coincisero con la grande scalata alla serie B, che portò entusiasmo in una città, che aveva vissuto fino ad allora il calcio come un elemento marginale. Entusiasmo che animò la "Curva Nord", infatti nel periodo nacque la Fossa Bizantina, che diventò da subito il gruppo trainante della tifoseria. In seguito "La Fossa" venne contornata da diversi piccoli gruppetti, tra i quali spiccavano i Viking, la Gioventù Bizantina, il Bigfoot Group, il Funky Group, le S creaming Girls, il Nucleo Ribelle, il Gruppo della Madonna e la Brigata Sclerotica.
Nel 1994 gli esponenti di questi ultimi tre gruppi, assieme a quelli della Fossa Bizantina, presero la decisione di riunirsi e di accorpare le diverse piccole realtà che costellavano la curva sotto la denominazione di Ultras Ravenna, gruppo tuttora saldamente alla guida della realtà ultras giallorossa.
Il fallimento della stagione 2000-01 non modificò, se non numericamente, l’assetto del tifo ravennate. Tra i gruppi di vecchia data solo il Porky’s Group, che raggruppa ad oggi sostanzialmente la “vecchia guardia” del tifo giallorosso, sopravvive ufficialmente anche ai giorni nostri a fianco del gruppo principale. I Viking, gruppo nato un decennio fa e poi lentamente apassitosi negli anni a seguire, è ufficialmente ricomparso quest’anno al seguito della compagine romagnola. Un paio di sezione satellite degli Ultras Ravenna, Solarolo Crew e San Bartolo, completano il mosaico della curva nord.
Dal momento della sua tragica morte, avvenuta nel 2002 a seguito di un incidente stradale, la curva dei tifosi ravvenati è intitolata a Vittorio Mero, compianto giocatore giallorosso e capitano ai tempi della serie B, scomparso in un incidente stradale, quando militava nel Brescia.
Nel corso della stagione 2003-04, in C2, durante la trasferta a Roseto degli Abruzzi, nel finale scoppiarono forti incidenti tra le due opposte tifoserie, che portarono poi anche alla squalifica del campo
ravennate.
Gemellaggi ufficiali e di vecchia data quelli con le tifoserie di Cremona e di Vicenza. Amicizie sentite anche con i ragazzi di Lucca e di Salerno.
Le rivalità più forti sono quelle con i vicini cesenati e ferraresi. Ulteriori rivalità da menzionare quelle con i corregionali forlivesi e riminesi, nonché numerose altre tra le quali spiccano trevigiani, padovani, veneziani, anconetani e rosetani. Non buoni i rapporti con noi bustocchi.
Nella stagione 2005-06, quella che segnò il ritorno in C1, dopo il periodo buio del calcio giallorosso che vide il fallimento del club e la ripartenza dal campionato Eccellenza, furono 899 le tessere staccate, con una presenza media allo stadio "Benelli", valutabile attorno alle 1.500 presenze. In quest'annata, che vede i giallorossi di nuovo in Terza Serie, dopo la retrocessione dalla serie cadetta, gli abbonamenti sono 1.059, con una media che si attesta attorno alle 2.000 unità per gara.

Pergocrema
- Ravenna 08/09

Ravenna
- Pro Patria 05/06