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R
A V E N N A
CALCIO 1913
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RAVENNA CALCIO srl
(2001)
Stadio "Bruno Benelli" – Via Punta Stilo, 29 – Ravenna
Dimensioni (105 x 68) - Capienza 12.020 spettatori
Colori sociali: maglia rossa con colletto e bordi gialli,
pantaloncini rossi, calzettoni rossi con bordo giallo.
Ravenna città 135.000 abitanti – Totale provincia 360.000
abitanti.
Abbonamenti: 1.059
Presidente: Gianni FabbriVicepresidenti: Ido Casalboni – Marco Animobono
Direttore esecutivo: Antonio Recchi
Direttore sportivo: Giorgio Buffone
Coordinatore tecnico: Giorgio Bartolini
Team manager: Emilio Manzani
Segretario generale: Oscar Visani
Relazioni esterne: Paolo D'Andrea
Marketing e comunicazione: Enrico Marinò
Responsabile settore giov.: Oscar Tacchi
Allenatore: Gianluca Atzori
Allenatore in 2^: Andrea Bergamo
Prep. portieri: Andrea Sardini
Prep. atletico: Carlo Simionato
Medico sociale: Franco Vandini
Massaggiatore: Primo Bonetti
Magazzinieri: Gianni Ravaglia – Emilio Dolcini
IL
CALCIOMERCATO
Arrivi:
Khoris (Rom c89-Reggina), Curiale (a88-Vicenza via Palermo), Roselli
(c83-Legnano), Rizzo (d81-Cremonese)
Partenze:
Anzalone (d78-Cremonese), Bettega (a87-Pizzighettone via Juventus)
LA
ROSA
Portieri: Brignoli (83), Menegatti (92),
Rossi (86)
Difensori:
Fasano (76), Ceccarelli (83), Ciuffetelli (77), Ferrario (85),
Graziani (90), Pivotto (74), Sabato (87), Ungaro (87)
Centrocampisti:
Calzi
(85), Cavagna (85), Filipi (Alb. 89), Gallinucci (89), Khoris
(Rom 89), Roselli (83),
Sciaccaluga (71), Trotta (77), Zecchin (83)
Attaccanti:
Curiale (88), Gerbino-Polo (87), Pettinari (a86), Saponara (91),
Zizzari (82)
GLI ULTIMI
OTTO CAMPIONATI
2000-01 Serie B 19° posto, retrocessa in Serie C1 -
Fallita riparte dall'Eccellenza - All. Santarini / Angeloni /
Rumignani / S. Di Chiara
2001-02 Eccellenza 1° posto, PROMOSSA in Serie D –
All. Zarattoni
2002-03 Serie D/d 1° posto, PROMOSSA in Serie C2 -
All. Gadda
2003-04 Serie C2/b 6 ° posto - All. Gadda / Jaconi /
Gadda
2004-05 Serie C2/b 2° posto, vince la finale play-off
contro la Cisco Lodigiani, PROMOSSA in C1 - All. Dal Fiume
2005-06
Serie C1/a 13° posto - All. Dal Fiume / Dino Pagliari
2006-07
Serie C1/b 1° posto, PROMOSSA in Serie B – All. Dino Pagliari
2007-08
Serie B 20 posto, Retrocede in Prima Divisione - All. D. Pagliari /
F. Varrella / D. Pagliari / F. Varrella
PRO
PATRIA - RAVENNA:
Arbitro Sig. Gallione di Alessandria
Penultima partita in casa per la Pro, che
affronta il Ravenna, in quello che potrebbe essere il match più
importante della stagione. Una gara che si presenta carica già di
suo di interesse e speranze, con l'entourage ravennate che da
settimane continua ad alimentare polemiche contro i biancoblù, non
ultima la ventilata messa in mora da parte di Fofanà ed altre
uscite del Presidente dei romagnoli Fabbri.
