LA CRONACA DELLA PARTITA

 

22 febbraio 2009 - ore 14,30
Stadio "Speroni" di Busto A.
Campionato Italiano Lega Pro 1a Div.  - Ventitresima Giornata 
PRO PATRIA  3

VENEZIA  0

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PRO PATRIA: Anania, Music, Barjie, Cristiano, Pisani (32' st Migliorini), Morello (1'st Polverini), Melara, Zappacosta (26' st Cosentini), Mosciaro, Correa, Do Prado.

In panchina: Gervasio, Di Cuonzo, Cusano, Fofana – All. Franco Lerda

VENEZIA: Aprea, Anderson, Semenzato, Bertotto, Conte (40' pt M. Cuoghi), Mandorlini, Collauto, Cardinale, Laurito (14' st Ibekwe), Drascek, Momentè.

In panchina: Lotti, Rebecca, Ruffini, Bono, Gardella - All. Stefano Cuoghi

 

Marcatori: 34' Correa, 47' Do Prado, 70' Music

Arbitro: Roberto Bagalini di Fermo

Assistenti: Provesi di Treviglio – Deriu di Trento

 

NOTE: giornata soleggiata ma fredda, terreno in discrete condizioni. Prima dell'inizio gara osservato o un minuto di silenzio per la scomparsa dell'ex direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò. Presenti in tribuna il Sindaco di Busto, Farioli, l'ex biancoblù Arioli, diversi allenatori ed osservatori. Spettatori 1.700 circa (586 abbonati), una sessantina ospiti. Prima rete in maglia biancoblù per Vedin Music.

Ammoniti: Correa (Pro); Semenzato, Anderson, Bertotto, Mandorlini e Collauto (V)

Angoli: 8-4

Recupero: 8' (2+6)

Nel mezzo della tempesta societaria, rispunta la Pro da play-station di inizio campionato e per gli avversari sono dolori, indipendentemente dalla posizione di classifica che occupano. I tigrotti hanno risposto come meglio non si poteva ai problemi societari con un prestazione di spessore, fatta di giocate di classe, pressing e ritmo alto fin dal primo minuto di gioco, non concedendo nulla ai lagunari, tornando ad offrire calcio di alto livello, aiutati anche da un terreno di gioco che presentava meno gibbosità rispetto alle ultime uscite (vedi Crema), potendo così dispiegare al meglio il proprio gioco. Gli uomini, e mai sostantivo fu più appropriato, di Franco Lerda, a cui va ascritto gran parte del merito di questa stagione, hanno tappato le orecchie in questa difficile settimana e si sono presentati sul campo con un unico obbiettivo quello di vincere e di convincere e lo hanno fatto nei migliori dei modi, giocando e dominando un incontro che non è mai stato in discussione e che si è chiuso si, con un punteggio rotondo, ma le dimensioni potevano essere maggiori se la mira fosse stata migliore nella prima frazione, dove hanno creato una mole impressione di gioco e tutto di qualità, e di azioni da goal, purtroppo non capitalizzate. Un particolare da annotare è come il pubblico, in vero poco numeroso rispetto alle attese, si sia proprio identificato con la squadra sostenendola con continuità e incitandola anche nei momenti topici, come nel caso dell'errore di Mosciaro il quale con la porta spalancata aveva mancato un goal che sembrava già fatto.

Per la gara contro il Venezia, Lerda oltre ai bene noti problemi societari, deve fare a meno di Toledo che sconta l'ultimo dei tre turni di squalifica, Urbano anche lui appiedato dal giudice, oltre a Dalla Bona ancora alle prese con i postumi dell'influenza e Fofanà non al meglio delle condizioni fisiche dirottato prudenzialmente in panchina. Oltre al secondo portiere Devona, portando in panchina il giovanissimo Gervasio.

In campo con il consolidato modulo 4-2-3-1, si presentano quindi Anania in porta, difesa con Barjie a destra Morello e Pisani inedita coppia centrale, Music a sinistra. Centrocampo con Zappacosta e Cristiano davanti alla difesa e Correa avanzato, esterni Melara e Do Prado, punta Mosciaro.

Ospiti, alla ricerca di punti salvezza si presentano senza il difensore Lebran, le punte Poggi e Malatesta, oltre all'esperto laterale Lanzara infortunato dell'ultimo minuto costringendo il tecnico Cuoghi, a rivoluziona la propria squadra mantenendo il solito schema tattico, un 3-4-3, che a seconda della situazione muta in un 4-3-3 con Aprea tra i pali, linea difensiva, con il debuttante Conte, al fianco di Mandorlini e dell'esperto Bertotto, ex capitano dell'Udinese. Centrocampo che vede il debutto di Antonino Cardinale (ex Pescara, Foggia e Salernitana), con i rientrate Drascek, mentre ed a sinistra Collauto. In attacco confermato sull'esterno sinistro Anderson con un numero due fittizio, al centro giostra il giovane argentino Laurito (90), destra agisce Momente'.

