LA CRONACA DELLA PARTITA
17 maggio 2009 - ore 15,00 |
Stadio "Euganeo" di Padova |
Campionato Italiano Lega Pro 1a Div. - Trentaquattresima Giornata |
PADOVA 0
PRO PATRIA 0 |
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In panchina: Niero, Bianchi, Baccolo,
Gasparello - All. Carlo Sabatini PRO PATRIA: In panchina: Giambruno, Polverini, Migliorini, Bruccini – All. Franco Lerda Arbitro: Sig. Luigi Nasca di Bari (Fortarezza – D'Amore)NOTE – Giornata soleggiata ed afosa: terreno in perfette condizioni. Spettatori 11000 circa (2.986 abbonati), con prezzi popolari. 700 circa biancoblù.Ammoniti: Di Venanzio (Pd), Morello, Di Cuonzo e Do Prado (Pro)Angoli: 4-5Recupero: 6' (2+4)
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Dopo un intero campionato condotto in testa, dalla prima giornata, la Pro si ritrova a giocare i play-off, vedendosi superata proprio sul filo di lana dal Cesena. Non è arrivato il tanto atteso miracolo, con i romagnoli bloccati sullo 0-0 a Verona, ma i tigrotti non riescono ad espugnare l'Euganeo, nonostante la spinta dei circa 700 tifosi al seguito, chiudendo a reti bianche l'incontro che poteva spalancare le porte del paradiso, sprecando alcune ghiotte occasioni nel vano assalto finale alla porta patavina in particolare con Melara a poco più di un quarto d'ora dal termine e con parate di Cano che ha tenuto inviolata la propria porta, ma con i biancorossi che hanno colpito una clamorosa traversa nella ripresa. Per i tigrotti rimangono tanti rimpianti, su tutti il gol di Cammarata, subito al 93'esimo contro la Sambenedettese, domenica scorsa in casa che pesa come un macigno, sulla stagione biancoblù, che per impegno e professionalità mostrata dai ragazzi, meritava ben altro epilogo. Ora saranno play-off, i sesti nella storia della Pro Patria, i primi in categoria. Padova che si presenta in campo con un 4-3-1-2, che vede Cano in porta, difesa con Di Venanzio a sinistra, il recuperato Carbone a destra, al centro Faisca e Cesar, centrocampo con il monumentale Jiday, l'esperto Patrascu e Bovo, Rabito avanzato dietro le due punte Varricchio e Di Nardo, mentre l'ex Gasparello siede in panchina. Tigrotti che si presentano, senza gli infortunati Barjie e Fofana ma con il collaudato 4-2-3-1, che vede Anania in porta, Pisani a destra, Music a sinistra, al centro Urbano con Morello, nonostante in settimana fosse stato provato Polverini, centrocampo Zappacosta con i rientranti Cristiano, Toledo a destra, Do Prado a sinistra, mentre Correa avanzato dietro Melara, schierato nel ruolo anomalo di punta centrale, preferito a Mosciaro. Si parte con l'afa che si fa sentire e davanti a circa undicimila spettatori, invogliati anche dai prezzi popolari scelti dalla società patavina, con il Padova in completo bianco con bordi rossi e Pro in tenuta da trasferta rossa, con banda laterale bianca, mentre nel settore a loro assegnato gli ultras biancoblù espongono lo striscione: You'll never walk alone. Partono subito decisi gli uomini di Lerda, che danno l'impressione di volere prendere in mano le redini dell'incontro, al 4' ci prova Correa dalla distanza, palla fuori, risposta padovana con una velleitaria conclusione di Di Venenazio dai 25 metri che Anania blocca con facilità. Do Prado in evidenza con alcune giocate di classe che mettono in difficoltà la retroguardia di casa che ricorre al fallo sistematico per bloccare l'esterno tigrotto. All'ottavo puntuale arriva il primo cartellino giallo per il difensore veneto Di Venanzio che vedendosi superato dal solito Do Prado sulla fascia, lo stende senza troppi complimenti con un intervento rude. 11' Music in versione ex, si libera di Carbone e ci prova dal limite con la palla che termina a lato dalla porta difesa da Cano. La Pro fa la partita alla ricerca del vantaggio con Toledo e Do Prado tra i più propositivi. Risposta padovana pochi minuti dopo, Varricchio, servito da Bovo in area di rigore, è abile a liberarsi di Pisani ed a calciare prontamente di sinistro, Anania respinge con il corpo. Buon momento dei padroni di casa, che prendono convinzione, mentre la Pro sembra soffrire il caldo, ed al 18' Urbano devia in angolo una conclusione dalla distanza di Rabito. Al 23’ Pro vicina al goal con Melara con un colpo di testa dopo uno scambio con Do Prado, a seguito di un corner battuto da Correa, sfera che esce di poco alla destra del portiere. Crescono i padroni di casa, Bovo e Varricchio vanno alla conclusione, ma senza impensierire il portiere biancoblù. Mezzora di gioco Do Prado al tiro dal limite con palla alta. La Pro riprende il controllo del gioco cercando di portarsi in avanti, ma senza trovare spazi, con belle manovre che puntualmente si infrangono sulla linea difensiva patavina. Minuto 38’ azione insistita di Carbone sulla fascia destra, Varricchio prova la girata con palla che esce a lato. Al 40’ Bovo in pressing conquista palla in zona centrale e parte in contropiede, dopo trenta metri palla al piede il suo tiro in diagonale dal limite dell’area termina a lato alla sinistra di Anania. Due al termine del primo tempo, fallo su Do Prado a circa venti metri dalla porta difesa da Cano. Sulla palla va lo stesso brasiliano che prova la conclusione a girare con la palla che finisce alta.