Partita che vedrà diversi ex su sponda
bustocca, molto attesi come Fofana, Toledo, arrivati la scorsa
estate proprio dal Ravenna ed al centro delle polemiche del
presidente Fabbri, oltre a Di Cuonzo e Morello, quest'ultimo però
di passaggio in giallorosso, non avendo mai messo piede in campo,
nella stagione 97-98, essendo rimasto solo un paio di mesi. Sulla
sponda ravennate, ritroveremo diverse facce note, su tutte
Sciaccaluga, prima uomo ovunque della Vogherese di Antonio Sala, poi
simbolo del Pavia, di Torresani con cui sfiorò più volte la serie
B. Fasano, altro ex pavese, così come la punta Zizzari, che in
estate ha svolto la preparazione con la Pro, giocando anche
l'amichevole di Solbiate Arno. Non ci sarà per squalifica il
difensore centrale Ciuffetelli, capitano delle ultime stagioni a
Novara, dove è stato per sette annate, ma sarà della contesa
Zecchin ex Padova. Da segnalare la presenza del difensore Ferrario,
nativo di Rho, cresciuto nell'Inter e di Calzi, nativo di Varese,
cresciuto nella Castellettese, dove giocò con Piovaccari. Altri
giocatori del nostro territorio che non hanno mai vestito la maglia
della Pro.
Ravenna che dopo aver viaggiato nelle zone
medio basse della classifica nella prima parte della stagione ha
innestato il turbo, proponendosi come la squadra più in forte del
girone di andata con 30 punti, undici partite utili consecutive in
cui ha conquistato ben otto vittorie, di cui tre nelle ultime tre
trasferte giocate (San Benedetto, Padova e Cremona). In realtà la
serie positiva dei ravennati è iniziata molto prima, alla penultima
giornata del girone di andata, quando i giallorossi pareggiarono in
casa con il Venezia, da allora sono passate quindici giornate, in
cui la squadra di Aztori ha conquistato 32 degli attuali 49 che ha
in classe. La formazione ravennate è affidata al grintoso tecnico
Atzori, classe 71' da giocatore difensore con le maglie di Torino,
Ternana, Perugia, Ravenna, Empoli e Palermo. Da allenatore ha fatto
il secondo di Baldini a Empoli, Lecce e Catania, maturando quindi
una discreta esperienza nonostante la giovane età per un
"mister" e nella città etnea la scorsa stagione ha
collaborato anche con Walter Zenga, prima di accettare la panchina
del Ravenna, per quella che è la sua prima esperienza da tecnico in
capo. Atzori, come modulo base ha il 4-3-3, anche se talvolta passa
al 4-4-2, ma cerca sempre di non rinunciare alle tre punte,
proponendosi anche con il 4-3-1-2 ed è proprio questo lo schema che
con ogni probabilità adotterà per la trasferta di Busto.
Tra i pali ballottaggio tra Brignoli, ex
estremo difensore del Lumezzane e Rossi che, nella prima parte della
stagione è stato anche capitano della squadra. Il favorito sembra
essere il primo, classe 1983, sei stagioni con il "Lume",
di cui tre e mezzo da titolare, con una parte dello scorso
campionato ad Ancona. Portiere moderno, fisicamente ben messo con i
suo 186 centimetri per 84 kg, capace di farsi valere sulle palle
alte, ma anche con un buon colpo d'occhio tra i pali il quale sembra
aver definitivamente scalzato Gian Maria Rossi, ravennate doc, dai
pali. Difesa che farà a meno dell'aitante ed esperto Ciuffetelli al
centro e che si proporrà con Rizzo a destra e Sabato a sinistra,
con compiti più di spinta, dotato di un buon tiro dalla distanza;
nel mezzo Ferrario e con ogni probabilità 'l'esperto Matteo Pivotto
classe 74' con centinaia di presenze tra A e B, con le maglie di
Chievo, Roma, Modena e Triestina, anche se quest'ultimo potrebbe
essere dirottato a destra nel suo ruolo naturale, con lo spostamento
al centro di qualche altro elemento come Fasano (ex Spezia, Torres e
Pavia). Centrocampo sarà formato da una prima linea a tre con
l'esperto Sciaccaluga (71) a dettare i tempi del gioco, avendo
accanto Rossetti e Roselli con Zecchin, nel ruolo di mezzapunta
dietro i due attaccanti di ruolo. L'ex Pavia e Voghera, Sciaccaluga
(71), sarà il perno della manovra del Ravenna, elemento che ormai
con l'età ha perso molto della sua mobilità, ma mantiene sempre
una notevole forza fisica ma riesce ad essere sempre pericoloso sul
tiro dalla distanza e sui calci piazzati. A sui fianchi Rossetti e
Roselli, due elementi che sembravano destinati a ben altra carriera.
