LA CRONACA DELLA PARTITA

 

21 dicembre - ore 14,30
Stadio "Speroni" di Busto A.
Campionato Italiano Lega Pro 1a Div.  - Diciasettesima Giornata
PRO PATRIA  2

PADOVA  1

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PRO PATRIA: Anania, Music, Barjie, Cristiano (41’ st Cammarata), Pisani, Urbano, Melara (23’ st Mosciaro), Zappacosta (15’ st Dalla Bona), Fofana, Correa, Toledo.

In panchina: Petr, Di Cuonzo, Polverini, Bruccini - All. Franco Lerda

PADOVA: Cano, Carbone, Falsini, Cotroneo, Faisca, Pederzoli (43’ st Raimondi), Rabito (40’ st Di Venanzio), Bovo, Di Nardo, Baù, Filippini (40’ pt Baccolo)

In panchina: Facchin, Bianchi, Gentile, Lewandoski – All. Carlo Sabatini

Arbitro: Sig. Gennaro Palazzino di Ciampino

Assistenti: Marrazzo di Tivoli – Giallantini di Roma

NOTE: Giornata soleggiata con temperatura mite, terreno in discrete condizioni. Spettatori 3.000 circa (586 abbonati); 140 ospiti.

Ammoniti: Zappacosta, Correa, Cristiano e Dalla Bona (Pro); Faisca, Filippini, Baù, Rabito, Cotroneo e Baccolo (Pd)

Angoli: 3 a 3

Recupero: 6' (2+4')

 

 

 

 

Forza Vecchio cuorebiancoblù, recitava lo striscione esposto dal settore ultras. Ed il cuore biancoblù oggi ha rischiato veramente di andare in tilt, in una partita dominata ancora ampiamente dalla Pro nella prima mezzora di gara con un gioco scintillante che ha prodotto tante occasioni, purtroppo non concretizzate anche per un Cano versione super che il Padova ha poi punito nell'unico tiro in porta di tutta la gara fino a quel momento. Una Pro che poi è rimasta ingabbiata nella fitta ragnatela di centrocampo dei patavini, cercando comunque di scardinarla in tutti i modi, con Lerda che ha mandato in campo tutto il suo arsenale per giungere alla vittoria schierando contemporaneamente Correa, Fofana, Mosciaro, Toledo e Cammarata. I tre punti meritati arrivano poi quasi allo scadere sul secondo rigore di giornata quando Di Venanzio ha letteralmente parato una conclusione di Cammarata destinata a finire in fondo al sacco. Correa si è ripresentato dal dischetto, realizzando così la doppietta personale, che ha permesso alla Pro, per la prima volta nella sua storia di diventare Campione d'inverno nella categoria, e di stabilire il proprio record di punti nel girone di andata girando a quota 33.

Una vittoria e la conseguente conferma del primato, arrivati inizialmente con il gran gioco del primo tempo e quindi con il carattere.

Pro Patria che recupera Zappacosta, con Lerda che dirotta in panchina Dalla Bona, mentre rimane ancora assente a diverso titolo quella che doveva essere la coppia centrale difensiva di inizio stagione , quella formata da Jelinek e Morello. Biancoblù schierati con l'ormai collaudato 4-2-3-1 che vede Anania in porta, l'ex Music e Barjie sulle corsie esterne, Cristiano e Zappacosta davanti alla difesa. Melara e Machado esterni, Correa regista e Fofana punta. In panchina con Petr, Polverini, Di Cuonzo, Dalla Bona, Bruccini, Cammarata e Mosciaro.

Padova privo dell'ex Gasparello, nemmeno convocato per infortunio, a cui viene dedicato un affettuoso striscione al centro dei popolari coperti; assenti inoltre Varricchio per problemi muscolari, Crovari e Giovannini infortunati da tempo.

Sabatini manda in campo i biancorossi con un modulo simile a quello bustocco che vede Cano in porta, Falsini e Carbone esterni, al centro il portoghese Faisca e Cotroneo, centrocampo con Pederzoli, Bovo, poi la linea a tre con Filippini (preferito al giovane Lewandoski ed al più esperto Gentile), Baù e Rabito con il mobile Di Nardo punta avanzata.

Si parte in una bella cornice di pubblico, valutabile attorno alle tremila unità, con gli ultras che espongono uno solo striscione che prende tutto il settore: Forza Vecchio cuorebiancoblù, a sostegno del reintegro di Andrea Vecchio in squadra. Mentre dai popolari coperti c'è una coreografia con teli biancoblù che coprono tutto il settore.