Parte subito forte la Pro, e dalle prime battute mette alle strette la difesa arancioneroverde, andando alla conclusione già al 3'di gioco sullo sviluppo di un'azione di calcio d'angolo con Zappacosta, il tiro di destro finisce di poco a lato. Tigrotti che impongono alla gara un ritmo alto e con giocate di alta scuola, specialmente sulle corsie esterne mandano subito in tilt gli avversari soprattutto nell'out di destra, dove il debuttante Conte non riesce a contrastare uno scalpitante Melara, veramente in condizioni strepitose. Zappacosta, Cristiano, Melara e Music dettano il ritmo e che ritmo.

Al 10' grande occasione per Mosciaro, che viene liberato a tu per tu con Aprea da un'invenzione di Correa, dopo scambio con Barjie ma Aprea riesca chiudergli lo specchio della porta deviando in angolo. Dalla bandierina la palla arriva a Do Prado, il quale da fuori area, prende la mira e tira, conclusione rasoterra a fil di palo, Aprea non trattiene, ma nessun giocatore bustocco e' pronto per ribadire a rete Continua a macinare gioco la Pro ed al 16' Mosciaro lavora bene un buon pallone sulla sinistra e mette in mezzo dove Melara, gira di testa ma la palla esce di poco sopra la traversa. Ancora, il numero sette biancoblù in evidenza due minuti, ruba il pallone sulla trequarti entra in area, lanciato come un treno in corsa, il suo marcatore prova a stenderlo ma "Viki il vichingo" resiste alla carica, rimane in piedi e tira sul primo palo, Aprea con difficoltà riesce a deviare in angolo.

21' scambio in velocità Zappacosta-Correa e tocco ad innescare Melara sulla destra, salta per l'ennesima volta un avversario, traversone teso al centro che prende in contro tempo la difesa lagunare ma non c'è nessuna maglia tigrotto pronta spingere in rete.

Pro Patria incontenibile con un gioco scintillante ed un Do Prado, ancora al 60% della forma, che sembra a tratti avulso dal gioco, ma si muove con precisione chirurgica senza palla, tagliando a fettine la difesa avversaria aprendo varchi incredibili per i compagni.

Al 24' i tigrotti passano meritatamente in vantaggio, mettendo il primo sigillo della loro superiorità. Ripartenza fulminante con Correa che imposta e sventaglia con precisione sulla destra ancora per Melara, ennesimo traversone, dove "il gaucho", dopo aver impostato, si fa trovare pronto all'appuntamento ed lascia partire un preciso fendente di sinistro che s'insacca a filo d'erba. Per l'argentino decima rete stagionale. Chiudendo di fatto la gara gia' al 24' della prima frazione di gioco, dopo aver costretto fino a quel momento il Venezia sempre sulla difensiva, limitandola sempre nelle azioni in avanti.

Dopo la rete del vantaggio i tigrotti cercano subito il raddoppio sempre con Melara in evidenza e con lui Correa e Do Prado, pronti ad impostare azioni fatte di alto tasso tecnico ed accelerazioni.

Ennesima sgroppata sulla destra, dove Bertotto è chiamato ad un salvataggio in angolo in extremis. Dalla bandierina calcia Correa, Barjie che colpisce di testa da pochi passi, ma la sua inzuccata finisce alta. Prova a mettere fuori il naso la squadra di Cuoghi, con qualche sporadica azione in velocità sul settore d'attacco di sinistra, dove il brasiliano Anderson tenta qualche inserimento, ma riesce solo a mettersi in evidenza per il suo nervosismo, un paio di falli e un clamoroso gestaccio (non visto dalla terna arbitrale) verso la tribuna bustocca che aveva preso a beccarlo.

Tigrotti alla ricerca del raddoppio sempre su un ritmo alto ed il Venezia sembra proprio non capirci più nulla ed il risultato potrebbe assumere già ampie proporzioni, se solo ci fosse un briciolo in meno di frenesia ed un po' più di precisione. Mezzora di gioco Do Prado recupera palla sulla trequarti difensiva e parte con passo felpato ma deciso, come se volasse, Bertotto prova a fermarlo con uno scappellotto sulla testa, ma lo sfiora solamente, il brasiliano è imprendibile e mette in mezzo un pallone delizioso solo da spingere in rete, ma non c'è nessun compagno pronto all'appuntamento.