Il primo classe 80, nativo di Melzo, prodotto delle giovanili del
Milan, con cui ha vinto un Viareggio nel 1999, ha alle sue spalle
comune cinque campionati di Serie B, con le maglie di Como, Cesena,
Triestina e dello stesso Ravenna. Giocatore che da sostanza ed anche
qualità al reparto, cercando quando può anche la conclusione da
lontano. Il secondo Rosselli (83), è arrivato a gennaio dal
Legnano, dopo alcune stagioni sfortunate dopo un infortunio serio al
ginocchio, ma avendo alle spalle esperienza da titolare in C1 e B,
con le maglie di Spal ed Arezzo, oltre ad aver toccato la Serie A,
con due presenze a Treviso. Non dotato fisicamente alto poco più di
un metro e settanta centimetri, per 68 kg, ha trovato in questa
stagione cercava ed ha trovato il rilancio, con prestazioni di
ricucitura tra i reparti, pronto ad andare a sostegno degli
attaccanti. La prima possibile variabile è l'esperto Trotta, altro
elemento di sostanza e qualità che è stato uno dei motori del
centrocampo del Rimini che ha fatto la scalata dalla C2 alla B e poi
ha vestito le maglie di Napoli e Treviso, sempre in serie cadetta;
giocatore che da il meglio se impiegato sulla fascia come tornante,
capace di macinare chilometri su chilometri se la condizione fisica
lo sostiene. A disposizione di Atzori, Calzi, giocatore di quantità
e Cavagna scuola Juve con doti di centrocampista avanzato/mezzapunta
con un discreto tiro dalla distanza, oltre al giovane Erik Fabbri
(91), già impiegato alcune volte in stagione. In avanti, mancherà
il bomber Davis Curiale, nato in Germania nel 1987, ma da sempre in
Italia. Centravanti di stazza, ma molto mobile di proprietà del
Palermo, nelle scorse stagioni ha vestito la maglia della
Sambenedettese, dove in 29 gare aveva timbrato il cartellino 9
volte. In questa stagione è arrivato al Ravenna a Gennaio, dopo un
non facile esperienza a Vicenza con solo tre presenze, e da allora
è andato a segno otto volte in otto presenze. Salterà
l'appuntamento allo "Speroni", per un problema muscolare
che lo tiene fermo da diverse giornate. Per cui il Ravenna si
schiererà con due punte di ruolo con alle spalle lo sgusciante
Zecchin, per anni idolo della tifoseria del Padova, ma che fino ad
ora, non ha mai espresso in pieno le sue potenzialità. Giocatore
che agisce sull'esterno per accentrarsi, tagliando il campo in
velocità e dribbling, abile a giocare da ala vecchio stampo oppure
anche da rifinitore dietro le due punte. Punte più avanzate Zizzari,
capocannoniere del girone con 14 reti (2 su rigore) che in
precedenza aveva avuto il suo massimo come bomber nella stagione
2004-05, sempre in C1 con la maglia del Pavia, con 11 reti in 36
presenze. Giocatore capace di colpire in un po' tutte le maniere.