Pro in campo con la divisa classica mentre il Padova, è in uno sgargiante completo rosso fuoco. Nemmeno il tempo di accorgersi chi è in campo e chi no e la Pro passa in vantaggio. Biancoblù subito in avanti guadagnandosi un corner. Correa batte con parabola a rientrare, in mezzo all'area volano spinte, controspinte e trattenute varie un giocatore tigrotto viene cinturato vistosamente da dietro, mentre a Cristiano si allunga vistosamente la maglia nell'atto di colpire poi viene ancora strattonato e finisce a terra. L'arbitro, posizionato a pochi metri, senza indecisioni indica il dischetto ammonendo Cotroneo. Dagli undici metri si presenta Correa che prende una rincorsa lenta, spiazzando Cano, infilandolo nell'angolino alla sua sinistra per il suo ottavo centro stagionale, quinto dal dischetto. Tigrotti che non si accontentano, vanno subito alla ricerca del raddoppio per chiudere la gara continuando ad attaccare con trame di gioco scintillanti e precise che mandano in tilt la squadra ospite. Al 5' Melara trova spazio e parte in progressione, dai venticinque metri lascia partire una bomba che sembra infilarsi a fil di palo, Cano vola e riesce a smanacciare in angolo. Pro Patria assoluta padrona del campo e Padova incapace di reagire, frastornato dalla gioco bustocco, con i tigrotti che producono azioni su azioni, non lasciando spazio ai patavini costretti sempre sulla difensiva.

Alla prima uscita dalla propria metà campo, al dodicesimo di gioco il Padova crea però qualche problema. Punizione dal limite per fallo su Baù, sul settore di destra; tiro rasoterra in diagonale di Pederzoli, un giocatore ospite tocca in mezzo all'area, un patavino è davanti ad Anania impedendogli la parata e Filippini sul secondo palo anch'esso in posizione irregolare, manda nel sacco, ma con l'assistente che ha già alzato da tempo la bandierina con l'arbitro che annulla giustamente.

Pro che riprende a macinare gioco come se nulla fosse, al 14' con un tacco prezioso Fofana apre un'autostrada per l'inserimento di Melara per vie centrali, mandando l'esterno biancoblù a tu per tu con Cano, sembra goal già fatto ma la il numero uno veneto riesce con un miracolo ancora a neutralizzare la conclusione ravvicinata. Passano meno di due minuti ed è ancora l'esterno bustocco che parte in velocità, seminando il panico nella difesa avversaria ma la conclusione non è delle migliori e non impensierisce l'estremo difensore patavino che rimane comunque sempre sotto pressione.

17' riprova a farsi vedere la squadra di Sabatini, tiro dal limite di Filippini che esce alla destra di Anania.

La Pro, continua a pressare i biancoscudati fin dalla loro metacampo ed a tenere alto il ritmo del gioco con ficcanti azioni sugli esterni che mandano in difficoltà i giocatori biancorossi.

24’ Toledo, andato via in dribbling al limite dell'area viene steso. Calcio di punizione da posizione interessante, Correa batte sul palo del portiere, ma ancora grande parata di Cano che vola sulla propria destra e riesce a mandare in angolo.

Tigrotti sempre sul pezzo alla ricerca del raddoppio per chiudere la gara, ma per vari motivi non arriva. Alla mezzora di gioco sembra cosa fatta, Toledo caracolla da sinistra al centro e serve splendidamente Melara dentro l'area, tiro a botta sicura che viene stoppato però dalla schiena di Zappacosta, trovatosi involontariamente sulla traiettoria.

Gioco tanto e bello, ma purtroppo la palla non vuole saperne di entrare un seconda volta e come sempre quando si spreca a vario titolo, arriva la punizione. Il Padova si porta improvvisamente in avanti con un'apertura dal centro verso destra a pescare Carbone in proiezione offensiva, pronto il cross al centro dove Baù fa da torre per Di Nardo che mette in rete. 1-1 e tutto da rifare per la Pro, che sembra subire un po' il colpo, mollando un po' la presa, riuscendo però a produrre un tiro di sinistro di Correa, su incursione di Toledo, con la palla che termina però alta.

Padova che cerca di rintuzzare gli attacchi bustocchi, ma riesce a mandare a referto solo Rabito, il quale finisce sul taccuino dell'arbitro come ammonito; quinto biancorosso della prima frazione di gioco.