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Le squadre tornano in campo e la Pro presenta una variazione: fuori Morello, dentro Di Cuonzo con Pisani passa centrale al fianco di Urbano. Parte forte il Padova, al 2' Varricchio, recupera una respinta della difesa bustocca, controlla e spara a botta sicura ma Pisani respinge con il corpo una palla che sembrava destinata a finire in fondo al sacco. Decimo della ripresa e primo cambio per i padroni di casa che sostituiscono lo zoppicante Rabito con Filippini. Undicesimo, cross dalla sinistra di Patrascu, la palla sfila per tutta l'area piccola con Di Nardo che sbuca alle spalle di tutti mandando alto da ottima posizione. Da questo momento in poi il Padova si spegne e pensa solo a far scorrere il tempo per arrivare alla fine, mentre la Pro va invano alla ricerca del gol-promozione che sembra materializzarsi al 13’ quando Melara mette in mezzo dove Do Prado svetta più alto di tutti con un stacco imperioso, andando a colpire di testa splendidamente, con Cano che vola e riesce a bloccare. 18' diagonale potente e teso di Toledo, ma la sfera termina fuori di poco. Risposta dei padovani al 22' con Filippini dai 25 metri, blocca Anania, mentre il presidente dei bianocorossi prende ad incitare la propria squadra con il microfono dello speaker, cosa che ripeterà altre volte durante la ripresa. Lerda prova tutte le armi a sua disposizione, inserendo prima Cusano per Zappacosta e poi Dalla Bona per Cristiano, con una Pro proiettata in avanti alla ricerca del goal, ma forse senza la giusta cattiveria per arrivare al bersaglio. Allo scoccare della mezzora della ripresa, Pro vicinissima al gol con l' 'incredibile occasione capitata a Melara. Insidioso diagonale di Toledo, respinta dificoltosa di Cano, si avventa Do Prado che che controlla e servire splendidamente l’accorrente Melara nel centro dell’area piccola, dove il giocatore biancoblù sbaglia praticamente un rigore in movimento, calciando debolmente, permettendo a Cano di compiere un vero miracolo esaltando i propri riflessi, andando a bloccare ed poi accartociarsi sul pallone, sventando l'occasione più nitida di tutta la gara. Improvvisamente si risveglia il Padova con il neo entrato Filippini che lascia partire un tiro da oltre venti metri che si infrange contro l'incrocio dei pali rimbalzando a pochi centimetri dalla riga bianca con Anania battuto. Biancorossi che cercano di perdere tempo ad ogni occasione, spezzando il ritmo gara ai tigrotti. 38' altro cambio per il Padova, con Falsini che prende il posto di Di Venanzio. Patavini nella loro metà campo a difendere un pareggio prezioso mentre la Pro butta sul terreno di gioco le ultime energie per arrivare al goal, ma senza riuscire a creare occasioni importanti, anzi nel finale Varricchio di testa impegna Anania. Al 46' Cano blocca la conclusione di Dalla Bona dai 30 metri. Arriva il triplo fischio finale con diversi giocatori della Pro, che stramazzano sul terreno di gioco stremati, alcuni piangenti, vedendosi sfuggire il traguardo proprio sul filo di lana. Andadosi poi a prendersi comunque i meritati applausi dalla tifoseria bustocca che li chiama a gran voce sotto il settore.
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