Suo partner con ogni probabilità sarà Gerbino-Polo, classe 87,
autore di cinque reti giocatore che cerca di aprire i varchi,
portando fuori zona i propri marcatori, per gli inserimenti di
Zizzari, per lui tre reti in stagione con Pettinari destinato a
partire dalla panchina. A disposizione il nazionale albanese Under21
Filipi, con già quattro reti in questo campionato. Squadra che
sfrutta al massimo le proprie caratteristiche giocando fuori casa,
applicando molto il possesso palla senza scoprirsi troppo, cercando
di fare passare tutto le manovre per Sciaccaluga che a sua volta con
lanci precisi rovescia il fronte del gioco per le due punte che
spesso stanno molto larghe incrociando poi in fase offensiva per
favorire gli inserimenti da dietro in particolare di Zecchin ma
anche di Roselli. Formazione di carattere che quando va sotto non si
abbatte, come è già successo in sette occasioni ed in particolare
nelle ultime due trasferte di Padova e Cremona, dove ha ribaltato il
risultato. Fuori casa ha ottenuto 20 punti, come la Pro, per quello
che è il secondo miglior rendimento del girone alle spalle della
Spal con 21, segnando 21 reti e subendone 22, su un totale di 44,
secondo miglior attacco del torneo e 34, dodicesima difesa del
girone. Nelle ultime cinque giornate ha raccolto 11 punti, con tre
vittorie tutte in trasferta, segnando otto rete e subendone cinque.
Non perde dall'ormai lontano 18 Gennaio, quando alla seconda
giornata di ritorno venne sconfitta per 3-2, sul filo di lana da
Cesena, al "Manuzzi", dopo essere stata in vantaggio per
2-0.
RICORDANDO
Nella programmazione delle celebrazioni del
90esimo della Pro Patria, è prevista anche una petizione, che tra
l'altro partirà proprio in questi giorni, per poter intitolare
delle vie attorno allo stadio "Carlo Speroni" a due
indimenticati giocatori biancoblù di epoche diverse, Enrico
Candiani ed Andrea Cecotti.
Il primo bustocco doc, classe 1918 e
scomparso lo scorso 27 Febbraio 2008; attaccante dal sinistro
potentee preciso cresciuto nella Pro, con cui ha giocato in Serie A
negli anni 50, è uno dei pochi calciatori al mondo ad aver giocato
da protagonista con le maglie di Inter, Milan e Juve; un privilegio
riservato a pochi, tra cui Baggio, Vieri e Davids. Con la maglia
nerazzurra, il mancino vinse da titolare uno scudetto ed una Coppa
Italia. E' uno dei pochi ad avere realizzato quattro goal tutti in
una stessa gara, tra l'altro di assoluto valore, contro il
"Grande Torino", rifilando il poker a Valerio Bacigalupo.
E' tra i migliori marcatori nel "Derby della Madunina".
Tutt'ora è annoverato tra i migliori attaccanti di sempre del
calcio italiano, avendo davanti a lui un altro mancino bustocco,
Carletto Reguzzoni. Molto più sfortunata la storia di Andrea
Cecotti, tigrotto nella seconda metà degli anni 80', in una Pro
finanziariamente messa decisamente molto peggio di quella attuale a
dibattersi sul fondo della Serie C2. Andrea praticamente ci lasciò
al 29' del primo tempo, durante l’incontro Treviso-Pro Patria
disputato l’8 Novembre 1987, per le conseguenze di una trombosi
carotidea che lo colpì alla gamba sinistra. A nulla servirono i
soccorsi immediati, la corsa in ambulanza. La lenta e purtroppo
inesorabile agonia di Andrea, terminò dopo una sei giorni di coma,
nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Treviso, il
pomeriggio di Sabato 14 Novembre 1987, a soli venticinque anni
d'età.

Andrea Cecotti
Non molto diverso il discorso in casa
ravennate, che ha la curva di casa intitolata dal 2002 a Vittorio
Mero, giocatore giallorosso, nel ruolo di difensore e capitano ai
tempi della serie B, scomparso in un incidente stradale, quando
militava nel Brescia nel primo pomeriggio del 23 Gennaio del 2002.