Al 40' Sabatini opera il primo cambio, inserendo il giovane e talentuoso Baccolo, classe 90 per Filippini a rischio del secondo giallo.


 

 

 

 

Il rigore dell' 1 a 0

 

     

Correa

       

Il rigore della vittoria

       

L'esultanza finale

 

Inizia la ripresa e la Pro parte subito con il piglio giusto, con un paio di accellerate di Fofana e Toledo che mandano in crisi la difesa padovana, ma non portano gli effetti sperati.

Al 7' azione sul fronte destro di attacco palla a centro area, dove Fofana si produce in una spettacolare rovesciata, palla un metro sopra la traversa. Passano un paio di minuti ci prova l'ex Music dalla distanza, ma senza successo. All'undicesimo Di Nardo, prova un colpo di testa su cross di Pederzoli, con palla che esce a lato.

I tigrotti non hanno più il ritmo alto della prima frazione di gioco, permettendo al Padova di ragionare con un po' più di tranquillità con i biancorossi che passano al 4-1-4-1, con Pederzoli davanti alla difesa e Di Nardo a spaziare per tutto il fronte di attacco.

Un modulo che permette al Padova di chiudersi molto bene senza lasciare varchi alle folate degli esterni biancoblù, con i patavini che si mettono in dieci dietro la linea della palla.

Un atteggiamento che mette per un po' in difficoltà la Pro, che s'ingolfa per vie centrali non trovando sbocchi, mentre lo sgusciante attaccante padovano, crea un paio di grattacapi giocando tra le linee, senza dare punti di riferimento.

Al 15' Zappacosta appena ammonito, lascia il terreno di gioco per Dalla Bona.

18' della ripresa contropiede del Padova condotto da Baccolo e concluso da Rabito con un sinistro rasoterra parato a terra da Anania.

Cartellino giallo per Correa, per un fallo a centrocampo.

22' secondo cambio per la Pro, fuori Melara, calato d'intensità nella ripresa, al suo posto Mosciaro, che ne prende il posto anche nello schieramento tattico con la squadra di Lerda che diventa ancora più offensiva, alla chiara ricerca della vittoria. Gara che scema ulteriormente di intensità, con la Pro che non riesce a trovare sbocchi in avanti, mentre qualche solito “tifoso” (ma siamo sicuri che lo sono ?), bustocco, prende a mugugnare ed a lasciare lo stadio. Padova che torna al 4-2-3-1 con il trio che prende a giocare molto vicino con Baccolo che si mette in evidenza. Ammonito anche Cristiano per la Pro, in una gara non cattiva, nemmeno nervosa, ma che alla fine conterà undici ammoniti complessivi.

Al 38’ la Pro Patria prova ancora graffiare, cross di Barjie dalla sinistra, Fofana colpisce ma non riesce ad imprimere la forza necessaria, rubando però palla a Mosciaro meglio piazzato alle sue spalle.

Prova a farsi vedere in avanti il Padova e guadagna un angolo. Batte Pederzoli, colpo di testa di Baccolo con palla che va alta sopra la traversa.

Sabatini che sente aria di punto importante, si chiude ulteriormente, inserendo il difensore Di Venanzio al rientro dopo un lungo infortunio per Rabito. Risposta immediata di Lerda che manda in campo Cammarata per Cristiano, per una Pro, con tutte le punte in campo alla ricerca della vittoria.

Un minuto dal termine del tempo regolamentare, Toledo trova l'ennesimo spunto sulla sinistra, Baccolo lo stende nettamente nei pressi dell'area di rigore. Punizione ineccepibile, da ottima posizione, batte con forza e precisione Mosciaro, palla che centra in pieno la traversa, l'azione prosegue con la palla che viene messa ancora a centroarea dove Urbano gira di prima intenzione sul primo palo, Di Venanzio sulla traiettoria, allarga nettamente il braccio sinistro e para al posto di Cano. Rigore indiscutibile che l'arbitro decreta ancora senza esitazioni. Correa con freddezza insacca per la seconda volta portando la Pro sul 2-1, con il boato dello “Speroni”. Ultimo cambio per il Padova con Raimondi a sostituire Pederzoli.

L'arbitro decreta quattro minuti di recupero, nei quali la Pro rimedia un altro giallo con Dalla Bona, per fallo su Baccolo andato via sulla fascia. Arriva il tanto atteso fischio finale con la Pro che centra la terza vittoria consecutiva che per la prima volta la incorona Campione d'inverno.