ANNO 3, NUMERO 2

PAGINA 2

11/09/2005

FACCIAMO CHIAREZZA 

In questo articolo vogliamo esprimere il nostro punto di vista in merito all’episodio accaduto nel finale di Pro – Spezia di due settimane orsono, che ha visto protagonista Paolo Tramezzani. Per noi Paolo, esprime in pieno lo spirito della vera tigre: sanguigno, mai domo, sempre grintoso, un giocatore che non molla mai, in nessuna occasione. Ci piace immaginarlo come una sorta di Ultras in mezzo al campo, pronto a tutto per onorare al meglio la nostra maglia. Proprio questo suo carattere forte, l’ha spinto a compiere questo gesto, frutto del suo essere un ragazzo che agisce d’istinto, senza soffermarsi troppo a pensare a che reazioni può scatenare in chi lo guarda. Dopo l’ennesima galoppata sulla fascia, a partita quasi terminata (a testimonianza della volontà di non arrendersi), crossa malamente, mandando il pallone fuori dal campo. E qui i soliti tre o quattro imbecilli della tribuna, i soliti allenatori della domenica, i classici falsi tifosi, trovano il coraggio di insultare anche Paolo, che sentitosi offeso, lancia a terra la fascia di capitano. Per noi quella fascia è un simbolo da onorare, così come va onorata la maglia. Per questo siamo rimasti spiaciuti per la mancanza di scuse da parte di un vero uomo come Paolo. Ci rivolgiamo dunque a te direttamente Paolo. Capiamo il nervoso che ti hanno suscitato queste critiche ingiuste e in questi casi saremo sempre pronti a schierarci dalla tua parte, come per ogni altro giocatore ingiustamente criticato (e il pubblico della tribuna in questi casi non si ferma davanti a nessuno! Vergogna!). Ti chiediamo solo di capire il nostro disappunto per il tuo gesto e ti chiediamo in futuro di non ascoltare le voci dei soliti pezzi di merda, e di pensare a chi, come noi, domenica dopo domenica macina km su km, pur di essere al tuo fianco e sostenere te e la squadra. Sei il nostro capitano, sei il simbolo di questo gruppo ed esempio per tutti, specialmente i più giovani. Sappiamo che troverai il modo migliore per chiederci scusa, con delle semplici parole magari, o continuando a dare l'anima sul campo  dimostrando, come hai sempre fatto dalla tua prima partita a Busto, che alla nostra maglia ci tieni davvero tanto. Così questo gesto spiacevole resterà solo un episodio isolato da dimenticare, frutto di quei due secondi di "ordinaria follia" che capitano a chi, come noi, vive le partite in maniera diversa dai semplici tifosi distanza.                             

LA TIFOSERIA OSPITE: RAVENNA

 Ravenna non è mai stata il fulcro della tradizione calcistica romagnola. Nel 1982, con qualche anno di ritardo rispetto ad altre realtà corregionali, nasce il primo vero gruppo ultras: i Supporters Ravenna. Nel 1985 si costituì il Porky’s Group, che andò saldamente ad affiancarsi al gruppo pioniere. Durante gli anni ’80 si formarono altri gruppi minori che ebbero vita relativamente breve, come i Devils Supporters e gli Sconvolts. I primi anni ’90 coincisero con la grande scalata alla serie B, che entusiasmò una città tradizionalmente poco sanguigna ed animò l’apatica curva nord. Nacque la Fossa Bizantina, che diventò da subito il gruppo trainante della tifoseria, contornata da una miriade di piccoli gruppetti, tra i quali i Viking, la Gioventù Bizantina, il Bigfoot Group, il Funky Group, le Screaming Girls, il Nucleo Ribelle, il Gruppo della Madonna e la Brigata Sclerotica. Nel 1994 gli esponenti di questi ultimi tre gruppi, assieme a quelli della Fossa Bizantina, decisero di riunirsi sotto la denominazione di Ultras Ravenna, formazione tuttora saldamente alla guida della realtà ultras giallorossa. Il fallimento della stagione 1999/2000 non modificò, se non numericamente, l’assetto del tifo ravennate. Tra i gruppi di vecchia data solo il Porky’s Group, ossia la “vecchia guardia”, sopravvive ufficialmente a fianco della realtà principale. I Viking, nati un decennio fa e lentamente scomparsi negli anni, sono ufficialmente tornati quest’anno al seguito della compagine romagnola. Un paio di sezione satellite degli Ultras Ravenna, Solarolo Crew e San Bartolo, completano il mosaico della curva nord. Dal momento della sua tragica morte, avvenuta nel 2002 a seguito di un incidente stradale, la curva è intitolata a Vittorio Mero, compianto giocatore giallorosso e capitano ai tempi della serie B. Gemellaggi/Amicizie: Cremona, Vicenza, Lucca e Salerno. Rivalità: Cesena, Spal, Rimini, Forlì, Treviso, Padova, Venezia,Ancona.

   

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