L'impatto fatale per Mero, avvenne sull'autostrada A4 all'altezza di
Cazzago San Martino, tra i caselli di Ospitaletto e Rovato in
direzione Venezia, mentre tornava dalla famiglia a Brescia, essendo
squalificato per l'incontro valevole per i quarti di finale di Coppa
Italia Parma-Brescia che si doveva giocare alle 17:30 dello stesso
giorno allo stadio Tardini di Parma. L'annuncio della sua tragica
fine fu dato ai giocatori in campo solo pochi minuti prima del
calcio d'inizio della partita, nonostante tifosi e società fossero
già a conoscenza dell'accaduto. Roberto Baggio, nel periodo
capitano della squadra bresciana, abbandonò immediatamente il campo
in lacrime, seguito dai compagni, con il rinvio immediato della
gara.
Mero, iniziò la carriera tra i dilettanti
della Pro Belvedere di Vercelli, nella stagione 1991-1992, facendo
il suo esordio in C2, soli 17 anni con la maglia del Casale,
passando quindi al Parma, settore Primavera, con il passaggio in
prestito al Crevalcore nel 93-94, con cui vinse in campionato di C2
e rimane nella formazione alla porte di Bologna anche nella stagione
successiva. Nell'estate del 1995 viene acquistato dal Ravenna, con
cui disputò tre stagioni conquistando una promozione in serie B,
per un totale di 85 presenze e sei reti. Nella stagione 1998-99 il
suo approdo al Brescia, dove rimane in pratica quattro stagioni,
conquistando la promozione in Serie A nel 1999-00, con una parentesi
alla Ternana nel 2000-01. Nella stagione seguente ritorna a Brescia
e partecipa alla Coppa Intertoto come capitano dei biancazzurri,
arrivando fino alla finale, giocata nel prestigioso Parco dei
Principi di Parigi, contro il PSG. Proprio nel periodo nella squadra
lombarda, l'allenatore Nedo Sonetti gli diede il soprannome di
Sceriffo, per l'impegno, la serietà in campo e negli allenamenti.
Mero non solo, ha la curva ravennate
intitolata a suo nome, ma il Brescia in sua memoria ha ritirato la
maglia numero 13, da lui indossata.
IL
PERSONAGGIO

Cacciavillani
La storia del
calcio è piena di meteore che spesso si accompagnano alle meteorine,
Pro Patria e Ravenna hanno avuto uno dei più brillanti esempi di
questa storia, dal nome imponente Washington e dal cognome di chiare
origini italiane Cacciavillani detto "El Chico", estrosa e
bizzosa aletta italo-uruguaiana dalle gambe storte, dalla discreta
velocità, dal dribbling non certo irresistibile. Arriva nel
"Bel paese" prelevato dall'Inter, direttamente dal River
Plate di Motevideo, squadra uruguaiana. Lo sbarco, d fatto perchè
arriva in via nave, avviene insieme ad altri giocatori sud-americani
del periodo, spacciati più o meno per fuoriclasse, alcuni
addirittura con la carta d'identità falsificata, ma con il fisico
che dichiarava apertamente l'età vera con tanto di adipe in eccesso
abbondante e, calvizie incipiente. Cacciavillani, approda all'Inter
nella stagione 55-56, a ventun'anni di età, essendo nato a Salto in
Uruguay, il 1 Gennaio 1934, dopo una buona stagione, così riportano
le cronache locali, al River Plate di Montevideo, formazione
uruguaiana, dove gioca 30 gara, sempre secondo i dati del posto e
del periodo ma non segna una sola rete. L'Inter, già ai tempi
affascinata dai giocatori sudamericani, lo acquista e, poi negli
anni ci aggiungerà i vari Vampeta, Caio, Rambert, Recoba, Peralta,
Vivas, Gamarra, Kily-Gonzalez, Rivas e Sorondo, solo per citarne
alcuni.