34' altra devastante ripartenza bustocca, Correa arriva al limite dell'area e cerca di servire con un tocco delizioso Mosciaro, cercando di metterlo davanti al portiere avversario, ma un difensore veneziano, riesce a mettere la gamba all'ultimo momento. Scocca il quarantesimo e Cuoghi decide di operare il primo cambio per cercare di contenere lo straripante gioco biancoblù, inserendo il proprio figlio Marco, un centrocampista per il difensore Conte, passando al 4-4-2, spostando Anderson sulla linea dei difensori; nemmeno il tempo di aggiustarsi con il nuovo modulo sul terreno di gioco che i veneziani rischiano ancora di capitolare. Al 41' infatti arriva l'occasionissima di Mosciaro. Anderson sempre più beccato dalla tribuna bustocca, sbaglia l'appoggio al proprio portiere, dando così un ottimo assist a Mosciaro che ghermisce il pallone, salta Aprea in dribbling stretto ma poi si allarga leggermente, tira a botta sicura, ma la palla esce clamorosamente, mentre tutto lo Speroni assaporava già il gusto dolce del raddoppio. 44' azione spettacolare sull'asse Cristiano-Correa con scarico per Do Prado, che pronto mette in mezzo per Melara che tenta la conclusione di tacco.

Ed a momenti ci scappa pure la beffa, perchè dopo le tante occasioni sprecate, il Venezia si crea l'occasione del pareggio, proprio al primo tiro in porta. Laurito viene messo a terra sul limite dell'area, batte Cardinale che trova il varco nelle maglie della barriera, Anania trova il riflesso giusto e vola a deviare il pallone proprio sulla linea. Sul capovolgimento di fronte sono i biancoblu' a guadagnare una punizione con Mosciaro, steso prima di entrare in area. Sul punto di battuta si portano Correa e Do Prado, batte il brasiliano, missile terra-area che toglie le ragnatele dall'incrocio dei pali alla sinistra di Aprea. Goal incredibile per precisione e potenza. 2-0 e gara senza più storia.

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Il gol iniziale di Correa

       

Il raddoppio di Do Prado

 Music realizza il 3 a 0            L'esultanza finale

Ritorno della squadre in campo e nelle file bustocche Polverini si presenta centro della difesa, al posto di Morello, rimasto negli spogliatoi per un problema muscolare. Pro che con il risultato in tasca, abbassa il ritmo e cerca di amministrare il vantaggio. Prova a rendersi pericoloso il Venezia, ma l'unica conclusione degna di finire a registro è un tiro di Bertotto al 14' della ripresa, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, con la palla che finisce alta e di molto sopra la traversa. Venezia che opera il secondo cambio, inserendo il veloce nigeriano Ibekwe per Laurito, mutando ancora assetto tattico, passando al 4-3-3. Pro che controlla senza problemi e come già in passato sembra non voler infierire sull'avversario in difficoltà, che pur con gli uomini di Lerda passati a muoversi sotto ritmo, non riesce a creare problemi dalle parti di Anania. Al 24' del secondo tempo, arriva la prima gioia personale in maglia biancoblù per Music, uno degli uomini a più alto rendimento di questa stagione: il pendolino bosniaco, recupera palle e scende sulla fascia, l'azione sembra svanire ma arriva la zampata di Do Prado che gli restituisce palla in profondità mettendolo in condizioni ottimali per sparare a rete, bordata centrale mancina che s'insacca sotto la traversa che non lascia scampo ad Aprea. 3-0 per la Pro.

Lerda richiama in panchina Zappacosta che esce tra gli scroscianti applausi dello Speroni, inserendo Cosentini. Passano pochi minuti ed ancora Music protagonista, con una serpentina sulla trequarti con due avversari saltati, si porta in zona tiro, lasciando partire una seconda bomba destinata a finire sotto la traversa, Aprea riesce a deviare in angolo. Partita definitivamente chiusa che, lascia il tempo solo a qualche spunto personale di Cuoghi jr, alla ricerca del goal della bandiera. Mezzora della ripresa Collauto crossa dalla destra, il neo entrato prova la conclusione di testa, Anania respinge di piede. Due minuti dopo, ancora lo stesso Cuoghi, prova la conclusione di sinistro sul primo palo che esce di poco. Terzo cambio per la Pro, con Migliorini che rileva Pisani, con Cristiano che scala a fare il difensore centrale, formando una coppia del tutto inedita con Polverini.

A cinque dal termine, il Venezia, a gioco ampiamente fermo, và in rete con Ibekwe, ma l'arbitro annulla dopo aver visto l'assistente sotto la tribuna fermo da alcuni secondi con la bandierina alzata. Partita che si trascina alla fine, da registrare nei minuti di recupero, un altro tentativo veneziano per il goal della bandiera, con Collauto che dal limite cerca di piazzare il pallone con una botta precisa in diagonale, il portiere bustocco si fa trovare pronto esce e devia di piede, mandando in angolo. Sull'azione seguente un contrasto in area manda a terra Anania ed un attaccante ospite, si teme il peggio con Correa che fa per prendere i guanti in panchina in sostituzione del compagno, ma poi tutto fortunatamente rientra. Arriva il fischio finale e la Pro accorcia sulla vetta, battendo in casa il Venezia esattamente dopo ventitrè anni.

                                               

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