Arriva nella stagione 55-56 e la società
nerazzurra, lo parcheggia subito alla vicina Pro Patria, per farlo
crescere. Sarà stato il campionato disgraziato di quell'annata, con
la Pro che retrocede per l'ultima volta dalla Serie A, saranno stati
problemi di ambientamento vari, fatto è che Washington
Cacciavillani, raccoglie solo sei presenze ed una sola rete,
ridimensionando di molto il suo essere una della nuove promesse del
calcio sudamericano, lasciando un scia di molte bizze ed estrosità
varie in campo ma soprattutto fuori. In accordo con l'Inter rimane
in biancoblù anche per il campionato successivo in Serie B, dove le
cose vanno un po' meglio per lui, con 25 presenze e due reti. Torna
quindi alla casa madre nerazzurra per la stagione 57-58, dove non
ottiene miglior fortuna, una risicata presenza in campionato,
scendendo in campo una sola volta in Coppa Italia. Nella stagione
58-59, approda così al Ravenna in Serie C, ed anche in Romagna le
cose non vanno molto meglio. 17 presenze ed una rete. Anno seguendo
altro cambio di squadra ed è la volta del passaggio alla Casertana,
sempre in Terza serie; 24 gare nessuna rete. 60-61, finisce al
Siracusa, dove in pratica si stabilirà, dopo una prima stagione
chiusa con 30 presenze e sei reti. Da elemento estroso qual'era,
girava spesso con un cucciolo di leone al guinzaglio, sul lungomare
del città siciliana. A Siracusa rimane altre tre stagioni chiudendo
il suo ciclo nel 63-64, a trent'anni. Lo ritroviamo in avvio del
campionato 67-68, nel Floridia (Centro in provincia di Siracusa) in
IV^ Serie, dove rimane per tre stagioni chiudendo con il calcio
giocato nel 1970.
Incomincia la sua carriera di allenatore
prima nelle giovanili siracusane, quindi passa a squadre
dilettantistiche dell'isola. All'avvio del campionato 75-76, lo
troviamo come allenatore del Cosenza in Serie C, ma viene esonerato
quasi subito. Nella stagione 76-77, lo troviamo alla guida del
Ragusa in Serie D, dove ottiene il maggior successo della sua
carriera, venendo promosso nella categoria superiore, trovando la
conferma per il campionato seguente, ma dura poche giornate venendo
esonerato. Passa alla guida di diverse formazioni dell'isola, fino
al Trapani nell'82-83 in Interregionale, chiudendo al quarto posto.
Da qui in poi si perdono ancora le sue tracce.
I PRECEDENTI
Palmares
Pro Patria: 12
campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi
Ravenna: 6
Campionati di Serie B
1957-58 Serie C
Sarom Ravenna – Pro Patria 4-0: Pratesi, Biagi, 2 Magheri
27 Aprile 58; Pro Patria – Sarom Ravenna 2-5: Pratesi (R), Rossi
(R), Biagi (R), 2 Magheri (R), Mungai (P), Bernasconi (P)
1958-59 Serie C
Sarom Ravenna - Pro Patria 1-1: Cocciuti (R), Canavesi (P)
Pro Patria - Sarom Ravenna 0-1: Rizzo
2005-06 Serie C1/A
3^ 11 Set. 05; Pro Patria – Ravenna 1-1: 16’ Pizzolla (R), 52’
Valtolina (P) CLICCA
QUI
20^ 22 Gen. 06; Ravenna - Pro Patria 0-1: 66' Artico CLICCA
QUI
2008-09 Prima Div./A
14^ 1 Dic. 08
Ravenna - Pro Patria 1-0: 8' pt Zizzari - diretta Raisport dipiù CLICCA
QUI
LA TIFOSERIA
Ravenna, storica
città della riviera adriatica, storicamente non è mai stata il
fulcro della tradizione calcistica romagnola, appannaggio da sempre,
di altri centri poco lontani.
La seconda metà degli anni ’70, periodo di maggior fioritura delle
realtà ultras italiane e dei clubs organizzati, vedeva la formazione
giallorossa giostrare nei campi di Serie D e minori, senza un grosso
seguito con un tifo per lo più spontaneo e discontinuo sugli spalti
del Benelli.
A Ravenna, il tifo organizzato nacque ufficialmente nel 1982, con l’avvento
dei "Supporters Ravenna", primo gruppo a fare capolino nella
città dei mosaici. Nel 1985 nacque il Porky’s Group, che andò
saldamente ad affiancarsi al gruppo pioniere.
Durante la seconda metà gli anni ’80, si formarono altri gruppi
minori che ebbero vita relativamente breve; tra questi meritano una
menzione i Devils Supporters e gli Sconvolts.
I primi anni ’90 coincisero con la grande scalata alla serie B, che
portò entusiasmo in una città, che aveva vissuto fino ad allora il
calcio come un elemento marginale. Entusiasmo che animò la
"Curva Nord", infatti nel periodo nacque la Fossa Bizantina,
che diventò da subito il gruppo trainante della tifoseria. In seguito
"La Fossa" venne contornata da diversi piccoli gruppetti,
tra i quali spiccavano i Viking, la Gioventù Bizantina, il Bigfoot
Group, il Funky Group, le Screaming Girls, il Nucleo Ribelle, il
Gruppo della Madonna e la Brigata Sclerotica.
Nel 1994 gli esponenti di questi ultimi tre gruppi, assieme a quelli
della Fossa Bizantina, presero la decisione di riunirsi e di accorpare
le diverse piccole realtà che costellavano la curva sotto la
denominazione di Ultras Ravenna, gruppo tuttora saldamente alla guida
della realtà ultras giallorossa.
Il fallimento della stagione 2000-01 non modificò, se non
numericamente, l’assetto del tifo ravennate. Tra i gruppi di vecchia
data solo il Porky’s Group, che raggruppa ad oggi sostanzialmente la
"vecchia guardia" del tifo giallorosso, sopravvive
ufficialmente anche ai giorni nostri a fianco del gruppo principale. I
Viking, gruppo nato un decennio fa e poi lentamente appassitosi negli
anni a seguire, è ufficialmente ricomparso quest’anno al seguito
della compagine romagnola. Un paio di sezione satellite degli Ultras
Ravenna, Solarolo Crew e San Bartolo, completano il mosaico della
curva nord.
Dal momento della sua tragica morte, avvenuta nel 2002 a seguito di un
incidente stradale, la curva dei tifosi ravvenati è intitolata a
Vittorio Mero, compianto giocatore giallorosso e capitano ai tempi
della serie B, scomparso in un incidente stradale, quando militava nel
Brescia il 23 Gennaio del 2002.
Nel corso della stagione 2003-04, in C2, durante la trasferta a Roseto
degli Abruzzi, nel finale scoppiarono forti incidenti tra le due
opposte tifoserie, che portarono poi anche alla squalifica del campo
ravennate.
Gemellaggi ufficiali
e di vecchia data quelli con le tifoserie di Cremona e di Vicenza.
Amicizie sentite anche con i ragazzi di Lucca e di Salerno.
Le rivalità più forti sono quelle con i vicini cesenati e ferraresi.
Ulteriori rivalità da menzionare quelle con le altre romagnole
forlivesi, riminesi e le emiliane Reggiana e Piacenza, nonché
numerose altre tra le quali spiccano trevigiani, padovani, veneziani,
anconetani e rosetani. Non buoni i rapporti con noi bustocchi.
Nella stagione
2005-06, quella che segnò il ritorno in C1, dopo il periodo buio del
calcio giallorosso che vide il fallimento del club e la ripartenza dal
campionato Eccellenza, furono 899 le tessere staccate, con una
presenza media allo stadio "Benelli", valutabile attorno
alle 1.500 presenze. In quest'annata, che vede i giallorossi di nuovo
in Terza Serie, dopo la retrocessione dalla serie cadetta, gli
abbonamenti sono 1.059, con una media che si attesta attorno alle
2.000 unità per gara con il picco di presenze raggiunto alla seconda
giornata nel derby contro il Cesena con oltre 4.000 spettatori
Clicca sulle foto per ingrandire
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Pro Patria -
Ravenna
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Ravenna
- Pro Patria 05/06 |
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